Su diretta autorizzazione del presidente Roosvelt, un manipolo di uomini che si occupano a vario titolo di arte viene spedito in Europa per cercare di evitare che Hitler possa razziare tutte le più importanti opere d'arte dando poi fuoco a quelle considerate "degenerate". Tratto da una storia vera.
Mettiamo subito i puntini sulle i: tra il bellissimo e omonimo libro e questo film c'è la stessa distanza che separa l'Europa dall'America; ed è proprio questo il peccato più grave di cui si macchia l'ultimo film targato Clooney. Il libro è infatti appasionante ed emozionante e sa alternare con grande gusto momenti romanzeschi a precise ricostruzioni storiche. Lo stesso Clooney prova un po' anche lui a giocare su vari registri ma l'operazione non riesce; il passaggio dai momenti di farsa a quelli più drammatici risulta decisamente di cattivo gusto. In generale comunque è proprio il film in se che non riesce mai a decollare nonostante un grande ma sprecato cast. Lo spettatore non riesce ad appassionarsi alle avventure di questo manipolo di uomini che entrano nell'esercito con una nobilissima missione e cioè quella di salvare i grandi capolavori dell'arte. Il fatto è che il ritmo è soporifero, la narrazione banale e alcune situazioni stanno al film come il cacio a merenda. Insomma duole dirlo ma questa riproposizione del cinema di guerra a tratti più leggero con il leit motive fischiato che richiama quello del fiume Kwai non ci ha proprio convinto. Un vero peccato perchè Clooney alla sua peggiore performance da regista trascina con se un gruppo di ottimi attori che appaiono o fuori posto (Dujardin) o mal sfruttati (Murray e Goodman) o anonimi (Damon). Insomma duole dirlo ma il film risulta essere un monumento alla delusione.
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chrisbots
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venerdì 24 ottobre 2014
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sì, ma...
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Ho letto qualcuna delle tue recensioni e devo dire che quasi sempre mi trovo d'accordo con le tue idee. Tuttavia Monuments Men non mi è parso così disastroso. Premetto che non ho letto il libro, ma anche che per me ogni film va giudicato possibilmente solo come tale, perché un libro ha delle caratteristiche e un modo di narrare e trasmettere diversi... Detto questo, le critiche che hai mosso sono abbastanza condivisibili, specie il modo in cui non viene sfruttato un cast meraviglioso, costruendo il film su personaggi piuttosto piatti, in un contesto altrettanto piatto. Infatti, almeno dal mio punto di vista, non mi è mai stata data l'idea che i personaggi si trovassero in guerra. Sembrava piuttosto una scampagnata tra amici, o una partita di soft air.
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Ho letto qualcuna delle tue recensioni e devo dire che quasi sempre mi trovo d'accordo con le tue idee. Tuttavia Monuments Men non mi è parso così disastroso. Premetto che non ho letto il libro, ma anche che per me ogni film va giudicato possibilmente solo come tale, perché un libro ha delle caratteristiche e un modo di narrare e trasmettere diversi... Detto questo, le critiche che hai mosso sono abbastanza condivisibili, specie il modo in cui non viene sfruttato un cast meraviglioso, costruendo il film su personaggi piuttosto piatti, in un contesto altrettanto piatto. Infatti, almeno dal mio punto di vista, non mi è mai stata data l'idea che i personaggi si trovassero in guerra. Sembrava piuttosto una scampagnata tra amici, o una partita di soft air. Ma non butterei via tutto. Ci sono molte scene buone, tecnicamente valide, con dialoghi che difficilmente cadono nel superficiale. Insomma, il cinema adesso sta prendendo una brutta piega, verso la spettacolarizzazione di tutto e quando George Clooney, uno che potenzialmente potrebbe abusare di questa tendenza, rallenta il ritmo e prova a fare un film che faccia riflettere, tu me lo bocci senza nemmeno rinviarlo a settembre? Sarà sicuramente anche una questione di aspettative, visto che io l'ho visto dopo che tutti me ne avevano parlato male...
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