xxseldonxx
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domenica 5 gennaio 2014
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l'eterna lotta tra la sopravvivenza e l'onore
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In un lontano futuro... o in un passato non troppo remoto, l'umanità vive sparsa su diversi pianeti, mentre la Terra è stata dichiarata luogo inviolabile dalla Gaia Sanction, l'organizzazione che è riuscita a porre fine alla guerra scoppiata tra le colonie, tutte desiderose di rimetter piede sul pianeta azzurro, ormai incapace di sostenere il ritorno di un così grande numero di profughi. La Terra è così divenuta un tabù, un sogno irrealizzabile, una chimera che tutti si limitano a sognare; tutti meno il leggendario Capitan Harlock, il quale, a bordo della nave Arcadia, combatte l'Onnipotere della Gaia Sanction, desideroso di poter un giorno rimettere piede sul pianeta abbandonato decenni prima.
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In un lontano futuro... o in un passato non troppo remoto, l'umanità vive sparsa su diversi pianeti, mentre la Terra è stata dichiarata luogo inviolabile dalla Gaia Sanction, l'organizzazione che è riuscita a porre fine alla guerra scoppiata tra le colonie, tutte desiderose di rimetter piede sul pianeta azzurro, ormai incapace di sostenere il ritorno di un così grande numero di profughi. La Terra è così divenuta un tabù, un sogno irrealizzabile, una chimera che tutti si limitano a sognare; tutti meno il leggendario Capitan Harlock, il quale, a bordo della nave Arcadia, combatte l'Onnipotere della Gaia Sanction, desideroso di poter un giorno rimettere piede sul pianeta abbandonato decenni prima.
Le avventure di Harlock e della sua ciurma approdano al cinema, dopo essere state narrate da anime e manga, che, premessa importante, chi scrive non ha mai avuto il piacere di conoscere, approcciandosi per la prima volta all'universo creato da Matsumoto attraverso il medium cinematografico; dunque questa recensione ha il difetto (ma anche il pregio) di analizzare il film indipendentemente da ciò che si porta dietro.
Ciò che salta immediatamente all'occhio di Capitan Harlock è l'animazione: la CGI di altissimo livello e la motion capture permettono di rappresentare su schermo animazioni facciali e concitate scene d'azione capaci di stupire ripetutamente lo spettatore. Sarebbe bastato questo, unito alla leggendaria figura del capitano, ad attirare in sala un gran numero di spettatori paganti; eppure siamo in presenza di un film che, dietro la modernissima estetica, conserva l'anima di quella fantascienza delle origini, ormai soffocata dagli effetti speciali e dai tentativi di rianimazione, rari e spesso fallimentari (si veda Elysium): è un'opera che non si limita ad intrattenere (la trama, seppur di buon livello, poteva essere limata ancora un po') ma riesce a rappresentare e a criticare il mondo e la società che conosciamo.
Sarebbe però davvero riduttivo leggere il film come un attacco cieco e populistico al potere costituito: i governanti, dalla loro torre d'avorio osservano l'universo, impartiscono ordini e non hanno remore ad agire col pugno di ferro, ma tutto ciò è fatto per la sopravvivenza dell'umanità, la quale, minacciata dai suoi stessi istinti e desideri, ha bisogno di essere limitata e regolata da un potere assoluto. Dall'altra parte c'è invece Harlock, non meno crudele, ma certo ancorato a saldi principi morali. Anch'egli, come la Gaia Sanction, combatte per il bene dell'umanità; ma per lui, che rappresenta la fazione dionisiaca in questa lotta tra Libertà e Legge, tra creatività e conservazione, tra arte e politica, il fine dell'uomo non può certo essere sopravvivere: il leggendario pirata è disposto a tutto pur di svelare la verità e restituire a sé stesso e all'intera razza umana l'onore perduto, anche se ciò dovesse significare la distruzione di ogni cosa.
Il film rappresenta, in maniera tanto efficace quanto epica, la lotta che ognuno di noi sarà chiamato a combattere, quando si troverà al bivio tra l'onore e la sopravvivenza: ci accontenteremo di vivere entro i nostri limiti? Oppure cercheremo di oltrepassarli, rifiutando il passato e mettendo in pericolo la nostra e l'altrui vita? La scelta è ardua.
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mr. r
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domenica 5 gennaio 2014
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disperatamente romantico e "politico".
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Produzione visibilmente di alto livello, da far impallidire di vergogna la CG di origine ammmeregana.
Trama oscura e per niente banale, infarcita di antimondialismo ed antiglobalismo, esaltazione dell'individuo in chiave superomistica nicciana ed inviti espliciti a combattere l'omologazione culturale (quasi a leggere un messaggio nemmeno tanto nascosto contro il sinoamericanismo).
La visione dell'Individuo che assurge ad eroe ed interpreta le necessità della comunità, incapace di affrancarsi, emergendo dalla stessa grazie alle proprie qualità, morali e fisiche, superiori, è fin troppo chiara, ma, in epoca di film banali, perbenisti o, peggio, finto-rivoluzionari, tanto meglio.
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Produzione visibilmente di alto livello, da far impallidire di vergogna la CG di origine ammmeregana.
Trama oscura e per niente banale, infarcita di antimondialismo ed antiglobalismo, esaltazione dell'individuo in chiave superomistica nicciana ed inviti espliciti a combattere l'omologazione culturale (quasi a leggere un messaggio nemmeno tanto nascosto contro il sinoamericanismo).
La visione dell'Individuo che assurge ad eroe ed interpreta le necessità della comunità, incapace di affrancarsi, emergendo dalla stessa grazie alle proprie qualità, morali e fisiche, superiori, è fin troppo chiara, ma, in epoca di film banali, perbenisti o, peggio, finto-rivoluzionari, tanto meglio.
Certo, non va visto con gli occhi della nostalgia. Qui, del "Capitan Harlock" della nostra infanzia c'è ben poco; giusto alcuni personaggi.
La trama è difficile, molto più disperatamente romantica di quel che potrebbe apparire a prima vista.
Di certo, è fortemente "politico". Credo diverrà un mito nei circoli identitari e tradizionalisti.
Consigliatissimo, alla faccia dei disneyani tutti farfalline e canzoncine.
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tiaulicchiu
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giovedì 2 gennaio 2014
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imperdibile
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Per me che vivo "sotto la bandiera" di Capitan Harlock da 30 anni risulta difficile essere neutrale nello scrivere una recensione ad un film a lui dedicato. E, comunque, al di là di questioni personali, ritengo che sia stato difficile scegliere una sceneggiatura che presentasse un simile personaggio senza incadere nei classici stereotipi e che si attenesse alla caratterizzazione datagli anta anni fa. Chi ha visto e vissuto i suoi cartoni, sa che non è un personaggio completamente positivo. Combatte per il bene ma (come per tutti i cartoni dell'epoca) il male si combatte con il male. Allo schiaffo non si porge l'altra guancia, si risponde con un cazzotto. D'altronde parliamo di un pirata. Nel film il ruolo del Capitano sembra essere posto in secondo piano, in realtà la sua presenza aleggia sempre, nello spirito dei protagonisti, nei pensieri dei suoi nemici.
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Per me che vivo "sotto la bandiera" di Capitan Harlock da 30 anni risulta difficile essere neutrale nello scrivere una recensione ad un film a lui dedicato. E, comunque, al di là di questioni personali, ritengo che sia stato difficile scegliere una sceneggiatura che presentasse un simile personaggio senza incadere nei classici stereotipi e che si attenesse alla caratterizzazione datagli anta anni fa. Chi ha visto e vissuto i suoi cartoni, sa che non è un personaggio completamente positivo. Combatte per il bene ma (come per tutti i cartoni dell'epoca) il male si combatte con il male. Allo schiaffo non si porge l'altra guancia, si risponde con un cazzotto. D'altronde parliamo di un pirata. Nel film il ruolo del Capitano sembra essere posto in secondo piano, in realtà la sua presenza aleggia sempre, nello spirito dei protagonisti, nei pensieri dei suoi nemici. La trama è intrigante, i personaggi sono ben costruiti (tra l'altro debbono rispecchiare le caratteristiche del cartone), la storia è avvincente. La tecnica è stupenda, il 3D funziona alla grande. Sono uscito dalla sala con la voglia di rivederlo e con in testa una domanda: a quando Capitan Futuro :-D ?
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pappardella ai funghi
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domenica 5 gennaio 2014
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buono, ma lontano dalla grandezza del passato
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SPACE PIRATE CAPTAIN HARLOCK, tutto sommato, potrebbe essere considerato un buon film. Tecnicamente magnifico, immagini spettacolari (specie quelle dei combattimenti) e una storia che scorre bene senza grossi intoppi narrativi.
I soldi (tantissimi) spesi dalla toei sono quindi davvero ben spesi e il film può essere senza dubbio promosso e pure con un voto alto.
Questo almeno se si fa finta di niente e si evitano i paragoni con le precedenti fatiche di leiji matsumoto. Cosa che io, e suppongo molti vecchietti come me, non sono riuscito a fare.
Harlock non è stato snaturato (a parte l’esagerazione di alcune imprese) e rimane un personaggio eroico e leale, ma i sui tormenti interiori, la solitudine e la malinconia che lo contraddistinguono restano solo accennati così come i rapporti di amicizia profondi che lo legano ad altri personaggi (tochiro in primis, meeme, ho aspettato invano un’apparizione di esmeralda ma niente…).
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SPACE PIRATE CAPTAIN HARLOCK, tutto sommato, potrebbe essere considerato un buon film. Tecnicamente magnifico, immagini spettacolari (specie quelle dei combattimenti) e una storia che scorre bene senza grossi intoppi narrativi.
I soldi (tantissimi) spesi dalla toei sono quindi davvero ben spesi e il film può essere senza dubbio promosso e pure con un voto alto.
Questo almeno se si fa finta di niente e si evitano i paragoni con le precedenti fatiche di leiji matsumoto. Cosa che io, e suppongo molti vecchietti come me, non sono riuscito a fare.
Harlock non è stato snaturato (a parte l’esagerazione di alcune imprese) e rimane un personaggio eroico e leale, ma i sui tormenti interiori, la solitudine e la malinconia che lo contraddistinguono restano solo accennati così come i rapporti di amicizia profondi che lo legano ad altri personaggi (tochiro in primis, meeme, ho aspettato invano un’apparizione di esmeralda ma niente…).
Chi ha visto il bellissimo “l’arcadia della mia giovinezza” nel quale si racconta l’origine di harlock, il suo rapporto d’amicizia con tochiro, la costruzione dell’arcadia e l’inizio della vita da pirata spaziale, avrà notato che la storia raccontata ora è completamente diversa. La cosa non è nuova nel mondo degli eroi dei fumetti (mi vengono in mente le varie origini del joker di batman ad esempio), il problema infatti non è questo ma, e mi ricollego a quanto espresso prima, la differenza di spessore davvero enorme tra le 2 versioni.
Ciò che però davvero non ho sopportato è come hanno reso l’equipaggio dell’arcadia. Troppo serio e senza nessuna traccia della demenzialità che imperava prima a bordo. L’equipaggio ubriaco e festaiolo, yattaran che gioca coi modellini, la cuoca che insegue l’uccello tori-san e il gatto del dottore di bordo dopo che le hanno rubato il cibo dalla cucina.
La bellezza di harlock, a mio avviso, si reggeva proprio su questo contrasto (molto tipico del mondo manga/anime giapponese) tra serietà, contenuti alti e demenzialità pura. In questo film hanno livellato verso il basso questi opposti e privilegiato l’azione col risultato di creare un prodotto bello, appetibile per il pubblico adolescente di oggi, ma niente di più.
Strano che tutto ciò sia avvenuto sotto la supervisione di matsumoto.
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mr. r
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domenica 5 gennaio 2014
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romantico, disperato e difficile.
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Produzione visibilmente di alto livello, da far impallidire di vergogna la CG di origine ammmeregana.
Trama oscura e per niente banale, infarcita di antimondialismo ed antiglobalismo, esaltazione dell'individuo in chiave superomistica nicciana ed inviti espliciti a combattere l'omologazione culturale (quasi a leggere un messaggio nemmeno tanto nascosto contro il sinoamericanismo).
La visione dell'individuo e quella dell'eroe che assurge a guida nonostante i suoi limiti e difetti ed interpreta le necessità della comunità, incapace di affrancarsi di per se stessa, emergendo dalla stessa grazie alle proprie qualità, morali e fisiche, innegabilmente superiori.
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Produzione visibilmente di alto livello, da far impallidire di vergogna la CG di origine ammmeregana.
Trama oscura e per niente banale, infarcita di antimondialismo ed antiglobalismo, esaltazione dell'individuo in chiave superomistica nicciana ed inviti espliciti a combattere l'omologazione culturale (quasi a leggere un messaggio nemmeno tanto nascosto contro il sinoamericanismo).
La visione dell'individuo e quella dell'eroe che assurge a guida nonostante i suoi limiti e difetti ed interpreta le necessità della comunità, incapace di affrancarsi di per se stessa, emergendo dalla stessa grazie alle proprie qualità, morali e fisiche, innegabilmente superiori.
Cert, non va visto con gli occhi della nostalgia. Qui, del "Capitan Harlock" della nostra infanzia c'è ben poco; giusto alcuni personaggi.
La trama è difficile e mai banale, molto più disperatamente romantica di quel che potrebbe apparire a prima vista.
Di certo, è fortemente "politico". Alla faccia dei disneyani tutti animaletti, canzocine e battutine politicamente corrette.
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