laurence316
|
giovedì 29 marzo 2018
|
la regina delle scommesse in un mondo di uomini
|
|
|
|
Esordio alla regia di Sorkin, già apprezzatissimo sceneggiatore, dietro, solo per citare l’ultimo in ordine di tempo, allo Steve Jobs di Boyle, Molly’s Game è un film perfettamente riuscito che contiene tutti i suoi marchi di fabbrica già presenti nelle sceneggiature dirette da altri: poca azione, tanti dialoghi, spesso arguti e taglienti, personaggi ben definiti e caratterizzati (in questo caso interpretati da attori strepitosi).
Basato sul libro della stessa protagonista, Molly’s Game è un film che ha molto meno a che fare col poker di quanto non ne abbia con la voglia e la capacità di descrivere la vita, fatta di solitudine, di una donna che cerca di realizzarsi in un mondo di uomini, e finisce per rincorrere solo il denaro, diventare schiava della droga e venir abbattuta e abbandonata da quel sistema al quale si era solo illusa di poter sfuggire.
[+]
Esordio alla regia di Sorkin, già apprezzatissimo sceneggiatore, dietro, solo per citare l’ultimo in ordine di tempo, allo Steve Jobs di Boyle, Molly’s Game è un film perfettamente riuscito che contiene tutti i suoi marchi di fabbrica già presenti nelle sceneggiature dirette da altri: poca azione, tanti dialoghi, spesso arguti e taglienti, personaggi ben definiti e caratterizzati (in questo caso interpretati da attori strepitosi).
Basato sul libro della stessa protagonista, Molly’s Game è un film che ha molto meno a che fare col poker di quanto non ne abbia con la voglia e la capacità di descrivere la vita, fatta di solitudine, di una donna che cerca di realizzarsi in un mondo di uomini, e finisce per rincorrere solo il denaro, diventare schiava della droga e venir abbattuta e abbandonata da quel sistema al quale si era solo illusa di poter sfuggire. Nonostante sia scritto da un uomo, grazie anche al materiale d’origine, il film si dimostra insomma in grado di tratteggiare un finissimo ritratto delle tribolazioni a cui va incontro una donna in un mondo, fondamentalmente, maschilista. Una donna che vuole essere libera, indipendente, e non soggiogata al potere di un uomo, di cui non crede di aver bisogno per realizzarsi e avere successo.
Seppur, come qualcuno ha notato, il film, in alcune sue parti, si possa definire "poco cinematografico", rimane comunque una storia interessante, anche avvincente, raccontata in maniera egregia per mezzo di uno script come al solito iperdialogato ma che riesce ad evitare la saturazione e la noia, mantenendo invece ben alta la tensione per oltre due ore di durata (cosa che si deve, comunque, anche all’apporto reso poi in fase di post-produzione da ben tre montatori, che sono riusciti a mantenere il ritmo serrato e conciso).
Già questo non è cosa da poco. Ma come se non bastasse ad alzare di livello il film sono anche, senz'altro, come già accennato, le eccellenti prove degli attori (non solo la Chastain, che dopo Miss Sloane, tratteggia mirabilmente un nuovo personaggio femminile forte e indipendente, ma anche, almeno, Elba).
La costruzione narrativa è solida e non cede quasi mai (salvo, talvolta, nei flashback riguardanti il rapporto col padre, e in particolare, nell’incontro finale con lo stesso, un po' troppo melenso e strappalacrime). Ma, essendo il film basato su una storia vera, anche la lieta fine, altrimenti assolutamente improbabile, un po' inaspettata, non appare troppo forzata.
A conti fatti, un buon esordio che suggerisce un nuovo brillante futuro per l’autore in veste di regista-sceneggiatore.
[-]
[+] recensione centrata
(di astromelia)
[ - ] recensione centrata
[+] una donna che ha messo sempre in gioco se stessa
(di antoniomontefalcone)
[ - ] una donna che ha messo sempre in gioco se stessa
|
|
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|
|
d'accordo? |
|
vanessa zarastro
|
domenica 29 aprile 2018
|
teresina americana
|
|
|
|
Lo sceneggiatore Aaron Sorkin per il suo primo film da regista ha scelto una storia vera che ha avuto una vasta eco in America. La storia di Molly Bloom, che da atleta olimpica è diventata organizzatrice di partite di poker milionarie, è stata raccolta nell’autobiografia Molly’s Game: The True Story of the 26-Year-Old Woman Behind the Most Exclusive, High-Stakes Underground Poker Game in the World, del 2014. Sembrerebbe una vicenda tutta al femminile, dove le donne diventano virago e sono fredde e calcolatrici, quasi dei geni matematici, mentre gli uomini invece sono rappresentati deboli e viziosi, impulsivi e invidiosi.
Una tremenda caduta costringe la sciatrice olimpica freestyle Molly Bloom (Jessica Chastain) a interrompere la sua attività (qui Sorkin trasforma leggermente i dati biografici) e, in attesa di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, inizia a fare dei piccoli lavoretti per mantenersi.
[+]
Lo sceneggiatore Aaron Sorkin per il suo primo film da regista ha scelto una storia vera che ha avuto una vasta eco in America. La storia di Molly Bloom, che da atleta olimpica è diventata organizzatrice di partite di poker milionarie, è stata raccolta nell’autobiografia Molly’s Game: The True Story of the 26-Year-Old Woman Behind the Most Exclusive, High-Stakes Underground Poker Game in the World, del 2014. Sembrerebbe una vicenda tutta al femminile, dove le donne diventano virago e sono fredde e calcolatrici, quasi dei geni matematici, mentre gli uomini invece sono rappresentati deboli e viziosi, impulsivi e invidiosi.
Una tremenda caduta costringe la sciatrice olimpica freestyle Molly Bloom (Jessica Chastain) a interrompere la sua attività (qui Sorkin trasforma leggermente i dati biografici) e, in attesa di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, inizia a fare dei piccoli lavoretti per mantenersi. Da cameriera presso un bar passa a diventare assistente di un organizzatore di sale da gioco e lì, con la sua intelligenza e abilità informatica, si rende indispensabile arricchendosi con le mance dei giocatori di poker. Ma la sua bravura crea invidia e viene quindi mandata via dal capo (Jeremy Strong), che farà in tal modo la sua fortuna. Molly si mette in proprio con l’aiuto di X (Chris O’Dowd), un abilissimo giocatore e attore di successo – molti nomi lei non li farà mai – diventando una famosa e ambita organizzatrice di poker in esclusive suites d’albergo a Los Angeles. Lei controlla tutti i dati dei giocatori, la loro solvibilità e le loro proprietà, ma senza prendere percentuali sulle vincite, unico dato che negli Stati Uniti trasformerebbe un’attività da legale in illegale. Inutile dire che la sua bravura darà fastidio anche all’abile giocatore che, addirittura, avrebbe voluto mettere un tetto alle mance. È quindi fatta fuori dal giro, ma lei non si perde d’animo e si trasferisce sulla East Coast dove ricomincia tutto da capo. A New York diventerà una vera potenza, ingaggerà croupiers, autisti-guardie del corpo e buttafuori e, alla fine si troverà costretta a trattenere una percentuale per garantire eventuali perdite da capogiro. Nel film si narra la vicenda di un giocatore, usualmente razionale e controllato, che “sbrocca” e arriverà a perdere 100 milioni di dollari in una notte!
Ci si chiede come abbia fatto una donna da sola a riuscire a gestire cifre e dipendenze da gioco per così tanti anni indisturbatamente. Infatti, dopo otto anni, si trova invischiata e minacciata dalla mafia russa. Dopo un periodo di droghe e pillole per star sveglia il più possibile o per dormire un poco a comando, Molly sarà arrestata dalla FBI accusata di collusione con la mafia. Nel frattempo, uscita dal giro del gioco da due anni, ha pubblicato il libro-scoop autobiografico dichiarando solo i nomi dei giocatori già noti alla polizia perché denunciati da altri, ma mantenendo come “segreto professionale” il silenzio su tutte quelle vite rovinate e le disperazioni che aveva visto in quei lunghi anni.
La storia è avvincente, ma è stano come un bravo sceneggiatore possa sbagliare un film proprio nella ricostruzione della vicenda. Come tipico dei suoi lavori (“The Social Network”, “L’arte di vincere”, “Steve Job”), il film è troppo verboso e con un ritmo accelerato che si fa fatica a seguire. Memorizzare nomi, situazioni, mani di Teresina – o meglio il Texas holdem con le varie Flop, Turn e River - e problemi finanziari per lo spettatore medio è un’impresa, che finisce per accontentarsi di avere una vaga idea di ciò che invece sta avvenendo e dell’abilità di Molly. Il molto parlato va a discapito delle immagini, nessun compiacimento di spazi, arredi, suites d’albergo trasformati in bische, né ai vestiti della protagonista e della sua croupier preferita. Le riprese sottolineano il racconto con la voce fuori campo e, forse per dare idea dell’inchiesta o di immagini rubate, sono tutte a telecamera dove sembra di distinguere perfino i vari pixels.
L’incontro tra Molly e il suo avvocato Charlie Jaffey (Idris Elba) – e qui la storia è romanzata dal regista - con i relativi dialoghi pungenti è una classica visione di sfida buonista americana con happy end. Per non parlare della bambina intelligentissima figlia dell’avvocato, naturalmente neri.
E cosa dire del papà Shrink e Professore universitario (l’improbabile ex bellone Kevin Costner) che tutto insieme appare alla figlia il giorno prima del suo processo e le svela in dieci minuti tutti i segreti della sua psiche? Ed ha aspettato ben 37 anni!
[-]
[+] troppo verboso
(di no_data)
[ - ] troppo verboso
|
|
[+] lascia un commento a vanessa zarastro »
[ - ] lascia un commento a vanessa zarastro »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
venerdì 27 aprile 2018
|
molly bloom: il ritratto di una donna intelligente
|
|
|
|
"Molly's Game" ritrae il reale personaggio di Molly Bloom, che, campionessa di sci alla fine degli anni'90/inizio del nuovo millennio, abbandonata forzatamente la propria carriera sciistica in seguito ad un grave incidente che le compromise per sempre la schiena, organizzò a Los Angeles, e poi a New York, un giro di giocate a poker clandestine, reclutando ricchi e famosi personaggi e costruendosi così un personale impero finanziario di una cospicua portata. La protagonista, una giovane donna molto intelligente ed abile, portò via al proprio datore di lavoro, un uomo che organizzava giocate a poker clandestine e di cui ella era assistente, molti clienti ed organizzò un suo giro più ampio frequentato da persone molto ricche e famose.
[+]
"Molly's Game" ritrae il reale personaggio di Molly Bloom, che, campionessa di sci alla fine degli anni'90/inizio del nuovo millennio, abbandonata forzatamente la propria carriera sciistica in seguito ad un grave incidente che le compromise per sempre la schiena, organizzò a Los Angeles, e poi a New York, un giro di giocate a poker clandestine, reclutando ricchi e famosi personaggi e costruendosi così un personale impero finanziario di una cospicua portata. La protagonista, una giovane donna molto intelligente ed abile, portò via al proprio datore di lavoro, un uomo che organizzava giocate a poker clandestine e di cui ella era assistente, molti clienti ed organizzò un suo giro più ampio frequentato da persone molto ricche e famose. Ben presto però ella sarà nel mirino di alcuni esponenti sia della mafia russa che degli agenti dell'FBI i quali alla fine riusciranno ad accusarla di evasione fiscale, ad arrestarla ed a confiscarle tutti i beni messi da parte nel corso degli anni. In seguito, Molly scriverà un libro su questa sua esperienza personale dove, collaborando con l'FBI, rivelerà loro parte dei nomi delle svariate persone coinvolte nei suoi giri delle giocate organizzate e, grazie ad un molto valente avvocato, riuscirà poi ad evitare la condanna ben più severa e lunga del carcere.
E proprio dal libro autobiografico di Molly Bloom che il regista Aaron Sorkin trae l'ispirazione per questa sua opera prima "Molly's Game" e, pur essendo, appunto alla sua prima prova registica, occorre ammettere che essa risulta ottima. Grazie al ritmo incalzante e serrato, ai dialoghi brillanti e scattanti ed alle riprese stesse ben congegnate e ben assemblate in fase di montaggio, la pellicola risulta molto avvincente e di un certo valore dal punto di vista cinematografico. Occorre, inoltre, rimarcare che parte del suo successo è dovuto alla presenza dell' attrice Jessica Chastain che ben impersona il personaggio della vera Molly Bloom, rendendolo accattivante, seducente e, soprattutto credibile.
Insomma, un film molto interessante e, pertanto, del tutto consigliabile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
jurimoretti
|
sabato 28 aprile 2018
|
un film che richiede una particolare attenzione...
|
|
|
|
MOLLY’S GAME è basato sulla storia vera di Molly Bloom (Jessica Chastain), una giovane e carismatica speranza olimpica dello sci, costretta ad abbandonare lo sport dopo una grave lesione fisica. Molly, dopo gli studi di legge, ottiene un lavoro estivo che la introduce a una nuova impresa, in cui sono necessarie disciplina e energia simili a quelle per lo sport: scalare il mondo più esclusivo e ad alto budget del poker clandestino.
[+]
MOLLY’S GAME è basato sulla storia vera di Molly Bloom (Jessica Chastain), una giovane e carismatica speranza olimpica dello sci, costretta ad abbandonare lo sport dopo una grave lesione fisica. Molly, dopo gli studi di legge, ottiene un lavoro estivo che la introduce a una nuova impresa, in cui sono necessarie disciplina e energia simili a quelle per lo sport: scalare il mondo più esclusivo e ad alto budget del poker clandestino. I grossi portafogli delle stelle di Hollywood, dei giganti dello sport e degli affari le regalano una decade di sfarzi, successo e glamour, ma attirano anche le attenzioni sbagliate quando, senza esserne a conoscenza, mette al tavolo da gioco dei membri della mafia russa. La sua scia fortunata si arresta bruscamente quando viene arrestata in piena notte da 17 agenti dell'FBI che imbracciano armi automatiche. Costretta ad affrontare le accuse a suo carico, diventa suo unico alleato il suo avvocato difensore (Idris Elba), riluttante all’inizio, e che invece scopre che c'è molto di più in Molly Bloom di quello che le volgari storie da tabloid rivelano.
MOLLY'S GAME segna il debutto alla regia del noto drammaturgo e sceneggiatore Aaron Sorkin, pluri-candidato e vincitore di un Oscar® per "Miglior sceneggiatura non originale" per The social network e cinque Emmy® per la serie Tv The best wing. I lavori più famosi di Sorkin sono la pellicola, ambientata in una corte marziale e candidata all'Oscar® Codice d'onore, con Jack Nicholson e Tom Cruise, e L'arte di vincere con Brad Pitt protagonista.
Oltre a Chastain e Elba, il cast è di altissimo livello con il vincitore del premio Oscar® Kevin Costner (Draft day, Balla coi lupi), Michael Cera (Juno,Ti presento i miei), Jeremy Strong (La grande scommessa, The Judge, Lincoln), Bill Camp (Loving, Midnight Special, The Night Of: cos’è successo quella notte), Chris O’Dowd (Miss Peregrine, la casa dei ragazzi speciali, Sapphires, Le amiche della sposa), Brian d’Arcy James (Rebel in the Rye, Il caso Spotlight), e il candidato all’Oscar® Graham Greene (Balla coi lupi, Il miglio verde).
Il film è ben costruito, ben strutturato, con una fotografia quasi opaca.
La pellicola richiede una particolare attenzione da parte dello spettatore nello svolgimento della trama, quando sentiremo per buona parte del film la voce narrante della protagonista.
Grande cast, grande regia, insomma grande film che andrebbe apprezzato meglio dal pubblico.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jurimoretti »
[ - ] lascia un commento a jurimoretti »
|
|
d'accordo? |
|
udiego
|
venerdì 20 aprile 2018
|
molly's game
|
|
|
|
Aaron Sorkin, all’esordio dietro alla macchina da presa, con “Molly’s Game” porta sul grande schermo la scalata di una donna che dal nulla ha saputo costruirsi un impero, restando sempre su quel sottile filo che divide la legalità dalla voglia di successo e di ricchezza. Lo sceneggiatore di “The Social Network” e “Steve Jobs” costruisce il lavoro con la sua indiscussa capacità di dare quel brio e quell’intensità alle sceneggiature, come pochi sanno fare.
In Molly’s Game come in molti altri suoi film, l’opera risulta essere un lavoro corale, capace di toccare svariati punti, ma sempre in grado di non perdere di vista il suo obiettivo e di centrarlo in pieno.
[+]
Aaron Sorkin, all’esordio dietro alla macchina da presa, con “Molly’s Game” porta sul grande schermo la scalata di una donna che dal nulla ha saputo costruirsi un impero, restando sempre su quel sottile filo che divide la legalità dalla voglia di successo e di ricchezza. Lo sceneggiatore di “The Social Network” e “Steve Jobs” costruisce il lavoro con la sua indiscussa capacità di dare quel brio e quell’intensità alle sceneggiature, come pochi sanno fare.
In Molly’s Game come in molti altri suoi film, l’opera risulta essere un lavoro corale, capace di toccare svariati punti, ma sempre in grado di non perdere di vista il suo obiettivo e di centrarlo in pieno. L’opera non è un film sul poker, anche se la prima parte farà godere gli appassionati ed incuriosire i meno esperti, ma è un film che ci racconta il percorso e la metamorfosi di un personaggio che si mostrerà in tutte le sue diverse sfaccettature, sia quelle positive che quelle negative. Sorkin in Molly non cerca un personaggio da prendere ad esempio, ma ci mostra pregi e difetti di una donna che ha saputo affermarsi in un mondo di squali e gente senza scrupoli.
Il regista newyorkese riesce nel gioco di mostrarci un mondo patinato e superficiale, formato da uomini che hanno perso completamente la testa, in contrapposizione ad una donna che saprà mantenere anche nei momenti più drammatici la lucidità per non vacillare e mantenere saldi i suoi obiettivi. Da menzionare una Jessica Chastain in ottima forma, capace di calarsi in una parte non facile e di caratterizzare al meglio il suo personaggio.
Molly’s Game ha il merito di mostrarci i lati oscuri ed i lati postivi di un personaggio che non rinuncerà mai a cercare la sua indipendenza, e lo fa in modo incisivo, diretto, senza giri di parole coinvolgendo lo spettatore, come se su quei tavoli da gioco ci fossimo anche noi a puntare i nostri soldi e giocare le nostre vite.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a udiego »
[ - ] lascia un commento a udiego »
|
|
d'accordo? |
|
|