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silvia63
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giovedì 6 marzo 2014
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una missione importante...
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Il film racconta la storia di un gruppo di americani e non solo che durante la seconda guerra mondiale si dedico' al recupero delle opere d'arte saccheggiate dai nazisti per restituirle ai legittimi proprietari. Questo film mi ha dato la possibilita' di conoscere una storia italiana analoga, la storia della lista di Pasquale Rotondi, esperto d'arte che nascose e salvo' tantissime opere italiane da tale saccheggio. Il film mi e' piaciuto anche se definito infedele da taluni. Questi uomini virtuosi vanno ricordati!
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marziol
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lunedì 3 marzo 2014
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come un film d'altri tempi
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Questo film di Clooney (anche tra i protagonisti) propone un cast "all star" per raccontare una storia ispirata a fatti veri accaduti durante la seconda guerra mondiale. Il prodotto che ne esce è molto gradevole, un po' ingenuo se si vuole... un po' somigliante ai film sulla seconda guerra che si giravano negli anni '50 e '60. Dal mio punto di vista si tratta di un pregio, sono due orette di intrattenimento puro e gli attori scelti sono azzeccatissimi e tutti nella parte.
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jaylee
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domenica 2 marzo 2014
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la battaglia più importante
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George Clooney, uno degli artisti di Hollywood più influenti degli ultimi dieci anni, ci propone la storia di una corpo speciale nell'Esercito USA che, negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, ebbe il compito di recuperare le opere d'arte trafugate dai Nazisti (ed evitare che se successivamente se le portassero via i Sovietici).
Frank Stokes (Clooney) metterà insieme dunque un improbabile team di curatori di museo (M. Damon), architetti (B. Murray e J. Goodman), critici e professori d'arte (B. Balaban, J. Dujardin e H. Bonneville), tutti piuttosto attempati e con virtualmente zero esperienza in ambito militare; ma con una missione per la quale più di uno di loro pagherà con la vita: salvare la memoria della nostra civiltà attraverso le espressioni di arte che ne rappresentano il punto più alto.
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George Clooney, uno degli artisti di Hollywood più influenti degli ultimi dieci anni, ci propone la storia di una corpo speciale nell'Esercito USA che, negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, ebbe il compito di recuperare le opere d'arte trafugate dai Nazisti (ed evitare che se successivamente se le portassero via i Sovietici).
Frank Stokes (Clooney) metterà insieme dunque un improbabile team di curatori di museo (M. Damon), architetti (B. Murray e J. Goodman), critici e professori d'arte (B. Balaban, J. Dujardin e H. Bonneville), tutti piuttosto attempati e con virtualmente zero esperienza in ambito militare; ma con una missione per la quale più di uno di loro pagherà con la vita: salvare la memoria della nostra civiltà attraverso le espressioni di arte che ne rappresentano il punto più alto. E quando il Presidente Truman, che erediterà dal suo predecessore Roosevelt la missione, chiederà a Stokes se un'opera d'arte vale una vita umana, lo stesso Stokes cambierà idea rispetto a quanto diceva lui stesso: l'arte è il riscatto di una civiltá umana che rischia continuamente di sprofondare nella barbarie (e mai come in quel momento) e se qualcosa rimarrà degno di essere ricordato da chiunque verrà dopo di noi, allora vale la pena combattere ad ogni costo la battaglia per assicurarci che quel qualcosa di veramente eterno sopravviva alla nostra mortalità.
Facile immaginare come il buon George sia rimiasto affascinato da questa storia, per di più abbinato ad un periodo storico a lui sicuramente congeniale (Intrigo a Berlino, La Sottile Linea Rossa, per non tacere di Good Night and Good, inizio anni '50), e dove gli USA combatterono una delle ultime guerre "romantiche" della storia. Peraltro, per mood e stile visivo, The Monuments Men, potrebbe benissimo essere un film dell'epoca d'oro di Hollywood, come Il Ponte sul Fiume Kwai, La Grande Fuga, Operazione Sottoveste... Non a caso i momenti migliori sono alcuni siparietti (in particolare il duo Murray-Balaban, che convincono un nazista a ritirarsi grazie a John Wayne (!), e smascherano Il gerarca Stahl con la sua collezione di Renoir e Cezanne appesi nel salotto...), tesi a sdrammatizzare una guerra che fu, in realtà, estremamente cruenta. Da questo punto di vista, ambientazioni, musica, immagini, tutto impeccabile.
Purtroppo, proprio questo stile retro, a volte propagandistico e pieno di troppi clichè, come i nazisti bidimensionali, la bandiera USA in barba ai sovietici, la quasi parentesi romantica tra la francese e l'americano, le musiche di Bing Crosby durante il natale al fronte,i costanti e a volte un pò stucchevoli riferimenti alla tragedia ebraica finiscono con indebolire parecchio un film, che sembra più alla fine un divertissment pieno di stelle (e non abbiamo citato Cate Blanchett, pure lei curiosamente un pò fuori parte) presenti per fare un favore al regista. Piccola curiosità: The Monuments Men sarebbe dovuto uscire per le festività natalizie, e in effetti il target sembrerebbe quello di un pubblico in cerca di buoni sentimenti e con poca voglia di qualcosa di realisticamente violento.
Mezzo passo falso per il Clooney regista che conferma (vedi In Amore Niente Regole) essere più a suo agio con sfumature più cupe e impegnate (Good Night and Good Luck, Le Idi di Marzo). Se volessimo fare un paragone in linea col film, più Vermeer e meno Monet, George... (www.versionekowalski.it)
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ollipop
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domenica 2 marzo 2014
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riusciranno i nostri eroi a salvare la"madonna"?
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ambiziosa quanto superficiale opera ultima di un Clooney che pur affidandosi a una squadra di ottimi attori non riesce mai a coinvolgere : scontato umorismo stemperato dal sacrificio di due del gruppo e tema pseudimoralistico se morire per salvare il patrimonio artistico ha un senso in una guerra che ha fatto milioni di morti per fini meno epici!
americani ovviamente buoni e incredibilmente autocritici e tedeschi al solito ridicoli e sempre molto cattivi
sceneggiatura zoppicante con dialoghi inesistenti :poca drammaticita' ma piuttosto atmosfera da Indiana Jones alla ricerca dell'arca perduta .
Qui si cerca di trovare e salvare la Madonna col Bambino : operazione ovviamente compiuta con finale scontato nonostante un goffo tentativo di renderlo
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ambiziosa quanto superficiale opera ultima di un Clooney che pur affidandosi a una squadra di ottimi attori non riesce mai a coinvolgere : scontato umorismo stemperato dal sacrificio di due del gruppo e tema pseudimoralistico se morire per salvare il patrimonio artistico ha un senso in una guerra che ha fatto milioni di morti per fini meno epici!
americani ovviamente buoni e incredibilmente autocritici e tedeschi al solito ridicoli e sempre molto cattivi
sceneggiatura zoppicante con dialoghi inesistenti :poca drammaticita' ma piuttosto atmosfera da Indiana Jones alla ricerca dell'arca perduta .
Qui si cerca di trovare e salvare la Madonna col Bambino : operazione ovviamente compiuta con finale scontato nonostante un goffo tentativo di renderlo drammatico
se Clooney si e' ispirato a "Salvate il soldato Ryan" forse non se lo ricordava perfettamente ! Siamo lontani anni luce!
Grande occasione persa con un tema che poteva e doveva prestarsi a ben altra realizzazione
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hollyver07
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sabato 1 marzo 2014
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estetica bella ma storicamente infedele e distorto
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Ciao. Film che appaga solo il senso estetico, grazie a delle impeccabili ricostruzioni del tempo che fu...! Discretamente recitato da un cast importante ed appariscente al quale corrispondono recitazioni chiaramente commisurate per ognuno degli attori - a causa del mio elevato gradimento personale metto sempre in prima fila Cate Blanchett la quale, a causa della trama "tirata per le orecchie" mi è apparsa sprecata nel ruolo ma è sempre un piacere apprezzarne la sua fascinosa presenza scenica -. Sceneggiatura e regìa... alla Clooney....! Sta diventando un "quasi" marchio di fabbrica, l'attore/regista s'è abbonato alla piacioneria liberal ed i suoi films ne risentono parecchio.
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Ciao. Film che appaga solo il senso estetico, grazie a delle impeccabili ricostruzioni del tempo che fu...! Discretamente recitato da un cast importante ed appariscente al quale corrispondono recitazioni chiaramente commisurate per ognuno degli attori - a causa del mio elevato gradimento personale metto sempre in prima fila Cate Blanchett la quale, a causa della trama "tirata per le orecchie" mi è apparsa sprecata nel ruolo ma è sempre un piacere apprezzarne la sua fascinosa presenza scenica -. Sceneggiatura e regìa... alla Clooney....! Sta diventando un "quasi" marchio di fabbrica, l'attore/regista s'è abbonato alla piacioneria liberal ed i suoi films ne risentono parecchio. Mancano guizzi di vero genio e la struttura del film appare sfrontatamente patinata ed avulsa dall'idea di truce rabbiosità di un contesto che racconti un qualsiasi aspetto della seconda guerra mondiale. Il difetto più grave del film è a livello di contestualizzzazione e ricostruzione storica. Dal racconto sono emendate le reali motivazioni che spinsero gli americani e soci ad inseguire i tesori d'arte depredati per i quali la figura da associare ai "ricercatori" non è solo quella dei cavalieri paladini... ma anche quella dei ben più ambigui e meno meritori crociati. In tale ottica... non andrebbe dimenticato che al consistente saccheggio d'Europa si unirono anche i liberatori che a loro volta misero le mani su inestimabili tesori, documenti e testimonianze storiche, diciamo... semplici souvenir, i quali, dopo molti decenni di oblìo, sono misteriosamente rispuntati all'interno di facoltose collezioni private; un esempio a caso...: i documenti originali sulle leggi razziali di Norimberga, "conservati" dal generale George S(uperman) Patton fin quasi alla morte (poi donati ad un museo o biblioteca americano) e magari altra "robetta" sparsa qui e la. Inoltre, nonostante i nazzisti non si distinguessero per l'innata delicatezza i modi civili e la mancanza di fanatismo, non fecero assolutamente "terra bruciata" delle opere d'arte distruggendole pur di non vederle sfuggire di mano. Magari solo per scaltrezza, sarebbe stato un'atto inutile e chiaramente controproducente, visto che intendevano sfruttare quell'immenso tesoro per fuggire, oppure rifinanziare una potenziale rinascita del Reich, mantenere in vita lo status da privilegiati dopo la guerra o semplicemente comprarsi l'impunità/libertà. Piuttosto... a ben vedere il concetto di presunta distruzione dei beni avrebbe giovato a tanti... esclusi i legittimi proprietari! Storia vera o contorta che sia a parte... un film che non mi ha affatto entusiasmato. Prevedibile nella forma, scontato nella regìa e tremendamente impreciso nei contenuti, mi è garbato solo in termini tecnici e nelle interpretazioni di Goodman e Blanchett. Da vedere per puro sfizio e rapidamente dimenticare. Saluti a tutti
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nino pell.
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mercoledì 26 febbraio 2014
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un film sicuramente degno di interesse
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Questo film di George Clooney risulta sicuramente degno di interesse in quanto mette in evidenza l'intraprendenza ed il coraggio di un gruppo di uomini arruolati nell'esercito americano e chiamati Monuments men, aventi il preciso scopo di restituire le preziose opere d'arte che i nazisti avevano meschinamente sottratto alle varie nazioni europee che nel corso della seconda Guerra mondiale si erano venute a trovare sotto l'egemonia tedesca. Il film pertanto si snoda in una sorta di percorso quasi parallelo agli orrori della guerra determinati dalle migliaia di soldati uccisi durante le varie battaglie che si sono succedute in questo periodo storico e che invece si concentra a portare alla luce sicuramente un altro tipo di orrore altrettanto degno di nota: il depauperamento storico ed artistico ad opera del nazismo ai danni di molte nazioni europee e della dignità culturale di queste ultime.
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Questo film di George Clooney risulta sicuramente degno di interesse in quanto mette in evidenza l'intraprendenza ed il coraggio di un gruppo di uomini arruolati nell'esercito americano e chiamati Monuments men, aventi il preciso scopo di restituire le preziose opere d'arte che i nazisti avevano meschinamente sottratto alle varie nazioni europee che nel corso della seconda Guerra mondiale si erano venute a trovare sotto l'egemonia tedesca. Il film pertanto si snoda in una sorta di percorso quasi parallelo agli orrori della guerra determinati dalle migliaia di soldati uccisi durante le varie battaglie che si sono succedute in questo periodo storico e che invece si concentra a portare alla luce sicuramente un altro tipo di orrore altrettanto degno di nota: il depauperamento storico ed artistico ad opera del nazismo ai danni di molte nazioni europee e della dignità culturale di queste ultime. La pellicola scorre come un melodramma supportato da una certa vena di comicità e che riesce a cogliere nel segno soprattutto grazie ai risultati finali che i protagonisti della vicenda riescono a conseguire nel corso delle sequenze finali. A me questo film che porta alla regia la firma di George Clooney ha sostanzialmente trovato riscontro con il mio gusto ed il mio interesse, soprattutto perché attraverso uno stile poco pesante ma direttamente efficace nel suo intento, ha pienamente raggiunto lo scopo di riportare alla memoria e farci quindi riflettere di come sia stato importante combattere e difendere l'identità storico culturale di ogni singolo popolo europeo dalla bramosia e dall'ingiustizia del nazismo.
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alex2044
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martedì 25 febbraio 2014
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un film antico ma piacevole
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Un film che mi è piaciuto . Un film con qualcosa di antico forse perfino un po' naif . Un film che mi ha fatto tornare ai tempi della mia infanzia quando nei film un po' di propaganda i buoni ,gli americani , combattevono i cattivi,i nazisti , insieme ai sempliciotti ma predatori , i russi .Versione con qualche fondo di verità ma naturalmente non esaustiva se si trattasse di un trattato di storia che il nostro modo di pensare odierno non ammette più da qui le critiche troppo spesso ideologiche . Un è un film bello brutto rimane un film e questo è un film onesto con un bravo regista , con degli ottimi attori , una ricostruzione dell'epoca corretta ed uno svolgimento serrato e mai lezioso.
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Un film che mi è piaciuto . Un film con qualcosa di antico forse perfino un po' naif . Un film che mi ha fatto tornare ai tempi della mia infanzia quando nei film un po' di propaganda i buoni ,gli americani , combattevono i cattivi,i nazisti , insieme ai sempliciotti ma predatori , i russi .Versione con qualche fondo di verità ma naturalmente non esaustiva se si trattasse di un trattato di storia che il nostro modo di pensare odierno non ammette più da qui le critiche troppo spesso ideologiche . Un è un film bello brutto rimane un film e questo è un film onesto con un bravo regista , con degli ottimi attori , una ricostruzione dell'epoca corretta ed uno svolgimento serrato e mai lezioso. Simpatica ed intelligente la scena finale con Clooney vecchio interpretato da quello vecchio rivoluzionario mai pentito del padre di George .
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mickey97
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martedì 25 febbraio 2014
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buone le intenzioni ma tutto il resto è noia
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Buone le intenzioni ma tutto il resto è noia e solo noia, George Clooney si rivela nuovamente incapace di fare il regista ma solo l'attore, visto che non fa altro che mostrare in maniera più che palese ottime premesse per poi farle dissolvere nel nulla con la creazione di un prodotto inverosilmente noioso che infrange e di conseguenza distrugge le aspettative venutesi a creare dopo aver definitivamente percepito l'idea da cui il film andrà a svilupparsi, ma di questa appunto si perdono le tracce ed il risultato di questa gravissima perdita è senz'altro la pessima relizzazione di un film che appare agli occhi dello spettatore, senza ombra di dubbio mediocre ed estremamente noioso.
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Buone le intenzioni ma tutto il resto è noia e solo noia, George Clooney si rivela nuovamente incapace di fare il regista ma solo l'attore, visto che non fa altro che mostrare in maniera più che palese ottime premesse per poi farle dissolvere nel nulla con la creazione di un prodotto inverosilmente noioso che infrange e di conseguenza distrugge le aspettative venutesi a creare dopo aver definitivamente percepito l'idea da cui il film andrà a svilupparsi, ma di questa appunto si perdono le tracce ed il risultato di questa gravissima perdita è senz'altro la pessima relizzazione di un film che appare agli occhi dello spettatore, senza ombra di dubbio mediocre ed estremamente noioso. Clooney si pone a capo dei Monuments Men, una squadra avente il compito di salvare le opere d'arte ma è proprio arrivati a questo punto che appare lecito domandarsi se vale realmente la pena morire per l'arte, quindi è veramente necessario sacrificarsi per quest'ultima?. Per Clooney sembra proprio di sì e tende a mostrare degli ideali, facendo così in modo che trovi la nostra apparizione quando in realtà lo spettatore cataloga il suo film come il peggiore inerente all'arte, dal momento che è come se venisse offesa data la mancata considerazione nei confronti dell'idea di partenza. Infatti Monuments Men, perde totalmente di vista quello che dovrebbe essere il suo obbiettivo sfociando di conseguenze in situazione per nulla richieste ed è proprio da queste che si genera l'inverosimile noia, è stato veramente un'occasione sprecata così come sono stati sprecati Blanchett e Damon, definitivamente messi in secondo piano per dario spazio ad altri, Clooney se ne concede fin troppo ma almeno si mostra capace di fare l'attore. Monuments Men è un film che alimenta delle speranze per poi renderle evanescenti ovvero del tutto inesistenti e poi esce completamente fuori dal binario senza sapere dove andare a parare, un film realmente mediocre e noioso che senza ombra di dubbio lascia l'amaro in bocca.
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vezzali
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lunedì 24 febbraio 2014
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il parto della montagna
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"Monuments Men" aveva tutti gli ingredienti per diventare uno dei classici hollywoodiani nel miglior senso della parola, di quelli che intrattengono senza dimenticare di trasmettere valori o almeno un pensiero: aveva un'idea brillante iniziale (uomini al fronte una volta tanto non per distruggere, ma per tramandare il meglio della creatività umana ai posteri), aveva un grande cast (ma c'era proprio bisogno di scomodare Cate Blanchett??), aveva un budget sontuoso. Però la produzione si è dimenticata di un piccolo particolare: serviva un regista (che magari desse qualche piccola scossa anche all'encefalogramma dello sceneggiatore). Come nelle "Idi di marzo", ancora una volta Clooney è non solo piatto e incapace di trasmettere una sola emozione (neppure con le canzoncine di Natale incise dai familiari per i cari eroici e lontani), ma anche ambiguo ideologicamente, perché con tutti i suoi sbandieramenti "di sinistra" ci riesce a regalare il suo guizzo più "spiritoso" facendo una pernacchia ai russi barbari e cattivi in piena tradizione better dead than red.
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"Monuments Men" aveva tutti gli ingredienti per diventare uno dei classici hollywoodiani nel miglior senso della parola, di quelli che intrattengono senza dimenticare di trasmettere valori o almeno un pensiero: aveva un'idea brillante iniziale (uomini al fronte una volta tanto non per distruggere, ma per tramandare il meglio della creatività umana ai posteri), aveva un grande cast (ma c'era proprio bisogno di scomodare Cate Blanchett??), aveva un budget sontuoso. Però la produzione si è dimenticata di un piccolo particolare: serviva un regista (che magari desse qualche piccola scossa anche all'encefalogramma dello sceneggiatore). Come nelle "Idi di marzo", ancora una volta Clooney è non solo piatto e incapace di trasmettere una sola emozione (neppure con le canzoncine di Natale incise dai familiari per i cari eroici e lontani), ma anche ambiguo ideologicamente, perché con tutti i suoi sbandieramenti "di sinistra" ci riesce a regalare il suo guizzo più "spiritoso" facendo una pernacchia ai russi barbari e cattivi in piena tradizione better dead than red. Se il parto delle cave tedesche è stato nientepopodimeno che una madonna di Michelangelo, il parto di questa pellicola è il classico topolino del motto.
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