The Fabelmans |
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Un film di Steven Spielberg.
Con Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 151 min.
- USA 2022.
- 01 Distribution
uscita giovedì 22 dicembre 2022.
MYMONETRO
The Fabelmans ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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un fattarello firmato da un grande favolistadi figliounicoFeedback: 52711 | altri commenti e recensioni di figliounico |
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mercoledì 17 maggio 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Più di due ore e mezza per raccontare un fattarello in forma aneddotica che riguarda l’infanzia e l’adolescenza di Spielberg, la nascita della sua passione per la settima arte e le vicende coniugali molto private della sua famiglia d’origine e che si potrebbe riassumere nelle poche righe di un soggetto minimalista, di per sé poco o per nulla interessante, ma che grazie alla prospettiva a posteriori di un successo ottenuto a livello mondiale, per le indubbie doti di cineasta, si trasforma in un accattivante biopic fatto apposta per la curiosità morbosa di quei cinefili appassionati della vita più che delle opere dei propri eroi, artefici a loro volta di favole in celluloide per adulti, come suggerisce il cognome fittizio che si dà l’autore nel suo film. Nonostante il tono narrativo, che oscilla tra il melenso ed il patetico, il film scorre senza annoiare troppo e giunge al finale, già dimenticato, tenendo desta la platea forse anche per la bravura degli ottimi professionisti del cast, soprattutto convincente la performance di Paul Dano nella parte del padre, per i dialoghi non del tutto banali ma di certo non geniali, scritti a quattro mani dallo stesso Spielberg e dallo sceneggiatore dei suoi ultimi lavori, Tony Kushner, e per la colonna sonora costituita per lo più da brani di musica classica tra cui i suggestivi Gymnopédies di Erik Satie. Il regista del Lo squalo e di Jurassik Park e di tanti altri piacevoli prodotti del cinema inteso come puro spettacolo si conferma maestro dell’intrattenimento anche nella messa in scena della sua adolescenza che riesce a rendere guardabile, nonostante sia assolutamente comune, scegliendo come genere la commedia, incentrata sulla dinamica dei rapporti umani e colorita dalla chiacchiera vivace dei personaggi e da emozioni primarie e superficiali, piuttosto che il dramma introspettivo alla Bergman, perché si sa, e Spielberg meglio di tutti lo sa, che al cinema la gente ci va per distrarsi e non certo per pensare.
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