Molly's Game |
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Un film di Aaron Sorkin.
Con Jessica Chastain, Idris Elba, Kevin Costner, Michael Cera.
continua»
Titolo originale Molly's Game.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 140 min.
- USA 2017.
- 01 Distribution
uscita giovedì 19 aprile 2018.
MYMONETRO
Molly's Game
valutazione media:
3,26
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sorkin punta fortissimo ma in mano ha solo Jessica
di Emiliano Morreale La Repubblica
Atteso esordio nella regia di Aaron Sorkin, sceneggiatore prestigioso al cinema (Codice d'onore, Steve Jobs), e autore di serie tv come West Wing e The Newsroom. In tv le sue costruzioni super-congegnate funzionano bene diluite in varie puntate, e al cinema rendono bene in mano a registi di talento, che magari le girano sottolineando le sfumature e smorzando le scene a effetto: pensiamo soprattutto al Fincher di The Social Network. Molly's game è invece un prodotto piuttosto "già visto" e cervellotico nella costruzione. Racconta la storia vera di Molly Bloom (solo omonima del personaggio dell'Ulisse), che dal 2007 mette su un giro di poker di altissimo bordo, a cui partecipano celebrità e "polli" che si lasciano spennare pur di giocare coi vip. L'affascinante donna si muove sul filo della legalità (non prende percentuali) e della seduzione (evita ogni rapporto coi clienti, spesso innamorati di lei). Ma a un certo punto la logica stessa del gioco la spinge a esporsi, a far entrare nel giro gente pericolosa, e il consumo di droghe fa il resto. Lo stile narrativo di molti film di Scorsese da Quei bravi ragazzi in poi è usato come una specie di doping della narrazione in molti prodotti tv e cinematografici di oggi, come questo o come Tonya. O come un film molto più riuscito di un paio d'anni prima, La grande scommessa, travolgente parabola didattica sulla crisi del 2008. Anche qui, peraltro, si intravede il parallelo tra l'azzardo e la finanza, ma il centro del film si perde un po' di vista, sommerso dai virtuosismi della sceneggiatura. I 140min di film sono tenuti in piedi dalla costante voce fuori campo, dal montaggio veloce e da una struttura artificiosa con tre piani temporali: il presente con l'arresto e il processo, la ricostruzione dell'ascesa e caduta, l'inevitabile antefatto che alla fine spiega tutto. La voce over spiega allo spettatore quello che deve provare, e l'importanza di ogni passaggio narrativo: «E così ho perso la partita», «E allora accade qualcosa...». Le battute a effetto abbondano, la struttura è fatta di rime tra personaggi (il padre vs. l'avvocato), ma si scioglie in un paio di monologhi, con tutti i conti che tornano, anche in maniera forzata e non originale. Sorkin insomma sembra interessato al teorema e a giocare coi personaggi, ma finisce col mostrare i propri limiti artistici. A essere cattivi usando il linguaggio del poker, punta fortissimo avendo in mano al massimo una coppia di jack. Ottima invece Jessica Chastain nei panni della sexy, ironica e intelligente Molly.
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