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L'attesa è quasi terminata. OITNB, la 4a stagione è in arrivo


di Marco Chiani

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martedì 7 giugno 2016 - Netflix

"Questo non è Oz", dice una guardia carceraria a Piper nel pilot, ma dell'ormai storica serie HBO si sente la lunga (e venefica) corrente: tra meno di un mese al via con la quarta stagione, Orange is the New Black ha lo stesso potere dissacratorio, la medesima potenza nel creare un universo autonomo e autosufficiente dentro a mura carcerarie, enorme blocco a tenuta stagna che nemmeno il ricorso da manuale al flashback, atto a sviluppare le linee narrative dei vari personaggi, riesce a oltrepassare.

OITNB, come abbreviamo ormai da anni, è una storia che trova nella declinazione femminile la sua quintessenza quanto Oz faceva con l'altra metà del cielo o della terra, secondo i punti dei vista. Per tre stagioni siamo rimasti reclusi nel penitenziario di Litchfield, carcere federale femminile gestito dal Dipartimento Federale di Correzione, e in senso piuttosto masochistico non abbiamo mai desiderato venirne fuori.
Marco Chiani

Al nero della detenzione la serie Netflix ideata da Jenji Kohan e prodotta da Lionsgate Television aggiunge l'arancione, per continuare il gioco di parole di un titolo preso direttamente in prestito dalle memorie della vera Piper Kerman, "Orange Is the New Black: My Year in a Women's Prison". Si tratta di un arancione che fa riferimento al colore delle tute indossate dalle detenute, rimandando tuttavia a quella flessione da commedia acida che non stona sui toni neri, sui momenti espliciti, sulle scene di una sessualità palese, sulle vite in vendita, sullo stallo di esistenze che cercano punti di riferimento, ma sperano di non trovarli. Chi non conosce OITNB fatica a capire quell'abbinamento cromatico e prima ancora stilistico che la scorciatoia dell'etichetta "comedy-drama" non può restituire.


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Mille sfumature dell'universo femminile

In due parole, Piper Kerman è finita in carcere perché, dieci anni prima, ha trasportato una valigia zeppa di banconote di provenienza illecita per conto di Alex, la sua amante di allora, di mestiere trafficante di droga.

Nel suo lungo purgatorio, tra l'infrazione e l'incarceramento, Piper ha rigato dritto, come ha (quasi) sempre fatto, vivendo agiatamente accanto al fidanzato Larry. Va da sé che l'ingresso al Litchfield più che inatteso, di fatto non si riveli una passeggiata, considerando tutto quel corollario di meccanismi di adattamento alla vita carceraria che farebbero tremare anche i galeotti più navigati.
Marco Chiani

Eppure il nuovo incontro con Alex, che ha fatto il nome di Piper durante il processo causandone l'arresto, accenderà nuovamente la fiamma. Alla linea principale, alla storia di quella protagonista attraverso cui viviamo il carcere in tre stagioni composte da episodi quasi mai stanchi, c'è una folla di donne, ognuna latrice di un'identità precisa, di una sfumatura caratteriale, di una provenienza etnica spesso in disaccordo con "l'essere bianca e benestante" di Piper.


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Discorsi profondi con piglio invidiabile

A capo della cucina del carcere c'è Galina "Red" Reznikov, una per niente facile con cui trattare e nemesi diretta di Yvonne "Vee" Parker nella gestione del contrabbando clandestino all'interno del penitenziario, Suzanne "Occhi pazzi" Warren, bipolare assoluta, tenera e violenta, amante della poesia e della letteratura, Gloria Mendoza, faro certo per tutte le detenute di origine latina, Marisol "Flaca" Gonzales, gothic friendly che non perde occasione per citare Smiths e Depeche Mode, amica della fatua Maritza.

Finora OITNB ha portato avanti discorsi profondi con una facilità di piglio davvero invidiabile, proprio per questo la sua quarta stagione è uno degli show più attesi dell'anno.
Marco Chiani

Un'altra decina di sfumature del carattere femminile sono introiettate in detenute che fanno cartello perché appartenenti ad un'etnia piuttosto che a un'altra, in carcerate sopra i sessanta o in pivelline che riempono il Litchfield con le loro vite sospese. La realtà vera (e esterna) vista dal carcere, dallo specchio di una interruzione che deflagra attriti sociali e di pensiero.


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