gianna
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lunedì 20 novembre 2017
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peccato...
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Alla fine sono andata a vedere il film di questo mio concittadino.
Non capita spesso un prodotto italiano del genere, più simile a un “kolossal” americano che all’ennesima commediola o drammuccio elaborato sui soliti temi sociali nostrani.
Ne ho apprezzato il coraggio e l’ho guardato con occhio vergine, non avevo letto recensioni, forse persino con un po’ di fierezza.
Il genere della pellicola, o forse meglio i generi, sono quelli che più mi piacciono.
Purtroppo sono rimasta profondamente delusa.
Devo dire che lo sono stati anche anche gli amici e, così mi è parso, anche altri spettatori.
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Alla fine sono andata a vedere il film di questo mio concittadino.
Non capita spesso un prodotto italiano del genere, più simile a un “kolossal” americano che all’ennesima commediola o drammuccio elaborato sui soliti temi sociali nostrani.
Ne ho apprezzato il coraggio e l’ho guardato con occhio vergine, non avevo letto recensioni, forse persino con un po’ di fierezza.
Il genere della pellicola, o forse meglio i generi, sono quelli che più mi piacciono.
Purtroppo sono rimasta profondamente delusa.
Devo dire che lo sono stati anche anche gli amici e, così mi è parso, anche altri spettatori.
Ho curiosato sul web per vedere che aria tirasse.
Mi sembra che i più boccino questo lavoro.
Ma qualcuno cerca di evidenziarne i pregi. E altri, soprattutto qui, lo lodano, fino ad elevarlo a capolavoro assoluto.
È triste fare una recensione negativa ad un “vicino di casa” che prova ambiziosamente a fare qualcosa di grandioso. Non è una bella pubblicità.
Ma trovo anche poco carino invitare la gente a spendere i propri soldi per un’opera che proprio non sta in piedi.
Che alterna qualche momento visivamente gradevole a continue cadute di stile. Che si è preso troppo sul serio, finendo per essere persino comico in certi passaggi. Alcuni, in una serie infinita di “vorreimanonposso”.
Non so come abbia funzionato la creazione, la realizzazione di questo progetto, ma mi ha dato l’idea di un gran dispiego di mezzi, uno sforzo economico collettivo (aziende private e realtà pubbliche regionali ho letto) consegnati ad un regista non all’altezza, troppo ambizioso e completamente inconsapevole dei limiti, propri e del materiale a disposizione.
Forse il film gli è semplicemente sfuggito di mano.
Purtroppo, ma spero di sbagliarmi, non credo che faremo una gran bella figura all’estero con questo film.
Tornando alle recensioni positive: ho cercato di capirle. Ma alla fine mi sembra abbiano descritto le intenzioni del regista, non l’effettiva realizzazione.
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axl__94
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martedì 21 novembre 2017
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evitate di guardarlo
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Controcorrente rispetto alle recenti recensioni che leggo qui, evidentemente di persone legate alla produzione di questo film, lo ritengo semplicemente inguardabile. Una regia confusa che ignora le basi del cinema (già nei primi minuti si vede una violazione della regola dei 180° totalmente a caso); un montaggio che mi ha lasciato basito, con tagli improvvisi o con transizioni sfumate che ricordano molto Windows Movie Maker; attori principali oltremodo mediocri, molti salvati solamente da un doppiaggio ben finanziato che è riuscito a coprire le falle della loro recitazione; e infine la sceneggiatura, la ciliegina sulla torta, un minestrone di "cose" senza capo ne coda, una trama che viene facilmente battuta da qualsiasi film su Italia 1 la domenica pomeriggio.
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Controcorrente rispetto alle recenti recensioni che leggo qui, evidentemente di persone legate alla produzione di questo film, lo ritengo semplicemente inguardabile. Una regia confusa che ignora le basi del cinema (già nei primi minuti si vede una violazione della regola dei 180° totalmente a caso); un montaggio che mi ha lasciato basito, con tagli improvvisi o con transizioni sfumate che ricordano molto Windows Movie Maker; attori principali oltremodo mediocri, molti salvati solamente da un doppiaggio ben finanziato che è riuscito a coprire le falle della loro recitazione; e infine la sceneggiatura, la ciliegina sulla torta, un minestrone di "cose" senza capo ne coda, una trama che viene facilmente battuta da qualsiasi film su Italia 1 la domenica pomeriggio. Solamente la fotografia e gli effetti speciali si salvano, ma le grandi spese in attori famosi e computer grafica non riescono in nessun modo a salvare questo film al limite del trash. Evitate di guardarlo.
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readytogo100
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lunedì 20 novembre 2017
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con infamia senza lode
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Questo insieme di immagini e parlato (perché risulta evidente fin da subito che la catalogazione in film non rende onore a quanto prodotto dal 1885 fino a oggi) è la triste constatazione che non è il budget che può decretare il successo di un'opera bensì il saper narrare una storia. Ed è sulla narrazione che la mano del regista è calata impietosa e incurante di ogni sorta di logica e buon gusto. C'erano più dialoghi sensati in The Tree of Life, più attrattiva in Il demone sotto la pelle e più pathos in Lo chiamavano Trinità.
Ogni luogo comune (la piramide di Cheope, la Sfinge, Horus, il Santo Graal, Tesla, Goya, Dante Alighieri, Bosch.
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Questo insieme di immagini e parlato (perché risulta evidente fin da subito che la catalogazione in film non rende onore a quanto prodotto dal 1885 fino a oggi) è la triste constatazione che non è il budget che può decretare il successo di un'opera bensì il saper narrare una storia. Ed è sulla narrazione che la mano del regista è calata impietosa e incurante di ogni sorta di logica e buon gusto. C'erano più dialoghi sensati in The Tree of Life, più attrattiva in Il demone sotto la pelle e più pathos in Lo chiamavano Trinità.
Ogni luogo comune (la piramide di Cheope, la Sfinge, Horus, il Santo Graal, Tesla, Goya, Dante Alighieri, Bosch... ) è stato inserito in modo superficiale, come se fosse sufficiente citare i Rettiliani per definirne il contesto. La sensazione che ha lo spettatore è di trovarsi di fronte a un film trash-comico girato male, salvo poi rendersi conto che l'intenzione probabilmente non era quella. L'utilizzo di attori che hanno contribuito a una consistente parte della storia del cinema non fa che accrescere la tristezza e lo sconcerto nello spettatore che cerca disperatamente un dialogo, una trama, un senso al vuoto cosmico che si palesa sullo schermo. C'è sempre la speranza che prima del 120esimmo minuti (non c'è stata pieta neppure in questo) tutto si riveli, che lo spettatore si accorga di non aver compreso nulla e tutti i pezzi del puzzle vadano al loro posto. E invece la speranza muore con l'ultima scena, più inutile di una pizza con l'ananas. E con essa muore anche la fiducia nelle scene post-credit: anche se ve ne fosse traccia, niente e nessuno contribuirebbe a (cito testualmente le parole di un'amica): "... restituirmi le due ore di vita rubate".
Rimane il ricordo, che come ogni trauma verrà presto rimosso, di una scenografia mediante interessante e di alcune riprese che solo chi abita a Torino può apprezzare. Ma nel primo caso è consigliabile riguardarsi Blade Runner (il primo vi prego) mentre nel secondo un qualsiasi documentario sul Piemonte darà più soddisfazione.
Se questo è il futuro del cinema italiano non ci resta che sperare che i seguaci di Horus siano ben addestrati e portino a termine il loro lavoro. A iniziare dal regista.
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(di itsiouras)
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axl__94
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martedì 21 novembre 2017
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semplicemente non guardatelo
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Controcorrente rispetto alle recenti recensioni che leggo qui, evidentemente di persone legate alla produzione di questo film, lo ritengo semplicemente inguardabile. Una regia confusa che ignora le basi del cinema (già nei primi minuti si vede una violazione della regola dei 180° totalmente a caso); un montaggio che mi ha lasciato basito, con tagli improvvisi o con transizioni sfumate che ricordano molto Windows Movie Maker; attori principali oltremodo mediocri, molti salvati solamente da un doppiaggio ben finanziato che è riuscito a coprire le falle della loro recitazione; e infine la sceneggiatura, la ciliegina sulla torta, un minestrone di "cose" senza capo ne coda, una trama che viene facilmente battuta da qualsiasi film su Italia 1 la domenica pomeriggio.
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Controcorrente rispetto alle recenti recensioni che leggo qui, evidentemente di persone legate alla produzione di questo film, lo ritengo semplicemente inguardabile. Una regia confusa che ignora le basi del cinema (già nei primi minuti si vede una violazione della regola dei 180° totalmente a caso); un montaggio che mi ha lasciato basito, con tagli improvvisi o con transizioni sfumate che ricordano molto Windows Movie Maker; attori principali oltremodo mediocri, molti salvati solamente da un doppiaggio ben finanziato che è riuscito a coprire le falle della loro recitazione; e infine la sceneggiatura, la ciliegina sulla torta, un minestrone di "cose" senza capo ne coda, una trama che viene facilmente battuta da qualsiasi film su Italia 1 la domenica pomeriggio. Solamente la fotografia e gli effetti speciali si salvano, ma le grandi spese in attori famosi e computer grafica non riescono in nessun modo a salvare questo film al limite del trash. Evitate di guardarlo.
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poco_ma_buono
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mercoledì 15 novembre 2017
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imbarazzante
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Un'opera, purtroppo, indegna sotto tutti punti di vista, un esempio da proiettare nelle scuole di cinema per mostrare come NON si fanno i film.
L'assenza di una vera e propria storia è il primo e più grave problema: la sceneggiatura non esiste, è un collage di frasi ritagliate da libri esoterici inframmezzate da battute copiate da action movie di serie B.
La regia sembra confusa quando non addirittura assente: far sembrare incapaci dei grandi attori non dev'essere stata impresa semplice, eppure quasi tutti i grandi nomi presenti nel film sembrano non avere idea di cosa stiano facendo. I protagonisti, poi, sono tanto improbabili quanto impreparati, sia come espressivita che come tecnica.
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Un'opera, purtroppo, indegna sotto tutti punti di vista, un esempio da proiettare nelle scuole di cinema per mostrare come NON si fanno i film.
L'assenza di una vera e propria storia è il primo e più grave problema: la sceneggiatura non esiste, è un collage di frasi ritagliate da libri esoterici inframmezzate da battute copiate da action movie di serie B.
La regia sembra confusa quando non addirittura assente: far sembrare incapaci dei grandi attori non dev'essere stata impresa semplice, eppure quasi tutti i grandi nomi presenti nel film sembrano non avere idea di cosa stiano facendo. I protagonisti, poi, sono tanto improbabili quanto impreparati, sia come espressivita che come tecnica.
La versione italiana peggiora persino le cose: le voci scelte per i personaggi principali sono quelle dei più grandi doppiatori del panorama romano, ma i loro encomiabili sforzi non riescono a dare dignità a dialoghi italiani ridicoli messi in bocca a personaggi improbabili. I personaggi secondari, poi, sono palesemente doppiati da non professionisti, il che riporta l'opera ad un livello da oratorio.
La fotografia denota una buona competenza tecnica del reparto, a dispetto delle tante (troppe) sequenze traballanti che creano un po' di disagio. Anche qui, però, una regia che abusa delle inquadrature "particolari" finisce col renderle insignificanti e, quindi, inutili quando non fastidiose.
Il montaggio non è valutabile: in assenza di una storia, le varie scene che si susseguono sono come tanti cortometraggi appiccicati l'uno dopo l'altro con la scusa di un presunto filo conduttore; tecnicamente corretto, non può incidere nella fruizione dell'opera.
Le scenografie denotano un grande impegno esecutivo ma, nelle maggior parte dei casi, denunciano la sterilità della visione registica: paiono infatti, fini a sé stesse e utilizzate soltanto per stupire e non per caratterizzare le scene o i personaggi.
L'effettistica è di buon livello, anche se utilizzata, spesso, in modo ingenuo.
La sonorizzazione è quasi assente, sono pochissimi i rumori di scena e, forse, è un bene perché alcuni suoni (come quelli dei pugni durante le scazzottate) sono tanto improbabili da destare incredulità.
La musica è estenuante. Onnipresente, scollata, fastidiosa, ripetitiva, riempie ogni minuto del film con fraseggi vani e crescendo inappropriati che sottolienano parti drammatiche che drammatiche non sono. Un orpello inutile che invece di rendere più fruibile il film, lo affossa ancora di più.
Il mix dà il colpo di grazia al tutto, trasformando il film in un infinito videoclip e portando la musica sempre in primo piano, a discapito di tutto il resto, col risultato di togliere dinamica ai dialoghi, che, per risultare udibili, sono talmente presenti da diventare fastidiosi.
Nel complesso, l'unico aggettivo che riassume le sensazioni provate durante la visione è "imbarazzante" e l'idea che siano stati spesi tanti soldi per realizzare un'opera così mediocre è un insulto per tutti coloro che amano e credono nel vero cinema indipendente.
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giogarref
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domenica 19 novembre 2017
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film accattivante e innovativo
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Venerdì pomeriggio sono andata a vedere il film, con un po’ di timore perché recensito come di fantascienza genere a me non congeniale, ma attratta dal trailer. Dopo appena 5 minuti ho capito che si trattava di un thriller, molto intrigante. Non ho affatto trovato la trama un guazzabuglio di simboli esoterici sparsi a caso, ma bensì un’innovativa visione del regista della ricerca della verità che è il vero bene assoluto. Il viaggio introspettivo che il protagonista fa non è solo suo, ma è di tutti; nella sceneggiatura infatti lo spettatore è portato non solo a guardare ciò che accade ad Arthur, bensì a viverlo, perché è molto più simile a noi che ad altri protagonisti visti già in molteplici film americani, in cui non si fa altro che fare il tifo per il protagonista affinché arrivi al tesoro.
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Venerdì pomeriggio sono andata a vedere il film, con un po’ di timore perché recensito come di fantascienza genere a me non congeniale, ma attratta dal trailer. Dopo appena 5 minuti ho capito che si trattava di un thriller, molto intrigante. Non ho affatto trovato la trama un guazzabuglio di simboli esoterici sparsi a caso, ma bensì un’innovativa visione del regista della ricerca della verità che è il vero bene assoluto. Il viaggio introspettivo che il protagonista fa non è solo suo, ma è di tutti; nella sceneggiatura infatti lo spettatore è portato non solo a guardare ciò che accade ad Arthur, bensì a viverlo, perché è molto più simile a noi che ad altri protagonisti visti già in molteplici film americani, in cui non si fa altro che fare il tifo per il protagonista affinché arrivi al tesoro. Il cast è davvero stellare e la produzione benché indipendente non ha nulla da invidiare alle grandi major americane. Ho trovato la trama davvero accattivante e che per tutta la durata del film fa viaggiare la mente dello spettatore tra passato e futuro. L’ambientazione poi è davvero fenomenale e tutta made in italy, anzi più precisamente made in Piemonte, e non solo Torino, ma il regista ci fa scoprire posti come Rosazza, l’abbazia di San Michele della Chiusa e Saliceto, mostrandoli sotto una luce nuova e magica.
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giogarref
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domenica 19 novembre 2017
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film innovativo ed indipendente assolutamente da sostenere
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Venerdì pomeriggio sono andata a vedere il film The Broken Key, attirata dal trailer, ma anche un po’ intimorita dal fatto che sul sito fosse riportato come film di “fantascienza” di cui non sono una grande appassionata, e anche dalla recensione che praticamente definisce la trama un minestrone che appunto mescola tutta la simbologia occulta senza aver nè capo nè coda. Dopo nemmeno 5 minuti, mi ricredo, perché innanzitutto a mio avviso il film non è assolutamente di fantascienza, non lo si può definire tale solo ed esclusivamente perché ambientato nel 2033, e poi perché inizia subito il vero e proprio thriller cioè quello che almeno nel mio piccolo credo volesse fare il regista! La trama non mi pare incomprensibile, forse alcuni riferimenti sono per palati più fini certamente, però gli attori non mi appaiono gravati da una sceneggiatura contorta, anzi lo stesso Andrea Cocco, neofita nel mondo cinematografico, riesce a destreggiarsi con abilità al fianco di attori certamente molto più esperti di lui.
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Venerdì pomeriggio sono andata a vedere il film The Broken Key, attirata dal trailer, ma anche un po’ intimorita dal fatto che sul sito fosse riportato come film di “fantascienza” di cui non sono una grande appassionata, e anche dalla recensione che praticamente definisce la trama un minestrone che appunto mescola tutta la simbologia occulta senza aver nè capo nè coda. Dopo nemmeno 5 minuti, mi ricredo, perché innanzitutto a mio avviso il film non è assolutamente di fantascienza, non lo si può definire tale solo ed esclusivamente perché ambientato nel 2033, e poi perché inizia subito il vero e proprio thriller cioè quello che almeno nel mio piccolo credo volesse fare il regista! La trama non mi pare incomprensibile, forse alcuni riferimenti sono per palati più fini certamente, però gli attori non mi appaiono gravati da una sceneggiatura contorta, anzi lo stesso Andrea Cocco, neofita nel mondo cinematografico, riesce a destreggiarsi con abilità al fianco di attori certamente molto più esperti di lui. Già il fatto che attori del calibro di Franco Nero, Christopher Lamber, Rutger Hauer e molti altri abbiano partecipato al progetto mi fa credere che la sceneggiatura sia più che valida! Poi Diana Dell’Erba co-protagonista di Cocco ha sicuramente aiutato l’attore a non perdersi, cosa che poi a mio avviso è stata voluta dal regista, visto che parlando appunto dei riferimenti fatti a Dante, più che come partner femminile è stata una vera e propria traghettatrice come Virgilio per il sommo poeta così che insieme potessero arrivare a districare il mistero della chiave spezzata, che accompagna per tutta la vita il protagonista Arthur. Io consiglio caldamente di andare a vedere questo film, che poco ha da invidiare alle grandi produzioni americane, essendo poi una produzione indipendente. La trama a mio parere è accattivante e si distacca finalmente dal filone di film tutti ispirati a Dan Brown (al contrario forse si sarebbe parlato di “scopiazzamento”).Per tutta la durata del film la mente dello spettatore è portata a viaggiare tra passato e futuro e a lavorare sulla ricerca della verità legata alla chiave. Certo questa non è servita su un piatto d’argento allo spettatore, ma questo fa in modo che possa immedesimarsi nel complesso viaggio introspettivo che fa il protagonista, facendo diventare noi stessi protagonisti e non solamente spettatori di ciò che accade sullo schermo. Il cast come precedentemente detto è davvero stellare, ma quello che più mi ha colpita è stata l’ambientazione fenomenale e tutta made in italy, anzi più precisamente made in Piemonte; in alcuni momenti i paesaggi richiamano posti lontani e che si può pensare di vedere solo con la fantasia, mentre sono solo a pochi km da noi e non solo a Torino, ma anche in altri luoghi come l’abbazia di San Michele della Chiusa, dove sembra quasi di poter scorgere un vero e proprio angolo di paradiso, Rosazza e Saliceto. Quest’ultimo addirittura grazie all’abilità del regista ci strega con le sue grotte e magicamente all’inizio del film diventa un vero e proprio suq egiziano. Quindi io consiglio di andare a vedere il film perché si vede qualcosa di assolutamente innovativo e di non noioso, che permette per quasi due ore di far lavorare il cervello del pubblico in sala!
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jess
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lunedì 20 novembre 2017
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film da vedere e rivedere!
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Ho visto il film all'anteprima e stasera andrò a rivederlo! Trama complessa e intrecciata che non tutti colgono guardando la pellicola la prima volta, proprio perché si tratta di un progetto ad alto livello culturale. Le locations sono fantastiche e i dialoghi fanno cogliere allo spettatore il vero intento dei personaggi. Che non è quello di guidarli in una trama lineare e scontata, ma, a me è sembrato, verso una ricerca interiore. Infatti il protagonista è un ricercatore. E' un caso? Vi consiglio di andarlo a vedere una seconda volta per riuscire a cogliere meglio tutte le sfumature di un progetto che spazia dal thriller al film di ricerca e che a livello visivo offre una fotografia e una scenografia impeccabile, come ad ammirare un bel quadro.
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Ho visto il film all'anteprima e stasera andrò a rivederlo! Trama complessa e intrecciata che non tutti colgono guardando la pellicola la prima volta, proprio perché si tratta di un progetto ad alto livello culturale. Le locations sono fantastiche e i dialoghi fanno cogliere allo spettatore il vero intento dei personaggi. Che non è quello di guidarli in una trama lineare e scontata, ma, a me è sembrato, verso una ricerca interiore. Infatti il protagonista è un ricercatore. E' un caso? Vi consiglio di andarlo a vedere una seconda volta per riuscire a cogliere meglio tutte le sfumature di un progetto che spazia dal thriller al film di ricerca e che a livello visivo offre una fotografia e una scenografia impeccabile, come ad ammirare un bel quadro. Di sicuro è un film che va oltre lo spettatore medio e che affronta temi importanti e che potrebbero essere più vicini a noi di quel che pensiamo (come il fatto che il digitale sta prendendo il posto del cartaceo). Un film d'autore, senza dubbio, che offre sempre una nuova sfumatura da cogliere ad ogni nuova visione.
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gennaro
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lunedì 4 giugno 2018
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bocciato al massimo!
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Pregi: effetti speciali, ma a non mi interessano. Le scenografie, i costumi e anche il trucco sono sufficenti.
Ah, forse pure il coraggio del regista. Ne sarà valsa la pena? Leggete i difetti.
Difetti: La trama. Non ha senso. Continui spostamenti senza spiegazione, indizi inenistenti, cliché stra-abusi, scene totalmente insensate basti pensare che il protagonista sta in una foresta e poi si trova, all'improvviso, dentro una grotta... mah. Non mancano momenti di noia e ripetività. Prima l'anno 2033 con oggetti tecnologici e dopo ambientazioni da medievo... boh. Sembra un documentario, senza offesa.
Ma poi ho visto la grande Z e, dovrebbero essere loro i cattivi oppure sono messi a casaccio? No, perché l'antagonista è inesistente comprese le spiegazioni della legge che vieta lo stampo.
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Pregi: effetti speciali, ma a non mi interessano. Le scenografie, i costumi e anche il trucco sono sufficenti.
Ah, forse pure il coraggio del regista. Ne sarà valsa la pena? Leggete i difetti.
Difetti: La trama. Non ha senso. Continui spostamenti senza spiegazione, indizi inenistenti, cliché stra-abusi, scene totalmente insensate basti pensare che il protagonista sta in una foresta e poi si trova, all'improvviso, dentro una grotta... mah. Non mancano momenti di noia e ripetività. Prima l'anno 2033 con oggetti tecnologici e dopo ambientazioni da medievo... boh. Sembra un documentario, senza offesa.
Ma poi ho visto la grande Z e, dovrebbero essere loro i cattivi oppure sono messi a casaccio? No, perché l'antagonista è inesistente comprese le spiegazioni della legge che vieta lo stampo. Non lo dicono quasi mai e la coerenza l'hanno lasciato sul set, per caso?
Prima di proseguire, devo ammettere che il regista è proprio furbo, mette nella copertina i grandi attori e non i protagonisti solo con lo scopo di attirare una grande fetta di pubblico. Si vede lontano un miglio che è COMMERCIALE questa copertina.
La regia: Gli scontri sono stati fatti male con momenti in cui uno colpisce l'altro e... non si vede chi è stato uno dei due. Altre volte le inquadrature sono state fatte bene, ma sono state fatte dal regista?
Le luci, oh mamma, le luci. A tratti non si capisce cosa stanno facendo i protagonisti o dove sono. I personaggi sono tutti anonimi compresi i grandi attori internazionali, ma forse il motivo è perché sapevano che era una schifezza e si sono divertiti a farla. Inoltre, il finale è proprio il peggio del peggio. Non porta risultati e pretende pure che le scene che ci sono state hanno tutte un collegamento, ma mi faccia il piacere film. Bisogna veramente riguardarlo solo per capirci? Sono 2 maledette ore di noia e basta.
In conclusione, se io fossi stato il regista, mi sarei mangiato le mani a forza di non bestemmiare per l'enorme materiale sprecato. Eh sì, non solo il coraggio è stato inutile per la pessima figuraccia, ma anche del secondo tentativo di portare la fantascienza nel cinema italiano.
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majamann
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lunedì 6 agosto 2018
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l'astro luis
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Ho scoperto che Luis Nero è un bravissimo registra da seguire. 1) Regia e fotografia fantastiche (ricorda parecchio David Lynch nonostante le citazioni di Videodrome di David Cronenberg e non solo). 2) sceneggiatura: un pò deludente perchè dentro c'è troppo e non viene sviscerato un solo argomento, quindi chi non è sensibile alla simbologia come ai temi esoterici rischia di non capire il film (forse la cerimonia di iniziazione in cui gli viene messo l'anello della fratellanza vuol dire proprio che ha calcolato questa eventualità, preferendo rivolgersi a chi potrà comprenderlo).
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Ho scoperto che Luis Nero è un bravissimo registra da seguire. 1) Regia e fotografia fantastiche (ricorda parecchio David Lynch nonostante le citazioni di Videodrome di David Cronenberg e non solo). 2) sceneggiatura: un pò deludente perchè dentro c'è troppo e non viene sviscerato un solo argomento, quindi chi non è sensibile alla simbologia come ai temi esoterici rischia di non capire il film (forse la cerimonia di iniziazione in cui gli viene messo l'anello della fratellanza vuol dire proprio che ha calcolato questa eventualità, preferendo rivolgersi a chi potrà comprenderlo). 3) il protagonista - che devo ancora capire chi sia e perchè sia stato scelto - non lo ho trovato adatto e avrebbe dovuto invece tenere in piedi il film . Fortuna il resto del cast ; 4) è anche una preziosa guida turistica alla Torino esoterica; 5) la musica - come le atmosfere gotiche - è stupenda; Se vi piace il genere Dan Brown potrebbe piacervi nonostante le pecche della sceneggiatura e del protagonista
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