kronos
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venerdì 22 luglio 2011
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fellini di un altro pianeta
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Come gran parte delle pellicole 'a episodi', anche Boccaccio 70 è arduo da giudicare: manca amalgama tra un mediometraggio e l'altro, ed è troppo accentuato il gap tra un Fellini ispirato e tutti gli altri col freno a mano tirato.
Di certo "le tentazioni del dottor Antonio", nonostante la scarsa fama di cui gode, non sfigura innanzi ai capolavori del maestro di Rimini: c'è tutto il Fellini più visionario, solare, giocoso, onirico e visionario. Una vera gemma, da riscoprire.
Poco da dire sugli altri: Visconti, Monicelli e De Sica non sembrano credere più di tanto nei rispettivi episodi: lavori alimentari o poco più.
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fedeleto
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mercoledì 8 giugno 2016
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boccaccio anni sessanta
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Riunire i maggiori registi dell'epoca per dirigere una pellicola basata sul moralismo e il perbenismo è un'impresa ardua ma decisamente sperimentale e coraggiosa.La commedia si divide in 4 episodi, e si parte con il primo di Monicelli intitolato Renzo e Luciana, dove due giovani che lavorano nello stesso ufficio si sposano ma tentano di nasconderlo al principale che lo proibisce dal regolamento.Licenziati perché scoperti lavoreranno lui di notte e lei di giorno sperando di mettere da parte il necessario per un futuro migliore. Nel secondo episodio di Fellini le tentazioni del dottor Antonio, un moralista tutto d'un pezzo è sconvolto dalla scollatura di una donna sul manifesto, fatto sta che ella prenderà vita e lo tormentera facendolo impazzire.
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Riunire i maggiori registi dell'epoca per dirigere una pellicola basata sul moralismo e il perbenismo è un'impresa ardua ma decisamente sperimentale e coraggiosa.La commedia si divide in 4 episodi, e si parte con il primo di Monicelli intitolato Renzo e Luciana, dove due giovani che lavorano nello stesso ufficio si sposano ma tentano di nasconderlo al principale che lo proibisce dal regolamento.Licenziati perché scoperti lavoreranno lui di notte e lei di giorno sperando di mettere da parte il necessario per un futuro migliore. Nel secondo episodio di Fellini le tentazioni del dottor Antonio, un moralista tutto d'un pezzo è sconvolto dalla scollatura di una donna sul manifesto, fatto sta che ella prenderà vita e lo tormentera facendolo impazzire. Nel terzo episodio di Visconti, una donna aristocratica scoprendo i tradimenti del marito con donne a pagamento decide di concedersi con lo stesso metro di una squillo per punirlo, nel quarto e ultimo episodio di De Sica intitolato La riffa, una donna prosperosa si concede a chi vince la lotteria poiché la vendita dei biglietti la fa guadagnare, ma quando vede chi è il vincitore decide di lasciar stare e fuggire con un uomo di cui si innamora.Nel primo episodio di Monicelli tratto da un'opera di Calvino si assiste al sacrificio di una coppia omologata dalla società che pur di crearsi un futuro è come se non vivesse insieme, nel secondo(forse il migliore) il perbenismo di un uomo di ferro si piega dietro il desiderio di un sogno(metafora dove la vera natura dell'uomo alberga)e si esce dallo schema di blindatura morale.Nel terzo episodio Visconti è abile nel rappresentare un 'uniformità di azioni che si condensa nella ripetizione, ovvero persino la moglie diventa una sua squillo, nel quarto e ultimo episodio di De Sica si vede chiaramente la sua poetica di fato e destino cambiato di una donna vittima carnale per soldi (dove la canzone si ripete spesso,proprio ad evidenziare l'ossessione di essi) che per la prima volta fugge da una realtà inesprimibile.Non mancano scene interessanti e metaforiche come il toro che vuole colpire la Loren vestita di rosso ed ella si toglie il vestito per paura,un chiaro esempio che l'uomo sia un animale.Un piccolo cult nel suo genere di commedie ad episodi anni sessanta, dove forse l'episodio più riuscito appare quello di Fellini.Bravi De Filippo, Milian,e la Loren, bravissima la Schneider.
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spalla
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giovedì 7 gennaio 2010
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godibile trasposizione di boccaccio agli anni 60
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Film composto ideato dal da quattro episodi come altrettante novelle in stile Boccaccio ambientate però negli anni 60. Tutti diretti da grandi maestri del cinema italiano, con attori famosi. Il film è stato inoltre ideato da Cesare Zavattini, uno dei maestri del neorealismo cinematografico. Ci sono quindi tutte le premesse per un film d'eccezione. E il risultato globale non dovrebbe deludere. Benchè nel film siano definiti "atti", come in un opera teatrale, i quattro episodi sono però abbastanza diversi tra loro, pur avendo naturalmente in comune il tema della satira del puritanesimo e del perbenismo. Meglio giudicarli uno alla volta. Il primo, diretto da Monicelli è sicuramente simpatico e divertente.
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Film composto ideato dal da quattro episodi come altrettante novelle in stile Boccaccio ambientate però negli anni 60. Tutti diretti da grandi maestri del cinema italiano, con attori famosi. Il film è stato inoltre ideato da Cesare Zavattini, uno dei maestri del neorealismo cinematografico. Ci sono quindi tutte le premesse per un film d'eccezione. E il risultato globale non dovrebbe deludere. Benchè nel film siano definiti "atti", come in un opera teatrale, i quattro episodi sono però abbastanza diversi tra loro, pur avendo naturalmente in comune il tema della satira del puritanesimo e del perbenismo. Meglio giudicarli uno alla volta. Il primo, diretto da Monicelli è sicuramente simpatico e divertente. Sembra rifarsi abbastanza al Marcovaldo di Italo Calvino (che tra l'altro ne è uno degli sceneggiatori), con i due protagonisti che, schiavi del lavoro, non riescono mai per una ragione o per l'altra ad avere una loro vita sentimentale. Il secondo, di Federico Fellini è probabilmente il migliore dei quattro. Peppino de Filippo è semplicemente irresistibile nelle vesti del dottor Antonio, bigotto e bempensante fino all'esasperazione, tanto da impazzire per un semplice manifesto pubblicitario alquanto provocatorio. Molto gradita ovviamente anche la partecipazione di Anita Ekberg, icona sexy dell'epoca, nella parte di un immaginario King Kong molto sexy. Il terzo episodio di Luchino Visconti è invece a mio parere il meno riuscito, o quanto meno, il più difficile da apprezzare. E' infatti composto quasi esclusivamente da dialoghi, sempre nella stessa ambientazione. L'idea di base di una moglie che per punire il marito si fa pagare per le proprie prestazioni sessuali poteva essere interessante, ma non è stata sfruttata al meglio. Nella prima parte infatti questo episodio è alquanto noioso e solo verso la fine strappa qualche sorriso. Il quarto ed ultimo episodio di Vittorio de Sica infine, è, se non il migliore, decisamente il più allegro e forse anche quello che ha più il sapore di una novella di Boccaccio. Molto bella e variopinta infatti l'ambientazione paesana in una giornata di fiera. Simpatici tutti gli interpreti nelle parti di campagnoli allegri e spensierati, che sostengono l'episodio. Tra tutti spicca comunque la bellissima Sofia Loren, altra icona sexy dell'epoca. L'idea di base di una donna che si concede come premio alla lotteria per fare soldi non è forse quanto di più innovativo si possa pensare, ma strappa comunque un buon numero di risate. Il film nella sua totalità è quindi divertente e godibile, e riesce anche nel suo intento di essere una satira sociale. Certo, è molto lungo, ma visto il divertimento che procura questo difetto è di poco conto.
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