Voto: 7
Valeria (Cortellesi) e Nicola (Albanese) sono una coppia con tre figli minorenni. Hanno una grande casa nella bella Treviso, sono professionisti affermati, e si sono rotti le scatole l’uno dell’altra. Quando informano i figli del loro divorzio sono preparatissimi, sanno già cosa andrà a chi (casa, macchina, conto in banca), i termini dell’affidamento dei pargoli, e tutto quanto la separazione comporti. Ma è in questo momento che entrambi ricevono un offerta di lavoro all’estero per diversi mesi, e se inizialmente lei sarebbe anche disposta a rinunciare per stare con i propri figli, quando scopre che lui la cornifica con una collega il sacrificio le diventa stretto e accetta l’incarico.
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Voto: 7
Valeria (Cortellesi) e Nicola (Albanese) sono una coppia con tre figli minorenni. Hanno una grande casa nella bella Treviso, sono professionisti affermati, e si sono rotti le scatole l’uno dell’altra. Quando informano i figli del loro divorzio sono preparatissimi, sanno già cosa andrà a chi (casa, macchina, conto in banca), i termini dell’affidamento dei pargoli, e tutto quanto la separazione comporti. Ma è in questo momento che entrambi ricevono un offerta di lavoro all’estero per diversi mesi, e se inizialmente lei sarebbe anche disposta a rinunciare per stare con i propri figli, quando scopre che lui la cornifica con una collega il sacrificio le diventa stretto e accetta l’incarico. Di fronte a questa novità, i due non riescono a raggiungere un accordo sull’affidamento per il periodo di trasferta, e se non riescono a decidersi loro, li ammonisce la giudice, penseranno i figli a scegliere con chi stare. Comincia così una lotta serratissima tra i due coniugi per sbolognare i figli l’una all’altro.
In questa commedia un po’ noir, la cui sceneggiatura è stata presa da un film francese del 2015 (Papa ou maman), la produzione intraprende la faticosa (in Italia) ascesa del “Dissacrare La Sacra Famiglia”. Ma saggiamente (ri)conosce il proprio pubblico e butta un occhio anche al botteghino. Ciononostante le polemiche non sono mancate.
Personalmente avrei preferito più cattiveria (se deve essere satira lo sia) e non avrei caratterizzato a bella posta i figli come villani e viziatissimi (in realtà due su tre, il piccolo è adorabile), ma al contrario li avrei dipinti come educati e sottomessi. Altra gentilezza all’italica sensibilità (e di nuovo sguardo al botteghino) è che il più cattivo dei due sia lui, il papà, mentre mi sarebbe piaciuta una mamma senza sconti. Anche così, però, alcune trovate sono gustosissime, e gustosissima è anche la recitazione di Albanese, che con sornione distacco fa del suo Nicola un individuo un po’ sinistro e minaccioso.
La visione è consigliata, ma l’oggetto delle ire dei genitori saranno i tre figli. Sapevatelo.
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