Colpa delle stelle |
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Un film di Josh Boone.
Con Shailene Woodley, Ansel Elgort, Laura Dern, Sam Trammell, Nat Wolff.
continua»
Titolo originale The Fault In Our Stars.
Drammatico,
durata 125 min.
- USA 2014.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 4 settembre 2014.
MYMONETRO
Colpa delle stelle ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Okay..è una bella storia..
di Melvin IIFeedback: 12378 | altri commenti e recensioni di Melvin II |
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lunedì 1 settembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il biglietto d’acquistare per “Colpa delle stelle” è: 5)Sempre
“Colpa delle stelle” è un film de 2014 di diretto da Josh Boone, tratto dall'omonimo romanzo di John Green, scritto da Scott Neustadter, Michael H. Weber, con: Shailene Woodley, Ansel Elgort, Laura Dern, Willem Dafoe.
Il cancro è il vero flagello del nuovo millennio con l’uomo costretto ad assistere impotente alla morte dei propri cari, con gli scienziati impegnati in affannose, costose e spesso inutili ricerche.
Con il cancro non si scherza, a parte non essere me e inventarsi una storia ridicola e grottesca, eppure il cancro è anche un grande business per l’Arte in genere.
Il cancro fa piangere, commuovere e fa incassare tanti bei soldi.
Un personaggio di una fiction, di un film o di un libro malato di cancro attira simpatie e inchioda il pubblico a seguire le sue vicende.
Ok forse sono un po’ cinico, ma alzi la mano chi non ha pensato almeno una volta queste cose.
Non conoscevo lo scrittore John Green e non ho letto nulla di suo. Eppure l’eco del successo americano di questo film mi è giunto all’orecchio.
Navigando in rete, ho capito che era una storia d’amore tra adolescenti, entrambi malati di cancro.
Insomma, una storia leggera da gustarsi nell’ultima domenica d’agosto, ho ovviamente pensato
Mi conoscete, cari lettori, non sono queste” difficoltà “che mi scoraggiano.
Così ieri sera ho conosciuto Hazel Grace Lancaster(Woodley), una ragazza di 17 anni bella, intelligente, cinica, caustica e malata terminale, costretta a portarsi sempre con sé un bombola d’ossigeno per respirare.
Hazel sa di dover morire ed è lei la voce narrante del film, che accompagna lo spettatore nell’amaro girone dantesco di reparti oncologi e gruppi di sostegno per giovanissimi malati di cancro che non vogliono arrendersi alla morte.
Se Hazel è il volto realista e crudo della malattia, ben presto il pubblico conosce Augustus "Gus" Waters(Elgort) un ragazzo di 18 positivo, solare, sorridente e ottimista, se non fosse anche lui malato e con gamba amputata e solamente spaventato dall’oblio più che dalla morte stessa
Due giovani destinati a soffrire e a non vivere, eppure l’amore li fa conoscere e innamorare con delicatezza e passione. Un amore puro, semplice, ma intenso e totale.
Hazel ha un sogno, conoscere il suo scrittore preferito Peter Van Houten(Defoe), autore di un libro che ha segnato la sua breve vita.
Gus le regala questo sogno e la porta nella romantica Amsterdam, dove vive lo scrittore, che si rivelerà un uomo orribile e cinico oltre che alcolista.
Amsterdam per la giovane coppia diventa comunque la loro luna di miele. Infatti una volta tornati a casa la realtà prende il sopravvento e il cancro decide di far scendere il sipario su questa storia d’amore, portandosi via Gus tra l’immenso dolore di Hazel e degli amici.
Perché dovreste vedere questo film? Perché nonostante sia un film di dolore e morte è un invito comunque a vivere la vita e amare senza esitazioni e dubbi.
Hazel e Gus sono consapevoli che la loro vita sarà breve, ma non rinunciano ai loro sogni e decidono d’amarsi senza sconti.
La sceneggiatura è ben scritta, fluida e anche se ha nel suo dna un bella dose di melensità, non scade mai nel patetico e nell’eccessività. I dialoghi sono freschi e spontanei e nel complesso realistici, anche se a momenti tendono a cadere nel pieno melò
La regia detta bene i tempi del racconto, alterando con efficacia dramma e romanticismo, forse solo nel finale il ritmo cala e si avverte un senso di lentezza, ma senza rovinare il pathos narrativo del racconto.
La coppia di giovani e quasi sconosciuti attori meritano senza dubbio una menzione. Riescono a esprimere con talento e semplicità una storia non facile, coinvolgendo e commovendo il pubblico.
Il cameo di Dafoe è altrettanto di spessore e le sue poche scene sono incisive e segnano un punto alto e intenso lungo il film.
Segnalo l’intensa e significativa scena in cui la giovane coppia decide di visitare ad Amsterdam, la casa museo di Anna Frank.
Il finale è molto suggestivo e poetico e lo spettatore se riesce a resistere ai convulsi pianti e ai rumori di fazzoletti usati, non potrà dire sospirando “Okay,Hazel e Gus, è stato bello conoscervi”.
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