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mercoledì 1 novembre 2017
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il film è bellissimo, la critica modesta
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Non mi trovo per nulla con questa critica. Il film è molto bello, ti avvolge nella trama, cresce in intensità, diventa sempre più cupo, allarga via via l'inquietudine attraverso i personaggi. Lo racconta come un film di genere dove i personaggi sono perfettamente descritti. Non non ho trovato nulla di imperfetto in questo film, ma anzi qualcosa che non vedevo da tempo. Coplimenti.
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silviamuzio
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mercoledì 1 novembre 2017
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consigliato il film
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Ho letto il libro e ho visto il film! Il Film è fedele al libro !! trasmette grande suspense e inquietudine fino alla fine! Trovo molto ben riuscito il film. Donato Carrisi è molto bravo e complimenti al suo lavoro. Consiglio vivamente. Il libro di Nesbo e con quello di Carrisi non si possono paragonare, sono diversi ed eccellente tutti e due. Non si possono paragonare Batman e Superman perché tutti due sono fatti della DC comics!
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melaniemeyredi
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mercoledì 1 novembre 2017
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sbagliato!
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Io ho letto prima Jo Nesbo l'ho interrotto e ho iniziato e finito la ragazza nella nebbia di Carrisi per vedere poi il film al cinema. In seguito ho concluso immmediatamente l'uomo di neve e le assicuro che non hanno niente a che vedere l'uno con l'altro. Non significa niente avere in comune l'ambientazione di un paese nordico! Completamente inappropriato assimilare i due libri sostenendo che siamo simili! Prima informarsi meglio grazie.
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melaniemeyredi
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mercoledì 1 novembre 2017
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ottimo lavoro
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Bellissimo film. Ho letto il libro e subito ho visto il film. Un noir che lascia l'amaro in bocca. Davvero un ottimo lavoro da parte del regista Donato Carrisi. Performance sorprendete da parte del grande Alessio Boni e di Toni Servillo. Davvero bravi. Un film che ricorda quelli scandinavi.
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kika
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martedì 31 ottobre 2017
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ma lo ha visto!?
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Il film è quasi interamente incentrato sul discorso dell'interferenza mediatica, la trama fila dritta come un fuso, gli attori sono bravi e tutte le citazioni tirate in ballo non so davvero dove le abbia notate. "L'uomo di neve e La ragazza nella nebbia infatti si assomigliano non solo per atmosfere e inquadrature nordiche, ma anche per l'affastellamento delle trame e sottotrame e l'eccessiva sottolineatura esplicativa della vicenda nelle sequenze finali" niente di più lontano dalla realtà anche perché L'uomo di neve è un film inguardabile. Non è la prima volta che mi capita di leggere su Mymovies commenti di persone che sembra non abbiano proprio visto il film. Non è professionale. Per fortuna ci sono testate e siti compententi
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il_caravaggio
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martedì 31 ottobre 2017
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noioso e con una recitazione scadente.
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Di Donato Carrisi avevo letto il sussurratore e non ne ero rimasto favorevolmente colpito. La ragazza nella nebbia confermato imiei dubbi sulla capacità dello scrittore di scrivere storia credibili, ben strutturate e con protagonisti che non siano macchiette.
IL film scorre lento, noioso, i colpi di scena non ci sono o quantomeno sono prevedibili. Ma quello che ho meno apprezzato è la qualità della recitazione, a cominciare da toni Servillo che ho trovato piuttosto spaesato nelle vesti di Vogel
, o Galatea ranzi nelruolo della cronista d'assalto in tacco 12anche al cimitero e dei dialoghi, a volte imbarazzanti. Salvo Jean reno, vederlo recitare in italiano non doppiato ha dato un tocco di classe.
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Di Donato Carrisi avevo letto il sussurratore e non ne ero rimasto favorevolmente colpito. La ragazza nella nebbia confermato imiei dubbi sulla capacità dello scrittore di scrivere storia credibili, ben strutturate e con protagonisti che non siano macchiette.
IL film scorre lento, noioso, i colpi di scena non ci sono o quantomeno sono prevedibili. Ma quello che ho meno apprezzato è la qualità della recitazione, a cominciare da toni Servillo che ho trovato piuttosto spaesato nelle vesti di Vogel
, o Galatea ranzi nelruolo della cronista d'assalto in tacco 12anche al cimitero e dei dialoghi, a volte imbarazzanti. Salvo Jean reno, vederlo recitare in italiano non doppiato ha dato un tocco di classe.
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rossana65
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lunedì 30 ottobre 2017
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la vanità del male
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Nella desolante provincialità del cinema italiano ogni tanto un film di pregio diretto da un esordiente totale, ma la scrittura è solida e il cast stellare. Da vedere.
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mariella
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lunedì 30 ottobre 2017
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è frustrante uscire senza aver capito...
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Il film ti tiene con il fiato sospeso tutto il tempo, gli attori sono molto bravi, ma la conclusione è talmente caotica che sono uscita dicendomi: non ho capito niente, e sono corsa in libreria a comprare il romanzo.
Mi auguro di capire qualcosa. Poi se qualcuno più intelligente di me, mi spiega la fine, sarò felicissima!
[+] leggi il libro
(di barser)
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[+] anch'io come te
(di dream)
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(di dream)
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kimkiduk
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lunedì 30 ottobre 2017
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mi lascia qualche dubbio
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Buon film, divertente, finale bello come piace a me, genere noir che adoro, ma ... non so..... qualcosa stona.
A parte alcune scene impossibili ed inverosimili, ma diamo il senso cinematografico ed il beneficio del pizzico di irreale che non guasta; a parte interpretazioni buone (Servillo su tutti che però non riesco mai a digerire) ma non eccelse degli attori: a parte un accostarsi a tanti altri film come riferimento .. su tutti direi Twin Peaks .... qualcosa stona.
Non mi ha mai preso veramente, non ha saputo darmi quel qual cosa alla Tornatore in Una Pura Formalità (altro riferimento), a parte il finale che mi ha colto un pò di sorpresa essendo già io con la mente ai titoli di coda.
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Buon film, divertente, finale bello come piace a me, genere noir che adoro, ma ... non so..... qualcosa stona.
A parte alcune scene impossibili ed inverosimili, ma diamo il senso cinematografico ed il beneficio del pizzico di irreale che non guasta; a parte interpretazioni buone (Servillo su tutti che però non riesco mai a digerire) ma non eccelse degli attori: a parte un accostarsi a tanti altri film come riferimento .. su tutti direi Twin Peaks .... qualcosa stona.
Non mi ha mai preso veramente, non ha saputo darmi quel qual cosa alla Tornatore in Una Pura Formalità (altro riferimento), a parte il finale che mi ha colto un pò di sorpresa essendo già io con la mente ai titoli di coda.
Ho pensato quanto deve essere bello per uno scrittore, soprattutto di gialli/trhiller vedere rappresentato da lui stesso il suo libro. Chissà se CARRISI guardando il suo film e specchiandosi nel suo libro abbia scelto uno dei due o amato entrambi?
Io non leggo ed un pò me ne vergogno, ma per questo non posso che sperare per chi legge, che si sia sentito più realizzato.
Film comunque da salvare e da vedere.
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pintaz
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lunedì 30 ottobre 2017
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la vanita' di una o...
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Opera prima dello scrittore Donato Carrisi che porta sullo schermo il proprio best-seller. Il film mi è piaciuto molto anche se, volutamente?, ci sono alcune sbavature comunque non così gravi da dover infierire. E' un film in mezzo a tante pellicole già vissute e ampiamente apprezzate. Toni Servillo, sempre una spanna sopra a tutti, mi ha ricordato il personaggio di Onoff interpretato magistralmente da Gerard Depardieu nel film di Tornatore "Una pura formalità". Alessio Boni, a mio modesto avviso il migliore interprete soprattutto nella parte finale, ha l'atteggiamento, lo sguardo e la durezza di Verbal Kint nonchè Kevin Spacey nei "Soliti sospetti". Jean Reno, un passo dietro agli altri, il serafico Morgan Freeman di Seven.
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Opera prima dello scrittore Donato Carrisi che porta sullo schermo il proprio best-seller. Il film mi è piaciuto molto anche se, volutamente?, ci sono alcune sbavature comunque non così gravi da dover infierire. E' un film in mezzo a tante pellicole già vissute e ampiamente apprezzate. Toni Servillo, sempre una spanna sopra a tutti, mi ha ricordato il personaggio di Onoff interpretato magistralmente da Gerard Depardieu nel film di Tornatore "Una pura formalità". Alessio Boni, a mio modesto avviso il migliore interprete soprattutto nella parte finale, ha l'atteggiamento, lo sguardo e la durezza di Verbal Kint nonchè Kevin Spacey nei "Soliti sospetti". Jean Reno, un passo dietro agli altri, il serafico Morgan Freeman di Seven. La scomparsa di una sedicenne in un piccolo paese del Nord Italia porta alla ribalta gli abitanti della comunità per niente abituati alla pubblicità mediatica dei mass-media. In ogni inquadratura, flashback, rewind si ha sempre la percezione di essere arrivati alla soluzione del caso venendo poi, inesorabilmente, rimandati alla scena successiva perchè, come in un mazzo di carte, il tutto viene rimescolato per creare suspense e incertezza. Un uomo può convincere gli altri di essere cambiato, ma non riuscirà mai a convincere se stesso. Penso sia questo il messaggio che arriva al telespettatore quando si pensa di aver già visto tutto. Un troppo veloce cambio di scena, stile fiction, ha la debolezza e la forza in contemporanea poichè, nell'immaginazione dei titoli di coda pronti per un primo giudizio, una ultima inquadratura rende molto forte un film di hitchcockiana memoria. A modo suo, la vanità è al centro del messaggio del regista. La figura della giornalista, dell'ispettore e dell'insospettabile ha un ruolo centrale. L'ultima matassa mi ha riportato, inesorabilmente, a una battuta cinematografica del capolavoro di Bryan Singer tenendomi incollato alla mia poltrona qualche minuto oltre la fine. La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste, e come niente... sparisce!
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