thatsfederica
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martedì 9 settembre 2014
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e' "colpa delle stelle" se ho allagato il cinema!!
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Film dalle mille emozioni, "Colpa delle stelle" prende emotivamente tutti: adolescenti e adulti.
Principalmente per la storia, scritta da John Green, che ha saputo catturare tutti con una trama coinvolgente.
Poi Shailene Woodley e Ansel Elgort, una coppia calata perfettamente nel ruolo e che nonostante la giovane età (rispettivamente 23 e 20) hanno dimostrato la loro bravura mettendosi nei panni di Hazel Grace Lancaster e Augustus Waters, due giovani ragazzi accomunati dalla loro condizione di salute. Entrambi, infatti, sono malati di cancro. Loro cercano di affrontare la loro situazione abbastanza positivamente, soprattutto Augustus nei confronti di Hazel che non è molto abituata a vivere una normale vita sociale, nonostante i suoi genitori cercano in tutti i modi di incoraggiarla.
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Film dalle mille emozioni, "Colpa delle stelle" prende emotivamente tutti: adolescenti e adulti.
Principalmente per la storia, scritta da John Green, che ha saputo catturare tutti con una trama coinvolgente.
Poi Shailene Woodley e Ansel Elgort, una coppia calata perfettamente nel ruolo e che nonostante la giovane età (rispettivamente 23 e 20) hanno dimostrato la loro bravura mettendosi nei panni di Hazel Grace Lancaster e Augustus Waters, due giovani ragazzi accomunati dalla loro condizione di salute. Entrambi, infatti, sono malati di cancro. Loro cercano di affrontare la loro situazione abbastanza positivamente, soprattutto Augustus nei confronti di Hazel che non è molto abituata a vivere una normale vita sociale, nonostante i suoi genitori cercano in tutti i modi di incoraggiarla. Ma solo dopo l'incontro con Augustus, lei cambierà veramente.
Posso dire che questo è uno dei pochi film con giovani protagonisti che mi hanno colpito di più perchè non è la solita storia d'amore che ha sempre i soliti risvolti e soprattutto perchè, pur affrontando un argomento piuttosto delicato, il risultato è stato più che ottimo.
In più sono convinta che questo film sia la prova che il poeta latino Orazio aveva ragione con la sua frase "Carpe Diem". Bisogna cogliere le occasioni e sfruttarle al massimo perchè non sappiamo cosa potrà mai accadere.
Inoltre dovremmo pensare al fatto che dovremmo affrontare la vita meglio di come la affrontiamo di solito, cioè che ad ogni minima difficoltà ci buttiamo subito giù: c'è gente che ha molti più problemi e non si arrende così in fretta!
Perciò consiglio vivamente di vedere questo film perchè sono sicura che come me ne rimarrete davvero soddisfatti e vi consiglio di portare una scorta extra di fazzoletti!!
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mickey97
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sabato 6 settembre 2014
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bellissimo film! perfetta la coppia woodley-elgort
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Hazel Grace Lancaster ha 17 anni e il cancro allo stadio terminale, Augustus Waters invece ha 18 anni ed una gamba artificiale dovuta ad un incontro ravvicinato con il cancro osseo. Il loro è un colpo di fulmine e ciò che più li accomuna non è la malattia bensì il modo di vedere e affrontare la vita. Il film a questo proposito scava a fondo e apre profonde riflessioni oltre ad avere insiti dei messaggi alquanto significativi per uno spettatore sempre più commosso dalla storia d'amore di Hazel e Augustus, due ragazzi da prendere come esempio. Bisogna vivere la propria vita sino in fondo, e che importanza ha se dopo ci sarà l'oblio? Ogni dolore necessita di essere sentito in quanto parte di te ma è più che lecito combatterlo e riuscire ad andare avanti, Augustus anche se sapeva di dover morire ha deciso di non chiudersi in sè stesso e soffrire terribilmente bensì di godersi questa vita sino in fondo ma nel frattempo chiede alla sua amata e al suo amico Isaac di scrivere in suo onore un elogio funebre.
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Hazel Grace Lancaster ha 17 anni e il cancro allo stadio terminale, Augustus Waters invece ha 18 anni ed una gamba artificiale dovuta ad un incontro ravvicinato con il cancro osseo. Il loro è un colpo di fulmine e ciò che più li accomuna non è la malattia bensì il modo di vedere e affrontare la vita. Il film a questo proposito scava a fondo e apre profonde riflessioni oltre ad avere insiti dei messaggi alquanto significativi per uno spettatore sempre più commosso dalla storia d'amore di Hazel e Augustus, due ragazzi da prendere come esempio. Bisogna vivere la propria vita sino in fondo, e che importanza ha se dopo ci sarà l'oblio? Ogni dolore necessita di essere sentito in quanto parte di te ma è più che lecito combatterlo e riuscire ad andare avanti, Augustus anche se sapeva di dover morire ha deciso di non chiudersi in sè stesso e soffrire terribilmente bensì di godersi questa vita sino in fondo ma nel frattempo chiede alla sua amata e al suo amico Isaac di scrivere in suo onore un elogio funebre. Hazel lo scrive ma nel momento in cui lo deve pronunciare piange, le sue bellissime parole colpiscono subito lo spettatore, d'altronde il film si avvale di bellissime frasi quali " mi hai dato un per sempre nei miei giorni contati ", " i miei pensieri sono stelle che non riesco a far convergere in costellazioni, " Gus, amore mio, non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo infinito. Non lo cambierei con nulla al mondo" etc... . La coppia Woodley - Elgort è a dir poco perfetta, l'interazione fra i due attori risulta alquanto spontanea e naturale, ciò risulta palese agli occhi di uno spettatore che alla fine deve ammettere quanto un loro reciproco sguardo possa valere più di mille parole. Il film è incentrato completamente sul loro bellissimo, dolce e tenero rapporto e senza presentare alcun incremento nella scrittura che possa rendere più evoluta la vicenda, si rivela un capolavoro per i bellissimi messaggi che ha insiti e rende manifesti in maniera sempre più palese per aver brillantemente indotto lo spettatore verso un'attenta e profonda riflessione.
La vita è una sola! Godila... Non sprecarla.
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noemicimb
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martedì 2 settembre 2014
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assolutamente da vedere!
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Questo film è in grado di appassionarti e prenderti dall'inizio alla fine. I protagonisti, già visti recitare insieme nel film "Divergent", hanno un'ottima chimica e hanno saputo rendere in modo davvero credibile i personaggi di John Green. La colonna sonora calza a pennello sia con le scene romantiche che con quelle tristi (i momenti in cui partono "All I want" dei Kodaline e "Not about Angels" di Birdy vi faranno singhiozzare come bimbi!), per non parlare del colpo di grazia finale dato da "All of the stars" di Ed Sheeran con i titoli di coda.
Due scene in particolare mi hanno un pochino pochino delusa poichè, avendo letto il libro, mi aspettavo fossero sviluppate in modo diverso.
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Questo film è in grado di appassionarti e prenderti dall'inizio alla fine. I protagonisti, già visti recitare insieme nel film "Divergent", hanno un'ottima chimica e hanno saputo rendere in modo davvero credibile i personaggi di John Green. La colonna sonora calza a pennello sia con le scene romantiche che con quelle tristi (i momenti in cui partono "All I want" dei Kodaline e "Not about Angels" di Birdy vi faranno singhiozzare come bimbi!), per non parlare del colpo di grazia finale dato da "All of the stars" di Ed Sheeran con i titoli di coda.
Due scene in particolare mi hanno un pochino pochino delusa poichè, avendo letto il libro, mi aspettavo fossero sviluppate in modo diverso. La prima è quella dei trofei.
(Spoiler)
La scena in sè è molto bella, ma ciò che mi aveva davvero colpita leggendo il libro erano le battute finali, in cui Gus chiede ad Isaac se rompendo i trofei si sentisse meglio, il ragazzo risponde di no e Gus risponde con la bellissima frase "Il dolore necessita di essere sentito", lasciandoti a bocca aperta. Nel film, invece, rivediamo quella frase almeno tre volte, prima delle battute finali e si perde un po' l'effetto sorpresa.
La seconda cosa che non mi è piaciuta è il fatto che sia stata cambiata la battuta finale del libro (che in inglese era "I do Augustus, I do") con l'ormai celebre frase "Okay".
In ogni caso consiglio assolutamente di vedere questo film e consiglio anche una bella scorta di fazzoletti.
Colpa delle stelle vi cambierà la vita, ve lo assicuro!
Noemi Cimbalo
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catcarlo
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martedì 2 settembre 2014
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colpa delle stelle
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Per essere una storia che racconta di adolescenti – per di più malati di cancro - e che è indirizzata con chiarezza alle fasce più giovani di pubblico, ‘Colpa delle stelle’ riesce a ridurre i rischi insiti in entrambi i suoi aspetti peculiari trovando il modo di diventare qualcosa di più della banale trasposizione del romanzo di John Green. Grazie a una sceneggiatura che schiaccia a lungo il pedale del freno sul lato della commozione prima di perdersi nei sentimentalismi conclusivi e a dei personaggi che trasmettono empatia anche grazie a quella che appare essere una sentita partecipazione da parte di tutto il cast, il film si mantiene su di un livello più che dignitoso e riesce a non far troppo pesare il suo essere un dispensatore di ansie lungo due ore.
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Per essere una storia che racconta di adolescenti – per di più malati di cancro - e che è indirizzata con chiarezza alle fasce più giovani di pubblico, ‘Colpa delle stelle’ riesce a ridurre i rischi insiti in entrambi i suoi aspetti peculiari trovando il modo di diventare qualcosa di più della banale trasposizione del romanzo di John Green. Grazie a una sceneggiatura che schiaccia a lungo il pedale del freno sul lato della commozione prima di perdersi nei sentimentalismi conclusivi e a dei personaggi che trasmettono empatia anche grazie a quella che appare essere una sentita partecipazione da parte di tutto il cast, il film si mantiene su di un livello più che dignitoso e riesce a non far troppo pesare il suo essere un dispensatore di ansie lungo due ore. E questo anche se a ben vedere le caratteristiche immancabili del genere (dei generi) ci sono tutte. Per il filone adolescenziale, ecco la coppia centrale tanto carina e sfortunata, l'eroismo per amore (Gus santo subito), l’amico spalla comica, i sogni della giovinezza che si infrangono sulla realtà per non parlare della colonna sonora che è una compilation di ballate venate di opportuna malinconia per accompagnare ogni momento saliente (un po’ invadente, ma nel complesso non male con la presenza di gente come Jake Bugg, Tom Odell, Sun Kil Moon oltre al buon Vivaldi che fa figo e non impegna). In riferimento all'ambiente ospedaliero, non mancano i ricoveri d'urgenza, i cigli inumiditi dalle lacrime e un paio di scene madri: insomma, va dato merito a Scott Neustadter e Michael Weber di essersi mantenuti in miracoloso equilibrio su molti aspetti insidiosi e al semiesordiente Josh Boone di aver diretto il tutto seguendo la stessa idea di fondo. Altrove stanno invece i problemi, il principale dei quali non è la presenza di qualche colossale stupidaggine – l'applauso nella casa di Anna Frank? Ecco perchè i curatori del museo hanno impedito le riprese in loco della scena… - bensì che la pellicola duri mezzora di troppo. Il motivo va cercato in un eccesso di didascalismo in moltissime parti, come se il fatto di non raccontare tutto potesse deludere gli spettatori, specie quelli che hanno amato il libro; una scelta in contrasto con la limitazione del contrappunto creato dalle situazioni di lieve commedia presenti invece sulla pagina scritta (o almeno così mi dice mia figlia adolescente). Il risultato sono una serie di rallentamenti – lo sviluppo della relazione contrassegnato da un sovrappiù di chiacchiera a sproposito, l'interminabile racconto dei tre giorni ad Amsterdam, un finale al quale avrebbe fatto bene qualche ellissi in più – che raffreddano un po’ il coinvolgimento nella vicenda della giovane Hazel, diciassettenne malata senza molte speranze e perciò incupita (malgrado gli affettuosissimi genitori) che vede brillare un raggio di sole grazie all'amore, ricambiato, dell'altrettanto sfortunato coetaneo Gus, capace per lei di andare oltre il dolore. Come già accennato sopra, contribuisce invece a catturare lo spettatore una prova degli attori nel complesso molto buona, sia per quanto riguarda la coppia di ragazzi che, costituita da Shailene Woodley (forse un po’ grandicella per dimostrare diciassette anni, ma davvero brava a dare spessore ai moltissimi primi piani) e Ansel Elgort, interagisce con estrema naturalezza, sia per gli adulti, fra i quali si segnalano Laura Dern che riesce a stare dentro le righe come madre di Hazel e, soprattutto, Willem Dafoe capace di regalare una sgradevolezza che significa più di mille parole al misantropo Van Houten. Il risultato complessivo è, in fondo l'ennesima variazione su di un ulteriore cliché, quello che vede delle persone normali alle prese con una situazione tutto meno che ordinaria, ma – sempre se non spaventa l'argomento e tenendo comunque conto che titoli come ‘Noi siamo infinito’ militano in un'altra serie – i pregi finiscono per aver la meglio sui difetti e far la conoscenza con Hazel e Gus può valer la pena anche da parte di chi non fa parte della categoria di spettatori di riferimento.
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potterswift
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domenica 7 settembre 2014
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un film che ti lascia il segno
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"Colpa delle stelle" è un film che lascia il segno dentro il tuo cuore, è qualcosa che difficilmente riesci a scordare.
Hazel Grace ha 17 anni ed è affetta da un tumore ai polmoni, non sa quanto ancora le rimane da vivere.
A spezzare la monotonia della sua vita, fatta da continue visite in ospedale e riunioni del centro di supporto, arriva Augustus Waters, un ragazzo che un anno prima aveva perso una gamba a causa di un tumore alle ossa. I due iniziano a frequentarsi e il loro rapporto diviene subito speciale. Grazie a questi due adolescenti si riesce a vedere la vita da un altro punto di vista, il punto di vista di chi non sa quanto ancora potrà vivere ma nonostante ciò affronta ogni giorno con il sorriso sempre sul volto.
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"Colpa delle stelle" è un film che lascia il segno dentro il tuo cuore, è qualcosa che difficilmente riesci a scordare.
Hazel Grace ha 17 anni ed è affetta da un tumore ai polmoni, non sa quanto ancora le rimane da vivere.
A spezzare la monotonia della sua vita, fatta da continue visite in ospedale e riunioni del centro di supporto, arriva Augustus Waters, un ragazzo che un anno prima aveva perso una gamba a causa di un tumore alle ossa. I due iniziano a frequentarsi e il loro rapporto diviene subito speciale. Grazie a questi due adolescenti si riesce a vedere la vita da un altro punto di vista, il punto di vista di chi non sa quanto ancora potrà vivere ma nonostante ciò affronta ogni giorno con il sorriso sempre sul volto. E' per questo che ho assegnato un punteggio di cinque stelle al film : oltre che essere fedele al libro riesce a far capire a ognuno di noi che tutto quello che per noi è scontato purtroppo non lo è per altre persone meno fortunate. E' veramente emozionante, tutta la sala era in lacrime e sono sicura che ognuno di noi è uscito dal cinema con un'insolita tristezza dentro ma anche felice per aver visto un capolavoro come questo. Anche per quanto riguarda le interpretazioni degli attori merita cinque stelle, su Shailene Woodley non avevo dubbi dopo il suo ruolo in "Divergent" ma Ansel Elgort mi ha veramente sorpresa, era il Gus che tutti ci aspettavamo e ha dato davvero il meglio di sè. Tra i due c'è una perfetta armonia, a tal punto che il loro rapporto sembra vero e non solo una finzione cinematografica. Consiglio vivamente di andarlo a vedere perchè è un film magnifico.
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giulirvs
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mercoledì 3 settembre 2014
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da vedere
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Questo film non diventerà mai un grande classico della storia del cinema, ma secondo me a sarà ricordato da molti. Sarà ricordato perchè la storia è una storia semplice, che ha il sapore della realtà, perchè i protagonisti sono persone comuni, perchè quello che fanno non ha niente di straordinario... eppure vale la pena di essere raccontato.
Questo film parla della lotta per la vita, di come non ci si debba mai arrendere.
In più sfido chiunque a non innamorarsi di Gus (davvero non mi aspettavo che riuscissero a ricreare così bene il suo personaggio), a non volere Isaac come migliore amico e a non provare simpatia per Hazel!
Film da vedere sia per i ragazzi che per gli adulti, perchè sicuramente, a seconda dell'età, ognuno vedrà un messaggio diverso, ma pur sempre importante.
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filippo catani
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domenica 7 settembre 2014
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un amore più forte della malattia
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Una giovane ragazza ha un tumore ai polmoni che la costringe a vivere sempre con l'ossigeno appresso. Un giorno a un gruppo di sostegno conosce un ragazzo che a causa del cancro ha perso una gamba. Tra i due si instaura subito un rapporto speciale.
In una pellicola del genere è inevitabile che l'ombra della morte si stagli sul racconto con tutto il suo triste manto. Altrettanto ovvio è il fatto che fin dalle prime sequenze si intuisce quello che sarà l'epilogo. Detto questo però il film è assolutamente da promuovere se non altro per tre motivi. Il primo e più importante è senza dubbio il fatto che il regista Boone riesce ad alternare sapientemente momenti drammatici e tristi a momenti con battute semplicemente esilaranti (la scena del "bombardamento" delle uova sulla macchina della ex del migliore amico della coppia è splendida).
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Una giovane ragazza ha un tumore ai polmoni che la costringe a vivere sempre con l'ossigeno appresso. Un giorno a un gruppo di sostegno conosce un ragazzo che a causa del cancro ha perso una gamba. Tra i due si instaura subito un rapporto speciale.
In una pellicola del genere è inevitabile che l'ombra della morte si stagli sul racconto con tutto il suo triste manto. Altrettanto ovvio è il fatto che fin dalle prime sequenze si intuisce quello che sarà l'epilogo. Detto questo però il film è assolutamente da promuovere se non altro per tre motivi. Il primo e più importante è senza dubbio il fatto che il regista Boone riesce ad alternare sapientemente momenti drammatici e tristi a momenti con battute semplicemente esilaranti (la scena del "bombardamento" delle uova sulla macchina della ex del migliore amico della coppia è splendida). In secondo luogo il film non scade in momenti eccessivamente melensi e il pericolo era dietro l'angolo effettivamente e sfugge alle facili etichettature in stile Love Story moderno. Infine va detto che il film (insieme inevitabilmente al romanzo da cui è tratto), pur essendo inquadrato nella vena "young adult" un po' abusata di questi tempi, si offre alla visione di un pubblico variegato dove chiaramente la lacrima è d'obbligo. Va detto che anche il tema della malattia che colpisce i più giovani è trattato con grande sensibilità e si mostra senza veli quali siano le sofferenze sia di chi è malato sia di chi sta loro vicino. Bellissima anche e soprattutto a livello di fotografia la parte ambientata ad Amsterdam. Funziona davvero bene la coppia di protagonisti in cui è praticamente impossibile non immedesimarsi e applausi per il cameo intenso regalato da Dafoe.
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padfoot
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giovedì 11 settembre 2014
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la realtà dei fatti in un film
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Un crescendo di emozioni, un tuffo in quello che potrebbe essere la realtà di ciascuno di noi, in un momento o l’altro della nostra vita. E’ questo Colpa delle stelle, l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di John Green. Il film ti catapulta in quella che è la vita di due teenager con il cancro, non è falso, non da speranze, ti richiama semplicemente a quella che è la realtà dei fatti, a cui una persona qualunque, nella stessa situazione dei protagonisti, non potrebbe sfuggire. Non lo si potrebbe definire un capolavoro del cinema o della tecnica, ma le emozioni che suscita in chi lo vede sono tali da inserirlo nella lista dei film preferiti di ognuno di noi. Ansel Elgort, nei panni di Augustus Waters, ha fatto un ottimo lavoro, come anche Shailene Woodley, la nostra Hazel.
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Un crescendo di emozioni, un tuffo in quello che potrebbe essere la realtà di ciascuno di noi, in un momento o l’altro della nostra vita. E’ questo Colpa delle stelle, l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di John Green. Il film ti catapulta in quella che è la vita di due teenager con il cancro, non è falso, non da speranze, ti richiama semplicemente a quella che è la realtà dei fatti, a cui una persona qualunque, nella stessa situazione dei protagonisti, non potrebbe sfuggire. Non lo si potrebbe definire un capolavoro del cinema o della tecnica, ma le emozioni che suscita in chi lo vede sono tali da inserirlo nella lista dei film preferiti di ognuno di noi. Ansel Elgort, nei panni di Augustus Waters, ha fatto un ottimo lavoro, come anche Shailene Woodley, la nostra Hazel. Sono stati capaci di rendere al meglio i personaggi, aggiungendo anche qualcosa che è proprio del loro essere, le espressioni del viso in primo luogo. La soundtrack è originale e odierna, colpisce i gusti di tutti e nessuno ne rimane deluso. Lo rivedrei ancora, se ne avessi la possibilità, poiché è un film che merita.
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michela bordina
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giovedì 11 settembre 2014
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miglior film che abbia mai visto.
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Ho 18 anni e, da appassionata di cinema e lettura, ho visto centinaia di film e letto centinaia di libri, ma niente è come "Colpa delle stelle". Ho letto il libro quando ancora nessuno lo conosceva e me ne sono perdutamente innamorata. Ed ora il film. Non ho parole per descriverlo, è stato come sfogliare quelle pagine un'altra volta. Un alternarsi di sorrisi e pianti per 126 minuti. Ansel Elgort, proprio come l'Augustus "cartaceo", è stato capace di rapirmi il cuore in un istante, Shailene Woodley era Hazel a tutti gli effetti. Mi aspettavo tanto da questo film, e mi ha dato molto di più. L'ho già visto due volte e, credetemi, tornerei seduta stante a rivederlo.
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Ho 18 anni e, da appassionata di cinema e lettura, ho visto centinaia di film e letto centinaia di libri, ma niente è come "Colpa delle stelle". Ho letto il libro quando ancora nessuno lo conosceva e me ne sono perdutamente innamorata. Ed ora il film. Non ho parole per descriverlo, è stato come sfogliare quelle pagine un'altra volta. Un alternarsi di sorrisi e pianti per 126 minuti. Ansel Elgort, proprio come l'Augustus "cartaceo", è stato capace di rapirmi il cuore in un istante, Shailene Woodley era Hazel a tutti gli effetti. Mi aspettavo tanto da questo film, e mi ha dato molto di più. L'ho già visto due volte e, credetemi, tornerei seduta stante a rivederlo. Per non parlare della colonna sonora: tutte le canzoni sono entrate nella mia playlist "Preferiti". Questo film fa riflettere tanto, sulla bellezza della vita, sull'amore, sul dolore. Se potessi, ora, ringrazierei John Green per aver scritto questo capolavoro, ed il regista per averlo rappresentato esattamente come l'avevo immaginato.
Ormai non riesco più a smettere di scrivere "Okay." da tutte le parti. INDIMENTICABILE.
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jacopo b98
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domenica 14 settembre 2014
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un film sorprendente con una straordinaria woodley
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Hazel Grace Lancaster (Woodley) ha un tumore ai polmoni, ha una vita poco normale e la madre (Dern), credendola depressa, la costringe a frequentare un gruppo di supporto psicologico. Lì conosce Augustus Waters (Elgort), un ragazzo guarito dal cancro, perdendo tuttavia una gamba, che ora gli è sostituita da una protesi. I due fanno amicizia e si innamorano, ma sanno entrambi di essere condannati. Il romanzo di John Green è un best-seller mondiale, pubblicato nel 2012 ha invaso le librerie degli adolescenti (e non solo) di tutto il mondo. Questa storia d’amore “diversa” era chiaro che prima o poi sarebbe diventata un film. E la Fox, stanziando un misero (ma adeguato) budget da 12 milioni di dollari, ha avuto il fegato di affidarne la regia a Josh Boone.
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Hazel Grace Lancaster (Woodley) ha un tumore ai polmoni, ha una vita poco normale e la madre (Dern), credendola depressa, la costringe a frequentare un gruppo di supporto psicologico. Lì conosce Augustus Waters (Elgort), un ragazzo guarito dal cancro, perdendo tuttavia una gamba, che ora gli è sostituita da una protesi. I due fanno amicizia e si innamorano, ma sanno entrambi di essere condannati. Il romanzo di John Green è un best-seller mondiale, pubblicato nel 2012 ha invaso le librerie degli adolescenti (e non solo) di tutto il mondo. Questa storia d’amore “diversa” era chiaro che prima o poi sarebbe diventata un film. E la Fox, stanziando un misero (ma adeguato) budget da 12 milioni di dollari, ha avuto il fegato di affidarne la regia a Josh Boone. La bella sceneggiatura di Scott Neustadter e Michael Weber si distacca poco dal libro e trasferisce sullo schermo i fatti del romanzo in modo fedele, come ci si aspetta da un adattamento hollywoodiano. Ma, pur essendo un film di Hollywood, Colpa delle stelle non lo sembra: il look da film indipendente, il cast ricercatissimo, la scelta dei membri della troupe, ne fanno una piccola perla del cinema drammatico-romantico. Innanzitutto va detto che non è un film perfetto, alcune scene sono un poco goffe ed alcune soluzioni paiono inverosimili, ma nel complesso il film funziona alla grande. La prima parte è narrativa, forse un tantino troppo lunga e rada nella scansione degli eventi, la seconda prettamente emozionale, e migliore. Boone e i suoi sceneggiatori mettono a segno alcune scene davvero di riuscita straordinaria: il dialogo tra Hazel e i genitori in cui la ragazza dice alla madre che non sarà più madre dopo la sua morte, tutta la parte ad Amsterdam, la visita a casa dello scrittore (Dafoe) preferito di Hazel e Gus, la devastante scena in cui Gus rivela alla fidanzata di esser messo molto peggio di lei, il discorso di Hazel al pre-funerale di Gus, e molte altre. E in tutta una serie di sequenze, tra cui le sopracitate, davvero, il film raggiunge vette altissime di profondità, le riflessioni sul dolore, la disperata frase di Hazel (“È così ingiusto) alla rivelazione di Gus, tutto ciò raggiunge punti di coinvolgimento emotivo e psicologico davvero altissimo. E il film per finire è tutto tranne che banale, nelle caratterizzazioni dei personaggi (se si esclude forse Isaac [Wolff], il cieco amico di Gus, descritto in modo troppo banale e scontato), nelle scelte registiche, nella confezione raffinata (fotografia: Ben Richardson), nella scelta delle musiche… E infine non si può non parlare del cast, vero cavallo di battaglia del film. Sono tutti bravi, Elgort è sfacciato, mimetico, spiritoso, e allo stesso tempo commovente e drammatico, bravissimo insomma; Laura Dern era da anni che non trovava un personaggio così interessante e che non recitava così bene, Dafoe in un primo momento sembra fare la carogna, come al solito, ma alla fine, nella bellissima scena in cui Van Houten sale sulla macchina di Hazel, il suo personaggio cambia prospettiva. E il suo monologo sulla tartaruga, nella sua casa ad Amsterdam, è una grande scena. Ed infine c’è lei, l’asso nella manica del film, colei che rende il film grande: Shailene Woodley. L’attrice ci lascia un’interpretazione indimenticabile, straordinaria, toccante, magistrale e assolutamente immensa! Non solo è la più grande prova d’attrice vista quest’anno sullo schermo, ma dovessi scommettere su un nome da mettere in lizza per i prossimi Oscar scommetterei su di lei. L’Academy non la dimenticherà questa volta (come aveva ingiustamente fatto due anni fa, non candidandola per la bellissima prova offerta in Paradiso Amaro). In tutto il mondo il successo di pubblico è piacevolmente arrivato e per una volta, adulti o adolescenti che siano, si può davvero dire che non sono andati a vedere la solita rom-com. Anzi!
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