The Fabelmans

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Un film di Steven Spielberg. Con Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle.
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Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 151 min. - USA 2022. - 01 Distribution uscita giovedì 22 dicembre 2022. MYMONETRO The Fabelmans * * * * - valutazione media: 4,13 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
gustibus sabato 14 gennaio 2023
l''orizzonte in mezzo e''una m.... Valutazione 4 stelle su cinque
57%
No
43%

Nella mia frase di lancio e'l'espressione usata da un regista straordinario anni 50/60 che scoprirete guardando il film. E inoltre la fine di questo racconto personale che ha poi creato un dei più grandi registi viventi di ora Steven Spielberg che racconta se stesso con il suo nome Fabelman.Da bambino,adolescente con il cinema gia'impresso nella sua mente.Il racconto che e'pure un ritratto di famiglia con al di sopra la sua mamma ha 3momenti indimenticabili.L'inizio strabiliante dove al cinema vede lo scontro tra un treno e una macchina dal film "il più grande spettacolo del mondo"e da lì si accende una lampadina emulando la scena vista con un trenino giocattolo. [+]

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xerox mercoledì 11 gennaio 2023
bello, veramente bello.... Valutazione 5 stelle su cinque
63%
No
38%

Spielberg ha 75 anni. E questo è un film chiarissimo della sua piena maturità. L'aspetto più qualificante del film mi sembra il ritmo... lo sguardo... E soprattutto la sincerità. La sincerità di una storia fatta di eventi ed emozioni che ti fanno compartecipare ad un film. Non succede con tanti film! Inutili i complimenti su come è stato realizzato, musica, interpretazione, etc. Quello che mi lascia sempre il tarlo nei films autobiografici, sono tutte le domande che vorrei fare all'autore, prima fra tutte: "Quanto c'è di vero nella storia?", e altre mille domande che nascono nella visione dell'opera... Comunque: bellissimo film!

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antonio montefalcone martedì 10 gennaio 2023
“i film sono sogni, che non dimenticherai mai” Valutazione 4 stelle su cinque
96%
No
4%

La nuova pellicola di Steven Spielberg è un intenso racconto personale, ispirato alla sua infanzia e adolescenza ma anche un potente atto d'amore per la Settima Arte, un sentito omaggio a quella che è stata e continua ad essere la più grande ragione di vita dello stesso regista. Non una semplice opera semi-autobiografica romanzata dunque, ma qualcosa di altro e di più interessante, coinvolgente, affascinante: una confessione privata che si rende anche magistrale lezione di cinema.
Attraverso la storia di Sam Fabelman che fin da bambino si avvicina alla magia del cinema e se ne innamora, Spielberg si racconta e ci racconta le sue origini, cercando di mettere in scena, dopo averlo catturato, quel senso di incantevole/meraviglioso/magico che è il mettere per immagini una storia. [+]

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enzo70 domenica 8 gennaio 2023
intenso omaggio ai genitori e al cinema, stupendo Valutazione 5 stelle su cinque
84%
No
16%

Steven Spielgerg decide di raccontare il cinema, il suo cinema, e lo fa con la sensibilità e la classe che da sempre contraddistinguono i suoi film. Ma in questa pellicola, c’è di più, perché un film così intimo, così personale, raccontato come una fiaba, entra immediatamente nel novero dei capolavori. La storia è semplice, perché è la storia romanzata del regista e della nascita della sua passione per il cinema, bellissima la scena iniziale del bambino imbambolato davanti all’incidente dei treni nel film “Il più grande spettacolo del mondo”. Ma se il cinema è vita Spielberg non può rinunciare a raccontare la sua vita, quella di un adolescente con le tensioni tipiche dell’età, la scoperta del tradimento della madre, il difficile rapporto con il padre, ingegnere dell’Ibm, la relazione con le tre sorelle, il primo amore, le difficoltà per un ragazzino ebreo di inserirsi nella luccicante società californiana. [+]

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domenica 8 gennaio 2023
storia senza mordente e banale Valutazione 1 stelle su cinque
23%
No
77%

Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente sia nella trama che nello svolgimento. Il risultato è un film mistero e banale.

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francog sabato 7 gennaio 2023
film fatto bene Valutazione 4 stelle su cinque
82%
No
18%

Film fatto bene.

[+] hahahaha (di paolorol)
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crispino seidenari sabato 7 gennaio 2023
logos ed eros Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
100%

“The Fabelmans” esordisce con una scena che segna la nascita di un sogno e con esso, il destino dell’autore e protagonista. Il piccolo Sam di soli sei anni, sta per entrare assieme ai suoi genitori in una sala cinematografica dove sarà proiettato “Il più grande spettacolo del mondo”. È la sua prima volta, è eccitato e al tempo stesso intimorito dalle sue stesse aspettative, in particolare dalla dimensione dei personaggi sullo schermo che sa essere dei giganti. Il padre, Burt, lo tranquillizza spiegandogli che la sproporzione delle immagini sullo schermo è solo illusoria, così come la sensazione del loro movimento, causata dallo scorrimento di immagini fisse (fotogrammi) ad una velocità (24 al sec. [+]

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eugenio venerdì 6 gennaio 2023
la fascinazione di una scoperta Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

Il cinema, le immagini in movimento. L’emozione di una sala buia, lo spettacolo che diviene scena, fittizia rappresentazione di ciò che l’occhio coglie per interpretare la realtà. Che spesso, non è come appare, che talune volte magari è manipolata, asservita in quelle immagini a scopi diversi dal reale. Il cinema, però va oltre, con la sua capacità di stupire, di meravigliarci, è vita finta su schermo vero, che ci fa ridere, piangere, divertire.

Ecco cosa ho pensato all’uscita delle due ore e quaranta di The fabelmans, un biopic alla fine, romanzato, di quello che è l’uomo della fiaba in qualche maniera, Steven Spielberg, capace di dar volto con il suo occhio alle innumerevoli sfaccettature della vita umana, declinando dal serio, al faceto, un dramma di de-costituzione familiare che porterà poi al divorzio dei suoi genitori e in parallelo all’affinazione della tecnica “filmica” tanto studiata con l’osservazione critica della realtà.

In questo mondo degli anni Cinquanta, nasce Sammy Fabelman/Steven Spielberg (interpretato da Gabriel LaBelle) che a cinque anni, è colto da fascinazione alla visione di un classico: Il più grande spettacolo del mondo (Oscar nel 1952 come Miglior film), in particolare dalla scena del deragliamento di un treno. Sam rimane talmente traumatizzato, e tanto sfinisce i suoi genitori, che quelli gli comprano per l'Hanukkah il modellino di un treno a vapore. Cosa che non fa altro che incitarlo con la sua cinepresa otto millimetri di famiglia a simulare lo scontro di un trenino giocattolo con una carrozza in legno. Da questo scontro, nasce l’incontro e per meglio dire, la fascinazione di Sam per la rappresentazione di ciò che il suo sguardo è portato a vedere, l’innamoramento per la macchina da presa che diverrà quasi ossessione, sfociando quindi nella cinefilia.

Sam inizia, per hobby come creduto dall’austero padre Burt (Paul Dano), ingegnere informatico, esperto nell’elaborazione di dati, a filmare quell’intimità domestica borghese numerosa ai tempi del boom economico, fatta di picnic in campagna con la moglie pianista Mitzi (una convincente Michelle Williams), l’anima artistica della famiglia, le sue sorelle e “l’amico” Bennie (Seth Rogen)- fin troppo vicino alla moglie- ma anche di piccoli corti con gli amici simulando con perizia effetti speciali innovativi per l’epoca. Sam modella ciò che vede, taglia e ricuce i nastri, proiettando a cavallo di traslochi a Phoenix e in California per via del lavoro paterno in General Electric, la sua realtà domestica fatta di macchine Cadillac e frigoriferi General Motors.  E nel far questo, farà i conti con il dolore della perdita, con l’accettazione a tratti amara e inconsapevole dell’amore, oltrepassando la zona d’ombra sino alla decisiva maturità, fatta di scelte “foderate” e attutite senza i suoni lontani o gli echi indistinti della guerra in Vietnam, ma cercando di cogliere il senso di una formazione caratterizzata da educazione sociale e lavoro.

Patinando la pellicola secondo il dettame di Spielberg che abbiamo apprezzato in precedenti e celebri pellicole come Et, acutamente lontana dalle deiezioni oscure americane razzismo, ma al massimo spruzzando qualche pepe di bullismo, nel classico stereotipo del belloccio della squadra di football e degli amori adolescenziali, The fabelmans sfugge alla semplice etichetta di film di formazione, per la sua natura ondivaga e variamente mutevole. Il dramma si fonde abilmente al faceto, secondo un punto di vista che è quello dello stesso protagonista con la cinepresa, quel piccolo Sam/Steven, mai nostalgico ma soggetto a cambi di tono repentini, miscelandolo con sapienza da “cinema nel cinema” senza mai perdere la visione di insieme della pellicola.

Pellicola che in fondo non fa altro che ribadire l’eterno, invalicabile confronto tra scienza e arte, tra razionalità e tecnica, tra astratto e concreto, tra padre e madre con un semplicismo che solo superficialmente è retorica e che si traduce in fondo, in sapiente equilibrio. Quello di chi sa che il cinema, appunto, deve saper trasmettere allo spettatore: farlo giocare con la semplicità di una storia. Che qui Spielberg ha ben fatto sua romanzandola e rendendola quindi immortale, come del resto fa il cinema, con la C maiuscola.

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mauridal martedì 3 gennaio 2023
verità e finzione , è il cinema . Valutazione 4 stelle su cinque
85%
No
15%

 Quando una autobiografia ,diventa una opera d’arte. E’ questo il caso del film di  Steven Spielberg, che in fondo però non vuole definirsi grande artista ma si accontenta di essere regista di cinema , più laicamente e molto più tecnicamente.La storia della sua famiglia come l’ ha vissuta da piccolo , narrata per quasi tutto il film, intanto è una traccia secondaria, poiché il vero motivo di fondo è il Cinema , come esistenza e necessità di vita addirittura,  e potrebbe essere una esagerazione per gran parte del pubblico, che intanto guarda il film. [+]

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fabriziog martedì 3 gennaio 2023
spielberg e'' tornato! Valutazione 4 stelle su cinque
88%
No
12%

The Fabelmans”, l’ultimo film di Sua Maestà il Cinema Steven Spielberg, ci proietta nella adolescenza dell’immenso regista per farci scrutare i suoi primi passi nel mondo dell’arte cineastica.
Autobiografico, intimistico, introspettivo, la narrazione scorre placida nel primo tempo, mentre, durante il secondo, si impenna per concludersi con la maestosità delle citazioni per immagini del funambolico Charlie Chaplin e del cow boy John Ford. [+]

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