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enzo70
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giovedì 1 ottobre 2015
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il dolore che diventa speranza
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L’amore ai tempi del cancro, il tumore non ha colpe, è solo un incidente involontario, strano incrocio di cellule impazzite che vanno insieme alla stelle, astrologia e casualità. Un film molto tenero, questo colpa delle stelle, due diciottenni afflitti da tue tumori terminali si incontrano, si amano, si scrivono i discorsi funebri in queste strane vite in cui il domani è un’improbabilità. Il ricorso ad un facile sentimentalismo aiuta certamente il regista, le storie drammatiche fanno breccia, alla fine c’è come un bisogno di trovare nel dolore degli altri l conforto al nostro. Ma la trasposizione cinematografica del best seller di John Green piace proprio per la sua semplicità, alla fine anche da un film all’apparenza banale emergono spunti di riflessione che vanno al di là delle nostre quotidiane banalità.
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L’amore ai tempi del cancro, il tumore non ha colpe, è solo un incidente involontario, strano incrocio di cellule impazzite che vanno insieme alla stelle, astrologia e casualità. Un film molto tenero, questo colpa delle stelle, due diciottenni afflitti da tue tumori terminali si incontrano, si amano, si scrivono i discorsi funebri in queste strane vite in cui il domani è un’improbabilità. Il ricorso ad un facile sentimentalismo aiuta certamente il regista, le storie drammatiche fanno breccia, alla fine c’è come un bisogno di trovare nel dolore degli altri l conforto al nostro. Ma la trasposizione cinematografica del best seller di John Green piace proprio per la sua semplicità, alla fine anche da un film all’apparenza banale emergono spunti di riflessione che vanno al di là delle nostre quotidiane banalità. Raccontare la trama per un film come questo, il Bignami delle emozioni è difficile, e poi, alla fine la tram ve l’ho detta subito, incontrarsi, amare e morire. Che è la normalità, non lo è quando si è giovani, quando si ha il diritto di avere una vita davanti, ma la giustizia non è di questa mondo, i diritti delle eventualità. Un ben film ben interpretato dai due giovani attori e poi un po’ di tempo per fermarci a riflettere sulla grandezza della vita.
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francy99
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lunedì 27 luglio 2015
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ottimo
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Davvero sorprendente il modo in cui il regista sia riuscito a rielaborare vivacemente i contenuti del libro per poi trasmetterli diversamente dal film. Gli attori, nonostante non siano molto conosciuti, sono stati davvero in gamba. OTTIMO FILM!!!
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angelo franco giordi
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domenica 3 maggio 2015
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perché tieni tanto alle tue sciocche domande?
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Hazel Grace ha due grandi occhi marroni, un viso del tutto normale con qualcosa di straordinariamente attraente. Non parlo certo del suo respiratore polmonare portatile.
Augustus Waters è bello, intelligente e ricco. Ha il fascino particolare di chi filtra la propria bellezza attraverso lo spirito e il cervello. Niente male per un diciottenne con una gamba finta.
Il loro, è uno di quegli amori che quando s'incontrano per la prima volta, lei inciampa e lui per guardarla sbatte la testa contro una porta. Uno di quegli amori pazzeschi, che nasce subito e dura per sempre.
Quando termino un libro che mi è piaciuto particolarmente, trascorso qualche giorno di pura confusione e malinconia, poi succede sempre qualcosa di nuovo.
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Hazel Grace ha due grandi occhi marroni, un viso del tutto normale con qualcosa di straordinariamente attraente. Non parlo certo del suo respiratore polmonare portatile.
Augustus Waters è bello, intelligente e ricco. Ha il fascino particolare di chi filtra la propria bellezza attraverso lo spirito e il cervello. Niente male per un diciottenne con una gamba finta.
Il loro, è uno di quegli amori che quando s'incontrano per la prima volta, lei inciampa e lui per guardarla sbatte la testa contro una porta. Uno di quegli amori pazzeschi, che nasce subito e dura per sempre.
Quando termino un libro che mi è piaciuto particolarmente, trascorso qualche giorno di pura confusione e malinconia, poi succede sempre qualcosa di nuovo. E questo è ciò che accade ad Hazel e Augustus, che non soddisfatti del finale del romanzo che stanno leggendo "Un'imperiale afflizione", si mettono in contatto con l'autore ottenendo un invito nella sua casa Olandese.
Scrittore - Ti sei mai chiesta per quale motivo tieni tanto alle tue sciocche domande?
Hazel - Ma v********o!
Il viaggio d'amore ha luogo nell'Amsterdam dei divertimenti bizzarri, l'Amsterdam dei ristoranti glamour, l'Amsterdam del Museo di Anna Frank.
Non vi sono drammi strumentalizzati su cui polemizzare. Questo film è la rappresentazione realistica, di quanto una vita possa essere volubile, meravigliosa e assurda. È l'esempio di quanto si possa essere spietatamente normali, suscettibili e vivi, ascoltando i sentimenti più puri.
Hazel - Mi sono innamorata di lui come quando ci si addormenta, piano piano e poi profondamente.
Augustus - Vorrei che questo risotto Dragon alle carote diventasse una persona, per portarla a Las Vegas e sposarla.
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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la grande storia di una piccola infinità
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Lei è Hazel Grace, una diciassettenne malata terminale di cancro che si è sottoposta ad una cura sperimentale che, almeno per il momento, sta rallentando la malattia; lui è Augustus, un ragazzo con un cancro alle ossa in regressione che si è portato via la sua gamba destra ma, nonostante ciò, Gus non ha perso la gioia di vivere e la voglia di lottare e, grazie al suo aiuto, anche la giovane Hazel scoprirà quanto è bello vivere e lottare, anche se il tuo avversario è il cancro.
Come in tutti i film adolescenziali, anche qui tra i protagonisti nasce una tenera amicizia che lentamente si trasforma in amore, un amore autentico, profondo e travolgente come solo il primo amore può essere.
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Lei è Hazel Grace, una diciassettenne malata terminale di cancro che si è sottoposta ad una cura sperimentale che, almeno per il momento, sta rallentando la malattia; lui è Augustus, un ragazzo con un cancro alle ossa in regressione che si è portato via la sua gamba destra ma, nonostante ciò, Gus non ha perso la gioia di vivere e la voglia di lottare e, grazie al suo aiuto, anche la giovane Hazel scoprirà quanto è bello vivere e lottare, anche se il tuo avversario è il cancro.
Come in tutti i film adolescenziali, anche qui tra i protagonisti nasce una tenera amicizia che lentamente si trasforma in amore, un amore autentico, profondo e travolgente come solo il primo amore può essere. Ma questo non è un amore come gli altri, perché i due hanno la consapevolezza che ogni attimo possa essere l’ultimo, che ogni sorriso, ogni bacio, possa non ripetersi.
“Colpa delle stelle” è la storia di due ragazzi che da sempre convivono con un male più forte di loro, ci mostra la loro forza, ma anche le loro paure, la solitudine e la rabbia per non poter evitare l’inevitabile. Ma nonostante tutto, Hazel e Augustus impareranno che vale la pena vivere, perché la vita può essere bellissima, anche nel loro piccolo infinito.
“Colpa delle stelle” è un film diretto da Josh Boone, tratto dall’omonimo libro di John Green ed è ispirato ad una storia vera.
Il regista riesce a cogliere tutte le sfumature del libro, restando fedelissimo al testo. Boone usa con cautela la voce fuori campo di Hezel, che nel libro è l’io narrante, accompagnando le parole ad immagini spesso evocative.
Ben riuscita è anche la scelta del cast. Shailene Woodley è perfetta nel ruolo di Hezel, col suo sorriso disarmante e il suo sguardo intelligente e ironico, mentre Ansel Elgort è impacciato e allo stesso tempo spaccone, proprio come viene descritto nel romanzo. Anche l’interpretazione degli altri attori è attenta e scrupolosa, ricca di pathos ma mai eccessiva.
È un film forte e per certi versi crudele, come crudele è il destino di un ragazzo che a diciotto anni subisce l’asportazione di entrambi gli occhi o di una bambina costretta a vivere con la bombola d’ossigeno accanto o di un genitore impotente che guarda suo figlio morire lentamente.
“Colpa delle stelle” è un film che tutti dovrebbero vedere e un libro che tutti dovrebbero leggere, perché ci insegna che vale la pena di lottare anche solo per un’altra giornata buona, che la vita è più bella se apriamo il nostro cuore a qualcuno e che anche se abbiamo diciotto anni, siamo su una sedia a rotelle e il cancro sta divorando ogni parte di noi, la nostra vita ha avuto un senso se siamo riusciti a farci amare e ad amare.
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happychild
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giovedì 19 febbraio 2015
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gradevole
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"Fault of our stars". La pellicola si presenta gradevole, con una delicata rappresentazione della triste trama, belli i dialoghi e l'ambientazione, bravi ad entrambi i protagonisti. Il libro è stato rispettato nella narrazione ed esaltato nei suoi aforismi più profondi.
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eleonora panzeri
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sabato 17 gennaio 2015
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okay
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Quando ho deciso di vedere questo film lo sapevo già che avrei pianto, ma non così …
Un film romantico, divertente, con colpi di scena inaspettati che fa riflettere su come ogni giorno usiamo il nostro tempo.
Ognuno di noi vive la vita, con i suoi momenti felici e i suoi drammi, semplicemente perché è così che deve andare.
Il sole sorge ogni giorno senza mai tardare, ma se questa è una certezza il domani è un mistero.
Non dico che vedendo questo film si possa trovare la forza per superare le proprie difficoltà, ma come giustamente dice Augustusper lo meno abbiamo il potere di scegliere per chi soffrire.
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Quando ho deciso di vedere questo film lo sapevo già che avrei pianto, ma non così …
Un film romantico, divertente, con colpi di scena inaspettati che fa riflettere su come ogni giorno usiamo il nostro tempo.
Ognuno di noi vive la vita, con i suoi momenti felici e i suoi drammi, semplicemente perché è così che deve andare.
Il sole sorge ogni giorno senza mai tardare, ma se questa è una certezza il domani è un mistero.
Non dico che vedendo questo film si possa trovare la forza per superare le proprie difficoltà, ma come giustamente dice Augustusper lo meno abbiamo il potere di scegliere per chi soffrire.Ci sono persone che vivono una vita intera senza aver mai vissuto veramente e altre che hanno vissuto intensamente ma brevemente i loro giorni in questo mondo.
Sarebbe bello poter vivere intensamente una lunga vita, ma è vero che esistono diversi tipi di infiniti e le stelle hanno in serbo per noi destini diversi.
Vivere con un malattia e convivere con persone malate è sicuramente la sorte peggiore che possa capitare a chiunque.
Ognuno reagisce al dolore in modo differente: c’è chi lotta, chi scrive un libro, chi nasconde la sua sofferenza dietro l’ironia, chi dietro al cinismo e chi si arrende.
Come le stelle anche le persone possono sembrare tutte uguali ma essere nel profondo molto diverse. C’è chi vuole essere ricordato e a chi basta semplicemente essere amato, l’oblio dopo tutto un giorno potrebbe toccare tutti come dice giustamente Hazel Grace all’inizio del film.
L’amore stesso è un sentimento contorto, non vale la pena vivere senza ma troppo straziante è il dolore della perdita . Allora come è giusto vivere? Io questo purtroppo non lo so, chiedetelo alle stelle, okay?
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farwell
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martedì 30 dicembre 2014
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film da vedere
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Penso sia un film originale, il tema della morte trattato nell'ambito adolescenziale è davvero una scelta coraggiosa. La nostra società, e l'economia del benessere, tende ad esorcizzare l'argomento, specialmente nel mercato del grande pubblico. Un film di spessore - lo si vede dai dialoghi - trasposizione di un romanzo attuale che sta avendo un discreto successo oltreoceano. Bravissima la protagonista e cast brillante, a tratti un po' naiff, ma perdonabile se si pensa al target adolescenti. Complimenti a regista e produttore. Toccante. Come si legge un po' ovunque, ha fatto piangere tanti: se un prodotto è in grado di commuovere, significa che la qualità finale è elevata.
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Penso sia un film originale, il tema della morte trattato nell'ambito adolescenziale è davvero una scelta coraggiosa. La nostra società, e l'economia del benessere, tende ad esorcizzare l'argomento, specialmente nel mercato del grande pubblico. Un film di spessore - lo si vede dai dialoghi - trasposizione di un romanzo attuale che sta avendo un discreto successo oltreoceano. Bravissima la protagonista e cast brillante, a tratti un po' naiff, ma perdonabile se si pensa al target adolescenti. Complimenti a regista e produttore. Toccante. Come si legge un po' ovunque, ha fatto piangere tanti: se un prodotto è in grado di commuovere, significa che la qualità finale è elevata. Consigliato per giovani e non solo.
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aurora_boreale_
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domenica 28 dicembre 2014
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altro che cancro, questo film fa venire il diabete
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Informo coloro che stanno per leggere questa recensione, che è ricca di spoiler.
Prendete due adolescenti, appioppategli addosso una malattia cancerogena, costruitene una storiella d'amore e avete fatto centro. Questo il bilancio spaventoso dopo aver letto il "best seller" di John Green elogiabile solo per la sua scrittura scorrevole e dopo aver visto successivamente, la trasposizione cinematografica di Josh Boone.
È inevitabile che quando si fa un film tratto da un libro, molte delle parti vengano riarrangiate per essere facilmente fruibili in un tempo circoscritto come quello della dimensione cinematografica, ma cambiare il profilo psicologico di un personaggio è sinceramente inaccettabile.
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Informo coloro che stanno per leggere questa recensione, che è ricca di spoiler.
Prendete due adolescenti, appioppategli addosso una malattia cancerogena, costruitene una storiella d'amore e avete fatto centro. Questo il bilancio spaventoso dopo aver letto il "best seller" di John Green elogiabile solo per la sua scrittura scorrevole e dopo aver visto successivamente, la trasposizione cinematografica di Josh Boone.
È inevitabile che quando si fa un film tratto da un libro, molte delle parti vengano riarrangiate per essere facilmente fruibili in un tempo circoscritto come quello della dimensione cinematografica, ma cambiare il profilo psicologico di un personaggio è sinceramente inaccettabile. Chiaramente una mossa da maestro quella del regista Boone, aver addolcito il carattere del personaggio principale, che altrimenti non avrebbe incontrato favore di pubblico, Hazel Grace, una fastidiosa sedicenne che pensa di aver capito tutto dalla vita, talmente concentrata su se stessa da non rendersi conto che il ragazzo che le sta accanto, che consuma ogni momento della sua vita pur di renderla contenta, lentamente sta morendo. Saccente, presuntuosa, Hazel Grace Lancaster è una teenager che non vuole essere compatita ma, incoerente come del resto tutto il suo personaggio, al tempo stesso, appena viene trattata come verrebbe trattata una qualsiasi ragazza o ragazzo della sua età, punta i piedi come i bimbi viziati che vediamo nei centri commerciali quando non ottengono dai propri genitori il giocattolo che vogliono. Non è un caso che lo scrittore Van Houten, che tanto lei ambisce a conoscere, le dice delle frasi dure e a mio avviso del tutto vere, che vogliono farle aprire gli occhi su un mondo decisamente più reale. Ovviamente tutto ciò viene smentito con l'epilogo della storia anche perché non si possono deludere le aspettative di un pubblico prevalentemente costituito da adolescenti. Tornando al film, tutto ciò ovviamente viene magistralmente mascherato. Pur rimanendo relativamente fedele allo svolgersi della storia, come facevo già accendo prima, il personaggio di Hazel Grace è creato ad arte. Portata sul grande schermo da un volto comune come quello di Shailene Woodle, che favorisce così l'immedesimazione delle adolescenti in quella che dovrebbe essere la tipica ragazza della porta accanto, personalmente non mi ha entusiasmato con la sua mono espressione che, ogni tanto si fa rigare il volto da qualche lacrima, per stimolare il pianto di chi guarda in sala. A questo punto la protagonista Hazel, grazie al suo "papà cinematografico" Boone, consacra il suo personaggio divenendo una martire, avendone spazzato via il suo cinico scheletro letterario conferitogli da Green, quasi come se fossimo obbligati a vedere attraverso gli occhi di Augustus Waters, povero succube infatuato di questa ragazzina che in realtà sembra celare dentro di se non delle metastasi ma bensì una donna in piena crisi di mezza età. Da spendere una parola su Ansel Elgort, giovane che regala una fisionomia ad August, unico personaggio che se non fosse per i suoi discorsi smielati strappa nello spettatore, un sorriso per il suo sarcasmo, che sicuramente, ha del potenziale come attore, ma che deve ancora crescere non solo professionalmente ma anche fisicamente. I suoi tratti burrosi tipici di un ragazzino, vanno in netto contrasto con la Woodle che in confronto a lui, sembra la zia.
Stucchevole e banale anche il linguaggio di due ragazzi che nella vita reale, alla loro età non parlerebbero assolutamente così. Un'infatuazione che viene esasperata per far commuovere a tutti i costi.
Ma la cosa più drammatica è ciò che viene fuori da tutta questa storia. Vendere il cancro al cinema o in libreria, senza saperne sinceramente nulla, visto che è un po' diverso aver solo avuto a che fare almeno una volta nella vita, con una malattia che è il male più grande dei giorni nostri, è decisamente drammatico. Far passare questa terribile campagna commerciale come una forma per sensibilizzare in modo del tutto fasullo e subdolo, lo trovo a dir poco agghiacciante.
Chi ha la possibilità di scrivere libri che verrano venduti o di fare film che verranno distribuiti, sfrutti al meglio queste occasioni. Fateci innamorare e commuovere con la semplicità, anche parlando di malattie, ma non facendo leva sulle nostre nevrosi e debolezze, con immagini e dialoghi del tutto banali e scontati e senza sminuire chi combatte realmente contro una morte, nel più dei casi, lenta e quasi sempre inevitabile.
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piero-kubrick99
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sabato 27 dicembre 2014
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colpa delle stelle
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Questo "film" è un insulto al cinema in generale(come tante altre pellicole); un infimo modo per guadagnare sulle disgrazie di tante persone.
Un drammetto per moralisti del cazzo, così può essere definito.
Questo è un film per bimbette di 12 anni che si commuovono su un dramma rappresentato in maniera così poco costruttiva; una pellicola che non lascia niente anche a causa della grande incapacità registica e dalla banalità nauseante dei dialoghi.
Per concludere, questo film è un modo per buttare al secchio due ore di vita per uscirne amareggiato a causa dei temi trattati e , nel mio caso, anche a causa del prodotto scadente.
Vorrei precisare che io sono un grande amante del genere drammatico, però quando viene fuori un buon prodotto, non come in questo caso.
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brucespringsteen235
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venerdì 26 dicembre 2014
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uno dei migliori film di sempre
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Film così non si vedono spesso,riesce a trattare con armonia temi delicati,con tratti di humor,attori bravissimi.
il film é commovente e lascia sempre incollati sulla sedia,io l'ho visto 4 volte al cinema e letto 3 volte il dvd,porta con se miriadi di riflessioni e citazioni.
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