
Anno | 2025 |
Genere | Thriller |
Produzione | Canada, USA, Germania |
Regia di | Brian Kirk |
Attori | Emma Thompson, Judy Greer, Marc Menchaca, Lloyd Hutchinson, Brían F. O'Byrne Gaia Wise, Laurel Marsden, Cúán Hosty-Blaney. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 8 agosto 2025
Nel gelido Minnesota, una donna sola salva una ragazza da un rapimento. Isolate e senza aiuto, lotteranno insieme per sopravvivere e fuggire.
CONSIGLIATO SÌ
|
Nella parte più a nord del Minnesota, avvolta dalla neve e dal ghiaccio, Barb è rimasta vedova dell'adorato marito Karl, e continua a vivere nelle zone dal clima estremo in cui ha trascorso tutta la vita. Un giorno, nel tentativo di onorare un desiderio del defunto marito, si perde nella ricerca di un lago ghiacciato e si imbatte in un uomo che sembra aver rapito una giovane ragazza. Impossibilitata a chiamare aiuto e con l'auto in panne, la donna non ha altra scelta che cercare di aiutare la sventurata in prima persona. Davanti a sé trova però la moglie di quell'uomo, avversaria altrettanto determinata per la quale questa lunga giornata sarà letteralmente questione di vita o di morte.
Un thriller innevato dal sapore vintage, come se ne facevano una volta, che racconta una storia di sopravvivenza tutta al femminile. Non siamo dalle parti di Fargo e del cinema dei Coen, ma nemmeno di un action usa e getta che cerca di reinventare una star di lungo corso (qui l'ottima Emma Thompson) sulla falsariga del modello Taken.
Il regista Brian Kirk, che vanta solida esperienza televisiva e un rispettabile precedente nel
genere thriller poliziesco con City of Crime, cerca e trova una via mediana, facendo emergere
un conflitto letale in modo organico ed estemporaneo, mettendo una di fronte all'altra persone
normali in circostanze straordinarie. Sullo sfondo di un paesaggio mozzafiato (un Minnesota
dall'aria mai così aliena, e infatti il film è stato girato in Finlandia) a sorprendentemente robusta
componente d'azione risulta più memorabile del solito perché caotica e approssimativa - a
muovere la storia c'è uno sbaglio dopo l'altro, scelte discutibili e combattimenti impacciati.
Il cinema di genere a stelle e strisce ama rappresentare personaggi "troppo vecchi per queste
stronzate" ma poi del tutto arzilli quando ce n'è bisogno: la cocciuta pescatrice di Emma
Thompson è invece una piacevole iniezione di reale che ci fa sentire tutta la fatica di rialzarsi in
piedi piegando le ginocchia, o tutta l'angoscia nel cercare di leggere lo schermo del telefono
senza occhiali durante una sparatoria.
Se ci aggiungiamo le particolari motivazioni dei suoi avversari (a riprova di un casting molto
astuto, oltre alla scelta di Thompson ci sono aggiunte non banali come Judy Greer nel ruolo di
villain e un caratterista sempre credibile come Marc Menchaca al suo fianco), The
dead of winter sviluppa un intrigante motivo narrativo attorno alla caducità dei corpi e al venire a
patti con il declino dello strumento fisico: la ferocia con cui si reagisce a una malattia, il doloroso
progredire dell'ipotermia, e ovviamente la semplice grazia con cui possiamo scegliere di
accettare che le nostre membra non funzionino più come un tempo.
È una piacevole coincidenza che ciò faccia da eco a una prova attoriale di poco precedente da parte di Emma Thompson, quel Il piacere è tutto mio che applicava al sesso e al piacere delle riflessioni simili a quelle che The dead of winter proietta sulle idee di sopravvivenza e resilienza. Suggestioni che denotano l'intelligenza e il coraggio di una grande attrice, ma anche la dignità di un thriller umile e ben fatto, a cui si perdona volentieri un sentimentalismo un po' rotondo: perché alla fine esserci ancora per ricordare gli amori perduti sarà pur motivo di festeggiamento.