maurizio meres
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giovedì 5 novembre 2015
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una donna
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Il film si basa su una storia semplice,di tutti i giorni quasi banale,ma con problematiche i cui contenuti sono al centro della nostra vita attuale,lavoro,omosessualità,rapporti nel mondo sociale e così via.
Il film non è una commedia ,o perlomeno fa finta di esserlo con dialoghi e situazioni spiritosi,ma viceversa è un dramma come pochi se ne vedono.
L'amore,l'amicizia,e soprattutto il lavoro sono fino ad certo momento ben preciso della vita"la nascita di un figlio"la gioia di vivere di una giovane coppia,ma vengono trasformati in incubi,la dignità della donna nel lavoro viene duramente messa alla prova,lasciandola sola contro tutti senza più speranze e soprattutto la voglia di vivere.
Una donna che aspetta un figlio deve essere garantita da leggi più specifiche ,più rigorose,chi contravviene deve essere giudicato come se stesse commettendo un omicidio,perché la disperazione può portare la persona ad atti pericolosi per se stessi e per gli altri,questo è il messaggio del film.
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Il film si basa su una storia semplice,di tutti i giorni quasi banale,ma con problematiche i cui contenuti sono al centro della nostra vita attuale,lavoro,omosessualità,rapporti nel mondo sociale e così via.
Il film non è una commedia ,o perlomeno fa finta di esserlo con dialoghi e situazioni spiritosi,ma viceversa è un dramma come pochi se ne vedono.
L'amore,l'amicizia,e soprattutto il lavoro sono fino ad certo momento ben preciso della vita"la nascita di un figlio"la gioia di vivere di una giovane coppia,ma vengono trasformati in incubi,la dignità della donna nel lavoro viene duramente messa alla prova,lasciandola sola contro tutti senza più speranze e soprattutto la voglia di vivere.
Una donna che aspetta un figlio deve essere garantita da leggi più specifiche ,più rigorose,chi contravviene deve essere giudicato come se stesse commettendo un omicidio,perché la disperazione può portare la persona ad atti pericolosi per se stessi e per gli altri,questo è il messaggio del film.
Il racconto a come sfondo piccoli centri di provincia dove ogni cosa è alla mercé di tutti e tutti sono coinvolti nei drammi personali,ma l'indifferenza in queste realtà diventa un ulteriore sofferenza per chi dalla vita sta perdendo tutto.
Finale dove tutte le problematiche dei vari personaggi s'incontrano in prima persona,in una situazione di una drammaticità molto accentuata dal regista.
Gli attori tutti bravissimi diretti benissimo dal regista Massimiliano Bruno,con una Cortellesi in questo caso anche sceneggiatrice,che con le sue recitazione spontanee,riesce a far diventare il personaggio come una persona che si conosce"molto brava"stesso discorso vale per il bravissimo Gasman che con la sua solita dialettica molto espressiva da un tocco di comicità alla storia.
Consiglio di vedere il film.
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bericopredieri
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giovedì 5 novembre 2015
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cortellesi contro tutti.
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Ho visto una anteprima di questo film qualche giorno fa. Bene, devo dire che ultimamente anche il cinema italiano comincia ad trasporre sul grande schermo le tematiche sociali che più ci affliggono in questo critico periodo della nostra storia. Ancora troppo poco a dire il vero, troppi film cinepattoni buoni per tutte le stagioni ancora circolano. Questo film le tematiche più scottanti le affronta tutte, la mancanza di lavoro in primis, la mancanza di casa, la mancanza di un sostegno economico che ti priva di ogni più elementare necessità (il frigo vuoto, la morosità nel pagare affitti, bollette e quant'altro...), le crisi di coppia, il doloroso problema delle scommesse, del gioco, che rovina tante famiglie.
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Ho visto una anteprima di questo film qualche giorno fa. Bene, devo dire che ultimamente anche il cinema italiano comincia ad trasporre sul grande schermo le tematiche sociali che più ci affliggono in questo critico periodo della nostra storia. Ancora troppo poco a dire il vero, troppi film cinepattoni buoni per tutte le stagioni ancora circolano. Questo film le tematiche più scottanti le affronta tutte, la mancanza di lavoro in primis, la mancanza di casa, la mancanza di un sostegno economico che ti priva di ogni più elementare necessità (il frigo vuoto, la morosità nel pagare affitti, bollette e quant'altro...), le crisi di coppia, il doloroso problema delle scommesse, del gioco, che rovina tante famiglie... Tutto questo il film lo affronta, non in punta di piedi, ma con una forza devastante, come devastante è la prova di una grandissima Paola Cortellesi, il cui bellissimo viso si trasfigura sequenza dopo sequenza, fino a diventare la maschera di disperazione delle sequenze finali. Forse un po' sottovalutata come attrice cinematografica, qui dà prova di una grandissima capacità di coinvolgimento emotivo, dal riso alla rabbia, e che alla fine ti strappa pure qualche lacrima. Insieme a Suburra il miglior film italiano del 2015.
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casomai21
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mercoledì 4 novembre 2015
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paola delle meraviglie e dei diritti della donna
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La cosceneggiatrice e attrice protagonista Paola Cortellesi non smette di sorprendere per bravura in questa versione cinematografica di un testo presentato per due anni a teatro e che la vede come attrice protagonista.Un' interpretazione drammatica della storia di Luciana che nel momento in cui corona il suo desiderio di maternità perde un umile e mal retribuito lavoro dipendente in una picola azienda della provincia laziale. Quello che rende inaccettabile oltre la causa del licenziamento è il cinismo del datore di lavoro e l'avversione nei confronti di questa sua nuova condizione da parte di donne come lei,le compagne di lavoro che evitano questo fatale incidente in un'epoca, in cui la maternità è tutelata in ogni settore pubblico con il diritto, dopo la gravidanza a rioccupare il posto di lavoro temporaneamente abbandonato.
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La cosceneggiatrice e attrice protagonista Paola Cortellesi non smette di sorprendere per bravura in questa versione cinematografica di un testo presentato per due anni a teatro e che la vede come attrice protagonista.Un' interpretazione drammatica della storia di Luciana che nel momento in cui corona il suo desiderio di maternità perde un umile e mal retribuito lavoro dipendente in una picola azienda della provincia laziale. Quello che rende inaccettabile oltre la causa del licenziamento è il cinismo del datore di lavoro e l'avversione nei confronti di questa sua nuova condizione da parte di donne come lei,le compagne di lavoro che evitano questo fatale incidente in un'epoca, in cui la maternità è tutelata in ogni settore pubblico con il diritto, dopo la gravidanza a rioccupare il posto di lavoro temporaneamente abbandonato. Vengono a definisi nel film due Italie, quella aperta e umilmente dignitosa e quella retrograda, misogena e reazionaria, affetta da pregiudizio verso la diversità, da mobbing verso chi deroga da precise regole sul posto di lavoro e terrorizzata dal rischio di perdere un seppur precario posto di lavoro. In tal senso, ci conforta il fatto che non è questione di età non saper capire i tempi , in quanto due anziani personaggi del film, la madre di Antonio,dallo spiccato ed elegante accento veneto, il personaggio interpretato da Fabrizio Bentivoglio e ed il professore pensionato in piazza che osservano la realtà e ad essa si adeguano con nostalgia e rassegnazione in un paese senza treni e collegato ai grandi centri dalla sola linea automobilistica Cotral.La storia del poliziotto Bentivoglio, frustrato ed isolato viene ad incrociarsi a fine film con quella di Luciana, ormai prossima al parto e corre parallela racchiudendo rimorsi e fragilità, senso di inadeguatezza e ingenuità e subisce la scelta dei turni di servizio,più ingrati insieme ad una poliziotta ,collega di lavoro, anch'essa altrettanto incapace di difendersi dal male. La situazione della protagonista è anch'essa aggravata da un marito immaturo(Alessandro Gassmann), fedifrago e incapace di seguire le problematiche di una donna in gravidanza,oltre che a ricoprire un qualunque lavoro dipendente e sufficientemente remunerativo da garantire le spese di affitto e di sussistenza.Tuttavia Luciana riceve solidarietà da altre donne del film, proponendole anche in gravidanza di lavorare ad occasionali servizi catering e dandole affetto.Ma a Luciana non basta vuole lavoro e maternità senza dover scegliere tra le due strade la meno dolorosa e reagendo passa all'attacco furibondo.
Il film termina forse con alcuni eccessi nel prolungare la scena più drammatica nell'indecisione e nel ritardo dei protagonisti a gestire l'emergenza.
Il linguaggio usato è il romanesco che si contrappone ai dialoghi in un raffinato accento veneto del personaggio Antonio,un superbo Bentivoglio con la madre. Nell'inquadratura finale del film con una sorridente Paola Cortellesi con sullo sfondo tralicci e prati soleggiati ed in fiore lascia il finale aperto in senso ottimistico o meno nel dubbio per lo spettatore ,se il bambino che si vede calciare la palla anni dopo è cresciuto con un solo genitore o con entrambi...
grazie Paola Cortellesi e Massimiliano Bruno da Domenico casomai21
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captain sensible
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mercoledì 4 novembre 2015
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un pieno di emozioni
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Un film che riesce a suscitare emozioni a volte discordanti: risate sincere, serenità, rabbia ed inquetudine.
La regia si muove in questo equilibrio delicato, per raccontare la storia di una coppia ordinaria, con una vita relativamente tranquilla. In particolare ha come focus la storia di Luciana che si trova a vivere una repentina discesa all'inferno, quando ogni sua certezza è messa in dubbio. Bravissima la Cortellesi, la cui interpretazione drammatica colpisce al cuore dello spettatore; bravi Gassman e Bentivoglio che la supportano; in particolare Bentivoglio è il protagonista di quasi una storia nella storia. Un film che non è mai banale e che raggiunge l'obbiettivo di farci riflettere sulla nostra società e l'importanza dei diritti di ciascheduno.
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Un film che riesce a suscitare emozioni a volte discordanti: risate sincere, serenità, rabbia ed inquetudine.
La regia si muove in questo equilibrio delicato, per raccontare la storia di una coppia ordinaria, con una vita relativamente tranquilla. In particolare ha come focus la storia di Luciana che si trova a vivere una repentina discesa all'inferno, quando ogni sua certezza è messa in dubbio. Bravissima la Cortellesi, la cui interpretazione drammatica colpisce al cuore dello spettatore; bravi Gassman e Bentivoglio che la supportano; in particolare Bentivoglio è il protagonista di quasi una storia nella storia. Un film che non è mai banale e che raggiunge l'obbiettivo di farci riflettere sulla nostra società e l'importanza dei diritti di ciascheduno.
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