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zelig62
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domenica 10 agosto 2025
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inguardabile
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Noioso, superficiale, melodrammatico, puerile, infarcito di pensierini piccoli. Attrici brave, ma regista sopravvalutato.
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cinzia lo iacono
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domenica 15 giugno 2025
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me-ra-vi-glio-so
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Attrici stupende, incantevoli per la loro bravura e bellezza, esteriore e, soprattutto, interiore; temi toccati profondi e attuali, che contemporaneamente graffiano e accarezzano il cuore; costumi aldilà dell'immaginario, un turbinio di colori,forme e linee accostati mirabilmente;
In sintesi:
DA VEDERE ASSOLUTAMENTE!
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cinzia lo iacono
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domenica 15 giugno 2025
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me-ra-vi-glio-so
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Attrici stupende, incantevoli per la loro bravura e bellezza, esteriore e, soprattutto, interiore; temi toccati profondi e attuali, che contemporaneamente graffiano e accarezzano il cuore; costumi aldil? dell'immaginario, un turbinio di colori,forme e linee accostati mirabilmente; In sintesi: DA VEDERE ASSOLUTAMENTE!
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tiz
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venerdì 23 maggio 2025
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soap-opera di cattivo gusto
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Il paradiso della signore forse ? pi? cinema....
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alessandra
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mercoledì 23 aprile 2025
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cento sartine
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Pi? si dipana la vicenda e pi? il film acquisisce i connotati di uno sceneggiatone rai. Nel dichiarare tutto il suo amore per il magico universo femminile, Ozpetek condensa in un unico colpo tutti i temi pi? impegnati degli ultimi anni, in un crescendo di personaggi femminili forti nella loro debolezza, fieri ma teneri, sicuri ma fragili, orgogliosi ma precari, commoventi ma con tratti comici (grazie Geppi) e chi pi? ne ha pi? ne metta. E alla fine a parte alcuni momenti intensi in cui la bravura dell?attrice riesce ad illuminare brevemente lo schermo (Trinca) rimani l? a vedere tutto il film per amore di un regista capace sempre di momenti intensi ma che stavolta invece di un affresco corale convincente e un po? magico ha creato un po? un caravanserraglio.
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Pi? si dipana la vicenda e pi? il film acquisisce i connotati di uno sceneggiatone rai. Nel dichiarare tutto il suo amore per il magico universo femminile, Ozpetek condensa in un unico colpo tutti i temi pi? impegnati degli ultimi anni, in un crescendo di personaggi femminili forti nella loro debolezza, fieri ma teneri, sicuri ma fragili, orgogliosi ma precari, commoventi ma con tratti comici (grazie Geppi) e chi pi? ne ha pi? ne metta. E alla fine a parte alcuni momenti intensi in cui la bravura dell?attrice riesce ad illuminare brevemente lo schermo (Trinca) rimani l? a vedere tutto il film per amore di un regista capace sempre di momenti intensi ma che stavolta invece di un affresco corale convincente e un po? magico ha creato un po? un caravanserraglio. Less is more.
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luciano sibio
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lunedì 21 aprile 2025
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clamorosi stereotipi
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Un film che si muove sin dall'inizio (il film nel film ), e a fatica, in un "mare magnum" di luoghi comuni sin nell'asse centrale del suo racconto, dove nel tentativo di offrire un dedica alle donne tutte e nel loro insieme finisce con il cadere nel clamoroso attuale stereotipo della donna meraviglioso e leggiadro essere, tale anche quando deve rappresentare la figura della durezza e insensibilità e in grado di superare ogni ostacolo utilizzando il favorevole supporto della complicità di specie. Con accanto il fatidico uomo incapace e caricaturale e solo in uno sporadico caso di effettivo sostegno (l'amante mai consumato della dura padrona della sartoria).
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Un film che si muove sin dall'inizio (il film nel film ), e a fatica, in un "mare magnum" di luoghi comuni sin nell'asse centrale del suo racconto, dove nel tentativo di offrire un dedica alle donne tutte e nel loro insieme finisce con il cadere nel clamoroso attuale stereotipo della donna meraviglioso e leggiadro essere, tale anche quando deve rappresentare la figura della durezza e insensibilità e in grado di superare ogni ostacolo utilizzando il favorevole supporto della complicità di specie. Con accanto il fatidico uomo incapace e caricaturale e solo in uno sporadico caso di effettivo sostegno (l'amante mai consumato della dura padrona della sartoria). Nonostante ciò,l'abilità registica di Ozpetk e quella delle attrici riesce driblando qua e là a fornire uno spettacolo degno di una visione e più che apprezzabile.
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paolorol
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mercoledì 19 febbraio 2025
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polpettone ingozzante
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Pare non finire mai, scorre implacabile dall'inizio alla fine come un fiume, senza mai avvincere e coinvolgere lo spettatore. Tanta carne messa al fuoco, decisamente troppa, poco cucinata ed indigesta. Il regista nuota in superficie, affannandosi a trasformare in storie le buone interpretazioni delle 18 brave attrici. Grande scialo di interpreti e di scenografie ben curate, certo, ma niente di più. Un lavoro sostanzialmente vuoto ed inutile, un semplice esercizio calligrafico. Siamo tutti d'accordo; Ozpeteck non è Bergman. Meno male, perchè se lo fosse le sale sarebbero vuote. Invece sono ben riempite da un pubblico che si accontenta, drogato ormai da miserande fiction televisive, al confronto delle quali questo polpettone può apparire un mezzo capolavoro.
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Pare non finire mai, scorre implacabile dall'inizio alla fine come un fiume, senza mai avvincere e coinvolgere lo spettatore. Tanta carne messa al fuoco, decisamente troppa, poco cucinata ed indigesta. Il regista nuota in superficie, affannandosi a trasformare in storie le buone interpretazioni delle 18 brave attrici. Grande scialo di interpreti e di scenografie ben curate, certo, ma niente di più. Un lavoro sostanzialmente vuoto ed inutile, un semplice esercizio calligrafico. Siamo tutti d'accordo; Ozpeteck non è Bergman. Meno male, perchè se lo fosse le sale sarebbero vuote. Invece sono ben riempite da un pubblico che si accontenta, drogato ormai da miserande fiction televisive, al confronto delle quali questo polpettone può apparire un mezzo capolavoro.
Uno dei peggiori film di Ozpeteck. Lo sconsiglio senza dubbio alcuno.
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marco confalonieri
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domenica 16 febbraio 2025
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polpettone televisivo
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Pensavo e speravo meglio, ma è un film a tesi, non ti fa volare a parte la musica nel finale che insieme alla scena della sartoria vuota è l'unico momento in cui dalla serie TV ci si prova a fare un pò di cinema (senza riuscirvi).
I personaggi più televisivi continuano a ripetere sè stessi (Geppy, la Savino, Mara & friends), il regista mostra la sua vanità oltre misura, non c'è vera trama o meglio forse sarebbe meglio che non ci fosse. Film di testa-furbizia, sono d'accordo con chi lo ha definito ruffiano, le donne meritano almeno un pò di poesia che qui manca proprio del tutto.
Complimenti infine alle "sarte" vere (?) che, lasciata finalmente da parte l'isterica costumista, in una sola notte fanno un abito da scena come da disegno originale che finalmente può accontentare l'altrettanto isterico regista.
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Pensavo e speravo meglio, ma è un film a tesi, non ti fa volare a parte la musica nel finale che insieme alla scena della sartoria vuota è l'unico momento in cui dalla serie TV ci si prova a fare un pò di cinema (senza riuscirvi).
I personaggi più televisivi continuano a ripetere sè stessi (Geppy, la Savino, Mara & friends), il regista mostra la sua vanità oltre misura, non c'è vera trama o meglio forse sarebbe meglio che non ci fosse. Film di testa-furbizia, sono d'accordo con chi lo ha definito ruffiano, le donne meritano almeno un pò di poesia che qui manca proprio del tutto.
Complimenti infine alle "sarte" vere (?) che, lasciata finalmente da parte l'isterica costumista, in una sola notte fanno un abito da scena come da disegno originale che finalmente può accontentare l'altrettanto isterico regista. Il vero cinema però è altra cosa.
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zz-rock
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mercoledì 12 febbraio 2025
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uno dei film pi? banali che abbia mai visto
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Regia da fiction; espressioni delle attrici sempre uguali (meno male c'è Marchioni a sollevare la media); buonismo ovunque e sentimenti da mulino bianco (ma sensa il sapore dei biscotti). Concordo con chi rivorrebbe indietro i soldi. Poco al di sopra di un fotoromanzo degli anni '80. E poi, ovviamente, vissero tutti felici e contenti. Mah.. forse era meglia se si fermava a "le fate ignoranti". Stomachevole il finale in cui Ozpetek cammina, con aria sognante, nelle stanze vuote della villa.
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