Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna, USA, Francia, Germania |
Durata | 119 minuti |
Regia di | Andrea Arnold |
Attori | Barry Keoghan, Franz Rogowski, Nykiya Adams, Jason Edward Buda, James Nelson-Joyce Jasmine Jobson, Frankie Box, Rhys Yates, Joanne Matthews, Jason Williamson, Kirsty J. Curtis. |
Uscita | giovedì 8 maggio 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,34 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 28 aprile 2025
Andrea Arnold racconta una storia ambientata nella zona del Kent, nel Regno Unito. Il film ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, 2 candidature agli European Film Awards, Il film è stato premiato a National Board, Al Box Office Usa Bird ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 125 mila dollari e 24,1 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Bailey ha 12 anni che sembrano dieci di più, perché è da sempre abituata a risolvere da sola i guai suoi e di chi le sta intorno. La sua famiglia più che allargata è scomposta: lei vive con il padre Bug e il fratello maggiore Hunter, figlio della ragazza che papà ha messo incinta a 14 anni, mentre la madre di Bailey ha avuto altri tre figli da uomini di passaggio, e al momento frequenta un tipo equivoco e violento, circondandosi di tossici. Bug sta per sposarsi con una donna conosciuta tre mesi prima, e Bailey rifiuta di andare al suo matrimonio: non ne può più del caos della sua esistenza e non sa come diventare adulta, nemmeno adesso che l'arrivo del ciclo le ha annunciato di essere biologicamente una donna. Le uniche creature che la mettono di buon umore sono gli animali - cani, cavalli, gabbiani, corvi, farfalle - e uno strano giovane uomo soprannominato Bird, che se ne sta appollaiato in cima ai palazzi del quartiere e cerca la sua famiglia, che un tempo abitava accanto alla madre di Bailey.
Bird è il quinto lungometraggio di finzione della Arnold e in qualche modo ne riassume il percorso: ci sono gli animali al centro come nel documentario Cow e nel cortoDog; c'è società blue collar e un personaggio scombinato e narcisista come in Fish Tank e nel corto Wasp; c'è la violenza delle emozioni e una natura imprevedibile come in Cime tempestose; e c'è l'ipercinesi giovane e incontenibile di American Honey.
Bird tracima energia cinetica e si schiera dalla parte della sua protagonista preadolescente: e nessuno sa sintonizzarsi meglio con la confusione e il fervore teen (così come nessuno, nel cinema anglosassone, sa filmare con tanta empatia i bambini). In questo senso Arnold sembra anima gemella di Luca Guadagnino, con cui condivide l'interesse e la vicinanza profonda verso una parte della società spesso raccontata al cinema attraverso uno sguardo adulto e stereotipato.
La camera a mano della regista segue la vita movimentata sulla quale Bailey non ha alcun controllo, anche se lei lo cerca proprio attraverso il cinema facendo continue riprese con il cellulare, prevalentemente per frapporre una distanza di sicurezza fra lei e le persone che incontra. "Hai trovato la tua gente?", chiede Bailey a Bird, ma è la ragazza a non aver ancora trovato le persone con cui può riconoscersi, e che la facciano sentire al sicuro.
L'uso della musica rispecchia il mondo schizofrenico in cui vive Bailey, un po' white trash, un po' punk, un po' "daddy's music", fra i Coldplay e i Blur da cantare in coro e la voce struggente di Damon Albarn da ascoltare in silenzio. In Bird c'è un ranocchio che produce bava allucinogena e un personaggio che mette le ali, e soprattutto c'è la voglia di Andrea Arnold di raccontare i corpi in scena, coadiuvata da due degli attori che meglio sanno usare la propria fisicità - l'intenso Franz Rogowski e l'adrenalinico Barry Keoghan - e della giovane attrice protagonista costantemente in scena, Nykiya Adams.
Non tutto è a fuoco, Arnold procede per tentativi e digressioni, affastella eventi e immagini. Ma la sua vis cinefila, e la sua passione per le persone che restano ai margini, sono genuine e a tratti trascinanti. In altri momenti ci si chiederà dove si sia finiti, se Bird esista davvero e quanto si sia disposti a seguire la regista nel suo bailamme confusionario e colorato.
Imperfetto e chiassoso, Bird è un'avventura sociale con ottimi interpreti, in cui si scontrano tragedia e commedia, realtà e fantasia. Bug è al settimo cielo per l'imminente matrimonio e per la sua idea di diventare ricco con un rospo allucinogeno importato dal Colorado. Ma la figlia dodicenne avuta da una precedente relazione non è altrettanto allegra.
Nella periferia inglese dove genitori troppo giovani crescono figli troppo responsabili, la dodicenne Bailey entra nella pubertà con rabbia e curiosità: col telefono filma la dolcezza della natura e le asperità di adulti immaturi e smarriti. E a entrambi offre un'empatia che è la chiave di lettura di questo film magnifico, con cui Arnold torna alle adolescenze liriche e furiose di Fish Tank e Cime [...] Vai alla recensione »
La regista britannica Andrea Arnold (Fish Tank, American Honey), quest'anno a Cannes insignita della Carosse D'Or da parte della Société des réalisatrices et réalisateurs de films (SRF) francese, ci regala, come nei suoi precedenti film, un altro altrettanto valido ritratto giovanile di una ragazzina alle porte della pubertà che malgrado la giovane età deve confrontarsi con dei conflitti familiari [...] Vai alla recensione »
Si dice che un fiore può nascere e sopravvivere nel fetore dei bassifondi più terribili. Nel cinema di Andrea Arnold questo è sempre stato il punto di partenza e approdo delle sue magnifiche fiabe realiste, un ossimoro che la cineasta britannica non solo sa esemplificare come pochi altri (certo, Ken Loach docet) ma che è diventata la sua cifra artistica e umana.
In una terra di nessuno a sud est di Londra, Bailey (Nikiya Adams), dodici anni, osserva il mondo attraverso il suo smartphone, per poi proiettare sul soffitto le immagini che registra, che siano uccelli in volo, farfalle o uomini da sorvegliare. Vive in uno squat con il giovane padre Bug (Barry Keoghan), eccitato per il matrimonio imminente che finanzierà con l'allucinogeno prodotto dal rospo americano [...] Vai alla recensione »
Bailey ha dodici anni, un ciuffo ribelle di capelli ricci che decide di tagliarsi più per polemica che per ribellione, abita con il padre uno squat da qualche parte nel sud di Londra, striscia di terra arida per quanto vicina all'acqua. Bailey governa a malapena la sua famiglia, più esplosa che banalmente disfunzionale, tra padri irrequieti, fratelli-amici e una madre inadatta a cercarsi un buon fidanzato, [...] Vai alla recensione »
"Volano gli uccelli, volano nello spazio tra le nuvole con le regole assegnate a questa parte d'universo, al nostro sistema solare". Impossibile, alzando gli occhi al cielo insieme a Bailey nella prima sequenza di Bird, non canticchiare mentalmente le strofe de Gli uccelli di Franco Battiato; un atto istintivo, ma non del tutto scevro da una logica.
È il suo film più difficile e doloroso, ma anche il più riuscito e coinvolgente, dolce e struggente. Dopo aver ricevuto il premio Carrozza d'oro dalla sezione Quinzaine des Cinéastes destinato ai registi che dimostrano "qualità innovative, coraggio e indipendenza", la regista inglese Andrea Arnold ha presentato in concorso il suo Bird che, interpretato da Barry Keoghan, Franz Rogowski, Nykiya Adams [...] Vai alla recensione »
In Bird (Concorso) lo sfondo è quello già visto nel cinema di Andrea Arnold dove i giovani più poveri sopravvivono in famiglie miste disfunzionali, si tatuano ogni angolo di pelle, fanno figli a 14 anni e spacciano perfino le sostanze allucinogene contenute nella bava dei rospi. La dodicenne Bailey cerca in ogni modo di rinviare la femminilità ai suoi occhi garanzia di sofferenza.
«Bird è stato il film più difficile che ho fatto. Ci sono state molte più sfide del solito e restrizioni che non avevo mai incontrato. Ho dovuto cambiare tanto nella sceneggiatura e il montaggio è stato davvero complesso». Così Andrea Arnold, nell'incontro dopo la consegna mercoledì della Carrosse d'or alla Quinzaine, ha parlato del suo nuovo film col quale torna in concorso sulla Croisette dove ha [...] Vai alla recensione »
Bailey è una ragazzina che vive in un contesto difficile. Il padre sembra preso da tutt'altre cose, si vuole sposare; la madre sta con un energumeno poco rispettabile e violento, il suo orizzonte è pieno di insidie, ma la sua voglia di vivere è palpabile. Un giorno uno strano uomo, che si crede un uccello, ma potrebbe essere un nuovo angelo wendersiano, le apre la mente e la strada per i sogni e le [...] Vai alla recensione »
C'è un posto dove stare nel mondo per Bailey? Non può scappare dalla famiglia disfunzionale come Star per unirsi al gruppo di venditori di riviste che percorre il Midwest in American Honey. Però non è neanche in trappola come la quindicenne Mia in Fish Tank. Il cinema di Andrea Arnold stavolta trova la fuga in una dimensione visionaria, quasi sulle tracce di un Truffaut versione fantasy ma ancora con [...] Vai alla recensione »
To', chi si rivede. Abbonata al premio della giuria (2006, 2008 e 2016), la britannica Andrea Arnold torna in Concorso a Cannes 77 con Bird, seguitando nell'analisi sociologica con beneficio d'invenzione visiva. Da sempre generosa, di più, devota nel dare potere ai personaggi, fari guida di altrettanti racconti, Arnold è istintuale sin dalle origini, Red Road (2006) e Fish Tank (2008), e al contempo [...] Vai alla recensione »