Fiore mio

Film 2024 | Documentario, 80 min.

Anno2024
GenereDocumentario,
ProduzioneItalia
Durata80 minuti
Regia diPaolo Cognetti
Uscitalunedì 25 novembre 2024
TagDa vedere 2024
DistribuzioneNexo Studios
MYmonetro 3,48 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Paolo Cognetti. Un film Da vedere 2024 Genere Documentario, - Italia, 2024, durata 80 minuti. Uscita cinema lunedì 25 novembre 2024 distribuito da Nexo Studios. - MYmonetro 3,48 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 24 febbraio 2025

Paolo Cognetti debutta alla regia di un film con il racconto del suo amore per il Monte Rosa.
BIGLIETTI QUI »
In Italia al Box Office Fiore mio ha incassato 303 mila euro .

Consigliato sì!
3,48/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,00
PUBBLICO 4,43
CONSIGLIATO SÌ
Paolo Cognetti ci accompagna sul Monte Rosa, la montagna che ama di più.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 3 luglio 2024
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 3 luglio 2024

Cognetti, insieme a Laki, il cane con cui si fanno reciproca compagnia, sale verso le quote più alte del Monte Rosa spinto dal desiderio di comprendere per quale ragione non arrivi più acqua nella casa in cui abita. Lungo il percorso incontra persone che conosce da tempo che raccontano quale senso abbia per loro il vivere in montagna.
Cognetti in questa prima totalmente personale ci mostra senza retorica una montagna che vive e tiene in vita.

"Mio padre aveva il suo modo di andare in montagna. Poco incline alla meditazione, tutto caparbietà e spavalderia". Così inizia "Le otto montagne", il romanzo che ha ampliato in maniera esponenziale la notorietà di Paolo Cognetti. In Fiore mio il suo è un passo che deve tenere conto della presenza di Laki e che si propone allo spettatore come un'occasione di incontri.

C'è un'immagine che torna nel film ed è quella di una tazza che viene riempita d'acqua fino all'orlo. Non ci viene detto il perché ma non ha importanza. Ognuno può fornire la propria interpretazione così come fanno, a proposito del rapporto con la montagna, le persone che Cognetti incontra nel suo percorso a cui consente di parlare senza mai sovrapporsi con la propria visione. Quella ce l'ha già proposta nella sua opera letteraria. Qui prevale la disposizione all'ascolto che, non a caso, apre e chiude il film consentendo ai suoni della Natura di occupare tutto il campo uditivo.

Quella Natura che una credenza cittadina idealizza ritenendo che il Rosa si chiami così perché al tramonto le sue cime si tingono di quel colore mentre ci viene detto da subito che il termine deriva da un termine in lingua locale che significa ghiaccio. Quella Natura che Marta, un'amica che gestisce un rifugio vegano e che pratica yoga, vede come pronta a reagire, con i suoi tempi, allo scempio che l'umanità ne sta facendo.

Non ci sono le grandi imprese alpinistiche in questo film. Al massimo vengono evocate grazie a una foto o al distacco sapiente di Sete, che è stato uno sherpa, e ora fa il cuoco in un rifugio pur non avendo abbandonato del tutto il Nepal. C'è l'onesta ricerca di un linguaggio diverso da quello della letteratura che consenta allo scrittore di non parlare di sé come in fondo, seppure ogni volta con modalità diverse ha fatto nei libri, ma, appunto, di lasciare parlare gli altri con le loro convinzioni ma anche con le loro fragilità o desideri.

Un'anziana guida alpina gli rivela che quando sulle cime vedeva le orme di uno stambecco decideva di seguirle perché si trattava di una traccia sicura. Remigio, Arturo, Marta, Corinne, Mia, Sete sono per Cognetti gli stambecchi di cui seguire, più o meno a lungo, il percorso per trovare vie diverse che, in totale semplicità, aiutino a scoprire il senso che può avere per ognuno quello che Cognetti, prendendo in prestito le parole di Andrea Laszlo De Simone, definisce come "Fiore mio, fiore della mia anima."

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 29 novembre 2024
Marinella

Un film che ti porta tra le montagne della Valle D’Aosta, le immagini parlano da sole e ti tengono incollata allo schermo. L’attenzione all’ascolto che Cognetti ripone nelle parole degli altri è una pratica che purtroppo stiamo perdendo ed è stato bello che sia stata messa in evidenza anche come metafora che la natura va ascoltata e non solo osservata e ammirata ; mi è piaciuto molto che la tematica [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 novembre 2024
Irene

"Fiore mio" è un film delicato, introspettivo, caratterizzato da pochi ma esaustivi dialoghi perchè sono direttamente le immagini a parlare allo spettatore. D'altronde la fotografia è veramente spettacolare e le riprese rendono pienamente giustizia alla bellezza mozzafiato delle montagne, mentre le musiche di Vasco Brondi contribuiscono a creare un'atsmofera di [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 novembre 2024
RL

Bel film. Diverso dal solito. Emana l' aura delle mie amate montagne.

mercoledì 27 novembre 2024
Alice Casafina

Oltre a essere un ottimo scrittore, Paolo Cognetti si conferma essere un importante regista del futuro. Complimenti per il reparto tecnico: Ruben Impens (David di Donatello come miglior autore della fotografia per Le Otto Montagne), Vasco Brondi (ex Le luci della centrale elettrica) come autore delle musiche e Paolo Benvenuti (vincitore dell'EFA come miglior suono europeo per Il Buco di Frammartino) [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 2 dicembre 2024
Enrico Danesi
Duels.it

«Nella mia ingenuità, per un certo periodo ho coltivato il sogno di diventare un montanaro. Ma ho dovuto fare i conti con la realtà, che è altra: sono un milanese innamorato della montagna, dove trascorro alcuni periodi dell'anno, a volte anche molto lunghi». Con queste parole, pronunciate presentando alla stampa il suo primo lungometraggio, Fiore mio, Paolo Cognetti ha messo in chiaro il proprio personale [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 novembre 2024
Francesco Bonfanti
Close-up

Guardare ciò che ci circonda può accecare. Una lastra di ghiaccio, un velo di acqua può essere la protezione necessaria per sopravvivere alla vista del mondo, ma cosa fare se l'acqua inizia a mancare? Si deve fare un viaggio, un viaggio cieco poiché le sorgenti sono fiori nascosti collocati in ombra o sotto una roccia, in luoghi celati e nascosti, e domandarsi di nuovo: È il 2022 e la siccità colpisce [...] Vai alla recensione »

lunedì 25 novembre 2024
Matteo Pivetti
Sentieri Selvaggi

La montagna è da sempre rappresentata come un luogo altro, una dimensione quasi metafisica in cui all'ascensione in senso fisico se ne accompagna un'altra su un piano spirituale. Lì sono in vigore altre regole, quelle della natura, in un'inversione dell'ordine stabilito dall'uomo, che detta le proprie leggi nel resto del territorio, ma che in altitudine non può che adattarsi.

domenica 24 novembre 2024
Francesco Costantini
Cinematographe

C'è la montagna nella testa, nel cuore e, d'ora in poi, nel cinema di Paolo Cognetti. Lo scrittore milanese vince il Premio Strega nel 2017 con il suo fortunato romanzo Le otto montagne, che nel 2022 diventa un film altrettanto fortunato diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch con protagonista la coppia d'oro del cinema italiano, Luca Marinelli e Alessandro Borghi.

venerdì 22 novembre 2024
Mattia Carzaniga
Rolling Stone

«La natura...». Così comincia una mia domanda a Paolo Cognetti durante la presentazione a Milano di Fiore mio, il suo primo film da regista (prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House ed EDI Effetti Digitali Italiani, nelle sale il 25, 26 e 27 novembre con Nexo Digital). E lui sorridendo mi interrompe subito: «Ti prego, non usare la parola "natura"».

giovedì 21 novembre 2024
Chiara Guida
Cinefilos

Paolo Cognetti, già noto per il successo letterario e cinematografico de Le otto montagne, approda per la prima volta dietro la macchina da presa con Fiore Mio. Questo documentario intimo e personale rappresenta un viaggio nei paesaggi e nei silenzi delle Alpi (in particolare sul Monte Rosa), luoghi che per l'autore sono non solo un'ambientazione, ma vere e proprie estensioni della sua anima.

martedì 19 novembre 2024
Matteo Marelli
Film TV

«La mia è una montagna d'acque, non è una cima desertica, ma una vetta innevata che termina con i ghiacciai». Così lo scrittore-scalatore quando lo intervistammo per Paolo Cognetti - Sogni di grande nord di Dario Acocella (vedi Film Tv n. 17/2021). La sua opera lo certifica: Il nuotatore, A pesca nelle pozze più profonde - Meditazioni sull'arte di scrivere racconti, ma anche i versi di La ballata del [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 novembre 2024
Valentina Ariete
La Rivista del Cinematografo

Autore dell'acclamato romanzo divenuto un film di altrettanto successo, Le otto montagne , Paolo Cognetti è passato dietro la macchina da presa costruendosi un documentario su misura per raccontare il potente rapporto tra lui e la sua montagna. Luoghi dell'anima per eccellenza le alte vette alpine, in particolare il Monte Rosa, fanno da sfondo a un percorso interiore fatto di silenzi e camminate interrotti [...] Vai alla recensione »

NEWS
GUARDA L'INIZIO
giovedì 21 novembre 2024
 

Su MYmovies i primi minuti del racconto intimo, introspettivo e mai scontato del Monte Rosa. Al cinema il 25, 26 e 27 novembre. Guarda l'inizio del film »

NEWS
mercoledì 13 novembre 2024
 

Il primo film scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti: il racconto del suo amore per il Monte Rosa. Vai all'articolo »

TRAILER
lunedì 18 novembre 2024
 

Il regista ci mostra senza retorica una montagna che vive e tiene in vita. Al cinema dal 25 al 27 novembre. Guarda il trailer »

TRAILER
mercoledì 10 luglio 2024
 

Un film scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti. In anteprima alla 77esima edizione del Locarno Film Festival e dal 25 al 27 novembre al cinema. Guarda il trailer »

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