marione
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lunedì 18 giugno 2018
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un po' deludente
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Talvolta capita che quando si hanno grandi aspettative si rimane delusi. Questo è il caso di Lady Bird, film piacevole ma piuttosto modesto, non si capisce la ridondante critica generalmente positiva attribuita, non aggiunge nulla alla ricca e fiorente produzione di film o serie tv passata e recente che raccontano la vita degli adolescenti americani con maggior profondità, sensibilità o passione ( da "Gioventù Bruciata" a "Tredici" ). Avendo molto amato Greta Gerwig e Saoirse Ronan, due attrici che hanno dato prove a mio avviso strepitose in altri film, e vista le molteplici candidature e premi prestigiosi, mi aspettavo dalla prima prova da regista di Greta Gerwig qualcosa di eclatante, invece credo sia rimasta imprigionata dal desiderio di fare un'opera "semplice e sincera" che però vola basso e non coinvolge o emoziona, non andando oltre una biografia piuttosto scontata.
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Talvolta capita che quando si hanno grandi aspettative si rimane delusi. Questo è il caso di Lady Bird, film piacevole ma piuttosto modesto, non si capisce la ridondante critica generalmente positiva attribuita, non aggiunge nulla alla ricca e fiorente produzione di film o serie tv passata e recente che raccontano la vita degli adolescenti americani con maggior profondità, sensibilità o passione ( da "Gioventù Bruciata" a "Tredici" ). Avendo molto amato Greta Gerwig e Saoirse Ronan, due attrici che hanno dato prove a mio avviso strepitose in altri film, e vista le molteplici candidature e premi prestigiosi, mi aspettavo dalla prima prova da regista di Greta Gerwig qualcosa di eclatante, invece credo sia rimasta imprigionata dal desiderio di fare un'opera "semplice e sincera" che però vola basso e non coinvolge o emoziona, non andando oltre una biografia piuttosto scontata. Un basso profilo che imprigiona anche Saoirse Ronan che non esprime al meglio il suo notevole talento. Carino, si lascia vedere, due stelle e 1/2.
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cinelady
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mercoledì 21 febbraio 2018
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ciao mamma, sono christine
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Personalmente ho guardato questo film solo perché candidato all’Oscar. E, che dire, secondo me stona un pochino tra gli altri titoli. Non perché sia un brutto film, ma perché non propone una visione particolarmente innovativa dei temi del genere in cui si inserisce, ovvero il teen movie. Difatti ne propone tutti i topoi, seguendo un anno circa della vita di Lady Bird, adolescente di periferia che rifiuta il suo nome e la sua estrazione sociale e sogna un nuovo inizio a New York.
Molti hanno lodato l’originalità del rapporto madre-figlia, nonostante sia uscito proprio l’anno scorso un film, “17 anni (e come uscirne vivi)” che tratta pressapoco lo stesso tema, e con una protagonista, Hailee Steinfeld, altrettanto brava della premiata Ronan.
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Personalmente ho guardato questo film solo perché candidato all’Oscar. E, che dire, secondo me stona un pochino tra gli altri titoli. Non perché sia un brutto film, ma perché non propone una visione particolarmente innovativa dei temi del genere in cui si inserisce, ovvero il teen movie. Difatti ne propone tutti i topoi, seguendo un anno circa della vita di Lady Bird, adolescente di periferia che rifiuta il suo nome e la sua estrazione sociale e sogna un nuovo inizio a New York.
Molti hanno lodato l’originalità del rapporto madre-figlia, nonostante sia uscito proprio l’anno scorso un film, “17 anni (e come uscirne vivi)” che tratta pressapoco lo stesso tema, e con una protagonista, Hailee Steinfeld, altrettanto brava della premiata Ronan.
Cos’è allora che colpisce di questo film? In primo luogo direi un’atmosfera sottotono che preferisce il realismo all’esagerazione. Ma io lo definirei soprattutto un film sincero, perché dietro ogni atto ribelle della protagonista non c’è vera cattiveria, ma piuttosto una volontà di rimarcare la propria esistenza e la propria indipendenza che porta sempre un velo di tristezza. E allora è bello vedere come la protagonista, nella ricerca di un proprio posto, di un proprio ruolo, si rapporta con gli altri personaggi. Non solo i genitori, ma anche con i suoi coetanei, tra cui spiccano i due ragazzi interpretati dai giovani talenti Lucas Hedges e Timothée Chalamet, e le istituzioni scolastiche (esplicativo in questo senso l’episodio dello scherzo all’anziana suora direttrice, che è forse l’unica a capire il comportamento e la natura della ragazza).
Insomma, tra marachelle varie la pellicola scivola via con grazia fino ad un finale che è la parte più sentita ed originale di un film piacevole ma non memorabile. Peccato appunto che si tratti del finale.
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[+] i desideri e la dolce malinconia di un'adolescente
(di antoniomontefalcone)
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sia21
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sabato 31 marzo 2018
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già visto
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Greta Gerwig porta sullo schermo un film (in parte autobiografico) che ci racconta la storia di Christine 'Lady Bird', giovane donna all'ultimo di liceo che sogna di essere ammessa in un'università della East Coast per fuggire dalla sua Sacramento. Allo spettatore viene offerto il ritratto di un'adolescente che si trova ad affrontare tutte le problematiche tipiche della sua età: dal rapporto complicato con i genitori, in particolare la madre, alle prime esperienze sentimentali, dall'estremo bisogno di emancipazione alle relazioni, alquanto complesse, con i propri coetanei. Il film a tratti coglie in maniera piuttosto fedele la confusione di sentimenti che un giovane si trova a provare in quel periodo così instabile della propria vita (indeguatezza, insoddisfazione, perenne ribellione), tuttavia sembra non riuscire mai a scavare in profondità, a superare quei luoghi comuni che tutti noi conosciamo sull'adolescenza.
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Greta Gerwig porta sullo schermo un film (in parte autobiografico) che ci racconta la storia di Christine 'Lady Bird', giovane donna all'ultimo di liceo che sogna di essere ammessa in un'università della East Coast per fuggire dalla sua Sacramento. Allo spettatore viene offerto il ritratto di un'adolescente che si trova ad affrontare tutte le problematiche tipiche della sua età: dal rapporto complicato con i genitori, in particolare la madre, alle prime esperienze sentimentali, dall'estremo bisogno di emancipazione alle relazioni, alquanto complesse, con i propri coetanei. Il film a tratti coglie in maniera piuttosto fedele la confusione di sentimenti che un giovane si trova a provare in quel periodo così instabile della propria vita (indeguatezza, insoddisfazione, perenne ribellione), tuttavia sembra non riuscire mai a scavare in profondità, a superare quei luoghi comuni che tutti noi conosciamo sull'adolescenza. Ne esce un film che mostra in maniera solo abbozzata, superficiale, tutta una gamma di sensazioni potenzialmente molto forti, spesso estremamente dolorose, ma qui anestetizzate nel tentativo di rendere coerente un film che di radicale non vuole avere niente e che cerca di affrontare certe tematiche sempre all'interno di una cornice piuttosto conciliante: così facendo il tutto rimane piatto, non ci viene detto nulla che già non sapevamo, non ci viene mostrato niente che già non avevamo visto. Questi sentimenti solo accennati, neutralizzati sul nascere, non portano ad alcun momento di vera catarsi, di vera e profonda riflessione; il risultato è l'ennesima opera opaca, ormai vista centinaia di volte, sull'adolescenza.
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gabriella
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martedì 8 maggio 2018
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poco sferzante
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In tutta sincerità, mi ha sorpreso una valutazione così positiva nella stragrande maggioranza dei casi di questo romanzo di formazione, in parte autobiografico, perchè , pur essendo un film gradevole, non vi ho trovato qualcosa che lo distingua da altri teen movie. Christine è una ragazza di Sacramento che sogna di studiare in un college sulla Costa Atlantica perchè si sente intrappolata in una città a suo dire limitante, ha un rapporto conflittuale con la madre e frequenta una scuola cattolica perchè i suoi non dispongono di risorse necessarie per permetterle una privata. Alzi la mano chi ha vissuto l'adolescenza indenne, chi non ha, se non rifiutato, trovato da ridire sul proprio nome e chi non abbia avuto ( specie se femmina), scontri con la propria madre e non abbia trovato tarpante il luogo di nascita.
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In tutta sincerità, mi ha sorpreso una valutazione così positiva nella stragrande maggioranza dei casi di questo romanzo di formazione, in parte autobiografico, perchè , pur essendo un film gradevole, non vi ho trovato qualcosa che lo distingua da altri teen movie. Christine è una ragazza di Sacramento che sogna di studiare in un college sulla Costa Atlantica perchè si sente intrappolata in una città a suo dire limitante, ha un rapporto conflittuale con la madre e frequenta una scuola cattolica perchè i suoi non dispongono di risorse necessarie per permetterle una privata. Alzi la mano chi ha vissuto l'adolescenza indenne, chi non ha, se non rifiutato, trovato da ridire sul proprio nome e chi non abbia avuto ( specie se femmina), scontri con la propria madre e non abbia trovato tarpante il luogo di nascita. Lady Bird, così ha deciso di farsi chiamare la nostra diciassettenne ( una notevole Saoirse Ronan), si trova a passare tutte queste fasi delicate e contradditorie tipiche della sua età, vive le sue amicizie , in particolare con Julie, ragazza sovrappeso e forse per questo rassicurante , si affaccia ed esplora , un pò goffamente ( anche questo è normale), i rapporti con l'altro sesso e vive le sue inquietudini e il suo senso di inadeguatezza con comportamenti tra l'agressività e la fragilità. Il punto cruciale è rappresentato dalla madre ( una bravissima Laurie Metcalf), infermiera presso un ospedale, costretta a fare il doppio turno perchè il marito ha perso il lavoro e si trova ad affrontare un periodo di depressione. Donna molto pratica e avara di tenerezza ( almeno apparentemente), cerca di far quadrare il già precario bilancio familiare, contrariamente alla figlia, ha riposto i sogni da molto tempo e non riesce ad avere uno sguardo oltre il suo status sociale e pretenderebbe che la figlia si rassegnasse a un futuro qualsiasi e opaco. Ovviamente questa rigidità innesca in Christine una serie di comportamenti e reazioni che possono apparire sopra le righe, con la rabbia e la detrminazione dell'età , ribelle fino a renderla a tratti antipatica, nonostante un padre dalla sua parte, pronto a comprenderla e fare di tutto perchè realizzi il suo sogno e a bilanciare positivamente il rapporto con l'altro genitore. Come tutte le adolescenti, anche Lady Bird non può e non vuole riconoscersi nella madre, benchè abbiano entrambe un carattere forte e si vogliono bene, anche se non sanno dirselo, creando così una distanza che sembra incolmabile e che solo il tempo sarà in grado di riconciliare. Per cui, pur considerandolo un lavoro onesto e dignitoso, bisogna dire che non possiede lo slancio necessario per spiccare il volo, come sembra invece desiderare la protagonista, così che le emozioni rimangono imbrigliate in una passione troppo sopita , per essere viscerale.
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winchester_94
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mercoledì 26 settembre 2018
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il viaggio dell'adolescenza verso la maturità
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“Lady Bird”: così si firma Christine (S.Ronan), ai provini di teatro della scuola. Una ragazza anarchica, decisa a staccarsi da tutto ciò che è ordinario, anche dalla sua città, ma oltre a questo il sogno: New York. Miglior film e miglior regia per Greta Gerwing, candidato all’ Oscar. Dopo diversi film mamblecore, narra qui la vicenda di un’adolescente, cresciuta a Sacramento (California), dove frequenta l’ultimo anno di liceo. La sua “occasione”, però, sarà iscriversi dopo gli studi, in un prestigioso college nell’ East Cost, dove il corso di teatro della scuola permetterà a lei, anarchica e sognatrice, di evadere da una madre critica ed impossibile.
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“Lady Bird”: così si firma Christine (S.Ronan), ai provini di teatro della scuola. Una ragazza anarchica, decisa a staccarsi da tutto ciò che è ordinario, anche dalla sua città, ma oltre a questo il sogno: New York. Miglior film e miglior regia per Greta Gerwing, candidato all’ Oscar. Dopo diversi film mamblecore, narra qui la vicenda di un’adolescente, cresciuta a Sacramento (California), dove frequenta l’ultimo anno di liceo. La sua “occasione”, però, sarà iscriversi dopo gli studi, in un prestigioso college nell’ East Cost, dove il corso di teatro della scuola permetterà a lei, anarchica e sognatrice, di evadere da una madre critica ed impossibile. Qui saggia le fresche esperienze adolescenziali e i nuovi amori, prima di inseguire il suo sogno.
Nel film della Gerwing, “tutto si spegne e tutto si riaccende” (Danza Macabra - A. Margheriti): l’adolescenza è una candela, che si sta pian piano spegnendo, facendo posto alla maturità, fiamma, che nelle fasi finali del film travolgerà la protagonista.
La Ronan- che rappresenta l’adolescenza – spaventata da un futuro nebuloso - si sente incompresa dalle persone che la circondano.
Odia Sacramento e il comportamento conformista della madre, la quale vorrebbe una vita ordinaria per la figlia, assumendo due maschere, quella di un genitore ipercritico e severo, ma anche affettuoso e amorevole. L’elemento cardine della pellicola sono i rapporti, in continuo mutamento: la convivenza genitori-figli, incarnato dalla madre e Christine; l’intesa a due tra lei e Julia, sua amica, messa a dura prova dal desiderio di Lady Bird, invece, di nuove conoscenze; le prime esperienze amorose, la relazione tra Christine e Kyle, interpretato da Thimothèe Shalamet, già apprezzato in “Chiamami con il tuo nome” di Luca Guadagnino; la crisi economica all’interno di una famiglia, secondo il punto di vista di un’adolescente e la depressione, per la perdita del lavoro, del padre di lei, unico ad appoggiare la figlia . La Gerwing mette a fuoco i rapporti, con la macchina da presa, prediligendo, delle inquadrature, che seguono i personaggi e, in particolar modo, la protagonista. Le relazioni vengono adattate e modellate ai ruoli, dando vita ad un rapporto di causa effetto tra loro e la trama, rendendoli i punti di forza della pellicola, comprese le interpretazioni degli attori, in particolare di Saoirse Ronan e Laurie Metcalf. Il Film presenta tinte tenui e indiè, senza mai spingersi in momenti tragici. In sintesi “Lady Bird” è un film generazionale con tematiche universali, che toccano tutti gli spettatori, poiché ci si identifica con l’animo ribelle e sognatore dell’adolescenza, in questo caso della nostra Lady Bird.
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vanessa zarastro
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giovedì 8 marzo 2018
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coming of age
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La tematica della crescita di una ragazza nel passaggio dall’adolescenza all’adultità (almeno anagrafica) è un tema caro a molta cinematografia francese. Qui ne abbiamo una rara e delicata versione americana. Siamo nel 2002 - tra l’11 settembre e la seconda guerra in Iraq - a Sacramento, Capitale dello stato della California, che ne è anche “il Midwest” - afferma Christine McPherson/Lady Bird, all’ultimo anno del liceo iper-cattolico del Sacred Heart Parish School. Sacramento è anche la città natale sia della regista sia della Joan Didion.
Il rapporto conflittuale con la madre (Laurie Metcalf) è descritto benissimo, e anche la dolcezza del rapporto con il padre (Tracy Letts).
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La tematica della crescita di una ragazza nel passaggio dall’adolescenza all’adultità (almeno anagrafica) è un tema caro a molta cinematografia francese. Qui ne abbiamo una rara e delicata versione americana. Siamo nel 2002 - tra l’11 settembre e la seconda guerra in Iraq - a Sacramento, Capitale dello stato della California, che ne è anche “il Midwest” - afferma Christine McPherson/Lady Bird, all’ultimo anno del liceo iper-cattolico del Sacred Heart Parish School. Sacramento è anche la città natale sia della regista sia della Joan Didion.
Il rapporto conflittuale con la madre (Laurie Metcalf) è descritto benissimo, e anche la dolcezza del rapporto con il padre (Tracy Letts). La madre è ossessionata dal fatto di dover risparmiare perché il padre ha perso il lavoro e in depressione. Ha scelto per la figlia la scuola cattolica perché considerata più meno pericolosa di quella pubblica.
Ben descritte anche le sue delusioni con i ragazzi: dalla speranza, a un supposto amore, finalmente la sessualità, ma poi solamente scontentezza. Per versi opposti Danny O’Neil (Lucas Hedges già apprezzato l’anno scorso in Manchester-by-the-Sea) e Kyle Scheible (Timothée Chalamet, già protagonista di Chiamami col tuo nome) si rivelano entrambi estremamente deludenti. Indecisa anche tra l’amicizia rassicurante della bulimica e affettuosa Julie e quella forse meno sincero ma più ambiziosa Jenna.
Lady Bird nel suo girovagare problematico rappresenta una sorta di giovane Holden in gonnella. Sembra proprio una ragazza viziata che si comporta spesso da stupida, come forse la gande maggioranza delle ragazzine della sua età. Ha solo un grande desiderio: fuggire da Sacramento e andare a studiare all’Università sull’East Cost, magari a New York.
Sembra un po’ strano pensare che qualcuno possa avere un mito inverso al trend diffuso negli Stati Uniti, a quello dell’American dream verso la West Coast dove c’è sempre il sole, tanta natura e non fa mai freddo. Lady Bird ha in testa questo sogno: lì ci sono gli intellettuali. Non si capisce bene perché le interessi tanto dato che lei a scuola ma non sembra avere particolari interessi culturali. Questo film è autobiografico, ma sono sicura che Greta sia stata una ragazzina molto migliore di Christine.
Greta Gerwig, forse è più brava come sceneggiatrice che come regista (esordiente), ne sono esempio i molti sono i film di successo che lei ha scritto con il suo compagno il regista Noah Baumbach, come Frances Ha del 2012 e Mistress America del 2015, interpretati da lei stessa.
Il pluripremiato film - il cui montaggio non è impeccabile - è comunque carino, garbato e l’attrice è bravissima in tutte le sue infinite sfumature, e così tutti gli altri interpreti.
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great steven
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martedì 26 novembre 2019
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lady bird, vivi la freschezza della gioventù!
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LADY BIRD (USA, 2017) diretto da GRETA GERWIG. Interpretato da SAOIRSE RONAN, LAURIE METCALF, TRACY LETTS, LUCAS HEDGES, TIMOTHéE CHALAMET, BEANIE FELDSTEIN, LOIS SMITH, STEPHEN HENDERSON
Nonostante i proclami, i romanzi e le canzoni, dell’amore gli adolescenti non sanno cosa farsene. «Sì, ma ti piaccio?», ribatte implorante Lady Bird alla madre che le ha appena dichiarato, come ogni genitore, amore eterno. E il silenzio che segue resta sospeso in un’aura di plumbea tragedia. Quando gli esseri umani sono ancora acerbi, inesorabilmente egoisti, sempre alla ricerca di sé negli occhi degli altri, diventare adulti è una spola perpetua fra emulazione ed emancipazione, un viaggio epico e al tempo stesso ridicolo, oppure, con sintesi geniale ed esilarante, "spostarsi da un parcheggio all’altro".
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LADY BIRD (USA, 2017) diretto da GRETA GERWIG. Interpretato da SAOIRSE RONAN, LAURIE METCALF, TRACY LETTS, LUCAS HEDGES, TIMOTHéE CHALAMET, BEANIE FELDSTEIN, LOIS SMITH, STEPHEN HENDERSON
Nonostante i proclami, i romanzi e le canzoni, dell’amore gli adolescenti non sanno cosa farsene. «Sì, ma ti piaccio?», ribatte implorante Lady Bird alla madre che le ha appena dichiarato, come ogni genitore, amore eterno. E il silenzio che segue resta sospeso in un’aura di plumbea tragedia. Quando gli esseri umani sono ancora acerbi, inesorabilmente egoisti, sempre alla ricerca di sé negli occhi degli altri, diventare adulti è una spola perpetua fra emulazione ed emancipazione, un viaggio epico e al tempo stesso ridicolo, oppure, con sintesi geniale ed esilarante, "spostarsi da un parcheggio all’altro". Che vale anche a Sacramento per Christine "Lady Bird" McPherson, al suo ultimo anno di liceo, il cui itinerario verso la maturità assomiglia sempre di più a una schizofrenia: un andamento erratico, un racconto aneddotico, che procede per tentativi e sbagli. Attrice e sceneggiatrice, Gerwig, nel suo debutto come regista, fa rilucere i suoi talenti: nella direzione degli interpreti e soprattutto in una scrittura precisa, sovrappone battute taglienti e situazioni d’implacabile autenticità, e si dimostra capace di saltare dal riso alle lacrime nello spazio dello stesso botta-e-risposta. Individua nelle relazioni femminili le love stories più dolorose e intense. Si muove, come la sua protagonista, nei territori iper-codificati del teen drama (nei suoi topoi, nei suoi spazi) per riappropriarsene, per riconsegnarli alla verità e all’universalità che avevano prima di diventare un genere da ignobile esportazione: come nel lancinante finale, sono le stesse strade di sempre, è vero, ma irrimediabilmente differenti. Ronan, già ammirevole ai tempi di Ember – Il mistero della città di luce e poi consacrata con altre poderose prove quali quelle offerte in Amabili resti e Hanna, si conferma animale cinematografico di razza dando voce e anima alla sua ambiziosa studentessa che mira ad ottenere riconoscimenti dal mondo dell’arte perché i primi riconoscimenti che pretende di ricevere sono, sopra ad ogni cosa, quelli spirituali; e la sua determinazione è pari alla sua involontaria sbadataggine. Al suo fianco, L. Metcalf è l’altra interprete del cast a svettare grazie al suo quieto istrionismo. Due Golden Globes: miglior film commedia o musicale, migliore attrice in un film commedia o musicale. Candidata al premio anche l’energica sceneggiatura di Gerwig.
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casomai21
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giovedì 8 marzo 2018
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un'adorabile ribelle alla ricerca di sè
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Un film gradevole e ben raccontato, ben descritta l'ambientazione in un collegio cattolico, che ben prepara giovani allievi per lo più in attesa di fare il grande passo per l'ammissione ad un Collége univesitario di prestigio o almeno in una lista d'attesa, dopo aver presentato una domanda per soli titoli. Il collegio cattolico di Sacramento da anche la possibilità di muovere i primi passi nel recital studentesco e prevede anche il tradizionale ballo di fine anno, acccompagnati dal proprio partner e sfoggiando l'abito acquistato per l'occasione. I personaggi sono ben evidenziati nella loro diversità e corporeità, come l'amica del cuore della protagonista in sovrappeso, alla sensuale amica più disinvolta e in minigonna alle esili figure dei maschi ancora alla ricerca della loro identità e personalità.
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Un film gradevole e ben raccontato, ben descritta l'ambientazione in un collegio cattolico, che ben prepara giovani allievi per lo più in attesa di fare il grande passo per l'ammissione ad un Collége univesitario di prestigio o almeno in una lista d'attesa, dopo aver presentato una domanda per soli titoli. Il collegio cattolico di Sacramento da anche la possibilità di muovere i primi passi nel recital studentesco e prevede anche il tradizionale ballo di fine anno, acccompagnati dal proprio partner e sfoggiando l'abito acquistato per l'occasione. I personaggi sono ben evidenziati nella loro diversità e corporeità, come l'amica del cuore della protagonista in sovrappeso, alla sensuale amica più disinvolta e in minigonna alle esili figure dei maschi ancora alla ricerca della loro identità e personalità.I genitori della protagonista, diversissimi tra loro, comunque si mostrano uniti nonostante i sacrifici e le diffi
coltà economiche. La protagonista personaggio ribelle ma non cattivo vive la storia con un coinvolgimento tale da attirare le simpatie dello spettatore, non bellissima, ma grintosa e convincente pur tra qualche eccesso si fa chiamare "Lady bird " quasi a definirsi un uccello pronto a spiccare in volo ad affrontare la vita che la attende altrove,lontana da quella città troppo stretta per lei, ma senza dimenticarele proprie radici, per come ,con gratitudine si rivolge agli anziani genitori nel monologo finale del film.
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psicosara
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lunedì 23 marzo 2020
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una commedia romanticamente indie
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𝑳𝒂𝒅𝒚 𝑩𝒊𝒓𝒅 (2017)
Scritto e diretto da: Greta Gerwig.
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𝑳𝒂𝒅𝒚 𝑩𝒊𝒓𝒅 (2017)
Scritto e diretto da: Greta Gerwig.
Christine “Lady Bird” McPherson è un'adolescente di Sacramento all'ultimo anno prima del college.
La città di Sacramento è una prigione provinciale e inadeguata da cui non resta soluzione se non la fuga, verso la East Coast, naturalmente, verso New York.
Realistico, tagliente e sufficientemente indie.
Ci piace!
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michelecamero
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venerdì 9 marzo 2018
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altro romanzo di formazione
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Un altro romanzo “di formazione” con protagonista questa volta una giovane adolescente di Sacramento, la capitale della California, meno famosa di San Francisco o Los Angeles. La nostra ragazza, inquieta ma non priva di talento, è all’ultimo anno di scuola superiore frequentata presso un istituto religioso, meno costoso, e sogna di trasferirsi, per il college, sulla Costa Atlantica. Vive gran parte dei turbamenti e delle conflittualità con se stessa oltre che con il proprio ambiente sia familiare che cittadino, tipiche di quel momento di passaggio verso l’età adulta. E’ una storia per molti versi prevedibile e non proprio mai vista sugli schermi cinematografici avendo tanti degli elementi tipici di queste situazioni.
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Un altro romanzo “di formazione” con protagonista questa volta una giovane adolescente di Sacramento, la capitale della California, meno famosa di San Francisco o Los Angeles. La nostra ragazza, inquieta ma non priva di talento, è all’ultimo anno di scuola superiore frequentata presso un istituto religioso, meno costoso, e sogna di trasferirsi, per il college, sulla Costa Atlantica. Vive gran parte dei turbamenti e delle conflittualità con se stessa oltre che con il proprio ambiente sia familiare che cittadino, tipiche di quel momento di passaggio verso l’età adulta. E’ una storia per molti versi prevedibile e non proprio mai vista sugli schermi cinematografici avendo tanti degli elementi tipici di queste situazioni. Di particolare c’è, a mio modo di vedere, che questa storia svolgendosi negli USA si colora delle incertezze e delle precarietà tipiche di quella società dove puoi perdere tanto, a volte tutto, in sole 24 ore, una società in questo così lontana dalla cultura europea che, tuttavia le si sta avvicinando, ahinoi, a grandi passi come la crisi economica dell’ultimo decennio sta dimostrando a nostre spese. (voglio citare a quest’ultimo proposito il bellissimo IO, DANIEL BLACKE di Ken Loach) Christhine, questo il nome di battesimo della ragazza che lei rifiuta cambiandoselo appunto in Lady Bird, si sente soffocata da sua madre oppressa a sua volta dalle problematiche familiari, soprattutto economiche e che quindi si rende opprimente e soprattutto incapace di mostrare a questa figlia avuta per giunta tardi, dopo aver adottato un bambino latino – americano, tutto il bene che le vuole. La protagonista si vergogna della sua famiglia, incluso il padre che pure è persona amorevole, a lei molto vicino e complice, il quale ha perduto il lavoro e che, nella ricerca di uno nuovo, si vedrà preferire il figlio perché più giovane (anche qui c’è una stoccata ai tempi che viviamo … ). Si vergogna della casa dove abita, ad un certo punto anche della sua miglior amica e quando si pone alla ricerca dell’amore, del sesso e di amicizie nella Sacramento che conta, inciampa in alcune relazioni sbagliate. Finalmente (e qui c'è ancora una volta il sogno americano, di una società che comunque, non ti nega le opportunità) riesce ad ottenere l’ammissione ad un college di New York dove si trasferirà con grandi sacrifici familiari, grave disappunto materno che avrebbe preferito frequentasse l’Università in altro college religioso e californiano in quanto meno dispendioso, ma con l’incoraggiamento del padre che l’aiuterà anche per la borsa di studi, e, da parte sua, molto entusiasmo oltre che felicità per aver visto realizzato il proprio sogno. Una volta lontana da casa, riscoprirà finalmente la propria identità di persona, di figlia, di cattolica, di cittadina di Sacramento, recuperando perfino il proprio nome di battesimo: il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, si sarà dunque compiuto.
michelecamero
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