carloalberto
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venerdì 27 ottobre 2017
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bellissimo noir stile hitchcock.
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Donato Carrisi, al suo esordio da regista, firma un noir impeccabile, dalla meccanica perfetta stile Hitchcock, con personaggi resi veri e drammatici da un trio di attori formidabile: Toni Servillo, Jean Reno, Alessio Boni. Il noir è bello e godibile per sé stesso. Ultronee ed inappropriate sarebbero letture sociologiche originate dai molti i rinvii alla TV del dolore, come le frequenti inquadrature del plastico del paesino dove si svolge il tutto, che richiama i famosi modellini di Porta a porta, l’accanimento dei mass media nei confronti dei presunti colpevoli, lo speciale rapporto simbiotico tra la giornalista a caccia di scoop e l’inquirente di turno con smanie di protagonismo.
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Donato Carrisi, al suo esordio da regista, firma un noir impeccabile, dalla meccanica perfetta stile Hitchcock, con personaggi resi veri e drammatici da un trio di attori formidabile: Toni Servillo, Jean Reno, Alessio Boni. Il noir è bello e godibile per sé stesso. Ultronee ed inappropriate sarebbero letture sociologiche originate dai molti i rinvii alla TV del dolore, come le frequenti inquadrature del plastico del paesino dove si svolge il tutto, che richiama i famosi modellini di Porta a porta, l’accanimento dei mass media nei confronti dei presunti colpevoli, lo speciale rapporto simbiotico tra la giornalista a caccia di scoop e l’inquirente di turno con smanie di protagonismo. Film da rivedere non foss’altro che per gustare di nuovo il confronto-dialogo tra due mostri sacri del cinema di oggi.
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flyanto
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venerdì 27 ottobre 2017
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un'orribile scomparsa
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"La Ragazza nella Nebbia" del regista, attore e scrittore Donato Carrisi, è un thriller che ruota tutto intorno all'indagine che un agente di Polizia "caduto in disgrazia" (Toni Servillo) conduce in un paesino sperduto in montagna sull'improvvisa scomparsa di una ragazza di 16 anni dai capelli rossi. Le sue ricerche lo porteranno a contatto con svariati residenti e non della comunità montana in questione sino alla terribile verità.....
Un film molto ben diretto, sceneggiato ed interpretato che pertanto funziona benissimo anche dal punto di vista della storia stessa.
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"La Ragazza nella Nebbia" del regista, attore e scrittore Donato Carrisi, è un thriller che ruota tutto intorno all'indagine che un agente di Polizia "caduto in disgrazia" (Toni Servillo) conduce in un paesino sperduto in montagna sull'improvvisa scomparsa di una ragazza di 16 anni dai capelli rossi. Le sue ricerche lo porteranno a contatto con svariati residenti e non della comunità montana in questione sino alla terribile verità.....
Un film molto ben diretto, sceneggiato ed interpretato che pertanto funziona benissimo anche dal punto di vista della storia stessa. Donato Carrisi ha sceneggiato questo suo lavoro adattando il romanzo da lui stesso scritto e vi riesce alla perfezione perchè, considerando che è anche un' opera prima, è esauriente, logico ed avvincente. I dialoghi, misurati e ben scanditi costituiscono uno dei maggiori pregi del film e soprattutto si verificano essere determinanti alla comprensione totale di tutte le sue dinamiche. In aggiunta a ciò sono da rimarcare le ottime interpretazioni degli attori Toni Servillo come, ripeto, agente di Polizia, e Alessio Boni come forestiero appena giunto nel paese con la propria famiglia.
Insomma, sicuramente consigliabile.
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udiego
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venerdì 27 ottobre 2017
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la sceneggiatura nella nebbia
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Esordio come regista al cinema per lo scrittore e sceneggiatore Donato Carrisi. Lo fa portando sul grande schermo la trasposizione cinematografica del suo sesto romanzo, "La ragazza nella nebbia" del 2015. La vicenda si sviluppa in un piccolo e quieto paesello di montagna, dove le vite dei suoi pacifici e chiusi abitanti verranno un giorno sconvolte da un efferato fatto di cronaca. La scomparsa di una ragazzina di 16 anni. Carrisi non riesce a fare con il cinema quello che gli riesce con i suoi romanzi. La ragazza nella nebbia risulta essere un giallo che parte con delle buone potenzialità ma che va poi a sgonfiarsi durante lo svolgimento della vicenda. Nella costruzione della sua opera il regista non si discosta mai dai classici clichè che contraddistinguono più un lavoro televisivo che un prodotto cinematografico.
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Esordio come regista al cinema per lo scrittore e sceneggiatore Donato Carrisi. Lo fa portando sul grande schermo la trasposizione cinematografica del suo sesto romanzo, "La ragazza nella nebbia" del 2015. La vicenda si sviluppa in un piccolo e quieto paesello di montagna, dove le vite dei suoi pacifici e chiusi abitanti verranno un giorno sconvolte da un efferato fatto di cronaca. La scomparsa di una ragazzina di 16 anni. Carrisi non riesce a fare con il cinema quello che gli riesce con i suoi romanzi. La ragazza nella nebbia risulta essere un giallo che parte con delle buone potenzialità ma che va poi a sgonfiarsi durante lo svolgimento della vicenda. Nella costruzione della sua opera il regista non si discosta mai dai classici clichè che contraddistinguono più un lavoro televisivo che un prodotto cinematografico. Montaggio, fotografia e colonna sonora faticano ad integrarsi con la storia del film. Ma se dal punto di vista dell'impianto cinematografico qualche lacuna la possiamo anche accettare, quello che proprio non ci aspettavamo sono le carenze nella sceneggiatura palesate per tutta la durata della visione. Il tutto parte in maniera semplice ma interessante, una location da film giallo, alcuni personaggi inseriti per depistare e creare dubbi nello spettatore, ed un detective che si deve riabilitare professionalmente che ha un pò troppo il vizio di abusare dei media per risolvere i suoi casi. Peccato che tutti questi ingredienti non riusciranno mai ad amalgamarsi nello sviluppo della storia. La trama si perde e si contorce su se stessa in un intreccio di personaggi e situazioni poco lineari e per certi versi grotteschi, gli attori, tutti, faticano ad entrare nelle loro parti per colpa di una caratterizzazione dei vari personaggi alquanto discutibile. Dallo psichiatra (Jean Reno) trattato superficialmente pre tutto il film, al detective che segue il caso (Toni Servillo) che fatica ad empatizzare con il pubblico. Per concludere "La ragazza nella nebbia" è un lavoro che non porta nulla di nuovo ad un genere fin troppo farcito di clichè e luoghi comuni, che in questo caso sono stati tutti utilizzati. Voto 2,5/5
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