hollyver07
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venerdì 7 luglio 2017
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chi è il vero "pirla" di questo film....???
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Ciao. Risposta facile, facile, al quesito che pongo nella frase di lancio: io.... ovvero, sono io il pirla che nonostante avessi ricevuto un considerevole "avviso ai naviganti" con "Prometheus" ho pensato bene di continuare a farmi del male (a questo punto tra pirla a masochista non esiste più confine) guardando "Alien Covenant". Mi sento quasi come uno di quei decerebrati che "jumpano" da ponti, grattacieli, ecc. ecc. senza paracadute ma con la videocamera (magari anche 3) accesa. Se "survived" all'esperimento, posteranno su tutto quello che possono e si faranno intervistare per dimostrare che sono davvero biologicamente ed irreversibilmente scemi.
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Ciao. Risposta facile, facile, al quesito che pongo nella frase di lancio: io.... ovvero, sono io il pirla che nonostante avessi ricevuto un considerevole "avviso ai naviganti" con "Prometheus" ho pensato bene di continuare a farmi del male (a questo punto tra pirla a masochista non esiste più confine) guardando "Alien Covenant". Mi sento quasi come uno di quei decerebrati che "jumpano" da ponti, grattacieli, ecc. ecc. senza paracadute ma con la videocamera (magari anche 3) accesa. Se "survived" all'esperimento, posteranno su tutto quello che possono e si faranno intervistare per dimostrare che sono davvero biologicamente ed irreversibilmente scemi. Ecco... guardando questo film... è così che mi sono sentito! Sinceramente... ho qualche dubbio che questo post sarà pubblicato... va bene lo stesso... tanto non posso cambiare nulla... il "film" resta e non si può cancellare, se non dalla propria memoria. Provo a spiegare una parte delle mie motivazioni. Regìa... lasciamo stare, salviamo solo la tecnica realizzativa il resto la scrivo dopo - Trama... ok che si tratti di una saga su umani che più che ai mostri devono fare attenzione alle proprie azioni... ma visto il "film" gli umani meritano d'essere sterminati e la pietà nei loro confronti non dev'essere nemmeno menzionata (anzi cancellatela dal dizionario). Grafica digitale (o come diavolo preferite chiamarla...) ok... si... ma non vado al cinema solo per quello che vedo... allora tanto varrebbe restare a casa e guardare ossessivamente YouTube, di alieni hai voglia a vederne...! Recitazione... Fassbender al quadrato tra perfidia, dabbenagine e follia... per quanto bravo da solo non ripaga il biglietto. Quindi, raggruppando gli elementi stonati, restiamo con sceneggiatura, regìa e sviluppo della trama. Coloro che hanno scritto, sceneggiato e diretto i personaggi del "film", si sono resi minimamente conto che i ruoli inventati per gli attori sembrano un copia ed incolla dei soggetti tipici di YouTube (al quale non casualmente facevo riferimento). Quella, sencondo loro, è la futura umanità... ciò che saremo??!! Nell'originale "Alien" l'unica vera stonatura era la gravità (quella fisica...) in questa sequelizzazione è l'mproponibile comportamento di questa sorta di armata brancaleone spaziale. E' ovvio che il mio giudizio sia estremo, qui però siamo in presenza di ovvie e disattese aspettative nei confronti della SciFy moderna dalla quale è ormai legittimo attendersi storie ben più evolute, almeno in confronto a quanto proposto dal "rumentario" che ho visto. Non mi resta che affermare: Mea Culpa, Mea Maxima Culpa! ...e salutare chi si darà la pena di leggere le idiozìe, o cretinate, da me scritte. Saluti
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andreagiostra
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martedì 6 giugno 2017
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alien o bounty?
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L’ennesimo episodio della saga “Alien”, si distingue per una imprevedibile incapacità di creare empatia con lo spettatore. Tutto questo è dovuto ad alcune incredibili lacune della produzione esecutiva (sceneggiature e regia):
Com’è che gli astronauti del Ridley Scott 2017 viaggiano in una nave spaziale come se fosse una delle Caravelle di Cristoforo Colombo? Non ci avevano insegnato che nello spazio la gravità non esiste? Solo i più recenti: “Gravity” (2013) di Alfonso Cuarón; “The Martian” (2015) di Ridley Scott; “Life” (2017) di Daniel Espinosa; e potremmo continuare…
Com’è che dentro la navicella spaziale i nostri eroi salutano la morte accidentale del loro capitano con un brindisi di vino e poi liberano il corpo nello spazio come se fosse l’oceano del Baunty: “Mutiny on the Bounty” (1935) di Frank Lloyd; “Mutiny on the Bounty” (1962) di Lewis Milestone; “The Bounty” (1984) di Roger Donaldson; e potremmo continuare…
Com’è che in pianeta sconosciuto della Galassia, trovato casualmente, i pionieri dello spazio di Scott, senza le dovute verifiche scientifiche, vanno a fare una perlustrazione che sembra una scampagnata senza indossare nessuna tuta spaziale e senza nessun sistema di respirazione artificiale?
È chiaro che si comprendono le esigenze della sceneggiatura.
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L’ennesimo episodio della saga “Alien”, si distingue per una imprevedibile incapacità di creare empatia con lo spettatore. Tutto questo è dovuto ad alcune incredibili lacune della produzione esecutiva (sceneggiature e regia):
Com’è che gli astronauti del Ridley Scott 2017 viaggiano in una nave spaziale come se fosse una delle Caravelle di Cristoforo Colombo? Non ci avevano insegnato che nello spazio la gravità non esiste? Solo i più recenti: “Gravity” (2013) di Alfonso Cuarón; “The Martian” (2015) di Ridley Scott; “Life” (2017) di Daniel Espinosa; e potremmo continuare…
Com’è che dentro la navicella spaziale i nostri eroi salutano la morte accidentale del loro capitano con un brindisi di vino e poi liberano il corpo nello spazio come se fosse l’oceano del Baunty: “Mutiny on the Bounty” (1935) di Frank Lloyd; “Mutiny on the Bounty” (1962) di Lewis Milestone; “The Bounty” (1984) di Roger Donaldson; e potremmo continuare…
Com’è che in pianeta sconosciuto della Galassia, trovato casualmente, i pionieri dello spazio di Scott, senza le dovute verifiche scientifiche, vanno a fare una perlustrazione che sembra una scampagnata senza indossare nessuna tuta spaziale e senza nessun sistema di respirazione artificiale?
È chiaro che si comprendono le esigenze della sceneggiatura. Rimane il fatto che per questi evidenti rilievi la finzione filmica è inverosimile, e quindi non credibile, e quindi non coinvolgente perché più che un vero film di fantascienza al passo con la scienza, sembra una cover in vinile cinese … quando i prodotti cinesi erano delle pessime copie di quelle statunitensi o occidentali.
Ma detto questo, l’Alien 2017 racconta il secondo episodio della trilogia iniziata con Prometheus (2012), sempre di Ridley Scott. Sono passati dieci anni dagli eventi di Prometheus e la missione di colonizzazione del pianeta Origae-6 è in piena attuazione. L’androide Walter (Michael Fassbender) dovrà garantire il raggiungimento della meta con un equipaggio umano in iper-sonno dentro botole galattiche superprotette ma al contempo claustrofobiche, il cui controllo di apertura è affidato al solo androide Walter. Ed è questo un altro degli errori grossolani della sceneggiatura; errore voluto perché ha una progettazione narrativa nella sceneggiatura dell’Alien scritta da Michael Green, Jack Paglen e John Logan.
Sono molto lontani i tempi … quasi quarant’anni fa … dell’“Alien” (1979) di Ridley Scott che ha lasciato un segno indelebile nella memoria degli appassionati del genere fantascientifico-thriller. Forse vale la pena guardare “Alien: Covenant” per comprendere cosa da allora è cambiato e come si è evoluta la saga di Scott. Tutto il resto del racconto “fanta-scientifico” e da vedere al cinema, ovvero, aspettare che lo si possa guardare attraverso canali alternativi per risparmiare il costo del biglietto.
ANDREA GIOSTRA
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[+] gravità e... l'armata brancaleone
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gianleo67
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giovedì 1 giugno 2017
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lost in space with...monster inside
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In risposta ad un messaggio radio proveniente da un misterioso mondo abitabile, la nave spaziale USCSS Covenant, gravemente danneggiata da una tempesta solare, decide di sbarcarvi, deviando dal suo percorso programmato verso un remoto pianeta da colonizzare. Il rigoglioso paradiso silvestre su cui atterrano però, nasconde l'oscuro segreto di una nave terrestre atterrata anni prima, di un ambiguo androide con manie di grandezza ed una letale creatura ibrida che vorrebbe sterminarli tutti. Finale movimentato. Ennessimo capitolo (sequel del prequel 'Prometheus') della saga inagurata con Alien (1979), Ridley Scott batte sul ferro ancora caldo del suo franchise personale come George Lucas con la esalogia di Star Wars, dimostrando che gli effetti collaterali della dorata senilità Hollywoodiana sono un graduale esaurimento della creatività ed uno spoporzionato incremento del budget a disposizione.
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In risposta ad un messaggio radio proveniente da un misterioso mondo abitabile, la nave spaziale USCSS Covenant, gravemente danneggiata da una tempesta solare, decide di sbarcarvi, deviando dal suo percorso programmato verso un remoto pianeta da colonizzare. Il rigoglioso paradiso silvestre su cui atterrano però, nasconde l'oscuro segreto di una nave terrestre atterrata anni prima, di un ambiguo androide con manie di grandezza ed una letale creatura ibrida che vorrebbe sterminarli tutti. Finale movimentato. Ennessimo capitolo (sequel del prequel 'Prometheus') della saga inagurata con Alien (1979), Ridley Scott batte sul ferro ancora caldo del suo franchise personale come George Lucas con la esalogia di Star Wars, dimostrando che gli effetti collaterali della dorata senilità Hollywoodiana sono un graduale esaurimento della creatività ed uno spoporzionato incremento del budget a disposizione. I risultati sono effettivamente modesti, tanto per lo sviluppo di uno script derivativo che mette assieme spunti autonomi (la solita esca radio per viaggiatori spaziali un po' creduloni e la singolar tenzone con la mitica bestia proteiforme) ed altri di risulta (colonizzatori ibernati risvegliati da guasti meccanici alla Passengers, androidi megalomani ed esistenzialisti alla Westworld), quanto per un immaginario fantascientifico che si riduce ad uno sterile sfoggio scenografico ed al solito schematismo di una telefonata 'trappola per topi' dove la tensione latita, l'azione drammatica la fa da padrona ed i vaneggiamenti neoromantici di un replicante che sbaglia le citazioni vorrebbero impreziosirne il sottotesto filosofico. Se l'ambientazione claustrofobica e le angosce escatologiche di una superiore intelligenza rettiliana erano gli elementi qualificanti del soggetto originale, qui si allarga il discorso ad una vicenda che incrocia cosmogonia e delirio di onnipotenza (Prometheus), articolando il racconto nei tre atti di una vicenda che nella prima parte introduce il solito cast ben assortito di yankee in trasferta spaziale (c'è pure la bellona alla consolle e il cowboy alla cloche!), la seconda evoca i lugubri scenari di un intento manipolatorio sul tema del doppio con farneticazioni sugli inganni e la fallacità del potere (un uomo di latta Wizard of Oz che cita Ozymandias e ci rimanda all'ecatombe di un ingannevole totem fluttuante alla Zardoz) e la terza ci riporta a bordo nave per una resa dei conti finale ad alto livello testosteronico e basso quoziente intellettivo. Insomma si finisce per disinnescare tutto il potenziale che almeno a livello dell'action drammatica aveva fatto il successo del soggetto originale (Lost in space with...monster inside) per un film che affastella troppi temi (origine e sopravvivenza del genere umano, caducità del potere, Nemesi del Prometeo cibernetico, rischi della manipolazione della natura), si appoggia schematicamente ai soliti stereotipi di una sospensione dell'incredulità che mette a dura prova la pazienza dello spettatore e caratterizza con risibile superficialità personaggi votati al suicidio prim'ancora che provveda il loro feroce predatore spaziale (la pilota della navetta che spara ai serbatoi di carburante, il capitano vicario che infila la testa nel baccellone gigante, i governati della nave spaziale massacrati mentre fornicano sotto la doccia); come pure l'androide sapientone che confonde i partecipanti del famoso consesso ginevrino sul romanzo gotico. Michael Fassbender in versione David di Donatello si sdoppia e giganteggia su di un cast imbelle dove si salva (in attesa del risveglio da un sonno artificiale molto agitato!) la brava e androgina Katherine Waterston. La facile impostura di un arto mozzato garantiscono un episodio finale prossimo venturo in cui si farà tutti insieme il tifo per l'inesorabile legge darwiniana della sopravvivenza del più adatto. Razzie Award tutta la vita!
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(di hollyver07)
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muttley72
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sabato 27 maggio 2017
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l'errore del buco (scomparso) sotto al mento
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Il film si colloca (cronologicamente) subito dopo "Prometues" e prima del primo "Alien" di sempre (quello del 1979) ...sempre che non ce ne ficchino un'altro (di film) in mezzo a questi due. Non voglio fare lo "spoiiler", ma basti dire che il "sintetico" di Prometeus (buono) si rivelarà essere l'artefice "cattivo" e creatore degli Alien (o meglio della versione classica di essI), avendo sviluppato una sorta di "senso critico" contro l'umanità.
Come film è decente e come dispositivi tecnologici offre alcune idee carine, tuttavia la trama è assai prevedibile e chi veda i film non si capacita di come quei fessi coloni spaziali non si accorgano di essere "fragati" in modo palese dal sintetico (che è un "pallonaro" .
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Il film si colloca (cronologicamente) subito dopo "Prometues" e prima del primo "Alien" di sempre (quello del 1979) ...sempre che non ce ne ficchino un'altro (di film) in mezzo a questi due. Non voglio fare lo "spoiiler", ma basti dire che il "sintetico" di Prometeus (buono) si rivelarà essere l'artefice "cattivo" e creatore degli Alien (o meglio della versione classica di essI), avendo sviluppato una sorta di "senso critico" contro l'umanità.
Come film è decente e come dispositivi tecnologici offre alcune idee carine, tuttavia la trama è assai prevedibile e chi veda i film non si capacita di come quei fessi coloni spaziali non si accorgano di essere "fragati" in modo palese dal sintetico (che è un "pallonaro" ...come si dice a Roma, dove l'avrebbero chiamaro "er bucia").
Inoltre vi è un grave errore nel film: il sintetico "cattivo", quando si finge quello buono e torna sull'astronave ala fine del film... non ha più il buco sotto il mento (fattogli dal chiodo che prima gli aveva piantato dentro la protagonista donna del film durante la lotta).
Che sia il sintetico cattivo si capisce solo alla fine, ma l'errore (sul suo viso) rimane,perchè col buco sotot il mento la protagonista se ne sarebbe accorta prima della "sostituzione di persona" (...visto che gli ricuce una ferita sul volto al sintetico). Chi ama "Alien" andrà comunque a vedere il film, ma esso, per esssre di R. Scott, doveva essere un pò meglio.
Tre stelle scarse
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gustibus
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sabato 27 maggio 2017
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la delusione?..un film normale!
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Ho aspettato e sono alla seconda visione..la prima al cinema..ora in streaming.Adoro la saga di Alien(a parte il 4che e'quasi comico)..Questo attesissimo Alien covenant(nome della navicella spaziale)..ho notato che ha provocato cocenti delusioni..la mia analisi e'che il film non brutto,e'un normalissimo film di fantascienza.La delusione e'che il regista e'Ridley Scott..quello famoso del primo Alien.Si puo'accostare a Prometheus anch'esso un film molto normale.L'inizio di questo"Covenant"sembrava una clip di Stanley Kubrick..ma con una distanza di anni luce..Scott si era montato la testa?..chissa'?..Le tre stelle sono giuste perche'forse la fine e' la piu'bella del film.
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Ho aspettato e sono alla seconda visione..la prima al cinema..ora in streaming.Adoro la saga di Alien(a parte il 4che e'quasi comico)..Questo attesissimo Alien covenant(nome della navicella spaziale)..ho notato che ha provocato cocenti delusioni..la mia analisi e'che il film non brutto,e'un normalissimo film di fantascienza.La delusione e'che il regista e'Ridley Scott..quello famoso del primo Alien.Si puo'accostare a Prometheus anch'esso un film molto normale.L'inizio di questo"Covenant"sembrava una clip di Stanley Kubrick..ma con una distanza di anni luce..Scott si era montato la testa?..chissa'?..Le tre stelle sono giuste perche'forse la fine e' la piu'bella del film..la storia non ha racconto perche'langue l'originalita' visto che ci sono,molte clip quasi identiche ai primi Alien...Se devo dirla tutta trovo Alien 3(di D.Fincher)un capolavoro rispetto a questa ultima opera..forse qui Scott ha peccato di troppa presunzione.Come ultima annotazione..perche'James Franco si e'sprecato per apparire ben30 secondi?assieme a Fassbender erano i 2 attori piu'famosi!..lasciamo il tutto nei misteri del film.
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srefanogrigolo
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sabato 27 maggio 2017
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alien....... is dead !
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Perchè dare vita ad un film come questo........ spero che molti si siano posti questa domanda. Credo che, chi ha visto il primo Alien all'età di 10/15 anni... sia ovviamente più critico.... io sono fra questi, e per fortuna, dato che ho potuto godere delle emozioni purtroppo irripetibili per un giovane abituato alla CG. L'unico alieno che ho visto è... il film stesso, che cercando disperatamente di fagocitare tutti i suoi predecessori, nell'inconsapevole tentativo di gettare fango, discreditare e ridicolizzare, l'immensa opera Sci/Fi creata 40 anni fà. La sceneggiatura potrebbe anche reggere (anche se è un'accozzaglia di citazioni), salviamo Fassbender ma tutto il resto, compreso (aimè) lo xenomorfo nel ruolo di comparsa e la strumentazione della covenant ricoperta di strisce led cinesi.
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Perchè dare vita ad un film come questo........ spero che molti si siano posti questa domanda. Credo che, chi ha visto il primo Alien all'età di 10/15 anni... sia ovviamente più critico.... io sono fra questi, e per fortuna, dato che ho potuto godere delle emozioni purtroppo irripetibili per un giovane abituato alla CG. L'unico alieno che ho visto è... il film stesso, che cercando disperatamente di fagocitare tutti i suoi predecessori, nell'inconsapevole tentativo di gettare fango, discreditare e ridicolizzare, l'immensa opera Sci/Fi creata 40 anni fà. La sceneggiatura potrebbe anche reggere (anche se è un'accozzaglia di citazioni), salviamo Fassbender ma tutto il resto, compreso (aimè) lo xenomorfo nel ruolo di comparsa e la strumentazione della covenant ricoperta di strisce led cinesi..... Alien è morto , Viva Alien
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elpiezo
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mercoledì 24 maggio 2017
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confuso!!!
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Polpettone futuristico che mal si associa Al primo affascinante episodio datato ormai quasi quarant'anni. Pensato come sequel del deludente Prometheus, Ridley Scott attinge a tutto il potenziale a disposizione per creare scenari da brivido ed un Alien esteticamente perfetto ma dall'impatto eccessivamente filosofico, immergendo la presenza del letale alieno in una vicenda dalle molteplici metafore esistenziali.
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kaipy
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mercoledì 24 maggio 2017
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bah
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Non è che sia brutto, ma non mi pare che coinvolga molto, anzi per nulla.
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martedì 23 maggio 2017
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deludente
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Se sperate che in questo sequel sia in qualche modo espresso il concetto di (da dove veniamo...), visto che il regista ci ha come diere soggiogati con questa domanda, a quale forse il primo capitolo aveva fatto l'occhiolino, bene devo dire guardate un'altro film! Questo è solo uno spin off di quello che è Prometheus e devo essere sincero...tre parole, noioso, scontato e confusionale, non che il primo capito della nuova generazione di Alien fosse diverso... Analizzando la prima devo dire che per metà del film ho sbadigliato spesso, anche se l'inizio sembrava promettente, verso la fine può creare una piccola suspense ma che immediatamente svanisce per via che come ribadisco è scontato. ( cerco di scrivere in modo da non creare spoiler ne anticipare nulla.
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Se sperate che in questo sequel sia in qualche modo espresso il concetto di (da dove veniamo...), visto che il regista ci ha come diere soggiogati con questa domanda, a quale forse il primo capitolo aveva fatto l'occhiolino, bene devo dire guardate un'altro film! Questo è solo uno spin off di quello che è Prometheus e devo essere sincero...tre parole, noioso, scontato e confusionale, non che il primo capito della nuova generazione di Alien fosse diverso... Analizzando la prima devo dire che per metà del film ho sbadigliato spesso, anche se l'inizio sembrava promettente, verso la fine può creare una piccola suspense ma che immediatamente svanisce per via che come ribadisco è scontato. ( cerco di scrivere in modo da non creare spoiler ne anticipare nulla. Come ripeto sempre i film sono individuali e vanno visti prima di giudicare.) Cunfusionale per via che secondo me Ridley Scott avrebbe dovuto creare solo un film basato sul "da dove vengono loro" e non da dove veniamo noi. Come riflessione personale devo dire che non mi è piaciuto, e la saga di Alien per me inizia con "Alien"1979 e finisce con "Aliens - Scontro finale"1989 i primi due film, visto che i sucessivi sono solo un'arrancare di una storia approsimativa come sono Prometheus e Covenant.
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