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Reflection in a Dead Diamond, un cinema ipertrofico al limite tra memoria, cinefilia e delirio

Un omaggio a Diabolik e al genere spionistico anni '60. Da giovedì 3 luglio al cinema.
di Roberto Manassero

martedì 1 luglio 2025 - Recensioni

In un grand hotel sulla Costa azzurra, l'anziano agente speciale John rimane affascinato da una giovane donna e ricorda i suoi giorni da spia negli anni '60. Quando la donna scompare misteriosamente, l'uomo è preda delle sue fantasie e rivive le avventure del passato, tra furti di gioielli, rapimenti e torture, arrivando a temere che forse i suoi nemici del passato sono tornati. John vive la sua vita, o forse ha sempre fatto parte di un mondo di fantasia, segnato dall'immaginario del cinema d'avventura d'un tempo?

Al limite tra memoria, cinefilia e delirio, i due registi belgi Hélène Cattet e Bruno Forzani arrivano al punto di non ritorno della loro estetica postmoderna ispirata al mondo dei gialli italiani, non solo cinematografico.

Il film è un omaggio soprattutto a Diabolik e al genere spionistico anni '60, dunque non solo cinema ma anche romanzi gialli e fumetto. E rappresenta un cinema ipertrofico, ipercolorato, ipercitazionista, iperconsapevole, anche iperviolento.

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