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Tre ore di Oppenheimer passano veloci, si resta trascinati dalla narrazione di Chris Nolan. La sua sceneggiatura è stratificata e affascinante. Nolan trova l'essenza del racconto. La sua regia è stupefacente e strabiliante, trasforma tonnellate di eventi in un eccitante torrente d’azione all’interno di tutti i dialoghi. Ogni attore è una sorpresa, soprattutto Cillian Murphy, i cui occhi esagerati qui sembrano normali avendo a che fare con un genio come Oppenheimer.
Il film è già un classico e trasmette l’essenza della tragedia di Oppenheimer, un uomo storicamente intrappolato in una situazione impossibile, anche se, come mostra Nolan, in parte creata da lui stesso.
Oppenheimer è dunque un film molto ben fatto, ma a qualcuno sembrerà inutilmente intorcinato nella sua struttura narrativa, funestato da una colonna musicale onnipresente e tonitruante e molto reticente e semplificatorio sul piano storico.
Favoloso Gary Oldman in una interpretazione di Harry Truman che lascia il segno.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
