
Un inno alla resilienza e allo stoicismo che ha come simbolo un'unione improbabile eppure riuscita. In anteprima al Tertio Millenio Film Fest e dal 30 marzo al cinema.
di Tommaso Tocci
Nella poverissima provincia del Gansu, nel nord-ovest della Cina quasi al confine con la Mongolia, Guiying e Youtie hanno ormai una certa età e le rispettive famiglie non sanno cosa farsene di due anime tanto solitarie se non cercare di unirle in matrimonio. Tra le dune del deserto, la coppia e il loro asinello si stabiliscono in una di quelle casupole che il governo sta cercando di demolire. I due, però, sono pieni di risorse e si mettono al lavoro per costruire una casa e una vita contadina degne di questo nome.
Un inno alla resilienza e allo stoicismo che ha come simbolo un'unione improbabile eppure riuscita: il nuovo film del regista cinese Li Ruijun posiziona una piccola storia a due voci sullo sfondo di una questione ben più controversa, che ha a che fare con l'erosione delle comunità rurali cinesi e sulle politiche governative che le prendono di mira.
Return to Dust è stato preso di mira e fatto sparire in patria dopo buoni risultati al botteghino, segno di come le corde toccate siano quelle giuste.