
Da filmati rari e proibiti (uno immortala il giovane Franco Battiato), il documentario ricostruisce il Luna Park di divertimenti più celebre degli anni '90. Un'opera per nostalgici ma anche per chi ne ha sempre sentito parlare. Online su MYmovies ONE - fino al 20 giugno grazie al Festival di Pesaro.
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di Giovanni Bogani
Il racconto degli anni d’oro del Cocoricò, discoteca aperta a Riccione nel 1989, l’anno della caduta del Muro di Berlino. Discoteca, ma anche molto di più: luogo di trasgressione e libertà, segno del cambiamento dei tempi. Il regista Francesco Tavella attinge a un piccolo patrimonio di filmati privati, di VHS ritrovate. E ci permette di entrare in quel luogo, in quel tempio laico che accoglieva tutte le trasgressioni e tutte le differenze. Edonismo, divertimento, trasgressione. Ci si traveste, si entra in un grosso Luna Park, ci si sente liberi.
Difficile cogliere l’atmosfera, il feeling e il significato di un luogo e di un tempo passati. Il documentario di Francesco Tavella sulla discoteca romagnola diretta da Loris Riccardi ci riesce. Ci riesce, utilizzando le immagini – i colori primari, i pixel grandi, i rossi che “sfondano” – di vecchie VHS ritrovate, mescolate a fotografie.
“Mi interessava che questo film arrivasse a tre tipologie di persone”, dice il registaFrancesco Tavella. “A chi ha vissuto e amato il Cocoricò, e trova un’occasione per rivedere quello che è stato; a chi per vari pregiudizi non lo ha mai frequentato, per dar loro la possibilità di capire che cosa succedeva veramente; e ai ragazzi di oggi, che ne hanno sempre sentito parlare come di un mito”.