C'eravamo tanto amati |
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Un film di Ettore Scola.
Con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Aldo Fabrizi, Stefania Sandrelli, Stefano Satta Flores.
continua»
Commedia,
durata 127 min.
- Italia 1974.
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Scola racconta Italia e italiani del dopoguerra
di AlejazzFeedback: 6879 | altri commenti e recensioni di Alejazz |
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mercoledì 27 febbraio 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Antonio, Gianni e Nicola sono tre amici che rappresentano le tre classi sociali dell’Italia del dopoguerra. Antonio, portantino in un ospedale, è la figura dell’operaio: persona semplice, ingenua che odia gli imbrogli e fa tutto alla luce del sole; Gianni, apparentemente uomo giusto si lascia trascinare dalla corruzione e dal potere per perseguire il desiderio di diventare ricco; infine, Nicola, intellettuale e politicante combatte per la gloria dei suoi principi, disposto a lasciare tutto e tutti pur di seguire i propri progetti. Ai tre amici si aggiunge anche Luciana, conosciuta in un primo momento da Antonio, ma poi anche da Gianni e Nicola. Sposa Antonio, rimastole sempre fedele, dopo aver condiviso "dolci" momenti anche con Gianni e Nicola. .
Ettore Scola, coinvolgendo alcuni dei più importanti attori del cinema italiano degli anni ’60-’70 (Gassman, Manfredi, Fabrizi, Sandrelli...), ha voluto rendere omaggio all’Italia che dopo la fine della seconda guerra mondiale, è riuscita a riprendersi generando diverse categorie sociali tra gli italiani. E’ bello poter vedere come in quei tempi certi ideali e valori politici erano così importanti da scatenare ire e forti litigi (costruttivi) anche tra amici.
Alcune particolarità della pellicola: tecnica del flusso di coscienza e montaggio parte bianco-e-nera con quella a colori.
Partendo da una scena teatrale in cui gli attori recitano applicando la tecnica del flusso di coscienza (di Joyce), il film prende spunto da ciò e gli stessi protagonisti nel corso della narrazione si assentano recitando i propri pensieri a voce alta (un riflettore punta su di loro oscurando il resto della scena). La pellicola è costituita da una parte in bianco e nero per richiamare i momenti narrativi in cui non esisteva ancora il colore (anni’40-’50) per poi passare, senza interruzione, al colore e documentare così gli eventi più recenti (anni ’70).
Riguardo le interpretazioni non c’è dubbio che sono tutte di alto livello. In particolare si evidenzia la bravura di Fabrizi e Gassman i quali sono riusciti a reggere dialoghi con ammirevole veemenza.
Infine, Scola, coadiuvato dagli sceneggiatori Scarpelli e Incrocci, ha voluto coinvolgere personaggi famosi che hanno interpretato se stessi (Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Mike Bongiorno). Ciò ha reso il film ancora più reale e vicino al pubblico.
Consigliato: Sì
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