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no_data
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martedì 29 luglio 2014
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l'arte di essere americani
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L'idea di fondo non è male: l'arte come patrimonio, come radice della nostra identità, del nostro essere; la cultura come punto di partanza per ricordarci che siamo umani e, da lì, per ricostruire un continente distrutto dalla guerra. Questa idea merita rispetto e bisogna riconoscere come sia effettivamente vera. Tuttavia, il film in alcuni punti sembra perdere di vista questa linea: purtroppo spesso sembra più impegnato a dimostrare quanto sono stati bravi e meticolosi gli Americani e quanto di buono abbiano fatto in Europa. La realtà è, come spesso accade, molto più complessa! Gli episodi in cui le forze alleate hanno distrutto opere d'arte di grande valore durante il secondo conflitto mondiale sono noti e il film forse avrebbe dovuto fare un pò di autocritica in più.
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L'idea di fondo non è male: l'arte come patrimonio, come radice della nostra identità, del nostro essere; la cultura come punto di partanza per ricordarci che siamo umani e, da lì, per ricostruire un continente distrutto dalla guerra. Questa idea merita rispetto e bisogna riconoscere come sia effettivamente vera. Tuttavia, il film in alcuni punti sembra perdere di vista questa linea: purtroppo spesso sembra più impegnato a dimostrare quanto sono stati bravi e meticolosi gli Americani e quanto di buono abbiano fatto in Europa. La realtà è, come spesso accade, molto più complessa! Gli episodi in cui le forze alleate hanno distrutto opere d'arte di grande valore durante il secondo conflitto mondiale sono noti e il film forse avrebbe dovuto fare un pò di autocritica in più. il film, inoltre, vede sulla scena un cast importante sotto la direzione di un M. Clooney che sembra aver abbandonato i toni critici di "Good night and good luck" e de "le idi di marzo" per assumere una posizione più morbida anche verso gli Stati Uniti. Oltre gli indubbi difetti, è però un film che fa riflettere e che può aiutare a far capire l'importanza dell'arte e della cultura, che rappresentano a tutti gli effetti una parte del nostro essere.
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buba78
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martedì 22 luglio 2014
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il cast c'è!
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le critiche lette del film le capisco, però ho visto film con aspettative molto più alte, mooooolto più brutti.
Comunque una risata, un pò di tensione, un pò di tenerezza ci sono, ovviamente la storia è molto interessante e poteva uscire un super film, invece è medio basso......
si poteva fare di più!
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liuk!
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venerdì 11 luglio 2014
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l'arte rubata
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Tema interessante per questo Monuments Men, tratto dalla vera storia del recupero da parte di un gruppo di professori americani di dipinti ed operte d'arte trafugate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. La pellicola è piuttosto realistica, fedelmente ispirata alle foto d'epoca, e lo spettatore riesce ad immedesimarsi piuttosto facilmente nel clima bellico ed artistico. Purtroppo ci si ferma qui, la storia non è particolarmente sviluppata così come non lo sono i personaggi e questo è un vero peccato dato il cast stellare utilizzato. A limite del documentario, Monuments Men avanza velocemente destando interesse ma non appassionando. Complessivamente merita comunque la sufficienza piena.
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Tema interessante per questo Monuments Men, tratto dalla vera storia del recupero da parte di un gruppo di professori americani di dipinti ed operte d'arte trafugate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. La pellicola è piuttosto realistica, fedelmente ispirata alle foto d'epoca, e lo spettatore riesce ad immedesimarsi piuttosto facilmente nel clima bellico ed artistico. Purtroppo ci si ferma qui, la storia non è particolarmente sviluppata così come non lo sono i personaggi e questo è un vero peccato dato il cast stellare utilizzato. A limite del documentario, Monuments Men avanza velocemente destando interesse ma non appassionando. Complessivamente merita comunque la sufficienza piena.
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alexander 1986
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domenica 15 giugno 2014
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francamente ridicolo
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''Chi ci garantisce che il David di Michelangelo continuerà a stare in piedi? Chi ci garantisce che il sorriso della Gioconda continuerà ad affascinarci come ha fatto sinora?'' Già una battuta del genere dovrebbe fare capire il livello dell'ultima pellicola di George Clooney, dedicata a un tema comunque interessante: la guerra sotterranea combattuta da un manipolo di uomini (autonominatisi 'Monuments Men', per l'appunto) per recuperare le opere d'arte razziate dai nazisti tra Francia e Belgio, e ostacolare il tentativo di un genocidio culturale.
Frank Stokes (Clooney) è una specie di Danny Ocean in divisa: simpatico gigione leader di una squadra quantomeno improbabile, composta da due bellocci, Damon e Dujardin (con quest'ultimo, premio Oscar, costretto a fare solo il 'francese'), e due comici in pensione, Goodman e Murray.
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''Chi ci garantisce che il David di Michelangelo continuerà a stare in piedi? Chi ci garantisce che il sorriso della Gioconda continuerà ad affascinarci come ha fatto sinora?'' Già una battuta del genere dovrebbe fare capire il livello dell'ultima pellicola di George Clooney, dedicata a un tema comunque interessante: la guerra sotterranea combattuta da un manipolo di uomini (autonominatisi 'Monuments Men', per l'appunto) per recuperare le opere d'arte razziate dai nazisti tra Francia e Belgio, e ostacolare il tentativo di un genocidio culturale.
Frank Stokes (Clooney) è una specie di Danny Ocean in divisa: simpatico gigione leader di una squadra quantomeno improbabile, composta da due bellocci, Damon e Dujardin (con quest'ultimo, premio Oscar, costretto a fare solo il 'francese'), e due comici in pensione, Goodman e Murray. Ci si vorrebbe fare almeno due risate, ma fra battute sciocche ed empiti di orgoglio nazionalistico in salsa reaganiana, e insospettabili in Clooney, ciò non è possibile. Discreta, forse, la scenografia; scialbe le interpretazioni degli attori, quantomeno discutibile il senso di alcune scene. Difficile fare peggio di così con un materiale simile.
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enzo70
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lunedì 9 giugno 2014
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un meritorio ricordo della storia
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Clooney dirige, bene, un film di rivisitazione della storia. Verso la fine della seconda guerra mondiale, in coincidenza con lo sbarco in Normandia, Roosvelt dà mandato ad uno storico dell’arte, George Stout, di mettere su un piccolo esercito di improbabili soldati, ma eccellenti esperti e studiosi di arte, per evitare che i nazisti commettano l’ennesimo delitto, distruggendo le opere d’arte. La storia la fa da padrona e l’eccezionale cast scelto da Clooney diventa di contorno rispetto ai fatti. Per assurdo prevale la funzione documentarista ed il messaggio del regista, la fondamentale funzione dell’arte come dna della civiltà moderna, rispetto al resto.
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Clooney dirige, bene, un film di rivisitazione della storia. Verso la fine della seconda guerra mondiale, in coincidenza con lo sbarco in Normandia, Roosvelt dà mandato ad uno storico dell’arte, George Stout, di mettere su un piccolo esercito di improbabili soldati, ma eccellenti esperti e studiosi di arte, per evitare che i nazisti commettano l’ennesimo delitto, distruggendo le opere d’arte. La storia la fa da padrona e l’eccezionale cast scelto da Clooney diventa di contorno rispetto ai fatti. Per assurdo prevale la funzione documentarista ed il messaggio del regista, la fondamentale funzione dell’arte come dna della civiltà moderna, rispetto al resto. Certo avere a disposizione, tra gli altri, gente come Matt Demon, Bill Murray, John Goodman e lo stesso Clooney è di per se un evento. Ma pensare che opere fondamentali della creazione dell’uomo siano state salvate dalla passione di uomini che hanno rischiato la vita per l’arte è un valore che va oltre il significato di un film. E di questo a Clooney va dato merito.
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veritasxxx
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venerdì 16 maggio 2014
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una colossal..e bufala
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Con un cast del genere tutto mi aspettavo tranne che una bufala colossale...e invece...sceneggiatura mal costruita e scene senza senso logico. Bill Murray e John Goodman sembrano due vecchietti capitati lì per caso. Da evitare.
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melvin ii
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lunedì 24 marzo 2014
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la battaglia dell'arte
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“The Monuments Men” è un film del 2014 scritto, diretto, prodotto ed interpretato da George Clooney.
Oltre a Clooney del cast fanno parte Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Bob Balaban, Hugh Bonneville e Cate Blanchett.
La pellicola è la trasposizione cinematografica del libro omonimo Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia scritto da Robert M. Edsel nel 2009.
Un plotone dell'esercito americano, composto da critici ed esperti d'arte, direttori di musei guidato dal Tenente George Stou(Clooney)t sul finire della seconda guerra mondiale ha il compito di cercare e recuperare ogni opera d'arte rubata dai nazisti per poterle riconsegnarle ai legittimi proprietari e salvarle dalla volontà di distruggerle di Adolf Hitler, nonostante lo scetticismo e diffidenza degli Alleati
Il film sebbene presentato come genere drammatico, a mio avviso, può essere considerato come uno bello ed efficace spot dell’eroismo e patriottismo americano.
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“The Monuments Men” è un film del 2014 scritto, diretto, prodotto ed interpretato da George Clooney.
Oltre a Clooney del cast fanno parte Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Bob Balaban, Hugh Bonneville e Cate Blanchett.
La pellicola è la trasposizione cinematografica del libro omonimo Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia scritto da Robert M. Edsel nel 2009.
Un plotone dell'esercito americano, composto da critici ed esperti d'arte, direttori di musei guidato dal Tenente George Stou(Clooney)t sul finire della seconda guerra mondiale ha il compito di cercare e recuperare ogni opera d'arte rubata dai nazisti per poterle riconsegnarle ai legittimi proprietari e salvarle dalla volontà di distruggerle di Adolf Hitler, nonostante lo scetticismo e diffidenza degli Alleati
Il film sebbene presentato come genere drammatico, a mio avviso, può essere considerato come uno bello ed efficace spot dell’eroismo e patriottismo americano.
Gli americani, oltre ad essere i difensori della Libertà e della Democrazia, sfidarono il nazismo anche nella cultura.
Il film sarebbe andato bene in un epoca pre caduta del Muro di Berlino. Visto oggi, appare retrò e poco coinvolgente soprattutto per il pubblico più giovane
La parata di stelle, tutte all’altezza della situazione, rendono digeribile una storia, seppure vera, altrimenti scontata e prevedibile.
Il film non brilla per ritmo ed intensità, nonostante alcuni momenti tragici.
Lo spettatore segue la storia, ma non si appassiona.
I tedeschi e i Russi sono raffigurati secondo stereopiti.
La regia di Clooney è semplice, ferma, matura.
Cate Blanchett, si conferma in un momento di grazia artistica. Il suo personaggio( impiegata francese di museo) è ben fatto, trasmette emozione e drammaticità.
Intensa e raffinata la scena della cena tra Blanchett e Matt Damon.
Il finale,anche se da “bacio perugina”, piace, perché se si ha un ideale alto e nobile, si può mettere in gioco anche la vita, senza mai pentirsene
“The Monument men” ha il merito di raccontare un aspetto della seconda guerra mondiale che per molti sarebbe stata sconosciuta..
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cine_debuttante
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lunedì 17 marzo 2014
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un'occasione persa
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Avevo grandi aspettative per questo film, peccato.
Colonna sonora debole, trama debole, battute debolissime. peccato.
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aldeb4ran
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mercoledì 12 marzo 2014
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mi aspettavo di meglio
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Scherzosamente si potrebbe riassumere il film così: da una parte gli americani, i cowboy buoni, che cercano di recuperare le opere d'arte d dai tedeschi cattivi che invece cercano di sfuggirgli per distruggerli impunemente. A complicare la situazione ci sono i sovietici, che da est fanno asso piglia tutto...
Scherzi a parte, mi aspettavo di più da questo film. La vicenda è interessante, ma manca un approfondimento sulle motivazioni storiche, politiche e ideologiche su i comportamenti delle parti in causa, accennate solo con qualche battuta. Tutto quindi si riduce al binomio buono e cattivo, rispettivamente assegnato ad americani e tedeschi, con i sovietici sullo sfondo nel ruolo di futuri antagonisti.
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Scherzosamente si potrebbe riassumere il film così: da una parte gli americani, i cowboy buoni, che cercano di recuperare le opere d'arte d dai tedeschi cattivi che invece cercano di sfuggirgli per distruggerli impunemente. A complicare la situazione ci sono i sovietici, che da est fanno asso piglia tutto...
Scherzi a parte, mi aspettavo di più da questo film. La vicenda è interessante, ma manca un approfondimento sulle motivazioni storiche, politiche e ideologiche su i comportamenti delle parti in causa, accennate solo con qualche battuta. Tutto quindi si riduce al binomio buono e cattivo, rispettivamente assegnato ad americani e tedeschi, con i sovietici sullo sfondo nel ruolo di futuri antagonisti. Ricorda in questo i vecchi film di guerra, uni spot pro Usa. Memorabile il pezzo finale in questo senso.
Sarebbero 2 stelle e mezzo, ma non potendole scegliere ho messo 3.
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asdrubale03
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giovedì 6 marzo 2014
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ammiro george clooney
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Veramente bello che qualcuno ha voluto ricordare queste persone, che sono scese in battaglia per proteggere l'arte ebrea.Splendidi tutti gli attori che si sono calati benissimo nella parte.Niente da dire quanto riguarda la regia.L'unica pecca del film è che certe volte è un po' noiosetto.
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