
Basato sulla storia vera di Òscar Camps, il fondatore di Open Arms, il film di Marcel Barrena non si risparmia e sceglie subito da che parte stare. Presentato alla Festa del Cinema di Roma e prossimamente al cinema.
di Simone Emiliani
Basato sulla storia vera di Òscar Camps, il fondatore di Open Arms, il film diretto da Marcel Barrena non perde tempo e sceglie subito da che parte stare.
Dopo aver mostrato la vicenda del ragazzo spagnolo affetto da sclerosi multipla che ha deciso di non arrendersi affrontando un thriathalon Ironman con percorsi di nuoto, ciclismo e corsa in 100 metros, con Open Arms – La legge del mare firma un film insieme politico e profondamente umano. Tutte le scene in mare hanno un impatto immediato. C’è la paura, la spinta verso una possibile salvezza e lo sfinimento fisico.
È un cinema che non si risparmia e da tutto sé stesso magari concedendosi qualche finale di troppo, qualche lacrima e un miracolo improvviso alla vista di una bambina confusa inizialmente per un maschio. Ma sono solo piccolissime sbavature di un film disperato e appassionato, supportato da attori davvero motivati che riapre con forza una ferita sempre aperta.