L'ufficiale e la spia

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Un film di Roman Polanski. Con Jean Dujardin, Louis Garrel, Emmanuelle Seigner, Grégory Gadebois.
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Titolo originale J'accuse. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 126 min. - USA 2019. - 01 Distribution uscita giovedì 21 novembre 2019. MYMONETRO L'ufficiale e la spia * * * * - valutazione media: 4,11 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
carloalberto venerdì 22 novembre 2019
essere per la verità Valutazione 5 stelle su cinque
78%
No
22%

 Con il suo J’accuse Roman Polanski ha voluto rendere omaggio al cinema di Alfred Hitchcock, in particolare penso ai film Il Delitto perfetto e Nodo alla gola, ricostruendo la nota storia di Dreyfus in sequenze che intrecciano, sin dall’inizio, le vicissitudini ed il carattere della vittima con le azioni del suo salvatore, il colonnello Picquart, concatenandosi in un contesto già compiuto, destinato ad evolversi in un finale prestabilito in cui il misfatto è svelato grazie ad un errore fatale del criminale che ha architettato malamente il piano delittuoso, e lasciando allo spettatore il compito di ripercorrere mentalmente l’ordito della trama per giungere, infine, ad una conclusione emotiva inaspettata che disorienta ed invita alla riflessione. [+]

[+] un convincente e complesso affresco storico/umano (di antonio montefalcone)
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loland10 lunedì 25 novembre 2019
verità e falsità Valutazione 5 stelle su cinque
78%
No
22%

L’ufficiale e la spia” (J’accuse, 2019) è il ventitreesimo lungometraggio del regista-sceneggiatore polacco (naturalizzato francese) Roman Polanski.
Al ventitreesimo film arriva Il summa polanskiano: inchiesta, processo, falsità, verità, potere e corruzione. In poco più di due ore sono concentrate molte cose che aspetti e oltre delle cose che non aspetti perché non finisca l’atmosfera magica di un cinema che si usa poco o forse mai più.
Il cineasta imposta il tutto in modo classicheggiante, con forme e corpi che hanno movenze minimi. Il movimento è dentro lo schermo e la ripresa che combaciano in modo sincronistico e perfetto. [+]

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ghisi gr�tter mercoledì 27 novembre 2019
il potere della fine dell’ottocento Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Roman Polanski, a ottantasei anni, si conferma ancora una volta un ottimo regista con quest’ultimo film di impianto classico. Al di là delle polemiche su una presunta identificazione del regista, nell’ingiustamente accusato Dreyfuss, il film, con il titolo in italiano, “L’ufficiale e la spia”, riporta sullo schermo un fatto reale già rappresentato al cinema nel 1937 da Wiliam Dieterle in “Emile Zola” e nel 1958 da José Ferrer in “L’affare Dreyfuss”.

Il film è tratto dal romanzo omonimo del 2013 di Richard Harris, che ne ha curato anche la sceneggiatura assieme al regista. [+]

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nadia meden domenica 8 dicembre 2019
la storia insegna....... Valutazione 5 stelle su cinque
60%
No
40%

Ho potuto assistere all' ultimo capolavoro Roman Polanski  " L'ufficiale e la spia ", un film accuratissimo ed elegante con un cast di attori molto, molto bravi tra i quali spiccano sicuramente Louis Garrel nei panni del Capitano Alfred Dreyfus  e Jean Dujardin  nei pani del Colonnello Picquart.  Il film tratta di una storia vera , meglio conosciuta come L' affare Dreyfus e si svolge in Francia alla fine del 1800, dove il Capitano dell' esercito Dreyfus viene giudicato colpevole di alto tradimento e "svestito militarmente " sulla pubblica piazza di fronte a tutto il Corpo Militare. Egli verrà destinato a prigionia sull' isola del Diavolo e gli verrà tolta anche la posssibilità di parlare. [+]

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mirko giovedì 10 settembre 2020
ecco come si fa un film storico ! Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Sul finire dell’Ottocento un capitano ebreo dell’esercito francese viene dichiarato colpevole di tradimento. Spetta al neo capo dei servizi segreti far luce sull’accaduto. Appassionante cinepezzo da antologia, minuziosamente ambientato e dalla narrazione fitta, con delle performance incredibilmente credibili. Dall’omonimo romanzo di Robert Harris, che ha anche collaborato alla sceneggiatura. Si è aggiudicato il Gran premio della giuria a Venezia.

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nicolò scialfa mercoledì 4 dicembre 2019
un film memorabile Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

Roman Polanski ci offre un film memorabile e i fatti narrati meritano un’accurata ricostruzione.
Dal 1894 al 1906, più o meno negli stessi anni in cui il governo russo fabbricava e metteva in circolazione i falsi Protocolli dei Savi di Sion, la Francia fu sconvolta da un caso giudiziario – il caso Dreyfus – che riuscì a scatenare nella gente violente passioni coinvolgendo grandi temi quali il rapporto tra Stato e Chiesa, la lealtà repubblicana di magistratura e esercito, il nesso fortissimo tra antisemitismo, cattolicesimo, militarismo, golpismo. Col caso Dreyfus nacquero l’antisemitismo “scientifico” e il sionismo, la figura dell’intellettuale moderno e l’uso propagandistico dell’im-magine. [+]

[+] se ne sentiva il bisogno (di giuliog02)
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giuliog02 venerdì 27 dicembre 2019
se ne sentiva il bisogno Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

 Eccellente ricostruzione del caso Dreyfus con attori validi che ben interpetano la propria parte,  una sceneggiatura  curata, attenta ai particolari ed all'ambientazione, ed una regia eccellente.

Il film è di estrema attualità per due ragioni contingenti nel degrado culturale e sociale in cui siamo immersi. Di queste due ragioni, entrambe fondamentali, la condanna del razzismo antiebraico è la seconda. La prima, il vero e proprio obiettivo centrale, è una chiamata all'etica, al senso di giustizia, all'onestà intellettuale, alla necessità di rettitudine  e del coraggio di agire secondo le proprie convinzioni, costi quello che costi. [+]

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francesco izzo domenica 29 dicembre 2019
vero come un pugno in faccia Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Purtroppo il film è talmente vero e realistico da fare male, come fa male un pugno in faccia.
Il potere che fa quadrato attorno alla sua corporazione ed all'eventuale problema sorto in essa non è una novità.  Vorrei dire, soprattutto in Italia; e forse mi consolo, ma non troppo, a vedere che invece questa è una storia francese.
Si trova sempre chi, felice di appartenervi, è pronto a mentire, a vendersi, a prostituirsi contento. 
Il capitano che ascolta la sua coscienza sa il fatto suo, si sa difendere bene, ma alla fine nulla può contro il potere coalizzato contro di lui. Lo cava d'impaccio Emile Zola con la forza e la serratezza delle sue accuse pubbliche. [+]

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mardou_ venerdì 31 gennaio 2020
la vérité en marche Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

 Espressioni quali " Affaire Dreyfus" o "Caso Rosenberg" sono usate comunemente quando si vuole indicare, come direbbe Gadda, un qualche pasticciaccio brutto che coinvolge per lungo tempo un paese, in cui qualcuno viene messo alla gogna con prove indiziarie spesso dalla nebulosa veridicità, ma che hanno un forte impatto sull'opinione pubblica.

L' accusa di tradimento e spionaggio a favore della Germania, mossa nei confronti del capitano alsaziano di origine ebraica Alfred Dreyfus, sulla base di documenti secretati e dell'inquinamento di prove inconfutabili, altro non fu che il più grave episodio di antisemitismo della Francia durante Terza Repubblica. [+]

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felicity lunedì 6 aprile 2020
un saggio sul potere Valutazione 4 stelle su cinque
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No
0%

Da un episodio che ha prodotto una vastità di libri, ma poche storie al cinema, Polanski approda a un saggio sul potere e a un thriller dove coabitano racconto piano e tensivo, il dramma di un uomo e l'ottusa farsa, quasi somatica, gestuale, corporea, come dipinta più che filmata, di chi mente, falsifica, manipola, con una regia precisissima d'opera in costume che è anche un libero, individualistico film-puzzle, una stratificazione perfetta di segmenti narrativi che inclinano il senso insieme a ciò che la parola dice e nasconde.
Dreyfus è già tutto in quella bellissima, tremenda sequenza della degradazione militare che apre il film e sa schiudere già il Cinema. [+]

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