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Un film di Martin Campbell.
Con Liam Neeson, Guy Pearce, Monica Bellucci, Taj Atwal.
continua»
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 114 min.
- USA 2022.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 15 settembre 2022.
MYMONETRO
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un film esageratodi figliounicoFeedback: 49076 | altri commenti e recensioni di figliounico |
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giovedì 16 marzo 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il plot di questo non memorabile, a parte il titolo, film di Campbell, un ibrido tra drammatico ed action movie, sa di già visto, e non soltanto perché è un remake e per la classica figura stereotipata del malvagio dal cuore d’oro che si redime ergendosi cavallerescamente a paladino delle vittime innocenti. Il soggetto è semplice. Un sicario spietato a fine carriera si ribella ad un ordine ineseguibile perché contrario alla propria residua moralità e finisce per scontrarsi con l’organizzazione criminale che l’ha mandato ad uccidere una ragazzina e che non ammette defezioni al suo interno né ripensamenti dell’ultimo minuto. Il protagonista viene tratteggiato come un uomo fondamentalmente buono traviato da un vissuto traumatico, un’infanzia segnata dalle violenze subite dal padre, che lo hanno condotto sulla strada del male. Quello degli abusi genitoriali, soprattutto paterni, come causa della degenerazione dei figli è un topos ripetuto fino alla noia nel moderno genere drammatico. Il personaggio principale si attaglia perfettamente al suo interprete, appare ritagliato su misura per un Liam Neeson ormai settantenne che a letto con la giovane entraineuse indossa la maglietta della salute. Il racconto segue in parallelo le imprese omicide del killer dall’animo sensibile e le indagini dell’agente dell’FBI, un professionista del calibro di Guy Pearce relegato tuttavia in un ruolo di secondo piano e prigioniero di un personaggio senza spessore per il quale si costruisce artificiosamente un passato più che drammatico, un evento tragico, nel tentativo di renderlo più umano ed empatico. La pecca più grande del film è l’esagerazione. Esagerato appare il dispiegamento di forze di polizia ed il numero inverosimile di cecchini appostati per catturare un solo uomo. Esagerato il coinvolgimento nel malaffare dei soliti insospettabili, dall’immobiliarista miliardaria, la matrona abruzzese interpretata da un’opaca Bellucci, al capo della polizia fino al procuratore distrettuale. Una ipotesi realistica ma congegnata come una favola più che come una denuncia sociale del malaffare e che puzza di facile complottismo. Esagerato è il carico di pathos che si aggiunge alla storia del protagonista con un fratello malato di Alzheimer, che ha colpito anche lui rendendolo ancora più fragile ed inadeguato per il mestiere che fa. Esageratamente poco credibile anche il finale, ma almeno è sorprendente e questo già vale la visione di un film che altrimenti è la stanca ennesima ripetizione del clichè abusato del villain dal cuore d’oro che si riscatta in punto di morte con un gesto eroico e paradossalmente per amor di giustizia.
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