eugen
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giovedì 15 agosto 2024
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difcil decir de ma''s de una pelicula como esta
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">Boccaccio 70"(1962)es una pelicula escrita , pero solo como idea general, del mismo autore-scnearista-escritor, quiere decir Cesare Zavattini, pero dirigida de quatro diferentes autores como Monicelli, Fellini, Visconti e escrita en particular (en las 4 partes)de los directores de pelicula y lde su colaboradores. "La Riffa"es la parte del director"neorealista"Vittorio de Sica y estricto amigo y colaborador de Zavattini,que con la interpretacion de la Loren representa(segun mi pensamiento non en manera particularmente buena, no siendo una grande actriz, pero soy seguro que la majoria de los criticos made en Itay no es de acuerdo...)la mujer que se ofrece como ganancia de la asi'dicha"riffa", que no tien otra manera de adfirmarse si no lo de monstrarse y de "ganar"hompres y ganancia con ellos.
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">Boccaccio 70"(1962)es una pelicula escrita , pero solo como idea general, del mismo autore-scnearista-escritor, quiere decir Cesare Zavattini, pero dirigida de quatro diferentes autores como Monicelli, Fellini, Visconti e escrita en particular (en las 4 partes)de los directores de pelicula y lde su colaboradores. "La Riffa"es la parte del director"neorealista"Vittorio de Sica y estricto amigo y colaborador de Zavattini,que con la interpretacion de la Loren representa(segun mi pensamiento non en manera particularmente buena, no siendo una grande actriz, pero soy seguro que la majoria de los criticos made en Itay no es de acuerdo...)la mujer que se ofrece como ganancia de la asi'dicha"riffa", que no tien otra manera de adfirmarse si no lo de monstrarse y de "ganar"hompres y ganancia con ellos.. UNa manera que era(es todavia) la manera mas'segura de adfrimarse en un mundo siempre basado en la dominancia de los hombre, de los varones en el mundo, de cuando la cultura de los"viri"se adfirmo'ante mas'que al menos 10.00o anos contra la cultura de mujeres. mas egalitaria y acostrumbrada a entender y respectar los derechos de cada ser vivente... Eugen
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francismetal
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lunedì 13 marzo 2017
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questo è il fellini che mi piace!
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Questo film vale soprattutto per l'episodio diretto da Fellini, ho riso tutto il tempo, Peppino è stato davvero formidabile... anche la scena onirica mi è piaciuta.
Mi è piaciuto anche l'episodio di Monicelli, dove denuncia la bastardaggine dei padroni verso le povere dipendenti di genere femminile.
Gli altri due episodi mi hanno annoiato, sinceramente, con tutto il rispetto per Visconti e De Sica.
E mi raccomando: BEVETE PIU' LATTE!!! HAAHAHAHAHAHA
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fedeleto
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mercoledì 8 giugno 2016
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boccaccio anni sessanta
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Riunire i maggiori registi dell'epoca per dirigere una pellicola basata sul moralismo e il perbenismo è un'impresa ardua ma decisamente sperimentale e coraggiosa.La commedia si divide in 4 episodi, e si parte con il primo di Monicelli intitolato Renzo e Luciana, dove due giovani che lavorano nello stesso ufficio si sposano ma tentano di nasconderlo al principale che lo proibisce dal regolamento.Licenziati perché scoperti lavoreranno lui di notte e lei di giorno sperando di mettere da parte il necessario per un futuro migliore. Nel secondo episodio di Fellini le tentazioni del dottor Antonio, un moralista tutto d'un pezzo è sconvolto dalla scollatura di una donna sul manifesto, fatto sta che ella prenderà vita e lo tormentera facendolo impazzire.
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Riunire i maggiori registi dell'epoca per dirigere una pellicola basata sul moralismo e il perbenismo è un'impresa ardua ma decisamente sperimentale e coraggiosa.La commedia si divide in 4 episodi, e si parte con il primo di Monicelli intitolato Renzo e Luciana, dove due giovani che lavorano nello stesso ufficio si sposano ma tentano di nasconderlo al principale che lo proibisce dal regolamento.Licenziati perché scoperti lavoreranno lui di notte e lei di giorno sperando di mettere da parte il necessario per un futuro migliore. Nel secondo episodio di Fellini le tentazioni del dottor Antonio, un moralista tutto d'un pezzo è sconvolto dalla scollatura di una donna sul manifesto, fatto sta che ella prenderà vita e lo tormentera facendolo impazzire. Nel terzo episodio di Visconti, una donna aristocratica scoprendo i tradimenti del marito con donne a pagamento decide di concedersi con lo stesso metro di una squillo per punirlo, nel quarto e ultimo episodio di De Sica intitolato La riffa, una donna prosperosa si concede a chi vince la lotteria poiché la vendita dei biglietti la fa guadagnare, ma quando vede chi è il vincitore decide di lasciar stare e fuggire con un uomo di cui si innamora.Nel primo episodio di Monicelli tratto da un'opera di Calvino si assiste al sacrificio di una coppia omologata dalla società che pur di crearsi un futuro è come se non vivesse insieme, nel secondo(forse il migliore) il perbenismo di un uomo di ferro si piega dietro il desiderio di un sogno(metafora dove la vera natura dell'uomo alberga)e si esce dallo schema di blindatura morale.Nel terzo episodio Visconti è abile nel rappresentare un 'uniformità di azioni che si condensa nella ripetizione, ovvero persino la moglie diventa una sua squillo, nel quarto e ultimo episodio di De Sica si vede chiaramente la sua poetica di fato e destino cambiato di una donna vittima carnale per soldi (dove la canzone si ripete spesso,proprio ad evidenziare l'ossessione di essi) che per la prima volta fugge da una realtà inesprimibile.Non mancano scene interessanti e metaforiche come il toro che vuole colpire la Loren vestita di rosso ed ella si toglie il vestito per paura,un chiaro esempio che l'uomo sia un animale.Un piccolo cult nel suo genere di commedie ad episodi anni sessanta, dove forse l'episodio più riuscito appare quello di Fellini.Bravi De Filippo, Milian,e la Loren, bravissima la Schneider.
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floyd80
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giovedì 14 gennaio 2016
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monicelli e fellini superiori
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I primi due episodi (Monicelli e Fellini) sono dei capolavori di satira, di commedia di regia...
Gli altri due (Visconti e De Sica) mi sembrano leggermente inferiori, graffiano di meno e l'episodio di Visconti fa sbadigliare un po' troppo.
Il signore indiscusso è però Fellini, con un Peppino De Filippo mai visto così.
Sfogo personale.
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I primi due episodi (Monicelli e Fellini) sono dei capolavori di satira, di commedia di regia...
Gli altri due (Visconti e De Sica) mi sembrano leggermente inferiori, graffiano di meno e l'episodio di Visconti fa sbadigliare un po' troppo.
Il signore indiscusso è però Fellini, con un Peppino De Filippo mai visto così.
Sfogo personale...più guardo i film di questi grandi registi e più mi rendo conto che il cinema italiano di oggi è inguaiato.
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kronos
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venerdì 22 luglio 2011
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fellini di un altro pianeta
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Come gran parte delle pellicole 'a episodi', anche Boccaccio 70 è arduo da giudicare: manca amalgama tra un mediometraggio e l'altro, ed è troppo accentuato il gap tra un Fellini ispirato e tutti gli altri col freno a mano tirato.
Di certo "le tentazioni del dottor Antonio", nonostante la scarsa fama di cui gode, non sfigura innanzi ai capolavori del maestro di Rimini: c'è tutto il Fellini più visionario, solare, giocoso, onirico e visionario. Una vera gemma, da riscoprire.
Poco da dire sugli altri: Visconti, Monicelli e De Sica non sembrano credere più di tanto nei rispettivi episodi: lavori alimentari o poco più.
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spalla
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giovedì 7 gennaio 2010
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godibile trasposizione di boccaccio agli anni 60
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Film composto ideato dal da quattro episodi come altrettante novelle in stile Boccaccio ambientate però negli anni 60. Tutti diretti da grandi maestri del cinema italiano, con attori famosi. Il film è stato inoltre ideato da Cesare Zavattini, uno dei maestri del neorealismo cinematografico. Ci sono quindi tutte le premesse per un film d'eccezione. E il risultato globale non dovrebbe deludere. Benchè nel film siano definiti "atti", come in un opera teatrale, i quattro episodi sono però abbastanza diversi tra loro, pur avendo naturalmente in comune il tema della satira del puritanesimo e del perbenismo. Meglio giudicarli uno alla volta. Il primo, diretto da Monicelli è sicuramente simpatico e divertente.
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Film composto ideato dal da quattro episodi come altrettante novelle in stile Boccaccio ambientate però negli anni 60. Tutti diretti da grandi maestri del cinema italiano, con attori famosi. Il film è stato inoltre ideato da Cesare Zavattini, uno dei maestri del neorealismo cinematografico. Ci sono quindi tutte le premesse per un film d'eccezione. E il risultato globale non dovrebbe deludere. Benchè nel film siano definiti "atti", come in un opera teatrale, i quattro episodi sono però abbastanza diversi tra loro, pur avendo naturalmente in comune il tema della satira del puritanesimo e del perbenismo. Meglio giudicarli uno alla volta. Il primo, diretto da Monicelli è sicuramente simpatico e divertente. Sembra rifarsi abbastanza al Marcovaldo di Italo Calvino (che tra l'altro ne è uno degli sceneggiatori), con i due protagonisti che, schiavi del lavoro, non riescono mai per una ragione o per l'altra ad avere una loro vita sentimentale. Il secondo, di Federico Fellini è probabilmente il migliore dei quattro. Peppino de Filippo è semplicemente irresistibile nelle vesti del dottor Antonio, bigotto e bempensante fino all'esasperazione, tanto da impazzire per un semplice manifesto pubblicitario alquanto provocatorio. Molto gradita ovviamente anche la partecipazione di Anita Ekberg, icona sexy dell'epoca, nella parte di un immaginario King Kong molto sexy. Il terzo episodio di Luchino Visconti è invece a mio parere il meno riuscito, o quanto meno, il più difficile da apprezzare. E' infatti composto quasi esclusivamente da dialoghi, sempre nella stessa ambientazione. L'idea di base di una moglie che per punire il marito si fa pagare per le proprie prestazioni sessuali poteva essere interessante, ma non è stata sfruttata al meglio. Nella prima parte infatti questo episodio è alquanto noioso e solo verso la fine strappa qualche sorriso. Il quarto ed ultimo episodio di Vittorio de Sica infine, è, se non il migliore, decisamente il più allegro e forse anche quello che ha più il sapore di una novella di Boccaccio. Molto bella e variopinta infatti l'ambientazione paesana in una giornata di fiera. Simpatici tutti gli interpreti nelle parti di campagnoli allegri e spensierati, che sostengono l'episodio. Tra tutti spicca comunque la bellissima Sofia Loren, altra icona sexy dell'epoca. L'idea di base di una donna che si concede come premio alla lotteria per fare soldi non è forse quanto di più innovativo si possa pensare, ma strappa comunque un buon numero di risate. Il film nella sua totalità è quindi divertente e godibile, e riesce anche nel suo intento di essere una satira sociale. Certo, è molto lungo, ma visto il divertimento che procura questo difetto è di poco conto.
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paride86
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giovedì 2 ottobre 2008
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da vedere assolutamente
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Boccaccio '70 si propone di deridere il moralismo e il puritanesimo.
1) "Renzo e Luciana": il primo episodio è molto carino, anche nella fotografia e nelle ambientazioni; l'ho trovato attuale nei temi, ma con la satira sul moralismo c'entra poco.
2) "Le tentazioni del dott. Antonio": questo è l'episodio migliore del film, un Fellini in forma strepitosa. Divertente, provocatorio, colorato e onirico quanto basta.
3) "Il Lavoro": questo è il più amaro. Visconti racconta una storia che dovrebbe farci deridere l'ipocrisia altoborghese, e invece alla fine ci commuoviamo per la dolce Romy Schneider.
4)"La riffa": una divertente Sophia Loren come premio di una lotteria. L'erotismo è solo una scusa per parlare di buoni sentimenti, ma l'episodio di De Sica risulta molto divertente.
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Boccaccio '70 si propone di deridere il moralismo e il puritanesimo.
1) "Renzo e Luciana": il primo episodio è molto carino, anche nella fotografia e nelle ambientazioni; l'ho trovato attuale nei temi, ma con la satira sul moralismo c'entra poco.
2) "Le tentazioni del dott. Antonio": questo è l'episodio migliore del film, un Fellini in forma strepitosa. Divertente, provocatorio, colorato e onirico quanto basta.
3) "Il Lavoro": questo è il più amaro. Visconti racconta una storia che dovrebbe farci deridere l'ipocrisia altoborghese, e invece alla fine ci commuoviamo per la dolce Romy Schneider.
4)"La riffa": una divertente Sophia Loren come premio di una lotteria. L'erotismo è solo una scusa per parlare di buoni sentimenti, ma l'episodio di De Sica risulta molto divertente.
Boccaccio '70 rimane una grande pagina del cinema italiano, un affresco simpatico e goliardico ad opera dei nostri migliori registi di sempre.
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sixoclock
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mercoledì 14 maggio 2008
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decameron 70
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In un crescendo di assurdità e di bravura il film diverte e fa riflettere lo spettatore. Dal primo atto in cui gli pseudo-promessi sposi finiscono per vivere di solo lavoro, al finto moralista che finisce per cedere alla tentazione, al paradossale adulterio degli sposi fino ad arrivare alla lotteria della carne. Tutto è assurdo e un paradosso, anche se forse gli ultimi 2 atti ne rimarcano di più i tratti. 4 bellissimi e bravissime donne(forse la migliore Romy Schneider seguita a ruota da Sophia Loren) in un film molto lungo che trascorre velocemente e senza stancare
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gloria
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mercoledì 21 novembre 2007
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mitico!
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profonda morale dietro ad una sceneggiatura divertente
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maurizio
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martedì 26 dicembre 2006
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lungo, ma ottimo!
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Molto divertente davvero - a parte l'episodio di Visconti, che per ovvi motivi divertente non puo' essere :-) . Tutti gli episodi comunque si lasciano guardare con piacere, sebbene alla fine risultino un po' troppo lunghi.
Il migliore e' senz'altro quello felliniano, un vero spasso, ma a me e' piaciuto anche "Renzo e Luciana" di Monicelli, tratto da l racconto "L'avventura di due sposi" del mitico Calvino, che a quanto pare fu ingenerosamente tagliato in fase di distribuzione estera.
Ora disponibile anche in DVD, ottimo acquisto!!!
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