Un documentario che racconta di coloro che pur non essendo nati a Napoli hanno scelto di vivere e lavorare in questa città. I commenti del pubblico.
Ci sono i napoletani nel mondo ma c'è anche chi dal resto del mondo ha scelto di vivere a Napoli. In questo docufilm la città viene raccontata secondo questa prospettiva, attraverso le numerose storie di persone provenienti dai luoghi più diversi (come Stati Uniti, Russia, Argentina, Giappone, Francia, Germania, Nigeria, Palestina, o semplicemente da altre parti d'Italia) che non sono nate a Napoli ma sono diventate napoletane d'adozione.
Noi non siamo napoletani disegna un quadro plurale e vivo della città, dove ogni storia diventa un tassello di un mosaico più grande, capace di restituire l'anima di Napoli nella sua complessità e bellezza.
"Documentario interessante, l'impressione è che i non napoletani riescano a leggere la città in manierà più profonda rispetto ai napoletani di nascita. Originale l'idea del regista: ne emerge uno spaccato strutturato e veritiero, una Napoli molto poco cartolina, e molto più casa. Con tutte le sue complessità. Immagini bellissime, come la colonna sonora", commenta qualcuno dopo la visione del film. "Molto interessante, la Napoli raccontata da chi non ci é nato, con una fotografia che coglie le emozioni, fa venire voglia di scoprila in tutte le sue contraddizioni", dice qualcun altro.
Ecco alcune reazioni del pubblico alla visione del film:
- Fa venire grande curiosità di scoprire meglio la città, con tutte le sue contraddizioni e potenzialità, le sue disuguaglianze, il suo spirito combattivo.
- Un bel documentario, che trasmette idee e dà il giusto valore ad una grande città, con pregi e difetti, ma viva in tutti i suoi aspetti e Signora nei suoi abitanti.
- Napoli città vulcanica, dal grande fascino.
- Molto interessante, la Napoli raccontata da chi non ci è nato, con una fotografia che coglie le emozioni, fa venire voglia di scoprila in tutte le sue contraddizioni.
- Il documentario mi ha trasmesso tanto e ha fatto vibrare corde già esistenti in me. Vado a trovare la città ogni anno. È un luogo dell’anima ben descritto.
- Documentario interessante, l'impressione è che i non napoletani riescano a leggere la città in manierà più profonda rispetto ai napoletani di nascita. Originale l'idea del regista: ne emerge uno spaccato strutturato e veritiero, una Napoli molto poco cartolina, e molto più casa. Con tutte le sue complessità. Immagini bellissime, come la colonna sonora.
- Napoli vista da chi ha fatto la scelta di viverci. Come alcuni di loro hanno detto, l'unica paura è quella che il turismo la cambi, la omologhi, la distrugga. Speriamo tutti nella forza della sua passione di vivere contro la morte.
- Meraviglioso. Ti viene voglia di trasferirti domani!
- Ero curioso, sono piacevolmente impressionato. Temevo la cartolina di maniera, il festival del luogo comune: a volte ci ferisce quando non proprio imbarazza proprio un presunto omaggio alla città. No, il film invece è sobrio, anche se di parte: ci mostra persone vere, credibili, chiaramente sincere, che a parole loro indagano le forze che li hanno legati alla città, loro venuti da fuori, non di rado con qualche prevenzione. E tu lo sai che sono autentici, tu stesso ti sei imbattuto in qualcuno come loro. Tecnicamente parlando, buona fotografia, buon montaggio, passaggi disinvolti; il tempo ti bassa bene, ai titoli di coda e dopo ti resta un buon retrogusto. Se è propaganda, è virtuosa e credo contagiosa.