|
sabato 20 maggio 2017
|
mammt
|
|
|
|
[+] bene... non aprire quella porta... del cinema!
(di hollyver07)
[ - ] bene... non aprire quella porta... del cinema!
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
guidomekong
|
sabato 20 maggio 2017
|
bell'impatto ma che ti lascia un vuoto enorme
|
|
|
|
mi chiedo perchè un grande regista come ridley scott partorisca un prequel nettamente opposto al phatos del primo alien spostandolo su binari unicamente splatter. anche se è improponibile paragonare due stili di film a distanza di quasi 40 anni, il senso di questa pellicola abbandona del tutto la sensazione di paura dei personaggi, l'istinto predatore dell'alien trasformandoli in completa ineguatezza al pericolo per i primi e nella vorace ed esaurita voglia di sangue per i secondi. verrebbe da pensare che alien covenant sia un film ricco di suspence, invece è ricco solo di incongruenze. il primo alien si è distinto per i pochissimi errori di regia e scenografia facili da riscontrare in un film di fantascienza, questo film sembra invece diretto da un clone di ridley scott che ha voluto solo evidenziare il concetto del pericolo di sopravvivenza di una specie se un qualcuno o qualcosa crede fermamente nella sua onnipotenza.
[+]
mi chiedo perchè un grande regista come ridley scott partorisca un prequel nettamente opposto al phatos del primo alien spostandolo su binari unicamente splatter. anche se è improponibile paragonare due stili di film a distanza di quasi 40 anni, il senso di questa pellicola abbandona del tutto la sensazione di paura dei personaggi, l'istinto predatore dell'alien trasformandoli in completa ineguatezza al pericolo per i primi e nella vorace ed esaurita voglia di sangue per i secondi. verrebbe da pensare che alien covenant sia un film ricco di suspence, invece è ricco solo di incongruenze. il primo alien si è distinto per i pochissimi errori di regia e scenografia facili da riscontrare in un film di fantascienza, questo film sembra invece diretto da un clone di ridley scott che ha voluto solo evidenziare il concetto del pericolo di sopravvivenza di una specie se un qualcuno o qualcosa crede fermamente nella sua onnipotenza. fotografia ottima, effetti speciali fantastici ma molto B movie nell'azione e nella recitazione. gli errori o meglio gli orrori che non perdono al regista sono:
1) nei primi 3 alien il periodo di incubazione dal rilascio dell'embrione è di un notevole numero di ore, in questo film pochi minuti, me lo sarei aspettato in AVP ma non da ridley scott
2) nel primo episodio l'alieno nasce senza arti, in covenant si alza in piedi ed è alto come un bambino, secondo le leggi della fisica come fa a stare in un corpo umano poco prima e non deformato da un ospite così grosso?
3) come ha fatto elisabeth shaw a ricomporre David considerando che nel finale di prometheus ha solo la testa?
4) come ha fatto David a creare le uova?
5) come fa l'alieno a tentare di saltare nell'astronave nave quando è quasi nello spazio? ha due reattori sulle spalle???
preferisco questo capitolo al predecessore solo perchè ci sono gli alieni a cui sono ultra affezionato, tre punti vanno bene ma se stasera rivedo qualche scena dei primi 2 capitoli credo che qualche stella diventerà cadente
[-]
|
|
[+] lascia un commento a guidomekong »
[ - ] lascia un commento a guidomekong »
|
|
d'accordo? |
|
fabal
|
venerdì 19 maggio 2017
|
l'unicum che non c'è più
|
|
|
|
L’astronave Covenant è diretta verso Origae-6 per fondare un nuovo pianeta colonia: trasporta duemila embrioni e un equipaggio di dodici persone più un androide. Durante il tragitto un membro dell’equipaggio intercetta un segnale proveniente da un pianeta più vicino e sconosciuto, ma a quanto pare ancora più ospitale di Origae-6. Il capitano decide così di cambiare la rotta della Covenant ed atterrare nel nuovo mondo.
La premessa è superflua: se il primo Alien segnava un solco buio e angoscioso tra l’uomo e il resto dell’universo (quello spazio ignoto dove “nessuno può sentirti urlare”) senza riflessioni filosofiche, senza ironia, senza progettualità esistenziale, già in Prometheus questo stile è stato completamente stravolto, e Covenant non può che proseguire sulla scia.
[+]
L’astronave Covenant è diretta verso Origae-6 per fondare un nuovo pianeta colonia: trasporta duemila embrioni e un equipaggio di dodici persone più un androide. Durante il tragitto un membro dell’equipaggio intercetta un segnale proveniente da un pianeta più vicino e sconosciuto, ma a quanto pare ancora più ospitale di Origae-6. Il capitano decide così di cambiare la rotta della Covenant ed atterrare nel nuovo mondo.
La premessa è superflua: se il primo Alien segnava un solco buio e angoscioso tra l’uomo e il resto dell’universo (quello spazio ignoto dove “nessuno può sentirti urlare”) senza riflessioni filosofiche, senza ironia, senza progettualità esistenziale, già in Prometheus questo stile è stato completamente stravolto, e Covenant non può che proseguire sulla scia. Ora si cerca il senso, l’atto primigenio, come se una Volontà creatrice, di quelle con la V maiuscola, entrasse di prepotenza nella saga di Alien come a subordinarla metaforicamente ai nuovi mezzi del cinema: possiamo fare, e dunque facciamo. Nel film come nel cinema. David come Scott.
Alien Covenant appare subito imbrigliato dal dovere di spiegare, trovando dei nessi non richiesti che, anziché costruire un’intima e credibile coerenza con l’inizio della saga, ne indeboliscono il mordente, al punto di rendere lo stesso Xeno meno pauroso e affascinante. Alien, alieno: rimanda a un’entità distante, un forma biologica che non ha nulla da spartire con gli umani, che giace nello spazio profondo per la stessa ragione per cui esistono le mosche o i ragni. La mostruosità dello Xeno serve a sminuire il ruolo umano del cosmo, e il fascino del primo Alien stava tutto in questo scarto: volerlo spiegare, storicizzare a tutti costi è un autogol di compiacimento che accomuna lo stesso Scott al vero protagonista della pellicola. Non il vuoto, ma l’androide David, uno straordinario Michael Fassbender in grado di dominare sugli stessi Xeno come sul resto del cast. Questo rapporto privilegiato che si instaura tra creatore e creatura (in cui lo stesso Scott, in qualità di demiurgo, ci sguazza eccome), partorisce una morbosità surreale, e con essa un paio di scene da abbandono immediato della sala.
Il film comunque, se si escludono cadute di stile ridicole come il piccolo chestbuster che saluta, è discretamente godibile. Parte piuttosto bene con una prima mezz’ora di puro reboot, come lo era l’inizio di Prometheus (quello che no, non era assolutamente un prequel…). Alien Covenant è ora un episodio della saga dichiarato, non ha bisogno di un marketing depistatorio e gioca a carte scoperte: sentiamo subito le due note ossessive del primo tema di Jerry Goldsmith e una grafica nei titoli di testa molto familiare. Il giochino è schematico ma divertente: con Noomi Rapace, vista anche la somiglianza, era immediato trovare la novella Ripley. Ora c’è la Waterston, immediatamente riconoscibile come eroina ma col viso più dolce e i modi più aggraziati. Oltretutto ha un marito, perché tutto l’equipaggio è formato da coppie.
Le cose precipitano (per il film come per i suoi protagonisti) dopo lo sbarco sul pianeta: l’incontro con i proto-Xenomorfi lascia perplessi, e anche l’intera storia che collega Covenant al precedente Prometheus pare il frutto di un progetto stravolto, in barba alla coerenza di trama, dal tentativo di riscattare il mezzo fiasco del 2012. Quindi via gli Ingegneri, di cui non sappiamo quasi nulla, via la brava Noomi Rapace, per concentrarsi solo sull’Alien. Quel mostro ideato da Hans Ruedi Giger è ora interamente digitalizzato, più fluido e dal piglio anfetaminico, conosciamo la sua genesi (quasi biblica per il modo in cui è trattata) e questo ne riduce parecchio il fascino assassino.
Degni di nota sono i terrificanti incroci di laboratorio, prototipi del futuro xeno, che ricalcano i cloni di Ripley nell’unica sequenza veramente antologica dell’evanescente quarto capitolo Alien, La clonazione: qui troviamo qualcosa di molto simile, in grado di generare una vera angoscia nello spettatore, sebbene con le forzature già elencate.
La fotografia, comunque, inonda lo spettatore di immagini visionarie di sicura efficacia, alternando i mostri velocizzati a scene cupe in un ambiente quasi eremitico.
Poi vi sono classiche scene di azione, sangue che scorre a fiumi e l’immancabile confronto finale un po’ sbrigativo e banalotto.
Nel complesso ad Alien Covenant manca quell’immediatezza spiazzante del primo vero Alien. E’ un film contorto, che si guarda volentieri se si è ormai entrati nell’ottica che il cinema è una fabbrica seriale, a puntate, che vive di “stagioni” come le serie tv e non aspira alla creazione dell’unicum, il gioiellino perfettamente circoscritto e autoconclusivo. Ma quelli capitano una tantum. E purtroppo non di recente.
[-]
[+] primo alien
(di obiscan)
[ - ] primo alien
|
|
[+] lascia un commento a fabal »
[ - ] lascia un commento a fabal »
|
|
d'accordo? |
|
tmpsvita
|
venerdì 19 maggio 2017
|
un altro pezzo del puzzle sulle origini di alien
|
|
|
|
Questa recensione potrebbe contenere spoiler quindi continuate a vostro rischio e pericolo.
Alien Covenant si presenta come
sequel di Prometheus e prequel del primo Alien, ma questa disposizione temporale all'interno dell'universo Scotteniano di Alien, inaugurato nel lontano 1979, sembra essere piuttosto temporanea. Questo perché i fatti narrati in Covenant avvengono abbastanza dopo Prometheus e molto prima di alien, ciò significa che tra Prometheus e Covenant potrebbe spuntare un altro film ma quello che è certo è che tra Covenant e il primo Alien tante cose devono ancora essere raccontate. Ciò non vuol dire che questo film sia inutile o che non racconti praticamente niente ( come ho invece sentito dire da tante persone che ritengo che Ridley Scott si stia perdendo nel raccontare le origini di questo prolifico franchise), anzi questa pellicola aggiunge un altro pezzo del grande puzzle relativo alle origini di Alien,cominciato nel 2012 con Prometheus che, sinceramente, non mi aveva fatto impazzire: lo avevo trovato particolarmente noioso e confuso ma, nonostante ciò, mi aveva molto incuriosito e mi aveva affascinato moltissimo l'aspetto filosofico che c'era dietro e che Ridley Scott aveva voluto affrontare, rendendo Alien non più un semplice Monster movie creato con il solo scopo di intrattenere, ma un qualcosa di più.
[+]
Questa recensione potrebbe contenere spoiler quindi continuate a vostro rischio e pericolo.
Alien Covenant si presenta come
sequel di Prometheus e prequel del primo Alien, ma questa disposizione temporale all'interno dell'universo Scotteniano di Alien, inaugurato nel lontano 1979, sembra essere piuttosto temporanea. Questo perché i fatti narrati in Covenant avvengono abbastanza dopo Prometheus e molto prima di alien, ciò significa che tra Prometheus e Covenant potrebbe spuntare un altro film ma quello che è certo è che tra Covenant e il primo Alien tante cose devono ancora essere raccontate. Ciò non vuol dire che questo film sia inutile o che non racconti praticamente niente ( come ho invece sentito dire da tante persone che ritengo che Ridley Scott si stia perdendo nel raccontare le origini di questo prolifico franchise), anzi questa pellicola aggiunge un altro pezzo del grande puzzle relativo alle origini di Alien,cominciato nel 2012 con Prometheus che, sinceramente, non mi aveva fatto impazzire: lo avevo trovato particolarmente noioso e confuso ma, nonostante ciò, mi aveva molto incuriosito e mi aveva affascinato moltissimo l'aspetto filosofico che c'era dietro e che Ridley Scott aveva voluto affrontare, rendendo Alien non più un semplice Monster movie creato con il solo scopo di intrattenere, ma un qualcosa di più.
Quindi si cerca di alzare l'asticella; e proprio questo aspetto viene approfondito ulteriormente in questo nuovo capitolo, e si scopre essere molto vicino al pensiero darwiniano sull'evoluzione (gli dei hanno creato l'uomo, l'uomo supera gli dei, l'uomo crea la macchina, la macchina supera l'uomo, la macchina crea lo xenomorfo, lo xenomorfo supererà la macchina?).
Però anche Covenant non è esente da difetti: la sceneggiatura risulta piuttosto debole soprattutto per quanto riguarda i personaggi praticamente non caratterizzati o caratterizzati in maniera molto superficiale e banale.
Invece gli altri aspetti tecnici sono egregiamente realizzati a partire dalla regia, la fotografia è infine i buoni effetti speciali.
Inoltre, per fortuna, qui Scott ha corretto anche la maggior parte degli errori presenti in Prometheus : aumentano le scene d'azione, il sangue e il ritmo si fa più movimentato.
Ma devo dire di essere rimasto completamente incantato dal film tanto da non distogliere lo sguardo dallo schermo neanche per un secondo, questo merito dell'atmosfera unica che si crea durante la visione anche se manca un po' di suspense che non avrebbe guastato.
VOTO: 7.5/10
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tmpsvita »
[ - ] lascia un commento a tmpsvita »
|
|
d'accordo? |
|
jmnemonic
|
venerdì 19 maggio 2017
|
film inutile e ridondante, terribile delusione per gli appassionati
|
|
|
|
Le buone premesse c’erano tutte.
Pop corn, thermos di caffè, gelati, bibite e a maratona Alien dall 20 alle 2 del mattino organizzata dal cinema, che propone Covenant dopo Prometheus e a seguire il primo indimenticabile Alien del 1979.
Schiacciato fra i due giganti (Prometheus nonostante alcune forzature nella trama resta uno dei film di fantascienza più belli degli ultimi venti anni) Covenant, proprio non ce la fa. Letteralmente sparisce.
Inconsistente, banale nel suo genere, già visto e assolutamente superfluo all’interno di una serie che prometteva meraviglie. E per di più assolutamente confusionario e contraddittorio. Allora, riepilogo per i distratti, Prometheus uscito nel 2012, che nei progetti annunciati doveva essere il primo di una tetralogia immediatamente prima di Alien nella linea temporale, finiva con Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) e l’androide David (Michael Fassbender), ancora funzionante nonostante fosse stato decapitato dall’ingegnere (così chiamava gli alieni con fiducia Elizabeth, fervente credente partita verso il pianeta indicato da mappe stellari rupestri disegnate 20mila anni prima di Cristo per aver risposte alla domanda fondamentale della vita… no, non “cosa facciamo sabato sera?” ma “perché ci avete creato?”), partivano verso il vero pianeta originario degli ingegneri visto che quello indicato si era rivelato solo una fabbrica di armi di distruzione di massa.
[+]
Le buone premesse c’erano tutte.
Pop corn, thermos di caffè, gelati, bibite e a maratona Alien dall 20 alle 2 del mattino organizzata dal cinema, che propone Covenant dopo Prometheus e a seguire il primo indimenticabile Alien del 1979.
Schiacciato fra i due giganti (Prometheus nonostante alcune forzature nella trama resta uno dei film di fantascienza più belli degli ultimi venti anni) Covenant, proprio non ce la fa. Letteralmente sparisce.
Inconsistente, banale nel suo genere, già visto e assolutamente superfluo all’interno di una serie che prometteva meraviglie. E per di più assolutamente confusionario e contraddittorio. Allora, riepilogo per i distratti, Prometheus uscito nel 2012, che nei progetti annunciati doveva essere il primo di una tetralogia immediatamente prima di Alien nella linea temporale, finiva con Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) e l’androide David (Michael Fassbender), ancora funzionante nonostante fosse stato decapitato dall’ingegnere (così chiamava gli alieni con fiducia Elizabeth, fervente credente partita verso il pianeta indicato da mappe stellari rupestri disegnate 20mila anni prima di Cristo per aver risposte alla domanda fondamentale della vita… no, non “cosa facciamo sabato sera?” ma “perché ci avete creato?”), partivano verso il vero pianeta originario degli ingegneri visto che quello indicato si era rivelato solo una fabbrica di armi di distruzione di massa. Questi ingegneri infatti manipolavano il codice del Dna come se fosse pongo; del resto erano così evoluti che un astronave intergalattica la guidavano con un flauto dolce. L’arma di distruzione di massa creata era quindi in realtà una sorta di virus mutageno Dna-ricombinante che originava, una volta diffuso, gli spietati xenomorfi. Proprio l’Alien che dalla missione Nostromo in poi (trenta anni dopo nella linea temporale di Alien) colpiranno diverse colonie umane nello spazio. In realtà gli ingegneri avevano deciso di inviarle sulla terra per distruggere il loro progetto “homo” per motivi sconosciuti.
Ad ogni modo questi ingegneri sapevano benissimo cosa sarebbe successo tant’è vero che nella camera contenente i vasi con il virus c’è raffigurata in un bassorilievo gigantesco la “regina madre” degli alieni che abbiamo imparato a riconoscere nel corso dei quattro film della serie classica di Alien.
Veniamo a Covenant: il film inizia con un flashback (del tutto irrilevante) in cui l’androide David viene istruito da un anziano ma non decrepito mister Weyland (Guy Pierce), sulle domande filosofiche con la D maiuscola. David si dimostra fin da subito superiore al suo creatore anche e soprattutto in intelletto dandogli risposte che non fanno troppo piacere a Weyland. Veniamo catapultati quindi a bordo dell’astronave Covenant che, amministrata dall’androide Walther (una versione aggiornata di David e sempre interpretato da Fassbender) trasporta duemila coloni e duemila embrioni umani che avranno il compito di “terraformare” il pianeta Origae 6. Solito inconveniente spaziale, solita trasmissione radio misteriosa captata, e il capitano in pectore che deve sostituire quello in carica per cui il risveglio dalla criostasi non è andato a buon fine, vede il sentiero della fede di fronte a se e quindi “sterza” l’astronave su un pianeta adatto alla vita da dove arriva il segnale misterioso (per la cronaca il segnale era “Country Roads” di John Denver). Giunti sul pianeta, ovviamente ostile, dopo poche ore la spedizione già è decimata da xenomorfi albini. Il virus mutageno degli ingegneri è ovunque, ma alcuni vengono salvati da (colpo di scena) David, l’androide del primo prequel. Questo li porta nella sua “fortezza” circondata da migliaia di cadaveri di ingegneri che sono morti, spiega, a causa del loro atterraggio di fortuna che ha sparso il virus sul pianeta (e qui anche Paperino senza l’aiuto di Qui Quo e Qua capirebbe che c’è qualcosa che non torna, ma non l’equipaggio della Covenant che si affida a lui). Ovviamente dopo poco, ricominciano morti e sparizioni e la verità viene a galla. David è arrivato sul pianeta e volontariamente ha scelto di sterminare tutti gli ingegneri e poi si è messo a perfezionare (?) il virus, però gli serviva l’ingrediente “umano” per produrre lo xenomorfo perfetto. Ora dopo un po’ di azione aliena la storia finisce con David che elimina il suo successore Walther, si finge lui e approda sulla Covenant ingannando i superstiti, mette questi in criostasi e poi pone fra la riserva embrioni dell’astronave, mentre questa riprende la sua rotta originale verso il pianeta Origeni 6, anche quelli di un paio di xenomorfi.
Al di là dei sublimi effetti speciali Covenant ripete quanto già detto da Prometheus sui conflitti di fede e scienza, delle domande con la D maiuscola senza aggiungerci una virgola, è solo una riproposizione ridondante.
Per di più sembrano del tutto fuori luogo alcune cose che sono davvero al limite dei “bloopers”. Primo: gli “ingegneri” cosi perfetti, intelligenti e spietati vedano arrivare una loro nave proveniente da un pianeta in cui costruivano armi di distruzione di massa e stanno a guardare col il naso in su in attesa che il primo che passa li stermini per sempre. Abbastanza ridicolo.
Secondo: l’androide David perfeziona il virus mutageno degli ingegneri? Ma la regina aliena è già disegnata nel bassorilievo nel pianeta mostrato su Prometheus… incongruenza.
Terza cosa: se Ridley Scott ha intenzione di inserire fra i due un terzo prequel in cui ci spiega cosa sia successo fra Elizabeth Shaw che aveva tante domande da fare agli ingegneri e David che li stermina, beh…grazie ma anche no, caro Ridley, avresti dovuto farlo qui, era l’unica cosa che poteva salvare il film dandogli un senso.
Insomma, una delusione cocente. Amplificata dal fatto che la visione schiacciata fra due colossi come Prometheus e Alien ne amplifica la pochezza e le incongruenze. Peccato. Quasi rimpiangiamo gli Alien Vs. Predator.
J. Mnemonic
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jmnemonic »
[ - ] lascia un commento a jmnemonic »
|
|
d'accordo? |
|
fabrizio
|
giovedì 18 maggio 2017
|
in effetti troppo aggressivi x pianeta tutto loro
|
|
|
|
ho dovuto ricredermi sull'idea del virus che non mi aveva convinto in Prometheus. Stonano le telecamere a vista nell'equipaggiamento degli esploratori...va bene gli sponsor però...
|
|
[+] lascia un commento a fabrizio »
[ - ] lascia un commento a fabrizio »
|
|
d'accordo? |
|
bob
|
giovedì 18 maggio 2017
|
terrificante! (da quanto è penoso..)
|
|
|
|
Pensavo sinceramente e ingenuamente, che gli errori di Prometheus fossero stati recepiti e che questo giro avessero potuto tirar fuori un buon film; magari non eccezionale ma accettabile. No! Sono riusciti a fare invece un film penoso, in perfetto stile del precedente! Alla fantascienza vanno fatte molte concessioni ovviamente, ma qui non si tratta di fare le pulci al genere, il film è proprio brutto a livello di sceneggiatura, con no-sense continui ed in crescere! Ora per un regista sconoscito alle prime armi ok, ma qui si parla di Ridley Scott... ( Ridley! ) che ha fatto in passato dei capolavori! Spendono milioni sugli effetti speciali ... ma 2 consulenti, dico 2 che gli riguardino la trama a livello tecnico, scientifico, narrativo.
[+]
Pensavo sinceramente e ingenuamente, che gli errori di Prometheus fossero stati recepiti e che questo giro avessero potuto tirar fuori un buon film; magari non eccezionale ma accettabile. No! Sono riusciti a fare invece un film penoso, in perfetto stile del precedente! Alla fantascienza vanno fatte molte concessioni ovviamente, ma qui non si tratta di fare le pulci al genere, il film è proprio brutto a livello di sceneggiatura, con no-sense continui ed in crescere! Ora per un regista sconoscito alle prime armi ok, ma qui si parla di Ridley Scott... ( Ridley! ) che ha fatto in passato dei capolavori! Spendono milioni sugli effetti speciali ... ma 2 consulenti, dico 2 che gli riguardino la trama a livello tecnico, scientifico, narrativo... A questo punto ho molta paura per il seguito di Blade Runner, anche se Ridley sarà solo il produttore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a bob »
[ - ] lascia un commento a bob »
|
|
d'accordo? |
|
derbegeistert
|
mercoledì 17 maggio 2017
|
la creatura più pericolosa è lo xenomorfo?
|
|
|
|
Dopo la celeberrima quadrilogia iniziata con il film "Alien" del 1979, sarebbe stato scioccamente ripetitivo creare un nuovo film incentrato sugli xenomorfi, così come venne denominato quel tipo di alieno nell'hangar dell'astronave Sulaco in una scena dell'apprezzatissimo seguito "Aliens" . Per questo motivo, dapprima "Prometheus" e poi "Alien Covenant" hanno tentato di racconttare non tanto (o non solo) le capacità letali degli xenomorfi, ma la loro origine. Purtroppo Promentheus è stato vittima di tagli di scene importanti per la comprensione del film, oltre che di rimaneggiamenti fatti in modo raffazzonato rispetto al progetto originale, risultando molto al di sotto delle aspettative degli appassionati.
[+]
Dopo la celeberrima quadrilogia iniziata con il film "Alien" del 1979, sarebbe stato scioccamente ripetitivo creare un nuovo film incentrato sugli xenomorfi, così come venne denominato quel tipo di alieno nell'hangar dell'astronave Sulaco in una scena dell'apprezzatissimo seguito "Aliens" . Per questo motivo, dapprima "Prometheus" e poi "Alien Covenant" hanno tentato di racconttare non tanto (o non solo) le capacità letali degli xenomorfi, ma la loro origine. Purtroppo Promentheus è stato vittima di tagli di scene importanti per la comprensione del film, oltre che di rimaneggiamenti fatti in modo raffazzonato rispetto al progetto originale, risultando molto al di sotto delle aspettative degli appassionati. Covenant - seguito di Prometheus - invece corregge il tiro del suo predecessore, ne riprende gli elementi di base e li utilizza nel modo migliore possibile per raccontare la genesi degli xenomorfi, mostrandone anche lati che negli altri film non vengono mai fatti notare, come la loro curiosità, la loro intelligenza ed il fatto che sia anche possibile cmunicare con loro. Il film viene arricchito da alcune scene in un certo senso ingannevoli riguardo qualità e difetti di alcuni personaggi, oltre che da scene che rendono omaggio all'opera di H.R. Giger, ispiratore della creatura antagonista dell'intera saga. Ciò che viene narrato in questa pellicola mostra anche quanto l'origine dell'alieno sia più inquietante dell'alieno stesso, terminando la narrazione con una scena che lascia la porta aperta ad un ulteriore seguito. Alien Covenant ha un unico e vero difetto: avendo la parola Alien nel titolo e facendo parte delll'omonima saga, attira lo stesso pubblico che si è innamorato della saga originale. Il problema è che questo nuovo film non ha nessuna delle caratteristiche di quelli vecchi. Non si basa su tensioni crescenti, jumpscares o "creature che escono dalle fottute pareti" (cit.) ma sul pensiero profondo, sulla curiosità resa estrema dalla mancanza di freni inibitori, sul desiderio di perfezionare e perfezionarsi fino ai limiti estremi possibili e sulle conseguenze provocate da tutto ciò. Ecco perchè molti sono usciti dal cinema delusi, mentre altri ne sono usciti incuriositi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a derbegeistert »
[ - ] lascia un commento a derbegeistert »
|
|
d'accordo? |
|
folgore94
|
mercoledì 17 maggio 2017
|
cupo teso forse un po scontato,merita la visione
|
|
|
|
Dalle recensioni lette mi aspettavo qualcosa di molto negativo,ma invece sono rimasto incollato x tutte le due ore allo schermo.Ovviamente il primo film e' inarrivabile ,ma subito dopo ci metterei questo, cupo teso e con la solita elegante sceneggiatura di Scott.Ha provato a dare una spiegazione abbastanza logica sulla creazione di Alien ,non tutti i fan della saga saranno entusiasti,ma dopo decenni inventarsi qualcosa di nuovo e originale non credo sia facile ma trovo che il risultato sia piu' che buono paragonandolo soprattutto al predecessore,inferiore ma che non mi era dispiaciuto.Buoni gli effetti speciali e la fotografia ,anche la colonna sonora ti accompagna piu'che decentemente ,discreta prova degli attori evidenziando la prova di Fassbender decisamente una spanna super
[+]
Dalle recensioni lette mi aspettavo qualcosa di molto negativo,ma invece sono rimasto incollato x tutte le due ore allo schermo.Ovviamente il primo film e' inarrivabile ,ma subito dopo ci metterei questo, cupo teso e con la solita elegante sceneggiatura di Scott.Ha provato a dare una spiegazione abbastanza logica sulla creazione di Alien ,non tutti i fan della saga saranno entusiasti,ma dopo decenni inventarsi qualcosa di nuovo e originale non credo sia facile ma trovo che il risultato sia piu' che buono paragonandolo soprattutto al predecessore,inferiore ma che non mi era dispiaciuto.Buoni gli effetti speciali e la fotografia ,anche la colonna sonora ti accompagna piu'che decentemente ,discreta prova degli attori evidenziando la prova di Fassbender decisamente una spanna superiore a tutti
[-]
|
|
[+] lascia un commento a folgore94 »
[ - ] lascia un commento a folgore94 »
|
|
d'accordo? |
|
|
mercoledì 17 maggio 2017
|
non se ne esce
|
|
|
|
Quello che sappiamo e pensiamo sui sequel è noto, quando un film va bene spesso e a tempo di record ne arrivano altri, attenti molto di più al botteghino che ad altre questioni, la storia del cinema recente è piena di esempi di tal genere, purtuttavia, anche in questo caso, non si può fare di tutta l'erba un fascio. Sono trascorsi 18 anni da quando lo stesso Ridley Scott ha girato il primo Alien, ne sono seguiti diversi, affidati anche a bravi e blasonati registi, fino a quest'ultimo ancora di Scott. Non se ne esce, questa è la sintesi, sembrava tutto finito quando Sigourney Weaver si lasciò cadere nel piombo fuso, ma così non accadde, fu clonata e la storia potè ripartire. La storica eroina adesso non c'è più, ha lasciato il campo ad una nuova, il terribile alieno è ancora al suo posto e il finale spalanca le porte a successive imprese cinematografiche.
[+]
Quello che sappiamo e pensiamo sui sequel è noto, quando un film va bene spesso e a tempo di record ne arrivano altri, attenti molto di più al botteghino che ad altre questioni, la storia del cinema recente è piena di esempi di tal genere, purtuttavia, anche in questo caso, non si può fare di tutta l'erba un fascio. Sono trascorsi 18 anni da quando lo stesso Ridley Scott ha girato il primo Alien, ne sono seguiti diversi, affidati anche a bravi e blasonati registi, fino a quest'ultimo ancora di Scott. Non se ne esce, questa è la sintesi, sembrava tutto finito quando Sigourney Weaver si lasciò cadere nel piombo fuso, ma così non accadde, fu clonata e la storia potè ripartire. La storica eroina adesso non c'è più, ha lasciato il campo ad una nuova, il terribile alieno è ancora al suo posto e il finale spalanca le porte a successive imprese cinematografiche. Oramai la saga è parte della nostra esistenza, ci accompagna da un ventennio e in cuor nostro speriamo che continui a farlo. "Covenant" è un bel film, ben congegnato e ben girato, due ore tirate come la corda di un violino, non mi ha convinto l'immagine del regno dell'androide ribelle, troppo simile all'"Apocalypse Now" di Coppola con tanto di riferimento wagneriano ma nel complesso ho apprezzato e mi sono sinceramente divertito.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|