Alessio Palma
Quinlan
Negli ultimi anni il cinema di Stéphane Brizé si è articolato con ammirabile coerenza sui temi concernenti il mondo del lavoro, indagati, attraverso la fondamentale presenza retorica di Vincent Lindon, nella trilogia formata da La legge del mercato, In guerra e Un altro mondo con una precisione socio-antropologica che forse trova solo in Ken Loach un equivalente contemporaneo di pari livello. In mezzo c'era stato il maupassantiano Una vita, a ricordare che Brizé possiede anche un altro registro espressivo, quello dell'umanista a tutto tondo, dell'indagatore di passioni e sentimenti ordinari, confermando di far parte di quella tradizione di registi francesi eclettici, enciclopedici (da Sautet a Tavernier) che hanno sempre posto l'uomo e le sue scelte al centro del proprio lavoro innanzitutto drammaturgico. [...]
di Alessio Palma, articolo completo (4661 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 9 settembre 2023