penna e calamaio
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venerdì 21 giugno 2019
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99 due volte bomber
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Oggettivamente la sceneggiatura si impantana nel finale con troppi eventi narrati che si consumano velocemente, ma credo che questa "colpa " possa essere attribuita al fatto che stiamo parlando di un'opera incompiuta.
Probabilmente seconda parte che verrà sarà più strutturata.
Alita ha occhioni dolci e splendido corpo Cyborg e combatte come un samurai vecchio stile , facile è stato dunque simpatizzare per lei fin dai primi istanti.
Lei da sola Giustifica il prezzo del biglietto.
La grafica è eccellente , il cast è di livello internazionale e la nanotecnologia imperversa su due terre collegate da un lungo cavo,cosa che abbiamo già visto in altre pellicole ma sempre efficace.
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Oggettivamente la sceneggiatura si impantana nel finale con troppi eventi narrati che si consumano velocemente, ma credo che questa "colpa " possa essere attribuita al fatto che stiamo parlando di un'opera incompiuta.
Probabilmente seconda parte che verrà sarà più strutturata.
Alita ha occhioni dolci e splendido corpo Cyborg e combatte come un samurai vecchio stile , facile è stato dunque simpatizzare per lei fin dai primi istanti.
Lei da sola Giustifica il prezzo del biglietto.
La grafica è eccellente , il cast è di livello internazionale e la nanotecnologia imperversa su due terre collegate da un lungo cavo,cosa che abbiamo già visto in altre pellicole ma sempre efficace.
L'amore è il tema conduttore che accompagna la nostra tecnologica guerriera verso la scalata al mondo superiore ,qualcuno potrebbe contestare il fatto che sia un tema obsoleto , tuttavia il cuore ha le sue ragioni che la mente non ha.
Credo che la parte finale, ovvero il sicuro sequel, sara' piuttosto frenetico ed emozionante , nel frattempo potete godervi questa prima parte che non è un capolavoro ma un intrigante film di azione dai buoni sentimenti e dalla veste grafica spumeggiante.
Alita 99 vinci per noi.
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inesperto
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lunedì 18 febbraio 2019
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se la fanciulla si arrabbia son guai...
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Una gran bella sorpresa. Azione e fantascienza distopica (a tratti noir punk) si mescolano l'una con l'altra nel rafforzare una trama molto ben congegnata, ma anche arricchita da splendidi effetti speciali. In una società post-apocalittica popolata da macchine d'ogni genere ed umani con protesi robotizzate, Alita è una ragazza-cyborg, il cui nucleo ancora vivo è stato trovato in una discarica da un poliedrico dottore, la cui attività diurna è appunto quella di curare, mentre quella notturna afferisce maggiormente alla sfera dei ricercati dalla legge (il classico cacciatore di taglie). Non ricordando nulla della sua esistenza, la nostra eroina cerca di conoscersi un passo dopo l'altro, finendo per scoprirsi come una dotatissima guerriera.
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Una gran bella sorpresa. Azione e fantascienza distopica (a tratti noir punk) si mescolano l'una con l'altra nel rafforzare una trama molto ben congegnata, ma anche arricchita da splendidi effetti speciali. In una società post-apocalittica popolata da macchine d'ogni genere ed umani con protesi robotizzate, Alita è una ragazza-cyborg, il cui nucleo ancora vivo è stato trovato in una discarica da un poliedrico dottore, la cui attività diurna è appunto quella di curare, mentre quella notturna afferisce maggiormente alla sfera dei ricercati dalla legge (il classico cacciatore di taglie). Non ricordando nulla della sua esistenza, la nostra eroina cerca di conoscersi un passo dopo l'altro, finendo per scoprirsi come una dotatissima guerriera. Un vero angelo della battaglia perchè essa unisce in sè la dolcezza di una giovane che ama la vita e la determinazione incrollabile di una combattente ben addestrata a perseguire il suo obiettivo. E' su questi elementi che si incardina la nostra spettacolare vicenda, caratterizzata da colpi di scena avventurosi ed occasionali tenerezze. Il finale è aperto, quindi se il film andrà bene, potremo sperare in un sequel. Super consigliato.
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[+] film dalle tante potenzialità, non molto sfruttate
(di tom87)
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mattomarinaio
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martedì 12 febbraio 2019
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ad oggi il miglior live action tratto da un manga
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Sono passati ormai 20 anni da quando James Cameron decise di realizzare un film sulla combattente cyborg, e la lunga attesa ha finalmente dato i suoi frutti. Infatti, mai un manga aveva ricevuto un adattamento cinematografico di così alto livello come quello di Alita. Dimentichiamoci l’infantilissimo "Speed Racer" delle Sorelle Wachowski o il dozzinale "Ghost in The Shell" di Rupert Sanders. Alita ci regala il top della qualità visiva, effetti speciali strepitosi e potenti scene d’azione ben coreografate: dopo i primi minuti si riesce addirittura a sorvolare sulla discutibile scelta di usare la CGI per il volto della protagonista e sugli enormi occhi che la caratterizzano.
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Sono passati ormai 20 anni da quando James Cameron decise di realizzare un film sulla combattente cyborg, e la lunga attesa ha finalmente dato i suoi frutti. Infatti, mai un manga aveva ricevuto un adattamento cinematografico di così alto livello come quello di Alita. Dimentichiamoci l’infantilissimo "Speed Racer" delle Sorelle Wachowski o il dozzinale "Ghost in The Shell" di Rupert Sanders. Alita ci regala il top della qualità visiva, effetti speciali strepitosi e potenti scene d’azione ben coreografate: dopo i primi minuti si riesce addirittura a sorvolare sulla discutibile scelta di usare la CGI per il volto della protagonista e sugli enormi occhi che la caratterizzano.
È da apprezzare inoltre il rispetto per la storia originale anche se i fan del manga noteranno alcune differenze soprattutto nello stile della città discarica, decisamente “vivibile”, meno sporca, meno stremata rispetto a quella illustrata da Yukito Kishiro.
Una pellicola godibile ma non esente da difetti. Si merita una bella tirata d’orecchi il regista Robert Rodriguez che, esaltato dalle possibilità conferite dai potenti mezzi di James Cameron, non si è opposto ad alcune leggerezze commesse dal suo sceneggiatore/produttore. In molte situazioni infatti, i protagonisti si comportano incomprensibilmente in modo sciocco e sprovveduto (i fidanzatino Hugo è il peggiore). Inoltre ci sono alcune forzature nel montaggio che si sarebbero potute evitare allungando il film di pochi secondi.
Per concludere, seppur con qualche difetto, Il film appassiona, diverte, emoziona, e sento di poterlo consigliare a tutti, meglio se in un buon cinema.
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laugix
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sabato 16 febbraio 2019
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alita, un film al di sopra delle aspettative
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Se andando a vedere questo film ci si aspetta di godersi grandi e nuovi effetti speciali, beh...un po' vi deluderà; ma non preoccupatevi, perchè non ve ne accorgerete!
Sì perchè man mano che la storia continua, sarete più presi dalle emozioni che dagli effetti visivi o sonori.
La regia e la sceneggiatura scorrono molto veloci, a volte forse un po' tropppo, ma la figura di Alita buca lo schermo e si fa in fretta a volerle bene. Prima come vittima, rinata/sopravissuta per caso e poi come eroina. Ma un'eroina forte e triste, perchè pur forte che sia, vincendo perderà la cosa che ama di più.
Ma quindi è un film di fantascenza? Cyborg? Manga? E se fosse un normalissimo film action/sentimentale, ma proiettato con circa 100 anni di anticipo? Fate voi.
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Se andando a vedere questo film ci si aspetta di godersi grandi e nuovi effetti speciali, beh...un po' vi deluderà; ma non preoccupatevi, perchè non ve ne accorgerete!
Sì perchè man mano che la storia continua, sarete più presi dalle emozioni che dagli effetti visivi o sonori.
La regia e la sceneggiatura scorrono molto veloci, a volte forse un po' tropppo, ma la figura di Alita buca lo schermo e si fa in fretta a volerle bene. Prima come vittima, rinata/sopravissuta per caso e poi come eroina. Ma un'eroina forte e triste, perchè pur forte che sia, vincendo perderà la cosa che ama di più.
Ma quindi è un film di fantascenza? Cyborg? Manga? E se fosse un normalissimo film action/sentimentale, ma proiettato con circa 100 anni di anticipo? Fate voi. Ma andatelo a vedere per curiosità.
Troverete anche dei chiari (e quindi non scopiazzati) riferimenti ad altri film cult; ma non importa, li hanno mesciati abbastanza bene.
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vitto69
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sabato 9 febbraio 2019
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i cyborg salveranno l'umanità?
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Il mondo dei manga e più in generale dei cartoon, raccontando una storia (con disegni o computer grafica), pur usando immagini appunto per narrare avventure spesso immaginarie e fantascientifiche, lascia comunque allo spettatore un'altissima capacità di immaginazione e rielaborazione fantastica (usando appunto la propria fantasia) della storia. C'è sempre un filo rosso però che delimita il reale dall'immaginario. Dal materiale al fantastico. Ma credo sia proprio questo che più piace al pubblico dei "cartoon's follower": la completa libertà di rielaborare la storia senza i limiti vincolanti dello spazio-tempo. però siamo sempre rimasti un pubblico di nicchia.
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Il mondo dei manga e più in generale dei cartoon, raccontando una storia (con disegni o computer grafica), pur usando immagini appunto per narrare avventure spesso immaginarie e fantascientifiche, lascia comunque allo spettatore un'altissima capacità di immaginazione e rielaborazione fantastica (usando appunto la propria fantasia) della storia. C'è sempre un filo rosso però che delimita il reale dall'immaginario. Dal materiale al fantastico. Ma credo sia proprio questo che più piace al pubblico dei "cartoon's follower": la completa libertà di rielaborare la storia senza i limiti vincolanti dello spazio-tempo. però siamo sempre rimasti un pubblico di nicchia. E in pochi capiscono questa ns. esigenza di poter spaziare nella nostra fantasia lasciando completamente libera la mente di costruire queste storie e anche di viverle... pur anche solo fantasticandole come in un sogno. Poi qualcuno ha provato a portare al cinema qualche cartoon; StarBlazers-La corazzata Yamato (brutto). Capitan Harlock (spettacolare). Ghost in the Shell (bello ma lontano dallo spirito del cartoon). E poi è arrivata Alita... un Capolavoro assoluto! Dove la fusione tra reale e grafica digitale hanno superato ogni cosa conosciuta fino ad oggi. Oltre anche ad Avatar. Fino al punto che essere un "umano" ti viene stretto! Ora vorresti essere come Lei... anzi... vorresti essere Lei! Un cyborg... Ora aspettiamo Gundam... Goldrake... e Full Metal Panic!...
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felicity
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giovedì 27 febbraio 2020
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adrenalinico coming of age
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Il regista riesce a cucire insieme più film diversi, dal disaster movie al noir sci-fi, regalandoci momenti visivi ed emotivi vertiginosi.
Rodriguez tiene il focus concentrato sulla ricerca di identità della splendida protagonista, sul suo bisogno di un posto nel mondo, creando alla fine un adrenalinico coming of age.
Lo spettatore non può non rimanere attratto di fronte alla ricchezza e alla profondità delle avventure di Alita.
Archiviata la parte preparatoria, verbosa e derivativa, Rodriguez mostra polso sicuro nelle sequenze di azione nella seconda metà del film.
Si tratta di una regia molto fisica, pur se affogata nel digitale, che mantiene intelligibilità anche nei momenti più concitati e accarezza i territori dell’epica action (grazie anche al contrasto grafico tra le delicate fattezze della protagonista e la sua furia combattiva).
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Il regista riesce a cucire insieme più film diversi, dal disaster movie al noir sci-fi, regalandoci momenti visivi ed emotivi vertiginosi.
Rodriguez tiene il focus concentrato sulla ricerca di identità della splendida protagonista, sul suo bisogno di un posto nel mondo, creando alla fine un adrenalinico coming of age.
Lo spettatore non può non rimanere attratto di fronte alla ricchezza e alla profondità delle avventure di Alita.
Archiviata la parte preparatoria, verbosa e derivativa, Rodriguez mostra polso sicuro nelle sequenze di azione nella seconda metà del film.
Si tratta di una regia molto fisica, pur se affogata nel digitale, che mantiene intelligibilità anche nei momenti più concitati e accarezza i territori dell’epica action (grazie anche al contrasto grafico tra le delicate fattezze della protagonista e la sua furia combattiva).
Lo spessore del budget messo a disposizione si vede: la pellicola è visivamente molto ricca con scenografie spettacolari ed effetti speciali e costumi che non lasciano indifferenti gli spettatori.
Troppo spesso siamo abituati a blockbuster dove la computer grafica e gli elementi reali non riescono a essere ben amalgamati insieme. In Alita l’aspetto grafico è perfetto e si percepisce che nel progetto è coinvolto James Cameron, che per quanto concerne gli effetti visivi fa ancora scuola.
Ma Alita – Angelo della battaglia non è solo questo, perché la storia alla base del film ci parla di una ricerca di identità e di problematiche sociali.
Il prodotto finale funziona e ha molto da raccontare.
Il modo giusto per godersi il film è questo: affrontarlo come una storia cyber, con una protagonista (non solo tecnicamente) stupefacente, citazionista al punto giusto (da Pinocchio a Rollerball) e girato complessivamente meglio della media degli action omologhi degli ultimi 20 anni (Marvel compresi). Non è poco.
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great steven
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giovedì 4 giugno 2020
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spettacolo spinto su versanti fin troppo noti.
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ALITA – ANGELO DELLA BATTAGLIA (USA, 2019) di ROBERT RODRIGUEZ. Interpretato da ROSA SALAZAR, CHRISTOPH WALTZ, JENNIFER CONNELLY, MAHERSHALA ALI, ED SKREIN, JACKIE EARLE HALEY, KEEAN JOHNSON, MICHELLE RODRIGUEZ, EDWARD NORTON ● Il dottor Dyson Ito (Waltz) vive ad Iron City nel 2563, trecento anni dopo la "caduta", e ripara cyborg nella propria clinica. In cerca di componenti elettroniche, perlustra una discarica nella quale si ammucchiano rifiuti crollati dalla città sospesa in cielo di Zalem, e trova la parte centrale di una ragazza robot, che decide d’innestare nel corpo, mai utilizzato, che aveva preparato per sua figlia Alita. La ragazza non ha memoria di sé, ma fin da quando muove i primi passi dimostra di possedere notevoli abilità combattive, coadiuvate da una tecnologia perfetta che sembra risalire a tempi assai remoti.
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ALITA – ANGELO DELLA BATTAGLIA (USA, 2019) di ROBERT RODRIGUEZ. Interpretato da ROSA SALAZAR, CHRISTOPH WALTZ, JENNIFER CONNELLY, MAHERSHALA ALI, ED SKREIN, JACKIE EARLE HALEY, KEEAN JOHNSON, MICHELLE RODRIGUEZ, EDWARD NORTON ● Il dottor Dyson Ito (Waltz) vive ad Iron City nel 2563, trecento anni dopo la "caduta", e ripara cyborg nella propria clinica. In cerca di componenti elettroniche, perlustra una discarica nella quale si ammucchiano rifiuti crollati dalla città sospesa in cielo di Zalem, e trova la parte centrale di una ragazza robot, che decide d’innestare nel corpo, mai utilizzato, che aveva preparato per sua figlia Alita. La ragazza non ha memoria di sé, ma fin da quando muove i primi passi dimostra di possedere notevoli abilità combattive, coadiuvate da una tecnologia perfetta che sembra risalire a tempi assai remoti. Motivo per cui, dopo averne preso pieno possesso, si fa ingaggiare dalla squadra di cacciatori di taglie della metropoli e poi entra a partecipare ai ferocissimi tornei di Motorball. È infatti combattendo che lentamente riaffiorano i suoi ricordi. Inoltre si innamora di un ragazzo umano, che sogna però di arrivare su Zalem, luogo da cui una forza sinistra sembra essersi interessata ad Alita. Adattamento cinematografico dell’omonimo manga (1990-95) del fumettista giapponese Yukito Kishito, prodotto da due mostri sacri quali James Cameron e Jon Landau, ha tutta l’aria, tanto nelle premesse quanto nell’enigmatico finale, di aver inaugurato una serie redditizia che vuole volare alto e conquistare i favori di critica e pubblico. Al di là delle scene spettacolari rese possibili grazie ai sofisticati effetti speciali e agli ormai irrinunciabili apparati elettronici di cui pare che la FS made in USA del giorno d’oggi si nutra a viva forza, resta comunque un pretesto presuntuoso per accumulare violenza mediante le consuete spacconerie in digitale, i colori troppo giganteschi e travianti, la colonna sonora a manetta e le sequenze di battaglie che, pur aspirando a diventare verosimili, lasciano con l’amaro in bocca per la loro veemenza figurativa, irrisolta e pacchiana. Un minimo di disegno psicologico dietro ai personaggi c’è, ma la velocità a cui si muove il film è tale che falcia in maniera esasperata i momenti di riflessione nei quali una compensazione narrativa, e una sua relativa capacità, avrebbero necessitato di un ricostituente miglioramento. Si cerca di far recitare male anche gli attori portandoli a fare il meglio del loro peggio (e sempre ostinatamente sopra le righe), ma almeno il buon C. Waltz si salva. La mancanza di una solida struttura di base non è però nemmeno una delle ragioni di cui si possano incolpare il regista e gli sceneggiatori: la moda del momento impone categoricamente che ogni singola parte della cultura pop trovi un passaggio nella settima arte, ivi compresi i manga e i fumetti. Se non altro, Kishito si è detto contentissimo.
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riccardol
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venerdì 8 febbraio 2019
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alita: il cuore di cameron e la mano di rodriguez
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Da parecchi anni film del genere vengono sempre visti con un po' di scetticismo. Da quando le tecnologie hanno permesso l' evoluzione delle computer grafica, l' interesse generale per i film futuristici o di fantascienza è andato via via scemando, eppure "Alita - Angelo della battaglia" riesce in quello che molti altri film come Valerian e Jupiter non son o riusciti: rendere verosimile quello che lo spettatore sta guardando. L' anima di questo film sta tutta nella convivenza quasi perfetta tra il "mondo reale" e la computer grafica, creando ambientazioni e soprattutto situazioni uniche nel loro genere, dando al pubblico l' impressione che ciò che vede possa essere veramente il nostro pianeta qualche secolo nel futuro.
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Da parecchi anni film del genere vengono sempre visti con un po' di scetticismo. Da quando le tecnologie hanno permesso l' evoluzione delle computer grafica, l' interesse generale per i film futuristici o di fantascienza è andato via via scemando, eppure "Alita - Angelo della battaglia" riesce in quello che molti altri film come Valerian e Jupiter non son o riusciti: rendere verosimile quello che lo spettatore sta guardando. L' anima di questo film sta tutta nella convivenza quasi perfetta tra il "mondo reale" e la computer grafica, creando ambientazioni e soprattutto situazioni uniche nel loro genere, dando al pubblico l' impressione che ciò che vede possa essere veramente il nostro pianeta qualche secolo nel futuro. Passiamo però al vero punto di forza di questo film: Alita. Rosa Salazar con la sua potentissima interpretazione (anche se "virtuale") dona alla protagonista una credibilità che riesce a coinvolgerci completamente all' interno del suo sorprendente quanto oscuro mondo, mettendoci nella posizione di vederlo esattamente come lo vede lei, per la prima volta e con gli occhi di una "bambina". La nostra consapevolezza cresce nel corso del film insieme al suo personaggio e al suo corpo (che simbolicamente e' distinto in anima e corpo, la prima incredibilmente umana, mentre il secondo meccanico da androide) facendoci spesso dimenticare che si tratti di un personaggio interamente costruito in computer grafica, tanto forte e' la sua fusione con il mondo che la circonda. In conclusione "Alita - Angelo della battaglia" e' un film unico nel suo genere che contiene tutti i tratti distintivi del cinema di Cameron e dei migliori film di Rodriguez, capace di regalare sia emozioni forti che scene di azione assolutamente coinvolgenti, in un mondo spettacolare che non potrà in nessun caso lasciare lo spettatore indifferente.
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kyotrix
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domenica 17 febbraio 2019
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bello ma...
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Mi è piaciutto, rimasto soddisfatto ( per la cronaca ho 45 anni ). Solita storiella d'amore tra 2 "adolescenti", oramai è una cosa scontata ritrovarla nei film hollywoodiani, quasi quanto vedere la mela nei pc o cellulari nei film.. Alita è meravigliosa. Trama nulla di speciale, ma emoziona. La cosa negativa è il non finale... a quando il seguito..?...
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elgatoloco
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domenica 7 giugno 2020
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cameron e rodriguez per un manga
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"Alita"(Robert Rodriguez, scrittura fiomica di James Cameron, 2019, da un manga made in Japan)riaffronta il tema cyber ma appunto in versione filmico.manga, dove alcuni sono i temi trattati: A)il rapporto cyber-umani, con il contrasto, ma anche l'inevitabile contrasto tra"ragione calcolante"-sentimenti, dove, naturalmente , quando c'è di mezzo il tema del rapporto girl(pur se cyber)-boy(umano)qualcosa scatta, inevitabilmente... ; B ) la dimensione è quella del mondo che ha subito l''Apocalisse, da qui scenari assolutamente progettati, architetture in qualche modo "statuite"come devono esserlo, ossia scure, "dure", geometrizzanti senza meno, in qualche modo iperfunzionali, ma anche istili all'"umano".
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"Alita"(Robert Rodriguez, scrittura fiomica di James Cameron, 2019, da un manga made in Japan)riaffronta il tema cyber ma appunto in versione filmico.manga, dove alcuni sono i temi trattati: A)il rapporto cyber-umani, con il contrasto, ma anche l'inevitabile contrasto tra"ragione calcolante"-sentimenti, dove, naturalmente , quando c'è di mezzo il tema del rapporto girl(pur se cyber)-boy(umano)qualcosa scatta, inevitabilmente... ; B ) la dimensione è quella del mondo che ha subito l''Apocalisse, da qui scenari assolutamente progettati, architetture in qualche modo "statuite"come devono esserlo, ossia scure, "dure", geometrizzanti senza meno, in qualche modo iperfunzionali, ma anche istili all'"umano". Dimensione particoalrmnete atroce, per favorire combatimenti, fughi, voli"sovrumani": C)La dimensione della violenza , anche per difesa e autodifesa, oltre che per l'attacco, è completamente presente, anzi"onnipresente", possiamo dire, nel senso che ci si trova in una dimensione "cosmica" dove mors tua vita mea, homo homini lupus, insomma il motto hobbesiano si sposa con la dimensione totale e"onnivora"darwiniana e poi post-tale dello "sturggle for the life". e da qui non se esce, per così dire. ANche Alita, che recupera, appunto, sentimenti umani fino all'estrmeo sacrificio per l'amato, non sfugge a questa logica, non può farne a meno , pena la necessità di soccombere, ma diversamente non si può fare, in alcun modo. L'eccellenza tecnica, l'uso massiccio , anzi totalmente presente della nuova teconolgica informatico-telematica è tale per cui ci "divertiamo"(è indubbio), in questo esempio di SF spinto all'estremo del post-2000(rinunciando a ulteriori definizioni, che"appesantirebbero"il discroso), ma la dimension del teenager's movie ci viene proposto senza appello, tanto che non ne sfuggiamo, Personalmente rimpiango un cinema diverso, che sappia anche prescindere dalla tecnologia, ma mi rendo contro che un esempio come questo di"ALita", che vede appunto la sinergia Rodriguez-Cameron, è un esempio del cinema attuale che guarda decisamente al futuro. Difficile dire se sarà"il cnema del futuro", ma certamente guarda verso ciò.Bene Rosa Salazar(protagonista), ovviamente Crhistoph Waltz, Ed Shirein e gli altri/le altre, in un fil che, a suo modo è una sfida riuscita. El Gato
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