
Un lavoro che racconta la vita personale, spesso sotto i riflettori e a volte tumultuosa, del tennista. E che vive di un'altissima densità di intrecci, storie e parole, gestita con uno stile che però non sempre appare a fuoco. Su Apple TV+.
di Giuseppe Avico
Boris Becker è stato uno dei più grandi tennisti della storia, capace di vincere il torneo di Wimbledon a soli 17 anni. La sua è stata una carriera all'insegna del successo, con un palmarès assolutamente invidiabile: 6 tornei del Grande Slam, 3 ATP Finals, 2 Coppe Davis e oltre 49 trofei vinti. Considerato uno dei più forti di sempre, Becker ha dovuto fare i conti fin da subito con la propria fama, diventando un campione in campo e un fenomeno mediatico fuori. The World Vs. Boris Becker, docuserie diretta dal premio Oscar Alex Gibney, approfondisce il mondo del tennista e dell'uomo, dalle imprese sportive ai disastri finanziari, dalle relazioni complesse alla bancarotta.
Trionfo e rovina, successo e fallimento: una storia di base molto interessante per una docuserie realizzata con mestiere ma priva di particolari sussulti.
Da un punto di vista contenutistico il documentario vive di una densità di intrecci, storie e parole altissima, gestita con uno stile che spesso appare poco a fuoco. La forma, infatti, sembra voler giocare con più stili e suggestioni possibili, esaltando con gusto la spettacolarità di una partita di tennis ma anche privilegiando un sensazionalismo grossolano e in più punti poco efficace.