Dogman

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Un film di Matteo Garrone. Con Marcello Fonte, Edoardo Pesce, Nunzia Schiano, Adamo Dionisi.
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Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 100 min. - Italia 2018. - 01 Distribution uscita giovedì 27 giugno 2024. MYMONETRO Dogman * * * * - valutazione media: 4,11 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
lucascialo mercoledì 22 agosto 2018
quando una zona degradata genera mostri Valutazione 3 stelle su cinque
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No
100%

Matteo Garrone continua a proporre film riusciti, non capolavori, ma convincenti. Nella fattispecie, ci racconta in maniera verosimile (in un quartiere più simile a Ostia e nei giorni nostri) uno dei delitti più efferati della cronaca italiana: la vicenda del canaro della Magliana. Relativa al "canaro" Pietro De Negri, che uccise in maniera efferata il suo aguzzino, l'ex pugile dilettante Giancarlo Ricci nel 1988.
Protagonisti del film sono invece Marcello, nel ruolo del canaro, e Simone, ex pugile cocainomane e bullo di quartiere. I due vivono in simbiosi nelle loro avversità, mentre la gente del quartiere è stanca per l'atteggiamento violento e irrispettoso del secondo. Mentre Marcello fa con amore il suo lavoro, ed è affettuosissimo, da padre separato, con la figlia. [+]

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davesan giovedì 18 ottobre 2018
un borghese piccolo, vendicatore Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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Una delle caratteristiche tradizionali dei western è lo scenario. Il palco di norma è una cittadina in legno con saloon, locande, bar e parcheggio per cavalli. Anche Dogman è racchiuso quasi tutto in uno scenario a misura di panoramica. Una sorta di tableau vivant attraente per colori e atmosfere. Il fatto che si tratti di un contesto suburbano, considerando il filtro registico, diventa quasi marginale. Pensiamo a come grandi scrittori o registi, abbiano già ritratto realtà periferiche. Arricchendole di poesia, senza mitigarne la durezza. La periferia di Garrone è un palcoscenico da esplorare. All'interno del quadro si raccontano i personaggi. Marcello, proprietario di una boutique per cani, la sua famiglia e i suoi amici. [+]

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nigel mansell sabato 12 gennaio 2019
dogman di matteo garrone (dic.18) Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

 La sala del cineforum, dove assisto solitamente alla proiezione serali infrasettimanali, è gestita dalla società operaia di mutuo soccorso. Si respirano sensazioni da carbonari della cultura: ormai, noi appassionati del cinema in sala, saremo costretti a nasconderci nelle catacombe. Alcuni ragazzi di sinistra, fricchettoni, sinistroidi radical chic, tanti professori, che ai tempi della scuola mi parevano inetti ed incapaci ma che ora riconosco come dei veri intellettuali, forse qualche ex combattente. E sono molti gli anziani. Hanno degli sconti particolari, e forse gli conviene venire lì, piuttosto che accendere il riscaldamento a casa. A volte sono rumorosi, non capiscono e devono farse ripetere le battute, o semplicemente si addormentano, e capita che russino pure. [+]

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psicosara martedì 5 novembre 2019
il cielo (grigio) in una stanza Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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Un uomo che porta il cadavere di un altro uomo come un trofeo, seguito dal suo fedele amico (ormai solo un cane gli è amico), E’ Marcello, con la morte in spalla, che vuole consegnare il suo atto di giustizia agli altri. Intorno a lui la più deserta periferia, palazzi invecchiati e un lido grigio e offuscato. E’ terra di frontiera, una terra di nessuno perché non c’è uno sceriffo che imprigioni il “cattivo” prevaricatore. Il paesaggio in locandina rimanda forse ai paesaggi acquitrinosi di "Blade Runner” ma qui al posto della fantascienza, c’è una vera periferia decrepita, in riva al mare tra un negozio di toilette per cani (‘Dogman’ appunto), una trattoria e un Compro oro. [+]

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kimkiduk martedì 22 maggio 2018
come pensavo Valutazione 3 stelle su cinque
45%
No
55%

Film buono, ma non come viene descritto ed esaltato.
La storia è vera e già mi chiedo come mai se successa negli anni 80 è stata riletta e riportata ai nostri giorni. Liberamente tratta si dice e quindi va bene ma a me non piace.
Il film è decisamente bello scenograficamente ma si notano pecche nella sceneggiatura decisamente "altalenante" senza ricostruire in un crescendo una rabbia scoppiata nella follia (dovuta all'uso di droga).
La Magliana ha acquisito il mare e anche questo può essere opinabile nella ricostruzione libera del fatto.
L'interpretazione "del canaro" se pur importante non ne fa un capolavoro che merita una Palma d'Oro, anche se, per l'attore in sè e per sè, può anche essere meritato. [+]

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carlosantoni martedì 22 maggio 2018
fare i conti con la barbarie quotidiana Valutazione 4 stelle su cinque
38%
No
63%

Garrone osserva e descrive lo sfascio della nostra società. Uno sfascio sociale, morale, ambientale. La realtà che ci descrive con occhio lucido e senza retorica non è quella pur grave del declino, ma ormai quella di uno stato di decomposizione: non è ammesso nutrire speranza, ogni gioco è fatto ed è irreversibile. E nonostante tutto non c’è catarsi, né possibilità di risarcimento materiale e morale.
Questo il messaggio che traspare dal suo coinvolgente “Dogman”, ma a ben vedere anche dal precedente “Reality”, la cui descrizione della parabola morale e pseudoculturale del nostro vivere quotidiano non è meno disarmante. [+]

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michelecamero venerdì 1 giugno 2018
film di contenuti, da vedere. Valutazione 4 stelle su cinque
38%
No
63%

Ispirandosi ad un fatto di cronaca realmente accaduto un paio di decenni orsono ed anche più, Garrone ha realizzato un film asciutto, secco, privo persino di commento musicale e con una fotografia quasi incolore tendente al grigio ed al bianco e nero interrotti di tanto in tanto da macchie di coloe (la cromatura della motocicletta del bullo, le maglie del calcetto) che tuttavia non sparano mai lo schermo, non staccandosi dai toni smorzati di cui si è servito per fermare anche visivamente con la storia rappresentata, il degrado di una umanità (chissà quanto consapevolmente) dolente. Un film che per certi versi riporta il cinema ad una delle sue finalità originarie, vale a dire quella di raccontare storie, lasciando allo spettatore il compito di ricostruirle per proprio conto andando al di là delle immagini e della narrazione che gli è stata proposta, facendosi guidare dalla propria sensibilità e dai propri strumenti di lettura per cogliere nei vari personaggi i tratti psicologici, quelli umorali, quelli comportamentali all'interno dello scenario urbano in cui si muovono che qui è uno scenario di degrado, di grande bruttezza e desolazione in cui persino il mare è scuro, di urbanizzazione disordinata, abbandonata, labirintica. [+]

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lorenzo segre venerdì 24 agosto 2018
audio perfetto, attori impeccabili, fotografia indimenticabile non riescono a risollevare un film che (vuole ?) far star male l'osservatore Valutazione 1 stelle su cinque
33%
No
67%

Lento, cupo, sporco. Un film che cerca di essere più vero di quello che è. Una storia di un uomo devoto al lavoro ma debole, sottomesso al mondo e a tutte le persono che lo circondano.
Potete anche pensare che sia un documentario ma non lo è. Potete pensare che esprime una realtà ma non la rappresenta. Il regista riduce il mondo ad una via, 5 persone: simone, la figlia, la moglie e i suoi amici.
Tutto il suo lavoro che viene costruito nel tempo sembra che crei contemporaneamente anche la sua persona ( Marcello) ma in realtà non è nulla, solo un taglio scena per far vedere come lui sembra una persona.
Ma questa persona perde completamente la sua credibilità quando dopo diverse sottomissioni si trova con il coltello dalla parte del manico ( dalla polizia) dove poteva rinchiudere l'uomo che gli stava distruggendo la vita. [+]

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markwillis lunedì 28 maggio 2018
furba messinscena per ingenui Valutazione 2 stelle su cinque
45%
No
55%

Che una storia possa essere compassionevole, nulla da eccepire. Che dai un premio del genere ad una figurazione speciale, altra storia. Che la Giuria potesse essere o non essere al corrente dei fatti di cronaca, non cambia il fatto su come la Rai possa aver barattato le candidature per ovvi interessi di mercato, dati i pacchetti non indifferenti in un bacino come Cannes. A questo punto, nonostante si trasponga una storia, seppur toccante ma del tutto incoerente per contesto (Castelvolturno) e riferimenti alle funzioni, non so come, catalogate come contemporanee (in quella fogna, solo lui lo sa), al massimo premi la Regia o la fotografia, tanto per accontentare l'azienda. [+]

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giulio andreetta mercoledì 22 luglio 2020
capolavoro di matteo garrone Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
100%

Capolavoro di Matteo Garrone, che in questa pellicola mette a nudo una realtà di periferia, relegata ai margini della vita civile, in quel Sud che indubbiamente è al centro dell'interesse estetico del regista (basti pensare anche a Gomorra). Protagonista è un uomo, separato dalla moglie e con una figlia piccola, sui quarant'anni. Gestisce un negozio di toelettatura per cani, che gli consente a malapena di sopravvivere. Per 'arrotondare' accetta di collaborare a qualche furto e allo spaccio di droga, ma un giorno... Un film che riesce realmente a comunicare un senso di claustrofobica desolazione e allo stesso tempo di infinita empatia per le disavventure di questo eroe del quotidiano. [+]

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