no_data
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venerdì 29 maggio 2015
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bel film
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Questo film ti mette a tuo agio come se stessi davvero a cena con i tuoi amici, è molto coinvolgente.
Consigliato.
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macangel70
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domenica 24 maggio 2015
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eccellente
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Si potrebbe archiviare nello scaffale con l'etichetta “solito cliché sull'antagonismo destra-sinistra”. Eppure c'è di più: dalla spocchia dell'intellettuale sinistrorso che duella con arroganza contro la ricca sfacciataggine di una beata ignoranza nasce una sequenza di battute raffinate che contrappongono due poli esistenziali molto ben declinati e dalle sfaccettature, di fatto, ben poco omologabili. C'è anche il contrasto tra chi, avendoli, sbeffeggia i nobili natali e chi, non avendoli, se ne arroga la proprietà. L'insoddisfazione della comunicazione coniugale di un'inappuntabile Valeria Golino che fa da contraltare al frenetico tweettare di un marito che è connesso con il mondo intero ma è così distante dagli affetti più vicini.
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Si potrebbe archiviare nello scaffale con l'etichetta “solito cliché sull'antagonismo destra-sinistra”. Eppure c'è di più: dalla spocchia dell'intellettuale sinistrorso che duella con arroganza contro la ricca sfacciataggine di una beata ignoranza nasce una sequenza di battute raffinate che contrappongono due poli esistenziali molto ben declinati e dalle sfaccettature, di fatto, ben poco omologabili. C'è anche il contrasto tra chi, avendoli, sbeffeggia i nobili natali e chi, non avendoli, se ne arroga la proprietà. L'insoddisfazione della comunicazione coniugale di un'inappuntabile Valeria Golino che fa da contraltare al frenetico tweettare di un marito che è connesso con il mondo intero ma è così distante dagli affetti più vicini. Il tutto è ben incastonato in un teatrino di sottile comicità in cui le profondità di pensiero, i continui riferimenti letterali e il giudizio manicheo sulla storia del ventennio non annoiano mai.
In sintesi un'opera. Un prezioso gioiello della cinema contemporaneo italiano in cui tutti gli attori, da Gassman a Lo Cascio, passando per Papaleo, non si smentiscono mai lasciando nello spettatore la soddisfazione di aver assistito ad un'eccellente rappresentazione di noi stessi.
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paolo salvaro
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venerdì 22 maggio 2015
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talmente brutto che mi si impapocchia il cervello
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Avrei voluto mollare il film già dopo aver sentito questa battuta iniziale del film, seguita da una presentazione di accattivanti personaggi, tra cui una casalinga che fa "ginnastica isometrica domestica", il tutto condito da dialoghi talmente orrendi da far venire il latte alle ginocchia. Tutta l'arguzia, l'intelligenza e l'ammirabile tecnicità del film francese da cui è tratto si è persa nel nulla assoluto, allucinante che il critico che lo ha recensito sia riuscito a dare tre stelle a questa roba. Bravi gli attori, fin troppo preparati e professionali visto le cazzate che sono stati costretti a dire, e la regista, il cui innegabile talento con la macchina da presa è stato in questo caso inversamente proporzionale al modo aberrante in cui ha rovinato l'opera teatrale di partenza.
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Avrei voluto mollare il film già dopo aver sentito questa battuta iniziale del film, seguita da una presentazione di accattivanti personaggi, tra cui una casalinga che fa "ginnastica isometrica domestica", il tutto condito da dialoghi talmente orrendi da far venire il latte alle ginocchia. Tutta l'arguzia, l'intelligenza e l'ammirabile tecnicità del film francese da cui è tratto si è persa nel nulla assoluto, allucinante che il critico che lo ha recensito sia riuscito a dare tre stelle a questa roba. Bravi gli attori, fin troppo preparati e professionali visto le cazzate che sono stati costretti a dire, e la regista, il cui innegabile talento con la macchina da presa è stato in questo caso inversamente proporzionale al modo aberrante in cui ha rovinato l'opera teatrale di partenza. L'ironia del film francese si sviluppava a partire dall'arguto dualismo dei due nomi Adolph ed Adolf, fare una cosa simile con italiano Benito non ha senso, per non parlare dell'eccessiva rapidità con cui le gag si sviluppano, troppo veloci per risultare simpatiche o credibili, si sfiora a tratti la volgarità gratuita e la noia. Seriamente, ma se si danno tre stelle a sta roba, al film francese quante gliene si devono dare? Cinque? O non ci si rende manco conto dell'oceano di differenza che vi è tra l'uno e l'altro?
Assolutamente non consigliato.
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(di paolo salvaro)
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(di gianleo67)
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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una cena tra amici all’italiana
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Il film racconta la storia di Paolo, un estroverso agente immobiliare dalla battuta sempre pronta e di sua moglie Simona, autrice di un best-seller erotico e in attesa del loro primo figlio. Una sera i due organizzano una cena con i loro più cari amici: Sandro, un raffinato scrittore e professore universitario precario con la mania di twitter, sua moglie Betta, insegnante e madre di due bambini e suo fratello Claudio, un eccentrico musicista ed eterno scapolo. In attesa dell’arrivo di Simona, il futuro papà si diverte a prendere in giro gli ospiti scherzando sul nome di suo figlio, uno scherzo che darà vita ad una serie di conflitti e discussioni che porteranno ad una rivelazione sorprendente.
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Il film racconta la storia di Paolo, un estroverso agente immobiliare dalla battuta sempre pronta e di sua moglie Simona, autrice di un best-seller erotico e in attesa del loro primo figlio. Una sera i due organizzano una cena con i loro più cari amici: Sandro, un raffinato scrittore e professore universitario precario con la mania di twitter, sua moglie Betta, insegnante e madre di due bambini e suo fratello Claudio, un eccentrico musicista ed eterno scapolo. In attesa dell’arrivo di Simona, il futuro papà si diverte a prendere in giro gli ospiti scherzando sul nome di suo figlio, uno scherzo che darà vita ad una serie di conflitti e discussioni che porteranno ad una rivelazione sorprendente.
Per il suo ritorno dietro la macchina da presa, Francesca Archibugi sceglie di realizzare il remake di Cena tra amici, uno dei film francesi più acclamati del 2012, apportando alla sceneggiatura le modifiche necessarie per rendere il suo film espressione autentica di italianità.
Il cast è ricco e variegato. Alessandro Gassmane Micaela Ramazzottiinterpretano i futuri genitori Paolo e Simona, mentre Valeria Golinoè la dolce Betta, Rocco Papaleoil suo scapestrato fratello e, per concludere, Luigi Lo Cascioè l’intellettualoide di sinistra Sandro.
Il nome del figlio è una commedia corale ed intelligente, un filo conduttore tra le sicurezze del passato e le incertezze del futuro. La regista dirige sapientemente questo gruppo d’artisti, permettendo loro di contribuire alla creazione stessa del film.
Interessante è la contrapposizione ideologica tra Sandro e Paolo: il primo è un petulante saccente convinto di essere l’unico a poter migliorare il mondo, mentre il secondo è un buffone ignorante che ricorda molto il personaggio di Bruno Cortona de Il sorpasso, interpretato nel 1962 dal grande Vittorio Gassman. Degna di lode è, inoltre, la recitazione di Papaleo, che qui si cimenta in un ruolo diverso dal solito, decisamente più complesso ed interessante.
Nonostante tutto, però, In nome del figlioesce sconfitto dal confronto con la pellicola di La Patellieree Delaporte, molto più ritmica ed esilarante della versione nostrana.
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renato45
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giovedì 5 marzo 2015
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mediocre copia del film francese
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volente o nolente è una copia del film francese cena tra amici!! ieri ho visto il film
cena tra amici su rai movie e mi sembra identico,.
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maurizio meres
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domenica 22 febbraio 2015
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film discreto ,mi aspettavo di più
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Discreto film di una commedia all'Italiana un po'spenta ,anche se il film scorre piacevolmente leggendolo tra le righe si nota l'inefficacia di un copione basato su una dialettica e un modo di fare attuale in cui ognuno fa intendere "io sono il migliore "se vogliamo con un linguaggio anche parzialmente demenziale.Tutti i personaggi si scontrano tra loro,tra ricordi ,incomprensioni,abitudini di vita noiose e piene di rancore.Gli attori seppur tutti bravi ,peccano nella loro personalità professionale per un copione leggero direi scarso ,con una struttura cinematografica povera di scenografia e ambientazioni.
Personalmente rimanderei la brava Francesca Archibugi ad un altro lavoro più intenso e profondo come lei è in grado di fare,comunque il film rimane gradevole e in alcuni tratti an
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Discreto film di una commedia all'Italiana un po'spenta ,anche se il film scorre piacevolmente leggendolo tra le righe si nota l'inefficacia di un copione basato su una dialettica e un modo di fare attuale in cui ognuno fa intendere "io sono il migliore "se vogliamo con un linguaggio anche parzialmente demenziale.Tutti i personaggi si scontrano tra loro,tra ricordi ,incomprensioni,abitudini di vita noiose e piene di rancore.Gli attori seppur tutti bravi ,peccano nella loro personalità professionale per un copione leggero direi scarso ,con una struttura cinematografica povera di scenografia e ambientazioni.
Personalmente rimanderei la brava Francesca Archibugi ad un altro lavoro più intenso e profondo come lei è in grado di fare,comunque il film rimane gradevole e in alcuni tratti anche simpatico,inoltre si può ammirare uno scorcio di Roma che difficilmente si vede nel cinema ma molto significativo nella vita sociale di tutti i giorni
"Ponte Casilino" a ridosso della ferrovia "
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no_data
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domenica 22 febbraio 2015
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carino
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Divertente, copia una commedia francese adattandola alla cultura italiana. Lo consiglio per passare una piacevole serata
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no_data
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giovedì 19 febbraio 2015
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se questo è il cinema "d'autore" italiano
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Profonda delusione per un film disarticolato, che non riesce a mantenere le mie aspettative a causa di una recitazione sopra le righe degli attori, su tutti Gassman, e di una scarsa capacità di coinvolgere lo spettatore. Originalità non pervenuta. Capacità di emozionare prossima allo zero. Tema di fondo, quello dei rapporti familiari, interessante ma che viene sovrastato dalla lunga e sterile polemica sul nome del figlio.
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maria f.
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martedì 17 febbraio 2015
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evviva i buoni film!
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Ci sono rapporti che sono dei falsi autentici.
Possono essere legami d’amore, d’amicizia, fraterni.
A volte accade di avere paura di rivelare la propria idea perché le persone cui si tiene tanto non sappiamo come reagiranno, temiamo di deluderle e non vogliamo rischiare di perderle. Che errore! Forse sarebbe meglio dire, che orrore!
Spesso si sceglie il silenzio, l’omissione, si tergiversa, si sorvola.
Durante una cena, la scelta del nome da dare al futuro nascituro è stata il “la”, la provocazione che ha alimentato una serie di “non detti” o “sottaciuti” pensieri, argomenti e rivelazioni tenute segrete per anni e anni.
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Ci sono rapporti che sono dei falsi autentici.
Possono essere legami d’amore, d’amicizia, fraterni.
A volte accade di avere paura di rivelare la propria idea perché le persone cui si tiene tanto non sappiamo come reagiranno, temiamo di deluderle e non vogliamo rischiare di perderle. Che errore! Forse sarebbe meglio dire, che orrore!
Spesso si sceglie il silenzio, l’omissione, si tergiversa, si sorvola.
Durante una cena, la scelta del nome da dare al futuro nascituro è stata il “la”, la provocazione che ha alimentato una serie di “non detti” o “sottaciuti” pensieri, argomenti e rivelazioni tenute segrete per anni e anni.
Parenti e amici che sinceramente si amavano, scoprono di frequentare sconosciuti, individui del tutto estranei.
Così si scopre che l’intellettuale Sandro è rimasto abbarbicato a un concetto di sinistra vecchio di vent’anni. L’immobiliarista Paolo ha in sé - di là dalla scorza del materialista – ben nascosti sentimenti buoni ma anche convinzioni sbagliate relative per esempio al costume sessuale dell’amico fraterno Claudio.
Betta porta avanti la sua famiglia e accoglie con generosità tutti, ma stancamente.
Claudio che tutti pensavano fosse omosessuale, da dieci anni invece è il tenero innamorato di Lucia donna attempata e madre di Betta e Paolo.
La rivelazione della serata è Simona ragazza un po’ grossolana, scrittrice, che disprezzata e non considerata da tutti loro, è l’unica che grazie alla sua accorta e acuta dote di osservatrice, con schiettezza riesce a togliere a ognuno la maschera facendoli finalmente planare sul sentiero di concretezza affettiva, percorso a loro del tutto sconosciuto.
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blumarius
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martedì 17 febbraio 2015
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una piacevole commedia italiana
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la bellissima sceneggiatura è l'elemento principale che sorregge questo film molto piacevole. una regia molto attenta rende la storia scorrevole e fluida. i personaggi vengono ben delineati, con esperienza, singolarmente e nel loro insieme. non svelo nulla sulla trama, complimenti a tutti
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