Titolo internazionale | The Complexity of Happiness |
Anno | 2015 |
Genere | Commedia, Catastrofico, |
Produzione | Italia |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Gianni Zanasi |
Attori | Valerio Mastandrea, Hadas Yaron, Giuseppe Battiston, Filippo De Carli, Camilla Martini Maurizio Donadoni, Teco Celio, Daniele De Angelis, Maurizio Lastrico, Paolo Briguglia, Domenico Diele, Francesco David Clemente. |
Uscita | giovedì 26 novembre 2015 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,06 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 marzo 2023
Enrico lavora per far dimettere dirigenti irresponsabili. Ma quando si trova tra le mani il caso di due giovani orfani, la sua vita cambia radicalmente. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 2 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office La felicità è un sistema complesso ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 777 mila euro e 300 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Enrico Giusti è il re delle cessioni. Intermediario per un'azienda che acquista società in crisi, avvicina i suoi clienti, quasi sempre vanesi e inconcludenti, ne guadagna la fiducia e ne 'risana' la vita, facendoli ripartire in Costa Rica o agli antipodi. Figlio di un padre imprenditore, che ha abbandonato la sua famiglia per il Canada in seguito a un fallimento finanziario, e fratello maggiore di Nicola, eterno studente che come il genitore si risolve nella fuga, Enrico ripara il trauma infantile assistendo e scampando aziende da gestioni disastrose. La morte tragica di una coppia di imprenditori trentini, che lasciano un figlio diciottenne e una figlia tredicenne orfani e 'al comando' dell'impresa familiare, e l'arrivo imprevisto della fidanzata israeliana, sedotta e abbandonata dal fratello, sconvolgeranno per sempre la sua vita. Una vita in passivo e in cerca di riscatto.
Eredità, tradizione, continuità, c'è tutto questo nella nuova commedia di Gianni Zanasi. La felicità è un sistema complesso cerca nuovi equilibri ma è nello squilibrio che trova il suo punto di forza e di attrazione, avvitandosi intorno al suo protagonista, che stima debiti e crediti di una vita. La sua vita trascorsa a subire l'eredità paterna e a compensarla attraverso un lavoro 'creativo' che si illude di combattere il sistema dall'interno ma è il sistema economico, forma sublimata della guerra dove i mercati si conquistano estromettendone altri, la concorrenza si schiaccia o si ricatta, ad assimilarlo fino a smorzarne desideri e intenzioni.
In guerra permanente, l'Enrico di Valerio Mastandrea conosce bene la sua posizione e la giustifica. Almeno fino a quando un incidente, un trasalimento del destino, non capovolge letteralmente l'inquadratura e radicalmente la sua vita. La variabile è incarnata da una giovane donna e due ragazzini che dimostreranno, ciascuno a suo modo, che non è sufficiente assumere su di sé il peso dell'eredità per farla davvero propria ma è sempre necessario, contro di essa, un gesto eccentrico. Perché il conflitto fra le generazioni è sano se produce differenza. Differenza liricamente riprodotta da quella 'torta di noi' che è ancora e non è più la torta della nonna. Impastata in cucina o cantata in un pub, la torta ideale di Enrico 'riconsidera' il senso della tradizione e della continuità rispetto alla sua provenienza ma allo stesso tempo rompe con il familismo.
Con un salto puro e (in)cosciente, Zanasi segna daccapo il movimento di rottura del suo protagonista. 'Rubato' dalla locandina di Non pensarci, il tuffo in piscina di Mastandrea ritrova al suo personaggio lo slancio di volere davvero dentro sequenze che sembrano alimentarsi con un'energia autonoma e interna. Tra il principio di prestazione e l'illusoria uscita dal mondo, che il predatore aziendale di Giuseppe Battiston insegue con l'eroina o un giro in kayak, Enrico assume la questione della responsabilità evasa fino a quel momento con discorsi fatti e argomentazioni deboli che si infrangono sotto lo sguardo franco di Hadas Yaron, personaggio che lega ogni atto alle sue conseguenze. Con Filippo e Camilla prende in carico invece la genitorialità, funzione fino a ieri 'ereditata' e oggi esercitata, procedendo per agnizioni e riconoscendo alla fine le persone per quelle che sono e non per quello che credeva che fossero.
Valerio Mastandrea è il volto umano e affidabile di un film che fa della dilatazione temporale la sua direttiva poetica principale. Asse costitutivo e concettuale, la dilatazione (melodica) 'scivola' o levita i personaggi, producendo una sospensione che sfiora la morte e anticipa la vita. Materia grezza nelle mani di Zanasi, il tempo è malleabile e scorre in avanti, spostandosi indietro come il moonwalk di Michael Jackson eseguito da Enrico, una commedia esistenziale imprevedibile e scompaginata che chiude sul risveglio del protagonista. Un Valerio Mastandrea virtuoso dell'understatement e latore di un'ironia senza forzature e così naturale da nascondere la propria infallibile profondità esistenziale. Conquista intellettuale o esperienza dei sensi, la felicità per Zanasi rimuove la proprietà (quella che ha abolito la forma etica delle azioni) e 'mescola' sentimenti. Perché soltanto la mancanza di possesso o la gestione responsabile del 'bene' rendono possibile e corrente l'amore.
Davvero non riesco a credere ai commenti entusiastici e positivi, vedere questo film agghiacciante per me è stata una vera e propria tortura, non ho lasciato il cinema solo per rispetto verso la compagnia. Il film è poco credibile: è ovvio che il regista di finanza non sa nulla e non s'è neanche impegnato a studiarne l'ABC. Adora il concetto di "squali della finanza" ma non sa a cosa si riferisce. [...] Vai alla recensione »
Un unico, interminabile sbadiglio per questo film pretenzioso e improbabile, con pochissimi momenti di grazia. La favoletta di base è semplicistica ma - tutto sommato – non priva di una certa tensione e capace di creare aspettative: un complice dei predatori dell’alta finanza ha fatto una professione dell’eliminazione di dirigenti d’azienda incapaci e/o sull’orlo [...] Vai alla recensione »
Sarebbe facile poter mollare tutto e rifarsi un'esistenza secondo i propri principi morali e desideri, abolendo anche ogni compromesso ma, purtroppo, nella vita reale ciò non è sempre possibile, quando affatto realizzabile, soprattutto nel campo del lavoro. Ed è così che, invece, si comporta il personaggio del film "La Felicità è un Sistema [...] Vai alla recensione »
Enrico Giusti (Valerio Mastandrea) è il factotum di un ufficio legale incaricato di facilitare la vendita di aziende importanti sull'orlo del crac finaziario da parte di imprenditori tanto svogliati quanto inadeguati . Il suo proverbiale cinismo però viene messo in seria crisi quando deve convincere i due giovani orfani di una coppia di facoltosi industriali a cedere le loro quote [...] Vai alla recensione »
Una gran bella storia...film molto piacevole,spiazzante come giusto che sia leggero ma che assume le sembianze di una bella poesia grazie alle musiche straordinarie...che accompagnano i toni del film.Si ride ,non si ride,si è spiazzati e qui Zanassi fà centro.Non dico altro ma andatelo a vedere con Suburra 2 grandi bei film.Aggiungo una grande sceneggiatura e Valerio Mastandrea ,grandissimo attore [...] Vai alla recensione »
Un giovanissimo rampollo borghese si ritroverà, suo malgrado, alla testa dell'importante gruppo multinazionale di famiglia. In quello stesso mondo vive e lavora Enrico Giusti (Valerio Mastrandrea)che nel tentativo di espiare le colpe del genitore vivrà un altro se stesso. Sullo sfondo, il fratello di Enrico Giusti e la sua ex fidanzata sono rappresentativi delle giovani, spaesate confuse, fragili, [...] Vai alla recensione »
Il titolo è bellissimo ed il film non tradisce le premesse . Gianni Zanasi si conferma regista di razza e con l'aiuto importante di un Valerio Mastandrea sempre più bravo confeziona un film intelligente ,ironico , spiritoso ma anche profondo . Dimostrando ai retori di turno che si può fare critica sociale senza cadere nel piagnisteo banale con concetti quali : come è [...] Vai alla recensione »
Il filo conduttore di questo film è la fuga davanti alle responsabilità che il destino ci impone: il padre di Enrico, il fratello di Enrico, i vari imprenditori che Enrico convince a "mollare", il giovane Bertini (nella droga) e alla fine anche Enrico stesso (dimissioni) e Achrinoam (se ne va senza neppure salutare), i due personaggi positivi del film, tutti [...] Vai alla recensione »
Ho visto il nuovo film di Gianni Zanasi in anteprima al 33TFF. Il film è una divertente commedia esistenziale che affronta temi importanti della vita con sorriso e leggerezza. Enrico Giusti, interpretato da un Mastandrea strepitoso, è un personaggio opaco nella vita privata e brillante nel suo lavoro. E' il classico "tagliatore di teste" ma il suo lavoro è molto di [...] Vai alla recensione »
Le prime immagini del film ci mostrano Mastandrea in parrucca, una parrucca da capellone anni ’70 o ’80, del tutto fuori luogo e fuori tempo. È come se Zanasi ci dicesse fin da subito: diffidate di ciò che vedete. In effetti Mastandrea interpreta un ruolo che "sembrerebbe" quello a lui congeniale, del brav’uomo un po’ impacciato, timido e sostanzialmente onesto e coerente.
Ho visto il film due volte per apprezzarlo di più. E questo mi capita di rado. Ma alla prima visione ho colto molti spunti che volevo meglio elaborare. Trama bella, ricca, che vuole (sottolineato) affrontare in modo delicato argomenti di schiacciante attualitá. Sorrido leggendo i commenti di chi lo ritiene poco legato alla realtà.
Si dice:la felicita' e' nelle piccole cose; oppure: i soldi non fanno la felicita'. Modi di dire,certo,ma in fondo rappresentano abbastanza l'essenza di questo film. Enrico Giusti e' quello che di dice un tagliatore di teste,risana aziende in crisi "convincendo" giovani manager inetti e incapaci a licenziarsi e a cercare nuove opportunita',magari all'estero, [...] Vai alla recensione »
Un film italiano assolutamente da vedere. Una commedia divertente e ironica, ma allo tempo stesso amara nel rappresentare una realtà imprenditoriale e una crisi economica e sociale decisamente attuale. Cast eccezionale e una colonna sonora di livello per un film profondo e coinvolgente.
La felicità è un sistema complesso. lo sappiamo bene noi che cerchiamo di tenerlo in equilibrio ogni giorno questo sistema. ci piace questo film perchè ci racconta emozioni forti che noi tutti conosciamo senza urlarle come tanti film italiani, ma come sono nella realtà. il dolore paralizzante della morte, l'impotenza di fronte alle scelte di altri che ricadono sulle [...] Vai alla recensione »
Non mi è piaciuto, delusione. Adoro ... oddio adoro ... mi piace Mastandrea, ha saputo ritagliarsi il suo spazio in un mondo che secondo me fatica a comprendere ed ha cercato anche di farselo piacere. Mi piace Battiston che se interpreta film di nicchia tipo Zoran, Io Sono Li o La Passione è sicuramente bravissimo. Mi era piaciuto anche Zanasi in Non Pensarci e quindi ero pronto a ridere [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Gianni Zanasi è di quelli da non perdere, un film vivo e vibrante, leggero ed emozionante, un film in cui si ride si piange in un flusso continuo di immagini, musica e improvvise deviazioni. L'ironia di Non pensarci qui esplode e diventa un'emozione sottile che resta dentro a lungo. Zanasi ama i suoi attori e li porta il più possibile verso una naturalezza [...] Vai alla recensione »
Il film di Zanasi è di una bellezza e di un intelligenza rara. Si parte con un'intuizione che ho trovato fantastica: Il regista inventa per Mastandrea un lavoro anomalo, una sorta di confessore dei rampolli d'industria, un traghettatore di anime nel delicato passaggio di un azienda dal fondatore a figli capaci al massimo di "ingolfare maserati". Senza voler ripercorrere la trama e svelare altre battute, [...] Vai alla recensione »
Enrico è un tagliatore di teste sui generis che dopo aver intrecciato amicizia con manager incompetenti, o eredi incapaci, li persuade a cedere le proprie quote per cercare una strada più consona alle proprie aspirazioni, lasciando perdere il lavoro in azienda. La vita di questo ‘scienziato dell’eliminazione’ inizia a cambiare quando lungo la sua strada si presentano [...] Vai alla recensione »
Un film molto bello, con grandi interpreti e una trama che fa pensare. La regia è rigguardevole, con un ritmo lento e sospeso, consono alla profondità del tema trattato. Riassumerne la trama di superficie è sbagliato; in profondità si dibatte il problema attualissimo se il mercato, dunque il profitto, sia Dio ( " la purezza" di cui parla l'accaparratore ) o possa essere rovesciato dalla volontà di [...] Vai alla recensione »
Ottimo film, fila tutto, pare che ma...non so... poi invece il film si sviluppa in maniera garbata e coinvolgente, infine il cerchio si chiude con un messaggio positivo che non guasta. Non è uno di quei film che ti ricordi per la vita ma è fatto molto bene. Musiche giuste al momento giusto (è già da quella prima canzone divisa col walkman in ospedale che capisci di aver trovato qualcosa di buono). [...] Vai alla recensione »
L'ultimo lungometraggio di Gianni Zanasi, è una commedia esistenziale che affronta temi importanti con leggerezza. Fin dall'inizio di questo film, che mostra sinuosi movimenti di macchina, tempi sospesi e musica costante in sottofondo, lo spettatore intuisce che non si tratta né di una commedia normale, né di cinema d'autore all'europea. Enrico Giusti (Valerio Mastandrea) avvicina per lavoro dei [...] Vai alla recensione »
Nel cinema italiano sono davvero troppi i casi in cui, al tirar delle somme, manca sempre un centesimo – o anche più, ma non è questo il caso – per fare un euro. Alla categoria si iscrive pure il film di Zanasi, che, pur mostrando maggior coraggio della media sotto svariati aspetti, si ritrova a fare i conti con alcuni punti deboli che ne pregiudicano il risultato complessivo. [...] Vai alla recensione »
Ottimo film, fila tutto, pare che ma...non so... poi invece il film si sviluppa in maniera garbata e coinvolgente, infine il cerchio si chiude con un messaggio positivo che non guasta. Non è uno di quei film che ti ricordi per la vita ma è fatto molto bene. Musiche giuste al momento giusto (è già da quella prima canzone divisa col walkman in ospedale che capisci di aver trovato qualcosa di buono). [...] Vai alla recensione »
La frase che più mi ha colpito è quella del giovane Filippo quando parlando dei suoi quasi 5.000 dipendenti aggiunge pure "altrettante famiglie", e poi la risposta di Enrico Giusti/Mastrandrea "pensaci, è un quartiere di una città, una cosa inimmaginabile...". Ecco, forse sarà perchè io queste cose le pensavo quando, impiegato di una multinazionale, aspiravo a fare carriera e mi rendevo conto che chi [...] Vai alla recensione »
Un bel soggetto. Sono rimasto abbastanza colpito dall'interpretazione degli attori soprattutto, poi da alcune battute, da certe piccole brillanti idee registiche... Mi sono piaciuti tanti piccoli dettagli, però nel complesso per me andrebbe preso e rimontato daccapo. All'inizio nonostante la bravura degli attori il film non riesce a catturare davvero l'attenzione, nessun brivido, [...] Vai alla recensione »
Film che scava nei meandri della finanza,dove gente senza scrupoli è pronta,quasi lo prevedesse ad approfittare di un certo tipo di situazioni economiche,dove l'etica professionale perde qualsiasi valore. I cosiddetti squali della finanza diventano dei mentori,agendo psicologicamente sia con i loro collaboratori con riunioni aziendali grottesche che con chi ignaro di tutto si affida a loro sperando [...] Vai alla recensione »
il film è finito, si spengono gli ultimi echi della colonna sonora e si accendono le luci in sala. Esco. Penso: "quella cosa non mi è ben chiara, devo rivederlo". Faccio ancora il biglietto ed entro. Sulle note di "torta di noi" esco di nuovo e penso "avevo capito bene, è un capolavoro"! Certo, si fa presto a dire capolavoro, magari non lo è, o forse non lo è fino in fondo, ma il film di Zanasi, in [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo nuovo Film di Gianni Zanasi che,a mio avviso,si è rivelato un Regista che ha sempre il coraggio di saper rappresentare le emozioni forti in una maniera particolarissima.In questo caso in una chiave poetica e quasi mistica soprattutto in alcune scene..tipo quella della Camera d'Albergo tra due dei Protagonisti.Non aggiungo particolari perchè è un Film da vedere [...] Vai alla recensione »
Enrico Giusti è un intermediario un po' speciale. L'uomo infatti tratta con figli di papà o capi azienda particolarmente incapaci e li convince a cedere alla sua società la propria azienda in crisi. Un giorno Giusti si deve occupare di due ragazzi che hanno ereditato l'azienda di famiglia a causa della prematura e tragica scomparsa dei genitori.
Film inguardabile di una lentezza e una noia esasperanti con musiche insulse e spaccatimpani.L'idea di partenza sarebbe anche buona: squali aziendali che si dividono aziende fallite per causa di rampolli incompetenti e vanesi. Ma lo svolgimento? Dieci minuti senza dialogo con musica becera per far capire che i padroni sono morti e gli eredi adolescenti non hanno voglia di fare un cazzo? Ma [...] Vai alla recensione »
Perchè non mi ha convinto fino in fondo: malgrado la bravura innegabile degli attori tutti, la regia è carente. Probabilmente con un altro montaggio il film sarebbe stato più asciutto e congruente o almeno meno sgangherato, senza dilungamenti superflui. Fatto sta che Mastandrea, qui in una delle sue prove migliori, è stato mal diretto, l'ambiguità del suo personaggio, [...] Vai alla recensione »
intanto piazzare la grotta Giusti a pochi metri dalla stazione di trento e' una assurdita' inguardabile.film lentissimo e noioso, trama che non sta in piedi . quanti ventenni ereditano aziende multinazionali con bilanci plurimilionari da genitori prematuramente scomparsi? e che se la fanno fottere da un tipo che si finge loro amico fingendo di condividerne gli interessi? meglio che mi fermo qui(e sono [...] Vai alla recensione »
Mi piace Mastrandrea e in questo film tocca forse il massimo della sua carriera. Ironico, sfiduciato, fondamentalmente onesto riesce a dara credibilità al suo personaggio esprimendo in modo accattivante tutte le sue sfumature psicologiche. Quello che manca in parte è il film: una storia ai limiti della credibilità, u na sceneggiatura ed un montaggio eccessivamente altrrnativi, [...] Vai alla recensione »
Troppe lacune, troppo confuso, poco realizzato, male raccontato. L'intenzione era pregevole, gli attori bravi, la fotografia e le musiche ottime, ma il film nell'insieme non funziona e non convince, montaggio e ritmo sono inadeguati. Peccato, una buona occasione di trattare temi attuali e importanti sprecata.
Un bel messaggio di speranza in un mondo di tossici da lavoro: la felicità è un sistema complesso: diventa semplice se si ha il coraggio di rimanere fedeli a se stessi in un mondo corrotto. Ottimo film, bravo il regista, superlativi gli attori, bentornato cinema italiano.
I sentimenti profondi e nascosti, palesati dall'ironia. Bello. Raccontarlo lo banalizza,solo vedendolo abbiamo la possibilità di sublimare la nostra libertà di interpretazione e vivere inevitabili,grandi emozioni.
Finalmente un film moderno che parla di quello che ci circonda. Gli attori sono tutti emzionanti e molto veri. Quello che questo film racconta ti rimane dentro e fa riflettere e emozionare anche il giorno dopo, io ho riso e mi sono commossa cosa che capita raramente in un film Italiano.
Questo film presenta al suo interno vari generi mischiati tra loro in maniera mal bilanciata: il drammatico si fonde con la commedia, la commedia col romantico ma quello che eccessivamente prevale è il surrealismo. Spingendo costantemente su metafore esistenziali, il prodotto di Zanasi fa troppo il verso a Sorrentino, ben più abile (tranne forse nel pessimo ultimo lavoro) a dosare la [...] Vai alla recensione »
Comico e drammatico, splendida Regia ! Anche se qualcosa nella storia a volte non convince nessun problema perchè atmosfere, immagini bellissime e la musica completano la visione di un bellisimo Film. Attori super.......primi piani elegantissimi, insisteni e profondi. Inediti ! Un paio di scene di questo Film sono già sui banchi delle scuole di cinema ......grazie!
quando vado al cinema cerco emozioni. voglio uscire dalla sala pensando "questo film mi ha lasciato qualcosa". anche senza sapere bene perché, senza capire necessariamente in quale passaggio. l'elaborazione delle emozioni in fondo è anch'essa un sistema complesso. zanasi con la sua storia semplice ma preziosa ci è riuscito. applausi a lui e agli attori, tutti perfetti e straordinari.
Un film che esci e non hai capito cosa hai visto. La domanda che ti fai è:embè ? Una storiella poco interessante e a tratti noiosa. Peccato perchè gli attori sono bravi.
Un film consigliatissimo: divertente ed emozionante! Mastandrea in stato di grazia, ma tutti estremamente convincenti. La felicità è un sistema complesso riflette su problematiche sociali e su sentimenti profondi, con un'ironia intelligente e l'accompagnamento di una colonna sonora molto bella e intensa.
il film è poco credibile, la sceneggiatura inesistente. molte scene imbarazzanti o pretenziose (l'arrivo in elicottero con gli imbecilli che ballano, la lunga scena con gli skate che significa ?!). a mio avviso il film si regge esclusivamente sulla bravura e simpatia di Mastandrea che comunque talvolta gigioneggia un po' troppo film da poco
Film da vedere e riflettere . Bravo super Mastrandrea
Un film profondo, divertente e ironico che parte concreto con la disamina della vita e del lavoro di enrico giusti (valerio Mastandrea) Per poi, nell'incontro con la bellezza spontanea e irresistibile di acrinoa' (Adas Yaron) Addentrarsi nel territorio pericoloso e complesso dell amore. Musica bellissima. Assolutamente da vedere
Spunto banale: il protagonista, che si illudeva di avere raggiunto un suo equilibrio interiore, viene illuminato dal contatto con persone pure e idealiste, tema già visto e rivisto. Ritmo lento che potrebbe, ma non è, essere supportato solamente da inquadrature indimenticabili ed evocative. Svolgimento irrealistico oltre che confuso. Dialoghi a volte imbarazzanti.
Ha ha ha volete fare i criticoni ma non capite nemmeno le scene (tipo quella dell'elicottero) per quanto semplici, ma è un film Italiano : come Voialtri del resto.. cioè, forse che non conoscete qual'e la media sconfortante ? Questo cmq ne è superiore, voi NO di certo pagliaccini scioccotti . Diteci i vostri film preferiti così almeno ci fate ridere ed ha un senso [...] Vai alla recensione »
Una bella scoperta il cinema di Zanasi. Ottime musiche, Mastandrea e Battiston sempre più validi protagonisti della scena cinematografica italiana. La storia mescola diversi elementi: c'è l'attualita della crisi economica e imprenditoriale, c'è la solitudine degli uomini, la disperata ricerca di un angolo di bene (chiamarla felicità sempra quasi un osare troppo). [...] Vai alla recensione »
«Penso che si debba arrivare al cuore delle persone in modo incoerente, emotivo» dice Gianni Zanasi, modenese di Vignola, classe 1965, in una intervista pubblicata su "Il Venerdì" il 20 novembre scorso. Ancora: «Bastano due minuti di un pezzo dei Rolling Stones e hai fatto un percorso interiore incredibile». Come non volergli bene? Il cinema di Zanasi ha in effetti una certa densità rock'n'roll, soprattutto il suo film più bello, Non pensarci (2007), che dalle disavventure di un musicista un po' sfigato prende il via; ma è soprattutto l'incoerenza feconda a essere cifra personale.
Fin dall'inizio di questo film, che mostra sinuosi movimenti di macchina, tempi sospesi e musica costante in sottofondo, lo spettatore intuisce che non si tratta né di una commedia normale, né di cinema d'autore all'europea. Piuttosto, siamo dalle parti di certa commedia indie americana, con lo sguardo del regista che aderisce allo spaesamento del personaggio.
Gianni Zanasi è tornato. Otto anni dopo Non pensarci, ritrova Valerio Mastandrea e gli affida Enrico Giusti, un "tagliatore di teste, ma teste di cazzo" (Zanasi dixit), che convince dirigenti irresponsabili e incompetenti a mollare il colpo, affinché le aziende non falliscano e gli impiegati non perdano il posto. La routine si rompe quando Filippo (Filippo De Carli) e Camilla (Camilla Martini), fratello [...] Vai alla recensione »
Enrico Giusti (Valerio Mastandrea) fa un mestiere unico: lo pratica solo lui. Quando un'azienda è in crisi, prima che titolari irresponsabili provochino danni salvando solo se stessi, interviene per levarli di mezzo. Complice l'invasione della sua monacale vita privata da parte di una ragazza misteriosa, Enrico coronerà il suo percorso nell'affrontare la sorte dell'industria che dopo l'incidente mortale [...] Vai alla recensione »
Strano lavoro quello di Enrico Giusti. Fa il cacciatore di dirigenti incompetenti, i presuntuosi che si credono geni e invece mandano in rovina le aziende. Quelli che trova sulla sua strada riesce a spazzarli via dopo essere diventato, per metodo, loro amico e confidente. Capita però che un giorno il Giusti debba convincere due fratelli poco più che ragazzini a lasciare il comando del gruppo che hanno [...] Vai alla recensione »
Si capisce poco e ci si annoia parecchio nell'amara e ancor più pretenziosa commedia di Gianni Zanasi. Protagonista Valerio Mastandrea, improbabile, cinico salvatore di aziende in crisi, che a suon di chiacchiere convince industriali incapaci a vendere tutto a squali dell'alta finanza. Finché si lascia commuovere da due fratelli adolescenti rimasti orfani alle prese con l'impresa di famiglia.