Il genovese trio folk "Vito e le Orchestrine" alla scoperta delle nuove forma di vita contadina, in un tour rural-musicale attraverso le campagne italiane. Recensione ❯
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Un microcosmo di insospettabile armonia, con i suoi personaggi e abitudini, in una varietà identitaria che potrebbe essere la chiave di un'utopica pace. Espandi ▽
Il Monte Pellegrino, che domina l'orizzonte costiero di Palermo, non è solo un rifugio di biodiversità animale e vegetale, punteggiato da grotte abitate in era paleolitica: è anche la "casa" di Santa Rosalia, la patrona della città. Il suo santuario è cuore del culto cittadino e meta di turismo devozionale e di pellegrinaggi. Non solo per i cristiani: quel luogo sacro è infatti un centro di aggregazione etnico per comunità indiane tamil, africane e rom. Tra colori, profumi, canti, tradizioni, circondati dall'ingenuità e a volte dalla pacchianeria degli oggetti "benedetti", immersi nel fascino delle liturgie, scopriamo attorno al suggestivo promontorio un microcosmo di insospettabile armonia, con i suoi personaggi e abitudini, in una varietà identitaria che potrebbe essere la chiave di un'utopica pace. Recensione ❯
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Se la Storia ha sempre bisogno di racconto, può presentarsi come ricostruzione e interpretazione dei fatti, ma anche diventare, quando serve, una vera e propria "costruzione": cronaca e propaganda allora possono intrecciarsi per ottenere una narrazione mirata a un preciso scopo. È una di queste storie che racconta Come vincere la guerra, il nuovo documentario di Roland Sejko. Recensione ❯
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Un viaggio attraverso la storia e gli spazi dell'Hotel Jugoslavija. Espandi ▽
La Jugoslavia non esiste più, ma l'Hotel Jugoslavija continua a perseguitare Belgrado, come uno specchio proiettato verso una Serbia in cerca di nuovi punti di riferimento. Il regista del film - di origine jugoslava ma nato e residente in Svizzera - si è messo in viaggio per esplorare la storia dell'edificio in epoche diverse interrogando i suoi ex residenti. Il risultato è un singolare continuum spazio-temporale che proietta una forma di inconscio collettivo e una parte della propria identità. Recensione ❯
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Lo stereotipo delle donne come operaie perfette per lo sfruttamento della produzione nell'industria elettronica è smontato, attraverso la vita di Bay, giovane donna migrata dagli altopiani del Nord del Vietnam che vive e lavora alla periferia di Hanoi, in uno dei siti di produzione industriale tra i più grandi al mondo. Il racconto prende forma attraverso il suo sguardo, i suoi sogni e le sue paure, descritte anche attraverso i disegni delle operaie che prendono vita nelle animazioni del film. Recensione ❯
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Un documentario sulla figura di Gilbert Gottfried, un comico famoso negli Anni Ottanta che ora si è ritirato dalle scene. Espandi ▽
Gilbert Gottfried è un comico ormai stanco della sua professione. Dopo aver raggiunto il successo negli Anni Ottanta, quando è riuscito a conquistare il suo pubblico grazie ad un carisma esuberante, ha ora deciso di ritirarsi per dedicarsi completamente alla famiglia. Recensione ❯
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La regista Allison Argo accompagna un allevatore di maiali durante il suo ultimo anno di macellazione di suini. Mano a mano prende forma una meditazione sulla vita, sulla morte e su cosa significhi essere una creatura senziente con il potere di uccidere. La cura verso gli animali, l'atmosfera bucolica e i ritmi tranquilli della fattoria vengono rotti dai viaggi settimanali verso il mattatoio mentre, attraverso sparse riflessioni intime, il protagonista rivela il crescente conflitto di una vita trascorsa 'smerciando morte' e la profonda lotta interiore per poter reinventare il proprio destino. Recensione ❯
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Freddy Hirsch era un orgoglioso omosessuale ebreo. Gestiva un asilo nido per 600 bambini ad Auschwitz, era ammirato dai suoi ragazzi e ha combattuto fino all'ultimo respiro per mantenere la loro dignità. La sua morte è rimasta un mistero, fino a questo film. Recensione ❯
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Granma è tratto dal soggetto originale a firma di Gianni Amelio. Il film racconta la storia di Jonathan, giovane cantante hip-hop di Lagos che un giorno, mentre è intento a registrare una nuova canzone nello studio di registrazione, riceve una telefonata. Il cugino Momo che aveva tentato la traversata verso l'Europa è morto in mare. Jonathan deve cambiare i suoi programmi, non ha scelta e deve accompagnare sua nonna a portare la notizia alla sorella, la nonna di Momo, che vive in un villaggio nel cuore del sud-est della Nigeria... Il viaggio sarà occasione di confronto e crescita per i due protagonisti e per il pubblico stesso. Recensione ❯
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Un docufilm interamente girato a Catania, nell'arco di un anno d'incontri con Maestri e ballerini di spicco ed esplorazioni di luoghi della città, attraverso le correnti trascinanti del Tango. Espandi ▽
Tra sogno e realtà, Lei conduce il percorso fra narratage e dialoghi, alla luce delle costellazioni di sensazioni ed interrogativi, insinuandosi in scenari notturni accompagnati dallo sguardo della Luna sospesa nelle sue fasi, complice curiosa del contatto con Lui, il Tango; fino all'intimo battesimo d'una passione condivisa che non ammette confini né limitazioni di sorta: una forma d'eternità. Recensione ❯
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Docufilm diretto da Didi Gnocchi e che ha per protagonista lo scrittore austriaco Peter Handke. Sceneggiatore con Wim Wenders, insignito nel 2009 del premio Frank Kafka, nel 1986 Handke ha scritto un poema dal titolo "Canto della durata". La strada per la durata è la fedeltà, la fedeltà alla forma, che è l'estetica. Si denigra sempre l'estetica, ma l'estetica è la base dell'etica", riflette Handke, mentre la troupe di Didi Gnocchi lo riprende nella sua casa di Chaville, un piccolo borgo nelle campagne fuori Parigi. Recensione ❯
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Il ritratto di un colonnello curdo in grado di disinnescare migliaia di bombe e mine sul ciglio della strada, armato soltanto del suo coraggio e di un paio di tronchesi. Espandi ▽
Sui campi di mille battaglie, che sono poi le strade e le case martoriate del Kurdistan, il Colonnello Fakhir Berwari è divenuto esperto nel disattivare micidiali ordigni esplosivi con il solo ausilio di un gesto deciso e di un'attrezzatura essenziale: un paio di pinze da elettricista. Il nemico, durante la ritirata, ha seminato dietro di sé milioni di trappole innescate. Per piazzarle bastano pochi secondi; riuscire a eliminare il pericolo è, invece, un lavoro infernale. Recensione ❯
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