
Lo scontro razziale è al centro di un film che prende però posizione troppo tardi. Presentato al Taormina Film Festival.
di Paola Casella
Durham, 1971. Il North Carolina resiste all'accettazione di quelle leggi che avevano cominciato a dividere le scuole già dalla metà degli anni '50. Un afroamericano laureato e progressista, Bill Riddick, decide di applicare a Durham un metodo di confronto retorico affinché siano gli abitanti stessi dello Stato a decidere del futuro delle loro istituzioni scolastiche. Si tratta della charette, un dibattito che si svolge all'interno di una comunità con l'obiettivo di culminare in una votazione pubblica. E poiché Riddick non vuole rendere le cose facili alla cittadinanza di Durham invita come team leader dei due gruppi etnici a confronto - bianchi e neri - un capo carismatico del Ku Klux Klan, C. P. Ellis, e un'agguerritissima attivista black, Ann Atwater.
The Best of Enemies rientra nel recente filone di dramedies a sfondo razziale tratte da storie vere e ambientate in epoche in cui la segregazione era più manifesta, filone che conta come principali esempi Il diritto di contare e Green Book.