lucano11
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domenica 14 gennaio 2018
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verdone è sempre verdone
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uno spaccato dei sentimenti nel mondo di oggi visti da un uomo maturo con un accompagnamento di una storia che riesce a far sorridere sul serio,Verdone è sempre un grande attore che ti coinvolge nella storia rammentandoti con leggerezza la parte seria e quella che fa sorridere.Qualche scena un pò allungata,ma si sa,la pellicola elettronica ha costi bassi.Nel complesso un film divertente e ben strutturato.
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flaw54
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domenica 14 gennaio 2018
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film vedibile
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Il solito Verdone con un po' più di verve e brillantezza del solito. La Pastorelli ( che a me non piace né fisicamente né come attrice ) riesce in questo caso a dare brillantezza al film e anche La Calzone, pur nella brevità della sua parte lascia il segno. Inutile e poco sfruttata Lucrezia Lante della Rovere. Verdone poi è sempre il solito con tratti di malinconia sempre più marcati, ma anche capace di ritrovare la sua verve comica, specialmente nella seconda parte. un buon passatempo.
[+] giudizio duro
(di francesca50)
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pentagrammamagazine.it
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sabato 13 gennaio 2018
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recensione: benedetta follia
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Benedetta Follia è il nuovo film di Carlo Verdone nel quale il sig. Guglielmo Pantalei, proprietario di un negozio di articoli religiosi, rimane spiazzato dalla confessione della moglie che, dopo 25 anni di matrimonio, lo informa di avere una relazione con una donna, la commessa del negozio.
Guglielmo così entra in in una sorta di depressione ma per fortuna nella sua malinconia, nella sua frustrazione per la non accettazione di questa separazione irrompe Luna, giovane borgatara romana che si propone come nuova commessa; dal carattere intraprendente ed esuberante, diametralmente opposto a quello rassegnato e bacchettone di Guglielmo, Luna decide di iscriverlo in un sito per incontri per farlo uscire dalla malinconia e dalla tristezza quotidiana.
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Benedetta Follia è il nuovo film di Carlo Verdone nel quale il sig. Guglielmo Pantalei, proprietario di un negozio di articoli religiosi, rimane spiazzato dalla confessione della moglie che, dopo 25 anni di matrimonio, lo informa di avere una relazione con una donna, la commessa del negozio.
Guglielmo così entra in in una sorta di depressione ma per fortuna nella sua malinconia, nella sua frustrazione per la non accettazione di questa separazione irrompe Luna, giovane borgatara romana che si propone come nuova commessa; dal carattere intraprendente ed esuberante, diametralmente opposto a quello rassegnato e bacchettone di Guglielmo, Luna decide di iscriverlo in un sito per incontri per farlo uscire dalla malinconia e dalla tristezza quotidiana.
Inizialmente reticente e abbastanza diffidente, Guglielmo comincerà così a conoscere donne tra le più disparate: dalla ninfomane, all'ipocondriaca e in questo turbinio di donne che lo circondano emerge la figura di un sessantenne fragile e infelice, conscio della sua età che ad un certo punto però decide di reagire alla situazione spiacevole che sta vivendo e di rimettersi nonostante tutto ancora in gioco, sebbene mai pienamente convinto di quello che sta facendo.
Il film è molto simpatico: alterna fasi di risate e sorrisi a momenti di dolce malinconia e riflessione.
Le due figure Luna e Guglielmo proprio perchè così diverse caratterialmente daranno vita a dialoghi divertenti facendo, in modo alternato e intelligente, l'uno la spalla dell'altro.
Figure molto importanti per la buona riuscita della commedia anche le donne che incontra Guglielmo. In questo film infatti spicca la bravura di valide attrici oltre a Ilenia Pastorelli che interpreta Luna inizialmente ricordando Micaela Ramazzotti ma trovando man mano la propria personale interpretazione, nel film troviamo la partecipazione di Lucrezia Lante della Rovere che interpreta la ex moglie di Guglielmo, Maria Pia Calzone nei panni di Ornella e Paola Minaccioni una possibile pretendente del protagonista.
Verdone in questo film finalmente torna protagonista ma con una veste nuova. Le gag e le situazioni esilaranti e surreali che si vengono a creare tra i personaggi rendono questa volta la storia la trama più simile allo stile delle commedie francesi che alternano certi tipi di ironie anche un pò più spinte ma comunque esilaranti senza trascendere nel volgare, come la scena del telefonino della ninfomane al ristorante.
Il questo lavoro si nota come Verdone si sia rivisto nelle sue capacità di regista, sceneggiatore e interprete dei film, ritornando sul grande schermo in una veste un pò più attuale, meno legato a quello che era la sua struttura cinematografica che negli ultimi tempi non lo ha visto proprio al top. In questo film si ritrova invece un Verdone più fresco, capace di mettersi in gioco pur rimanendo se stesso e continuando ad interpretare i suoi personaggi tra malinconia, insicurezza, ironia disarmante; questo lavoro di rinnovamento lo porta a diventare così un autore attuale: non è più il Verdone degli anni del grande successo ma un altro di altrettanto successo ma forse più al passo con i tempi.
Anche la trama, a tratti certamente eccessiva e molto ricercata nelle situazioni richiama il cinema francese e, in generale, risulta molto originale. Forse solo il finale è un pò forzato ma nel complesso il film non ne risente.
Infine, Verdone ritorna al centro della scena e ritorna bene, con uno smalto nuovo, lucido, brillante, non banale si ride di gusto e si guarda il film con piacere e per questo si guadagna meritatamente, a pochi giorni dall'uscita, il primo posto al Box office.
Film assolutamente consigliato, da vedere.
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[+] verdone allo specchio con il proprio sé
(di tom87)
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venerdì 12 gennaio 2018
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flop di verdone
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Patetico davvero questo film che ci ha fatto uscire dal cinema alla fine del primo tempo.mi chiedo come abbiano fatto verdone e la Lante ad accettare di interpretarlo.pochezza di storia ma peggio le battute
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boyracer
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giovedì 11 gennaio 2018
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verdone torna a far "ridere sul serio"
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Finalmente Verdone è tornato! Finalmente si ride, di nuovo, in Italia! Non era facile, per l'ultimo baluardo della comicità italiana, l'impresa di ritornare ai livelli, alti, che gli sono più consoni, dopo una serie di film meno brillanti e l’inspiegabile passo falso del precedente lavoro con Antonio Albanese. Invece l'impresa c'è stata. Il nuovo film, prodotto ancora una volta da Aurelio De Laurentis con il figlio Luigi (quest’ultimo ha degnamente introdotto il regista alla presentazione della prima a Milano) è stato congegnato con una nuova squadra di produzione, a partire dai 2 sceneggiatori che Verdone ha tenuto a citare: Nicola Guaglianone e Menotti (pseudonimo di Roberto Marchionni), e cioè i 2 autori del grande successo della scorsa stagione “Lo Chiamavano Jeeg Robot”, film che ha messo in evidenza proprio quella Ilenia Pastorelli (vincitrice al debutto del David di Donatello) protagonista femminile anche di "Benedetta Follia".
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Finalmente Verdone è tornato! Finalmente si ride, di nuovo, in Italia! Non era facile, per l'ultimo baluardo della comicità italiana, l'impresa di ritornare ai livelli, alti, che gli sono più consoni, dopo una serie di film meno brillanti e l’inspiegabile passo falso del precedente lavoro con Antonio Albanese. Invece l'impresa c'è stata. Il nuovo film, prodotto ancora una volta da Aurelio De Laurentis con il figlio Luigi (quest’ultimo ha degnamente introdotto il regista alla presentazione della prima a Milano) è stato congegnato con una nuova squadra di produzione, a partire dai 2 sceneggiatori che Verdone ha tenuto a citare: Nicola Guaglianone e Menotti (pseudonimo di Roberto Marchionni), e cioè i 2 autori del grande successo della scorsa stagione “Lo Chiamavano Jeeg Robot”, film che ha messo in evidenza proprio quella Ilenia Pastorelli (vincitrice al debutto del David di Donatello) protagonista femminile anche di "Benedetta Follia". I nuovi sceneggiatori sono probabilmente i veri responsabili della riuscita del film, un sospiro di sollievo per il cinema italiano, per la commedia all'italiana, e soprattutto per la comicità italiana, questa grande assente dagli schemi ormai da diversi anni. Per la rinascita Carlo Verdone e De Laurentiis hanno cambiato squadra per dare aria fresca e nuova energia (come lui stesso ha riconosciuto, sempre alla presentazione milanese) alla sua ispirazione che si era forse un po’ “impigrita”.
In questo film lui attore torna di nuovo al centro della scena e della storia (cosa che per i suoi temi abituali e la sua non più giovanissima età poteva essere un grosso rischio), come invece non aveva fatto negli ultimi film dove lasciava più spazio ai coprotagonisti. Si è attorniato di tante donne a fare da spalla, tutte con grande bravura e tempismo nelle scene comiche, queste ultime azzeccate e pungenti come non si vedeva da tempo (non solo con Verdone ma nel cinema italiano in generale). Oltre alla Pastorelli, partner principale e co-protagonista, ci sono Lucrezia Lante della Rovere, Maria Pia Calzone e Paola Minaccioni, per citare le principali, che hanno chi il ruolo di (ex)moglie, chi quello di aspiranti nuove amanti/compagne, e che lo coinvolgeranno, causa incontri organizzati dalla Pastorelli tramite un’app di appuntamenti, in situazioni tanto imbarazzanti quanto improbabili e persino sconvenienti, fino al limite dell’indecente. Allo stesso tempo Guglielmo, ormai attempato titolare di un seriosissimo e imbalsamatissimo negozio di articoli per religiosi, assumendola temporaneamente come commessa (più che improbabile, decisamente inadeguata) darà una mano a Luna, questo il nome del personaggio interpretato dalla Pastorelli, a risolvere in qualche modo alcune situazioni critiche in cui si era cacciata. Insomma, l’amicizia di un timorato di Dio abituato a pie frequentazioni di alti prelati, con una vera coatta romana in mini di pelle o short pants e zeppe da cubista, con problemi economici, famigliari e altro.
Il primo solido componente, su cui poggiano stabilmente tutti gli altri, è quindi proprio la sceneggiatura, quadrata, credibile, semplice ma non approssimativa, con solo qualche fronzolo nella seconda parte, ma che fondamentalmente dà corpo ad una storia coinvolgente, dove ben si inseriscono diverse situazioni e battute che strappano sorrisi convinti (e applausi a scena aperta durante la prima a Milano). Sulla buona sceneggiatura (questo vero convitato di pietra per il cinema italiano degli ultimi anni) trovano spazio anche dialoghi azzeccati per naturalezza e sintesi, temi tutto sommato leggeri ma sentiti e attualissimi (gli amori ai tempi dei social e delle app per incontri, la seconda e terza età che vengono sempre più vissute come “code di forzata giovinezza”, le difficoltà dei giovani nel farsi largo nella società della crisi), un buon finale con colpo di scena inaspettato ma funzionale, e che spiega anche alcuni dubbi accumulati durante la narrazione, il tutto veicolato da interpretazioni convincenti seppur mai sopra le righe o fuori tono.
Una nota positiva anche per la colonna sonora e per l’inserto “onirico-danzesco” (coreografato dal pluri-osannato Marco Tommassini di X-Factor) presente per la prima volta nei 40 anni di cinema da poco festeggiati da Verdone come attore, regista e sceneggiatore (e scusate se è poco).
Va bene, non possiamo parlare di “capolavoro” (come dicevamo c’è qualche “giro” superfluo nel secondo tempo, e anche la scena del “telefono erotico” è forse un po’ eccessiva) ma certamente di un onesto buon “film commedia” come da un po’ non se ne vedeva. Vera aria fresca per la commedia italiana, aria nuova per Carlo Verdone, che fa ben sperare anche per il futuro, e aria di sane risate per un pubblico in crisi di astinenza da parecchio tempo.
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feffe1992
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lunedì 8 gennaio 2018
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che belli verdone e la pastorelli insieme
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Decisamente uno dei film migliori mai fatti da Verdone: comico, commovente, realistico, spassoso, ben recitato e con un alchimia favolosa tra Verdone e la meravigliosa vincitrice 2016 del David di Donatello per lo spettacolare "Lo chiamavano Jeeg Robot" dove se già li meritava almeno l'oscar, qui lo merita ulteriormente confermando il suo enorme talento
[+] che esagerazione!
(di boyracer)
[ - ] che esagerazione!
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