Happy End |
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Un film di Michael Haneke.
Con Isabelle Huppert, Mathieu Kassovitz, Jean-Louis Trintignant, Fantine Harduin.
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Titolo originale Happy End.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Francia 2017.
- Cinema
uscita giovedì 30 novembre 2017.
MYMONETRO
Happy End
valutazione media:
3,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Haneke pessimista ma in tono minore rispetto ad Amourdi MicheleCameroFeedback: 5559 | altri commenti e recensioni di MicheleCamero |
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giovedì 7 dicembre 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Haneke, torna dopo “AMOUR” vincitore dell’Oscar 2013 quale miglior film straniero, e con alcuni attori (Jean Louis Trintignant, Isabelle Huppert) presenti pure nel pluripremiato film del 2012 (vinse anche la Palma d’oro a Cannes) con una pellicola che nel rappresentarci la parabola discendente di una famiglia borghese di Calais, ci racconta con immagini crude, quasi senza commento musicale, la decadenza della ricca borghesia degli affari (qui delle costruzioni) affetta dai mali dell’individualismo, della miopia che non la fa andare alla considerazione di altro se non del proprio interesse e del timore di non riuscire a conservare il tenore e lo stile di vita conquistato. Una borghesia che ha perduto negli anni le capacità imprenditoriali di coloro che l’avevano resa ricca , qui il vecchio patriarca che appare senza eredi considerato che il figlio maschio fa altro (il chirurgo) e la figlia gestisce l’azienda soprattutto per poterla lasciare al proprio figlio che tuttavia si rivelerà completamente inidoneo. Una borghesia soprattutto incapace di quello scatto in avanti che le fa difetto probabilmente per non aver saputo coltivare attraverso la cultura e l’etica sociale, il senso del proprio ruolo sociale e solidaristico e, volendo, anche della propria storia e del proprio ruolo nella Storia. I prodromi di questo disfacimento appaiono persino negli ultimi arrivati, come la tredicenne figlia della prima moglie del figlio medico del patriarca che guarda la vita attraverso l’obiettivo della telecamera del proprio cellulare e che, perduta la madre, temendo l’abbandono del padre, immaturo Peter Pan che tradisce anche la seconda moglie, tenterà il suicidio e accompagnerà senza resistenze né emozioni il tentativo di suicidio del nonno. Film asciutto ma inferiore alle aspettative e noioso in alcuni momenti.
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