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lunedì 30 ottobre 2017
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grandi aspettative... non rispettate...
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Sono andato ieri a vedere 'la ragazza nella nebbia' per cui nutrivo molte aspettative sia per la storia che per il cast. In realtà il film, pur lasciandosi guardare, presenta una sceneggiatura che fa acqua da più parti. Toni Servillo è bravo, ma un giorno mi piacerebbe vederlo in un ruolo diverso dal solito se stesso, ma non riesce a salvare un film pieno di cliché. Peccato.
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alesimoni
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lunedì 30 ottobre 2017
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meglio il lago della nebbia..
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Purtroppo una grande delusione. Scritto male, recitato peggio, un thriller che annoia per gran parte del tempo e che nn riesce ad emozionare nemmeno nel climax finale con i vari colpi di scena rivelatori. Non ho letto il libro, ma si intuisce che l'intreccio narrativo alla base di tutto possa essere valido, ma il risultato portato sullo schermo è scadente. Addirittura Toni Servillo ha fornito una prova ben al di sotto delle sue possibilità, sembrando spesso non allineato al personaggio interpretato;lo stesso non si può dire per Boni: lui è stato coerente con la maggior parte delle altre interpretazioni : scadente. Salverei solo Jean Reno. Risibile la caratterizzazione estetica dei popolani: vestiti tutti con pile e camicie di fustagno che nemmeno fossimo negli anni 40.
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Purtroppo una grande delusione. Scritto male, recitato peggio, un thriller che annoia per gran parte del tempo e che nn riesce ad emozionare nemmeno nel climax finale con i vari colpi di scena rivelatori. Non ho letto il libro, ma si intuisce che l'intreccio narrativo alla base di tutto possa essere valido, ma il risultato portato sullo schermo è scadente. Addirittura Toni Servillo ha fornito una prova ben al di sotto delle sue possibilità, sembrando spesso non allineato al personaggio interpretato;lo stesso non si può dire per Boni: lui è stato coerente con la maggior parte delle altre interpretazioni : scadente. Salverei solo Jean Reno. Risibile la caratterizzazione estetica dei popolani: vestiti tutti con pile e camicie di fustagno che nemmeno fossimo negli anni 40. Quindi molto meglio la ragazza del lago che quella nebbia, lì si che c'era un grande Servillo e ,soprattutto, un vero, grande regista.
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davidino.k.b.
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domenica 29 ottobre 2017
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buon esordio
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grandi attori per un esordio da regista di uno scrittore molto in voga. Per il genere giallo buon film fedele al libro.
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zim
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domenica 29 ottobre 2017
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dostoevskij e nietzsche come maestri
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Trama che si avvale di elementi tratti dai casi si cronaca recenti e ne subisce le suggestioni mediatiche in modo un po' esteriore. Ogni volta che il professore entra in classe ripete sempre la stesse affermazioni. Ogni romanzo copia da qualcun'altro e la causa, motore di tutto è il male. I ritratti di Nietzsche e Dostoevskij sono appesi in classe al posto del Crocifisso con evidente funzione di rinforzo e tuttavia i ragazzi rimangono poco coinvolti tanto qualcuno pensa pure ad un altrove non letterario ma teatrale. Di fatti deve entrare il Servillo in aula per mettere radicalmente fine alle velleità di scrittura creativa del professore, arrestandolo.
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Trama che si avvale di elementi tratti dai casi si cronaca recenti e ne subisce le suggestioni mediatiche in modo un po' esteriore. Ogni volta che il professore entra in classe ripete sempre la stesse affermazioni. Ogni romanzo copia da qualcun'altro e la causa, motore di tutto è il male. I ritratti di Nietzsche e Dostoevskij sono appesi in classe al posto del Crocifisso con evidente funzione di rinforzo e tuttavia i ragazzi rimangono poco coinvolti tanto qualcuno pensa pure ad un altrove non letterario ma teatrale. Di fatti deve entrare il Servillo in aula per mettere radicalmente fine alle velleità di scrittura creativa del professore, arrestandolo. Non poteva essere diversamente in un paese dove una buona parte dei suoi abitanti ha una croce di legno al collo e dove da poco tempo è sparita una ragazzina. Furgoni, gatti vagabondi, psichiatri di maniera e dna truffaldino, ma anche foto e vintage VHS, si avvicendano complicando la vita allo steso Servillo e così il racconto si disperde in una trappola finale che lascia un po' nel dubbio non pochi spettatori alcuni dei quali sicuramente andranno a comprare il libro dello regista per capirci qualcosa.
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roberteroica
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domenica 29 ottobre 2017
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troppa nebbia ... ci si perde
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La ragazza nella nebbia forse è stata presa dal Diavolo. Sulla sua scomparsa, avvenuta in un piccolo centro di una valle montana, indaga un cinico ispettore di polizia. E’ intelligente e cattivo e non gli importa della verità. Usa i mezzi che ha a disposizione, e si serve della stampa per creare un Big Carnival che sarebbe piaciuto a Billy Wilder. Il corpo non si trova ma i sospetti ricadono ben presto su un modesto insegnante che ha la sfortuna di possedere un fuoristrada bianco visto troppo spesso sul luogo della scomparsa. Ma forse anche l’introverso Mattia, che film a tutto e tutti, ha visto qualcosa ? E’ stata fatta fuori ? E quale sarebbe il movente ? La vanità è il filo conduttore che porterà dritto il vettore del crimine nell’antro del Male.
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La ragazza nella nebbia forse è stata presa dal Diavolo. Sulla sua scomparsa, avvenuta in un piccolo centro di una valle montana, indaga un cinico ispettore di polizia. E’ intelligente e cattivo e non gli importa della verità. Usa i mezzi che ha a disposizione, e si serve della stampa per creare un Big Carnival che sarebbe piaciuto a Billy Wilder. Il corpo non si trova ma i sospetti ricadono ben presto su un modesto insegnante che ha la sfortuna di possedere un fuoristrada bianco visto troppo spesso sul luogo della scomparsa. Ma forse anche l’introverso Mattia, che film a tutto e tutti, ha visto qualcosa ? E’ stata fatta fuori ? E quale sarebbe il movente ? La vanità è il filo conduttore che porterà dritto il vettore del crimine nell’antro del Male. Donato Carrisi, apprezzato giallista di fama internazionale deve essere un tipo che simpatizza con le bellezze del demonio (ricordate come terminava il suo programma televisivo di qualche anno fa ? Esatto, proprio con quella canzone dei Rolling Stones…) e forse anch’egli deve essersi fatto trarre in inganno dal lato vanesio della sua abile qualità di mettere una parola dietro l’altra. Fatto sta che da un suo libro cult ha pensato bene non solo di adattarlo ma anche di dirigerlo. Il risultato è un mix poco accattivante di giallo classico all’italiana (ma più dalle parti di Mazzacurati che di Lizzani o Martino), denuncia sull’ipocrisia dei media (la parte decisamente più debole e pasticciata) e introspezioni horror (e qui siamo al “vorrei ma non posso). Regia dilettantistica (e non potrebbe essere altrimenti per chi esordisce senza studiare – vedi la sequenza inetta della veranda vuota mentre il professore risponde fuori campo al telefono), sceneggiatura con punte risibili (il pesce di Juan Reno, che di suo è già fuori dall’acqua e ben fuori dal film) e attori che recitano ognuno per conto suo: da Servillo che occhieggia, scimmiotta, declama, intristisce, nella più pura arte teatrale italica, ad Alessio Boni con barbone e capello scarmigliato che sembra Glauco Mauri in “Profondo Rosso”, a Galatea Ranzi, giornalista più stronza e vacua che ne “La grande bellezza”. Insomma, Donato, torna a scrivere romanzi, che quello lo sai pure fare benino….
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sabato 28 ottobre 2017
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pessimo
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Povero e banale al limite del ridicolo sotto ogni punto di vista!
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flaw54
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sabato 28 ottobre 2017
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una buona trasposizione
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Un film di atmosfere recitato ottimamente da tutti gli interpreti. Carrisi è riuscito a trasportare sullo schermo il suo romanzo migliore in modo accattivante, anche se in certi passaggi come nel finale un po' caotico. Non c'è violenza, non c'è sangue, ma la tensione rimane altissima e lo spettacolo é godibile. Molto migliore de L'uomo di neve.
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xanadu
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sabato 28 ottobre 2017
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un bel giallo
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Un bel giallo con più di un colpo di scena, una trama originale, bella sceneggiatura.
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