
Il regista conferma la sua anima ‘teatrante’ e ritorna al cuore di quella libertà creativa che segnò la ricerca teatrale napoletana alla fine degli anni Sessanta. In Concorso a Venezia 76 e dal 30 settembre al cinema.
di Marzia Gandolfi
Piove a Napoli e sull'Italia, mai così confusa, divisa, caricaturale. Servirebbe un po' di luce e Mario Martone torna a teatro per vederci più chiaro. Perché "il teatro è vivo quando si interroga sulla realtà". Un anno dopo il tour teatrale che ha riportato a nuovo splendore "Il sindaco del Rione Sanità", il regista napoletano ripete l'esperimento sul grande schermo volgendo in cinema la grammatica teatrale.
Con uno scarto che aggiorna un classico che non ha ancora finito di dire quello che ha da dire, Martone mette in scena un'altra rivoluzione in tre atti e conferma la sua anima 'teatrante', estesa progressivamente ad altri linguaggi e ad altre consapevolezze.
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