antonello
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domenica 3 marzo 2024
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orrendo
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Orrendo. Infilato tra Mel Brooks e Tim Burton con pessimo risultato. Bella è una sorta di Pinocchio in fase evolutiva che scopre il mondo copulando, quantomeno ridicolo.
Bella la fotografia in un passato distopico.
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(di paolorol)
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paolorol
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venerdì 1 marzo 2024
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favola o fiaba ?
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Per chi non lo sapesse desidero "inviare un messaggio:esiste una non sottile differenza fra favola e fiaba. In entrambi i casi parliamo di un''opera di fantasia ma, mentre la favola ha intenti didattici, educativi e/o moralistici, la fiaba serve solo a far volare la mente procurandole distrazione e divertimento.
Con ciò le recensioni che ho qui letto mi paiono scritte da persone alla disperata ricerca di "messaggi". Li cercano con la lente anche quando non ci sono, li ritengono utili, indispensabili, educativi e quant''altro, oppure al contrario pericolosi, inquietanti, falsi e quant''altro.Quante povere creature esistono su questa terra ? Aggiungiamo quelle che si disperano perchè non hanno capito un''acca.
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Per chi non lo sapesse desidero "inviare un messaggio:esiste una non sottile differenza fra favola e fiaba. In entrambi i casi parliamo di un''opera di fantasia ma, mentre la favola ha intenti didattici, educativi e/o moralistici, la fiaba serve solo a far volare la mente procurandole distrazione e divertimento.
Con ciò le recensioni che ho qui letto mi paiono scritte da persone alla disperata ricerca di "messaggi". Li cercano con la lente anche quando non ci sono, li ritengono utili, indispensabili, educativi e quant''altro, oppure al contrario pericolosi, inquietanti, falsi e quant''altro.Quante povere creature esistono su questa terra ? Aggiungiamo quelle che si disperano perchè non hanno capito un''acca. Aggiungiamo i sessuofobi che prestano attenzione solo alle scene di sesso. Aggiungiamo i credenti in qualsiasi cosa che si sentono minati nelle loro evidentemente non salde convinzioni.
Aggiungiamo chi trova qualsiasi occasione per fare comizi elettorali. Aggiungiamo i grafomani, per lo più critici wanabe, che intraprendono tenzoni virtuali con altri grafomani, più o meno acculturati e "grammaticati". Aggiungiamo infine chi si illude di scrivere una critica ma in realtà sa solo riassumere, più o meno bene,la storia, nonchè spoilerarla.
...ma esistono anche le fiabe, che non ci costringono ad andare al cinema come se fossimo sui banchi di scuola. Esistono i sogni, non necessariamente da raccontare al nostro psicanalista, esiste il gioco, esiste la leggerezza.
Non riassumerò il film, non aggiungerò né inutili considerazioni né valutazioni. Dirò solo che Lanthimos mi ha divertito, mi ha fatto volare e mi ha fatto provare stupore e meraviglia.
Per quanto mi riguarda va più che bene così.
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luciano sibio
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mercoledì 28 febbraio 2024
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come in mel brooks
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Questa opera è una riedizione del film comico di Mel Brooks,"Frankstein Junior", ove si innescava per errore su un corpo imponente il cervello di un subnormale e il mostro così creato sfuggiva al controllo.La cosa sin dall'inizio ha offerto spunti per continue trovate comiche eccezionali che hanno segnato una tappa nella cinematografia comica.
Qui, invece del cervello subnormale, si innnesca il cervello di un bambino, non su un corpo imponente ma sul corpo di una splendida donna, che subito nel corso della sua faticosa crescita e conoscenza del mondo esterno incappa nelle inevitabili attenzioni di una platea maschile desiderosa di possederla sessualmente.
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Questa opera è una riedizione del film comico di Mel Brooks,"Frankstein Junior", ove si innescava per errore su un corpo imponente il cervello di un subnormale e il mostro così creato sfuggiva al controllo.La cosa sin dall'inizio ha offerto spunti per continue trovate comiche eccezionali che hanno segnato una tappa nella cinematografia comica.
Qui, invece del cervello subnormale, si innnesca il cervello di un bambino, non su un corpo imponente ma sul corpo di una splendida donna, che subito nel corso della sua faticosa crescita e conoscenza del mondo esterno incappa nelle inevitabili attenzioni di una platea maschile desiderosa di possederla sessualmente. Immmaginarsi le trovate comiche a cui ciò può dar luogo e sulle quali il regista impianta tutto il suo film. Come in Mel Brooks anche in questo caso è attentissima ed efficace la ricostruzione scenica incentrata su un tardo ottocento lussureggiante e coloratissimo alternato con il bianco e nero dell'originario Mel Brooks.Il film risulta in definitiva di pregiata fattura anche se non eguaglia il suo ispiratore.
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felicity
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mercoledì 28 febbraio 2024
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un’opera che lascia a bocca aperta
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In Povere creature! non c’è una sola inquadratura realistica. Tutto è deformato, curvato, ampliato, dilatato. Come se la regia volesse sintonizzare il suo sguardo sulla stessa lunghezza d’onda della sua protagonista: l’incantevole Bella Baxter, fanciulla mutante affamata di vita, movimento e sessualità. Lei divora il mondo, i maschi, i libri, i cibi.
Bella incede nel mondo incespicando. Ha il corpo di una donna e il cervello di un poppante. Ha desideri e bisogni che il suo cervello non è in grado di comprendere e di governare. Lei però vuole apprendere. Vuole conoscere. A poco a poco si impossessa delle parole, del linguaggio, del movimento.
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In Povere creature! non c’è una sola inquadratura realistica. Tutto è deformato, curvato, ampliato, dilatato. Come se la regia volesse sintonizzare il suo sguardo sulla stessa lunghezza d’onda della sua protagonista: l’incantevole Bella Baxter, fanciulla mutante affamata di vita, movimento e sessualità. Lei divora il mondo, i maschi, i libri, i cibi.
Bella incede nel mondo incespicando. Ha il corpo di una donna e il cervello di un poppante. Ha desideri e bisogni che il suo cervello non è in grado di comprendere e di governare. Lei però vuole apprendere. Vuole conoscere. A poco a poco si impossessa delle parole, del linguaggio, del movimento.
Attraverso scenografie sontuose, riferimenti pittorici raffinati e una fotografia di eccezionale potenza cromatica e luministica, Lanthimos firma un’opera che lascia a bocca aperta per la ricchezza della messinscena, per la bellezza di alcune immagini e per l’uso fiammeggiante della computer graphic: un film che va a fondo nell’indagine sulla natura del desiderio e che sgonfia e mette fuori gioco pregiudizi e tabù.
Visto l’esito della storia, e dei suoi protagonisti, viene quasi spontaneo pensare che forse, in fondo, le povere creature da commiserare siamo proprio noi spettatori, incapaci di crescere, cambiare, osare e rischiare come invece mostrano di saper fare i personaggi del film.
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steffa
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mercoledì 28 febbraio 2024
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troppo artefatto
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un film a metà tra Tim Burton e Lars Von Trier, troppo ricercata la componente stravagante, le scene di sesso danno uno scossone ma il risultato è poco spontaneo e genuino, davvero troppo forzato ed artefatto, alla lunga diventa un mattone noioso ed infantile
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eleonora panzeri
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martedì 27 febbraio 2024
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un film imperfetto
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Povere creature è un film del 2023 diretto dal regista greco Yorgos Lanthimos. Questa pellicola ha fatto molto parlare di sé e si è già aggiudicata diversi premi e candidature importanti, tra cui il Leone d’oro a Venezia. La storia si ispira al romanzo omonimo dell’autore Alasdair Gray. Al centro c’è ancora una volta un uomo di scienza, interpretato da Willem Dafoe, che 'gioca' a fare Dio, non a caso il suo nome è Godwin. Il chirurgo, come il Frankenstein di Mary Shelley, riporta in vita una donna defunta; in Povere Creature, però, ad avere un aspetto raccapricciante non è la donna rinata ma il creatore stesso, mutilato e usato come cavia sin dalla giovane età dal padre scienziato.
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Povere creature è un film del 2023 diretto dal regista greco Yorgos Lanthimos. Questa pellicola ha fatto molto parlare di sé e si è già aggiudicata diversi premi e candidature importanti, tra cui il Leone d’oro a Venezia. La storia si ispira al romanzo omonimo dell’autore Alasdair Gray. Al centro c’è ancora una volta un uomo di scienza, interpretato da Willem Dafoe, che 'gioca' a fare Dio, non a caso il suo nome è Godwin. Il chirurgo, come il Frankenstein di Mary Shelley, riporta in vita una donna defunta; in Povere Creature, però, ad avere un aspetto raccapricciante non è la donna rinata ma il creatore stesso, mutilato e usato come cavia sin dalla giovane età dal padre scienziato. Questo ribaltamento a me ha fatto pensare a un Dorian Gray smascherato, la cui anima mostrificata in nome della scienza è visibile e mostra chiaramente chi in modo conscio e colpevole ha voluto sfidare Dio. Benché le atmosfere siano inizialmente cupe e gotiche, il regista non vuole mettere in scena un film horror ma una sorta di favola filosofica a lieto fine. La storia si sviluppa in un improbabile universo steampunk totalmente onirico e fantastico. Non ho idea di quale sia il messaggio che Lanthimos vuole dare con il suo film, tuttavia ho trovato sin dall'inizio qualcosa di disturbante nel personaggio di Bella. Per molti lei è un 'eroina', che riesce grazie ai suoi singolari natali ad andare oltre il comune buon costume, cogliendo l’essenza della libertà e della vita, a dispetto degli uomini che la vorrebbero imprigionare nel loro buio, mediocre e gretto. Questa visione oggi va molto di moda ma ha la pecca di celebrare esageratamente l’individualismo, esaltando donne sostanzialmente egoiste, auto referenziali e prive di tatto ed empatia, bollandolo inoltre l’amore come un inganno e una prigionia di cui la donna non ha bisogno. Non so se questa percezione del personaggio di Bella sia arrivata ad altri; dalle recensioni che ho letto, sembra che le povere Creature siano i personaggi di genere maschile. Detto questo, sono un po' sconcertata perché non riesco a spiegarmi tanto successo: l’ho trovato carino, ho apprezzato abbastanza l’interpretazione di Emma Stone ma non riesco proprio a considerarlo un capolavoro. Odio profondamente l’uso snervante della colonna sonora, che dev’essere un po' il marchio di fabbrica di questo regista (stessa cosa nel film La Favorita) e nel complesso ho la sensazione che mi manchi una chiave di lettura adeguata, ma per quello che mi è arrivato questo è quello che penso."
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gabriella
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martedì 27 febbraio 2024
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furiosi sobbalzi
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Un ruolo impegnativo per Emma Stone, che nel film di Yorgos Lanthimos dà vita a una creatura ibrida, con il corpo di una donna morta suicida e il cervello del feto che portava in grembo, opera di uno scienziato folle che si fa chiamare God( William Dafoe), un film che è fatto di continui furiosi sobbalzi, capovolto, disarmonico, deformante, semplicemente meraviglioso, Dimenticate Mia Dolan che sgambetta leggera davanti un panorama di una Los Angeles illuminata dal tramonto, e immergiamoci in un bianco e nero trafitto dallo sguardo di Bella, di immagini in formazione, in un corpo di donna che deambula rigidamente e in modo scoordinato, ma dotata di insaziabile anche se inconsapevole curiosità che la spinge a voler uscire dal perimetro “domestico”, assecondato poi da God in nome del libero arbitrio, non prima di averla promessa in sposa al suo giovane assistente Max MC Candles.
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Un ruolo impegnativo per Emma Stone, che nel film di Yorgos Lanthimos dà vita a una creatura ibrida, con il corpo di una donna morta suicida e il cervello del feto che portava in grembo, opera di uno scienziato folle che si fa chiamare God( William Dafoe), un film che è fatto di continui furiosi sobbalzi, capovolto, disarmonico, deformante, semplicemente meraviglioso, Dimenticate Mia Dolan che sgambetta leggera davanti un panorama di una Los Angeles illuminata dal tramonto, e immergiamoci in un bianco e nero trafitto dallo sguardo di Bella, di immagini in formazione, in un corpo di donna che deambula rigidamente e in modo scoordinato, ma dotata di insaziabile anche se inconsapevole curiosità che la spinge a voler uscire dal perimetro “domestico”, assecondato poi da God in nome del libero arbitrio, non prima di averla promessa in sposa al suo giovane assistente Max MC Candles. Bella decide di scappare a Lisbona con il vanesio e seduttore avvocato Duncan Weddemburg ( Mark Ruffolo nell’insolito ruolo di villain), perché nel frattempo ha scoperto la sua sessualità , agisce istintivamente , non ha pregiudizi, tabù, non ha una morale, nonostante viva in una Londra Vittoriana che prevede un comportamento adeguato in società. Nella sua disarmante ingenuità e purezza, non prova vergogna alcuna, e questo fa crollare le sicurezze di Duncan che regredisce continuamente mentre lei si evolve, esplora, esperimenta, non solo gli appetiti sessuali o quelli dello stomaco, ingozzandosi di pastel de nata, ma anche il degrado, la miseria, la sofferenza, , solo conoscendo il mondo , possiamo dire che il mondo è nostro. Ecco che i colori esplodono, pastosi, accecanti,crepuscolari, con riflessi surreali, tinte audaci e sfumature pastello, diafani, a tratti lisergici ,nei paesaggi, nei luoghi, e nei vestiti di Bella, a simboleggiare la sua emancipazione e la sua libertà, fino a indagare fino in fondo le sue origini, la sua provenienza e comprendere la grandezza dell’essere umano , che spesso si trova dove meno te l’aspetti, in Max per esempio, figura paziente, così lontana dal machismo di Duncan, un uomo che permette a Bella di crescere ed essere sé stessa, ma anche nella figura di God che nel tempo acquisisce sempre più un senso paterno, iniziato quando aveva lasciato andare la sua creatura, senza sapere di amarla come una figlia. Ci sarebbe ancora tanto da dire su questo splendido , disinibito, disfunzionale, asimmetrico e travolgente affresco beffardo e affascinante, ma mi fermo qui , perché è un film assolutamente da vedere, con degli interpreti impeccabili, su tutti Emma , straordinaria e magnifica grande creatura.
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aurora aversa
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martedì 27 febbraio 2024
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povere creature è un film per povere creature
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Povere creature è un film per povere creature. È la storia surreale di un affrancamento, un film di formazione, la storia esemplare di una femminista? Niente di tutto questo. È la vicenda di un mostro che passa da una mostruosità ad un’altra, alla ricerca di un’auto determinazione che trova nella propria ontologia la stessa sua finalità: il mostro è servito, è una donna, si prostituisce per scelta (perché per fare il mestiere ci vuole anche un po’ di vocazione), passa indifferente da un uomo ad un altro, da un padrone ad un altro come un automa…nessuna femminilità, nessuna puerilità possono dare spessore ad un personaggio che è e rimane anaffettivo, passivo, istintivo allo stato animale.
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Povere creature è un film per povere creature. È la storia surreale di un affrancamento, un film di formazione, la storia esemplare di una femminista? Niente di tutto questo. È la vicenda di un mostro che passa da una mostruosità ad un’altra, alla ricerca di un’auto determinazione che trova nella propria ontologia la stessa sua finalità: il mostro è servito, è una donna, si prostituisce per scelta (perché per fare il mestiere ci vuole anche un po’ di vocazione), passa indifferente da un uomo ad un altro, da un padrone ad un altro come un automa…nessuna femminilità, nessuna puerilità possono dare spessore ad un personaggio che è e rimane anaffettivo, passivo, istintivo allo stato animale. La mancanza di filtri verbali e comportamentali non è frutto di fenotipia, ma puro tocco di colore folkloristico; non è una scelta provocatoria, ma espressione basica da povertà di linguaggio sociale. La libertà cercata è SEMPRE dagli uomini: gli stessi a cui si sottomette in mille modi pur di affermare di esserne libera. Solo un uomo poteva raccontarla così una donna. Ed un uomo pieno di pregiudizi sulla naturalezza, la franchezza, l’ansia di libertà di una donna.
Fotografia stupenda, buona regia, ottima interpretazione della protagonista che sembra aver compreso di doversi calare nei panni di una bambola imbellettata, di una bambola gonfiabile, di un pezzo di plastica senza cuore. Ma questo non è una DONNA. Eppure voi, povere creature maschili, riempirete di Oscar un film gratuitamente volgare ed inutilmente retorico, che niente aggiunge e molto offende un universo assai più complesso ed ampio dei vostri limitatissimi confini…
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(di paolorol)
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yuri
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martedì 27 febbraio 2024
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film surreale e troppo esplicito
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Film molto particolare, personalmente non piaciuto: molto esplicito e particolare con scene ben oltre l' immaginabile. C'è un abuso enorme della scienza che va contro tutte le leggi umane, l'uso della figura femminile che purtroppo rincarna le sue pecche più grandi ed il regista gioca molto ( fin troppo personalmente) su questa figura. Diciamo un po' troppo grossolano nonostante gli attori presenti che hanno fatto un gran bel lavoro come la colonna sonora, molto competente se così si può dire di un film.
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moviepillows_
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martedì 20 febbraio 2024
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povere creature!, il film che è già un cult
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Bella Baxter è una donna adulta ma ha l’età mentale di un neonato. Il Dr. Godwin Baxter, il Frankenstein di turno, scienziato porco ortodosso dalla mente brillante, l’ha ripescata incinta dalle acque del fiume e per riportarla in vita le ha trapiantato il cervello del feto che portava in grembo. E così, Bella, nonostante il corpo di una 35 enne, deve imparare tutto da capo, dalle azioni più semplici, come camminare e mangiare, a quelle più complesse, come parlare o come comportarsi in presenza di estranei.
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Bella Baxter è una donna adulta ma ha l’età mentale di un neonato. Il Dr. Godwin Baxter, il Frankenstein di turno, scienziato porco ortodosso dalla mente brillante, l’ha ripescata incinta dalle acque del fiume e per riportarla in vita le ha trapiantato il cervello del feto che portava in grembo. E così, Bella, nonostante il corpo di una 35 enne, deve imparare tutto da capo, dalle azioni più semplici, come camminare e mangiare, a quelle più complesse, come parlare o come comportarsi in presenza di estranei. Completamente priva di inibizione, Bella decide di partire alla scoperta del mondo e del suo corpo insieme a Dankan che pensa di sfruttarla a suo vantaggio e finirà invece stregato da quella donna, inclassificabile e libera.
Pur essendo prodotto dalla Disney, Povere Creature non è il solito film hollywoodiano. Il film di Lanthimos è sfacciato, grottesco, erotico. Pensandoci, “la società corretta ormai non esiste più”!
Caratterizzato da scenografie surreali simili a quadri viventi, il film alterna il bianco e nero al colore, facendo risaltare i momenti topici con una colonna sonora disturbante, piena di suoni identici e ripetuti. Celebre la scena in cui Bella scopre la povertà, guardandola dall’alto di una torre come se il basso fosse l’inferno in terra e l’alto il paradiso riservato solo a pochi.
Mettendo ancora una volta al centro la violenza e la crudeltà dell’uomo quale leitmotiv dei suoi film, il regista greco è riuscito stavolta a far riflettere anche su tematiche di più ampio spettro come il libero arbitro, il divario tra ricchi e poveri, e l’emancipazione femminile.
Vincitore di 2 Golden Globe e candidato a 10 Premi Oscar (tra cui Miglior attrice protagonista) è il primo film inusuale e scorretto prodotto da una major che non si vedeva da tempo. E affinché grandi star come Emma Stone e Mark Ruffalo ne facciano parte ci è voluto un vero outsider del cinema come Yorgos Lanthimos!
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