Tonya |
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Un film di Craig Gillespie.
Con Margot Robbie, Sebastian Stan, Allison Janney, Paul Walter Hauser.
continua»
Titolo originale I, Tonya.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 121 min.
- USA 2017.
- Lucky Red
uscita giovedì 29 marzo 2018.
MYMONETRO
Tonya
valutazione media:
3,55
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il mestiere non basta (nel pattinaggio e nei film)di ZararFeedback: 13464 | altri commenti e recensioni di Zarar |
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mercoledì 4 aprile 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se avete visto a suo tempo quel grande film che è Million dollar baby, che con questo biopic ha parecchi elementi in comune, evitate il confronto. Per l’esattezza, non c’è confronto possibile. Questo film indipendente ha come protagonista la pattinatrice americana Tonya Harding, stella dei campionati nazionali statunitensi nel 1991, per aver eseguito – seconda donna nella storia della specialità - la difficilissima figura del triplo axel, che riuscirà poi a replicare altre tre volte in diverse competizioni. Determinatissima, la pattinatrice ha tuttavia gravi handicap: un’asma aggravata dal fatto di essere fumatrice, un fisico e un portamento poco elegante, un carattere instabile e – dietro a tutto questo - una vita da sempre durissima a causa di una madre ‘mostro’ e poi di un matrimonio sbagliato. Quando nel 1992 comincia il suo declino, la Harding stringe i denti e va avanti, ma nel 1994 è coinvolta in uno scandalo di portata internazionale in quanto sospettata di aver fatto aggredire, con la complicità del marito, una sua brillante concorrente, Nancy Kerrigan, per metterla fuori gioco. Condannata e costretta a lasciare il pattinaggio per sempre, tenterà varie strade senza successo per poi diventare pugilatrice professionista. Il regista Craig Gillespie non riesce a trovare il tono giusto per questa vicenda, che oscilla in modo poco convincente tra il drammatico e il grottesco. Nel film, in cui non manca un buon mestiere, evidente soprattutto nella dinamica vivace tra testimonianze dei protagonisti (che sono l’asse portante del film) e flash back, c’è contemporaneamente troppo e troppo poco: troppe citazioni da altri film che danno un spiacevole senso di deja vu, troppo colore, un movimento convulso più che veloce, un’invadente colonna sonora, una caratterizzazione pesante dei personaggi, Tonya inclusa, che sfiora spesso il grottesco e lascia poco spazio a sfumature e ad una dimensione umana dei protagonisti. Margot Robbie (Tonya) disegna un personaggio di cui salverei solo il sorriso smagliante dei momenti belli, perché per il resto c’è troppa prevedibilità e meccanicità nelle sue azioni e reazioni. Uno sfondo come quello del pattinaggio artistico poteva almeno restituirci la magia dell’arte, che avrebbe potuto essere felicemente contrapposta al groviglio di sofferenze, cattiverie e interessi di cui il film è intessuto, ma anche qui il regista preferisce farci girare vorticosamente fino alla noia nelle trottole delle atlete. Due stelle e mezzo.
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