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Exodus - Dei e Re |
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Un film di Ridley Scott.
Con Christian Bale, Joel Edgerton, John Turturro, Aaron Paul, Ben Mendelsohn.
continua»
Titolo originale Exodus: Gods and Kings.
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 150 min.
- Gran Bretagna, USA, Spagna 2015.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 15 gennaio 2015.
MYMONETRO
Exodus - Dei e Re   
valutazione media:
2,58
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'imponente kolossal d'autore di Ridley Scott
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| martedì 20 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1300 a.C. I cugini Mosè (Bale) e Ramses (Edgerton) crescono insieme come fratelli sotto il regno illuminato del faraone Seti (Turturro). Ma Mosè viene presto a conoscenza delle proprie vere origini: non è come ha sempre creduto il figlio di una principessa egiziana, bensì di una schiava ebrea. E quanto Ramses, salito al trono, lo scopre, lo fa cacciare dall’Egitto. Lui raggiunge un villaggio nel deserto, si sposa, si fa una famiglia, ma il Dio degli ebrei gli ordina di tornare in Egitto e di liberare il suo popolo oppresso e schiavizzato. Sceneggiato a 8 mani da Adam Cooper, Bill Collage, Jeffrey Caine e Steven Zaillian è un kolossal biblico su commissione costato 140 milioni di dollari. Ridley Scott ha accettato di dirigerlo e la sua mano di grande regista si vede tutta: la regia è perfetta, pennello di una tela imponente su cui scenografie (A.Max), musiche (Alberto Iglesias), costumi (Janty Yates), fotografia (Darius Wolski) vanno a creare uno spettacolo imponente e solenne. La critica (salvo rare eccezioni) l’ha stroncato per la sua inconsistenza, ma ormai sembra diventata una moda dare solo e sempre recensioni negative ai film biblici e soprattutto agli ultimi film di Ridley Scott, vero autore e regista, capace di realizzare autentici capolavori, e non solo nel passato. Con ciò è vero che Exodus non è il suo film migliore, è vero che la sceneggiatura talvolta non è all’altezza del suo splendore formale e che il film di epico ha poco. Ma la verità è che forse Exodus è un’operazione diversa da un semplice remake del Gladiatore, peraltro citato più volte implicitamente e una volta in modo assolutamente esplicito (quando Ramses guarda il figlio dormire e dice:“Dorme così sereno perché sa di essere amato”, esattamente come Commodo nel film del 2000), infatti il kolossal che rese Scott universalmente famoso era un film epico che aveva al suo centro una storia molto semplice, una vendetta, che diventava una riflessione straordinaria sullo spettacolo, sul coraggio, sull’onore, ecc. qui abbiamo invece un film biblico che fa della sua anti-epicità il suo umanissimo cuore pulsante. Ci troviamo dunque di nuovo di fronte alla semplice lotta tra due personaggi, fuori dal tempo e dalla storia. Il resto poco importa. È per questo che l’idea di far costruire agli ebrei le piramidi (in realtà costruite millenni prima) non è errata, ma solo simbolica, a Scott non interessa la Storia, ma solo che la sua storia sia inserita in un contesto credibile. Scott gioca sui personaggi, sulla loro dicotomia estrema, sulla loro violenza ed umanità: un Ramses crudele eppur capace di piangere per il proprio figlio e di amarlo teneramente, un Mosè servo fedele di Dio eppure uomo violento, crudele, capace di abbandonare la propria famiglia senza battere ciglio e soprattutto di incolpare per qualsiasi sua azione sbagliata il Dio in nome del quale combatte. “Ramses si crede un dio, Mosè invece si ritiene secondo solo al suo Dio” (C.Bale). Exodus dunque è uno spettacolo imponente, presentato in un 3D di grande realismo e funzionalità, con al centro una storia semplice, fatta di due personaggi che si interrogano sul loro posto nel mondo, sulle loro vite e sulla loro fratellanza. Non sarà il film che cambia la carriera di Ridley Scott, ma è solo la riconferma di quanto un grande regista sappia trarre qualcosa di originale anche dalle cose che a prima vista possono parere più scontate. Attori magnetici.
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